Il caso dell’appartamento venduto ad una ex consigliere comunale di Agrigento e gravato da ipoteca. Lo sgombero coattivo. L’appello del difensore alle Istituzioni.
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, innanzi alla giudice monocratico del Tribunale, Micaela Raimondo, è in corso il processo di primo grado a carico di tre costruttori agrigentini, tutti dello stesso gruppo familiare, imputati di truffa a danno dell’ex consigliere comunale di Agrigento, Carmela Vaiana, e del marito di lei. L’ipotesi di reato contestata ruota intorno alla vendita alla coppia, non sancita da un atto notarile ma da un preliminare di vendita tra le parti, nel 1995, per 255 milioni di lire, ovvero circa 130mila euro, di un appartamento in via Mazzini ad Agrigento, risultato poi gravato da ipoteca e soggetto, pertanto, a pignoramento. Più nel dettaglio, la coppia, nel ’95, in 6 mesi, paga, con assegni del Banco di Sicilia, tutti tracciati, i 255 milioni di lire al costruttore, ma il costruttore non mantiene la promessa, scritta nel preliminare di vendita, di trasformare il preliminare di vendita in contratto definitivo di vendita innanzi al notaio. La coppia, che nel contempo abita l’appartamento, si rivolge ad un avvocato e 8 anni dopo, nel 2003, ottiene dal Tribunale di Agrigento il decreto di trasferimento, di fatto e di diritto, dell’appartamento. Nel frattempo, una società finanziaria, in controversia con il costruttore, vanta una ipoteca sullo stesso appartamento di via Mazzini. E tale ipoteca, risultante sul Pubblico registro immobiliare, è antecedente al 1995, e quindi è antecedente alla vendita dell’appartamento a Carmela Vaiana e a suo marito. E nel 2014 l’appartamento di via Mazzini, gravato da ipoteca, è venduto all’asta giudiziaria, e lo compra, per 60mila euro, un’altra società operante nel settore immobiliare. La coppia non è nemmeno al corrente dello svolgimento dell’asta e della vendita del suo appartamento alla società immobiliare che poi, dal 2014 in poi, ha preteso e pretende l’accesso all’appartamento di via Mazzini e il possesso dello stesso. Il prossimo 4 settembre scade l’ultimo termine concesso prima dello sgombero che, altrimenti, sarà coattivo. “Se così fosse – ha già annunciato Carmela Vaiana – allestirò una tenda e mi accamperò innanzi al palazzo di giustizia. Quei soldi spesi sono frutto dei sacrifici di una vita”. Il difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, che assiste la coppia insieme al collega Alfonso Neri, rivolge un accorato appello alle Istituzioni locali agrigentine… (l’appello dell’avvocato Pennica è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras).