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Riecco il sereno nella maggioranza di Castrofilippo del sindaco Totò Gioacchino Baio (servizio al Vg)

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È tornato il sereno all’interno della maggioranza di Castrofilippo guidata dal sindaco Totò Gioacchino Baio. I dettagli, oggi, al Vg.

Saggio di fine anno degli allievi del musicista Juan Pablo Orrego (servizio al Vg)

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Saggio di fine anno degli allievi del musicista Juan Pablo Orrego. Lo spettacolo si è svolto al Circolo Empedocleo di Agrigento. I dettagli, oggi, al Vg.

“Sorella Sanità due”: la Regione pronta a costituirsi parte civile

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Renato Schifani

L’inchiesta della Procura di Palermo, “Sorella Sanità due”: la Regione è pronta a costituirsi parte civile. Così annuncia il presidente Schifani, che afferma: “Ogni procedura di gara o appalto pubblico può diventare terreno fertile per fenomeni corruttivi qualora vi siano individui disposti a offrire o accettare illeciti vantaggi. L’inchiesta non riguarda il sistema sanitario in sé. La criminalità, infatti, segue le tracce del denaro, senza distinguere ambiti o confini. Proprio per questo è essenziale mantenere un impegno costante e severo sul fronte della trasparenza e dei controlli, in tutti i settori. Continueremo a operare con determinazione per promuovere legalità e correttezza nell’intera amministrazione pubblica. La Regione è pronta a costituirsi parte civile”.

“Mafia nel Vallone”: otto condannati tra cui due agrigentini

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A conclusione del giudizio abbreviato, il Tribunale di Caltanissetta ha condannato 8 imputati nell’ambito di un’inchiesta antimafia ruotante su Campofranco e sfociata in 9 arresti ad opera dei Carabinieri il 23 maggio del 2024. Sono stati inflitti 23 anni di carcere ad Angelo Schillaci, 63 anni, presunto reggente di Campofranco. Poi Claudio Rino Di Leo, 17 anni di reclusione, Calogero Schillaci 9 anni, Vincenzo Spoto, di Casteltermini, 8 anni e 6 mesi, Gioacchino Cammarata 8 anni e 4 mesi, Paolino Schillaci 3 anni, Carmelina Schillaci 2 anni e 2 mesi, Calogero La Greca, di Licata, 5 mesi. Assolti Calogero Giusto Giuliani, 73 anni, Luigi Cocita, 46 anni, di Sommatino, e Gianluca Lamattina, 52 anni. Le indagini sono state avviate nell’ottobre del 2022 dopo la scarcerazione di Angelo Schillaci, già condannato per mafia. Gli si contesta di essersi adoperati per la riorganizzazione del clan, con il reperimento di armi e la costituzione di una ‘cassa comune’ con i proventi illeciti delle estorsioni e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Violenta rissa a Racalmuto, denunciato un egiziano

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A Racalmuto per cause ignote si è scatenata una violenta rissa tra extracomunitari, tra le piazze Crispi e Umberto primo. Un carabiniere libero dal servizio è prontamente intervenuto per sedare lo scontro, scongiurando gravi conseguenze. Tra il fuggi fuggi, il militare ha rincorso e acciuffato uno degli esagitati più fuori controllo di sé. E’ stato denunciato a piede libero alla Procura di Agrigento. Si tratta di un egiziano di 22 anni.

Positiva al covid al bar: assolta

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Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Michele Dubini, ha assolto una donna di 35 anni di Siculiana, sotto processo per avere violato la quarantena a cui è stata sottoposta dopo essere risultata positiva al covid. Nell’estate del 2021, i Carabinieri la sorpresero in un bar e la denunciarono. La procura di Agrigento in requisitoria ne ha proposto la condanna a 3 mesi di reclusione e 500 euro di multa. Il tribunale, accogliendo le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Salvatore Bruccoleri e Paolo Gagliano, ha invece assolto l’imputata con la formula “perchè il fatto non sussiste”.

Il C.G.A. annulla informazione interdittiva antimafia adottata dalla Prefettura di Messina

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L'avvocato Girolamo Rubino

Nel 2022, la Prefettura di Messina emanava nei confronti del Sig. C.I., originario di Sant’Agata Militello (ME), titolare della omonima ditta individuale ed esercente l’attività di coltivazione di foraggio, un’informazione interdittiva antimafia a cui faceva seguito anche la comunicazione di avvenuta segnalazione e l’inserimento nel casellario Anac.
Il provvedimento interdittivo era stato adottato dalla Prefettura di Messina sulla base dell’asserito pericolo di condizionamento mafioso dell’attività di impresa, in ragione dei rapporti di parentela e delle asserite frequentazioni del ricorrente con soggetti ritenuti controindicati perché considerati associati o vicini alla consorteria mafiosa.
Avverso i suddetti provvedimenti antimafia, il Sig. C.I. intraprendeva un’azione giudiziaria davanti al giudice amministrativo con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino, i quali censuravano il provvedimento interdittivo in quanto adottato sulla base di una non adeguata istruttoria, travisamento dei fatti e per violazione e falsa applicazione delle norme del codice antimafia.
In particolare gli avv.ti Rubino e Marino deducevano che il provvedimento interdittivo non contenesse alcun elemento pregiudizievole a carico del proprio assistito, basandosi soltanto sui pregiudizi penali occorsi alcuni anni addietro a stretti congiunti, evidenziando dunque come il provvedimento interdittivo fosse fondato su circostanze fattuali estremamente risalenti nel tempo e prive del doveroso requisito dell’attualità.
Inoltre, veniva rilevato che alcune circostanze poste alla base del provvedimento della Prefettura di Messina in realtà interessavano un soggetto omonimo del padre del proprio assistito e quindi che fossero irrilevanti.
Ebbene, con sentenza del 9 giugno 2025, condividendo le argomentazioni difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino e Marino, il CGA ha affermato che la legge per l’adozione dell’informazione antimafia non ritiene sufficiente la mera “possibilità” di tentativi di infiltrazione, ma prevede che essa abbia la probabilità maggiore del 50% e, nel caso di specie, il provvedimento prefettizio impugnato non comprovava tale probabilità, non essendo stato dimostrato il tentativo di condizionamento mafioso nella gestione dell’attività di impresa del sig. C.I..
Pertanto, in accoglimento del ricorso proposto, il CGA ha annullato i provvedimenti antimafia impugnati e, conseguentemente, l’imprenditore potrà continuare a svolgere la propria attività.

Incendi del 2023 in Sicilia, pubblicato il bando contributi per i danni

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E’ stato pubblicato sul sito dell’Irfis-FinSicilia l’avviso pubblico destinato a sostenere i soggetti privati gravemente colpiti dagli incendi che hanno devastato le province di Catania, Messina, Palermo e Trapani dal 23 luglio 2023. La misura, sostenuta dal governo Schifani per fornire un concreto sostegno alle comunità colpite da tali eventi calamitosi, rende a disposizione 1,7 milioni di euro. Per poter accedere ai contributi è fondamentale che l’immobile danneggiato sia stato completamente ultimato al momento dell’evento, risulti regolarmente accatastato e sia conforme alla normativa urbanistica vigente. Inoltre, costituisce requisito imprescindibile che i danni subiti siano stati formalmente segnalati entro il 9 aprile 2024 al Comune di competenza, la Protezione civile o altra autorità competente. Il termine per la presentazione delle istanze di contributo scade il 30 settembre.

Schifani rimprovera per iscritto 12 dirigenti generali

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Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha rimproverato per iscritto 12 dirigenti generali degli assessorati perché hanno omesso di comunicare al governo nazionale i dati esatti dell’investimento dei fondi europei destinati alla Sicilia. Schifani tra l’altro ha scritto: “Hanno esposto la Regione all’umiliazione di risultare ultima, o quasi, nelle classifiche di spesa dei fondi comunitari: filtrano alla stampa notizie sull’avanzamento degli interventi finanziari supportate da dati ufficiali che evidenzierebbero un sensibile ritardo nell’attuazione dei programmi”. E quindi Schifani ha corretto: “Sono state utilizzate tutte le risorse dell’agenda europea 2014-2020, e sono positivi i dati aggiornati sulla spesa del programma 2021-2027”.

Domenica ad Agrigento i Fratelli d’Italia sul decreto “Sicurezza”

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Ad Agrigento domani, domenica 15 giugno, all’Hotel Kaos, alle ore 10:30, si svolgerà un incontro pubblico organizzato da Fratelli d’Italia “Giustizia è sicurezza”, sul decreto Sicurezza appena approvato dal Parlamento. Interverranno il commissario regionale, Luca Sbardella, parlamentari nazionali ed europei, e concluderà Augusta Montaruli. Il presidente provinciale di Fratelli d’Italia di Agrigento, Adriano Barba, afferma: “Avevamo promesso un’Italia più sicura: stiamo mantenendo l’impegno preso con gli italiani, smentendo la narrazione strumentale della sinistra”.