Si è concluso, ieri pomeriggio, a Comitini con una grande festa, il progetto “Potenziamento didattico-culturale e tutela della saluta per la prima infanzia”, organizzato dal comune in collaborazione con il comitato provinciale Aics di Agrigento. Per quaranta giorni i bambini della materna si sono alternati in diverse attività socio ricreative. Per la giornata finale protagonista è stato il mago Piazza che ha entusiasmato i bimbi e, infine è stato dato vita ad un laboratorio dolciario.
Una esperienza che rimarrà indelebile nella mente dei bimbi partecipanti.
Oggi, al Vg delle 14:05, seguiremo immagini e interviste.
Il medico cardiologo agrigentino e assessore comunale, Giovanni Vaccaro, interviene a fronte dell’aggravarsi dell’epidemia da coronavirus, e rivolge un appello ai propri concittadini. Le sue parole: “Il salvavita è il vaccino: unico rimedio percorribile per evitare situazioni nefaste. I numeri forniti dall’Azienda sanitaria e dalla Prefettura sono impietosi e non lasciano spazio a interpretazioni. L’Ospedale di Ribera è stracolmo, per tale motivo si è deciso di aprire un altro spazio. E anche il San Giovanni di Dio di Agrigento si sta attrezzando per ospitare i malati covid. La variante Omicron ormai sta per diventare dominante con alto grado di trasmissibilità. Il fenomeno più preoccupante riguarda quella fetta di persone non ancora vaccinate in provincia, circa 60.000, che sono poi le stesse che aumentano il tasso di ospedalizzazione, complicanze e morte. Mi appello quindi al buon senso dei miei concittadini. Invito tutti i ristoratori che organizzeranno cene e pranzi per le festività imminenti di attenersi al Decreto del Governo, chiedendo ai commensali il risultato di un tampone preferibilmente molecolare, perché il test rapido o antigenico ha un’attendibilità variabile dal 50 al 70%. Ultimo aspetto da seguire è l’utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2 che riduce il rischio di contrarre il virus, se ben indossata, dello 0,1%, come emerso dagli ultimi studi”.
Ad Agrigento, al Circolo Empedocleo, sono stati premiati i pittori e i poeti della 29esima edizione del Premio Internazionale di Pittura Premio Telamone – I colori della Pace 2021. Hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento Gerlando Meli, Carmelina Guarneri, Orazio Gangemi, Gaetano Licata, Salvatore Barbagallo e Mariangela Morreale. Tra i poeti Viviana Caparelli Lentini, Vera Di Francesco, Eva Di Betta, Stella Camillieri, Liliana Arrigo e Carmelo Capraro. I riconoscimenti sono stati assegnati in presenza, tra gli altri, del promotore storico del premio, il presidente del Cepasa, il Centro di promozione e azione sociale, Paolo Cilona. Sono state esposte le tele del compianto maestro Carlo Rigano. Tutte le opere sono esposte e visitabili a Grotte fino al prossimo 31 dicembre, nella sala della Torre del Palo.
Ad Agrigento il Nucleo di Polizia ambientale dei Vigili urbani ha sequestrato un’area adibita a discarica di rifiuti speciali in via Enrico Caruso, nel quartiere di Fontanelle. E’ stata riscontrata soprattutto la presenza di rifiuti speciali, con grave impatto ambientale e pericoli per la salute pubblica. Il proprietario è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento. L’operazione rientra nel settore delle attività svolte a tutela dell’ambiente
I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, coordinati da Giovanni Minardi, hanno arrestato un uomo di 45 anni, catanese e residente a Licata, fuggito dagli arresti domiciliari nel settembre scorso, dopo essere stato condannato per reati contro il patrimonio, rendendosi irreperibile. L’uomo, gravato da una condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione, era già riuscito ad inizio dicembre a sfuggire ad un posto di controllo in provincia di Ragusa. I poliziotti agrigentini hanno localizzato il latitante in una zona boschiva a Piedimonte Etneo, in provincia di Catania. Lui è stato denunciato anche per porto abusivo di armi, e la donna insieme a lui è stata denunciata per procurata inosservanza di pena.
La Guardia costiera, nel corso di mirati controlli sulla filiera della pesca nella Sicilia occidentale, ha sequestrato 2 tonnellate e 100 chili di tonno pinna gialla, senza la documentazione di tracciabilità, in uno stabilimento di produzione e trasformazione di prodotti ittici a Sciacca. Complessivamente sono state effettuate 643 verifiche, con 44 sanzioni per 54mila euro e 34 sequestri di 94 tonnellate di pesce perché in cattivo stato di conservazione o senza la necessaria documentazione di tracciabilità imposta dalla normativa di settore. Oltre a Sciacca, tra le altre operazioni più rilevanti vi è il sequestro, in due centri di trasformazione della provincia di Palermo, rispettivamente di circa 10mila e 21mila chili di specie ittiche provenienti dall’estero, tra cui seppie, calamari e tonno, in parte già lavorati per la preparazione di sughi con termine minimo di conservazione scaduto.
Innanzi ad una torta a due piani, la nonna di Sicilia ha festeggiato 111 anni. Giuseppina Comandé è nata a Palermo il 23 dicembre 1910, ha conosciuto due guerre, il fascismo, la riconquista della democrazia, le lotte sociali. Nel 1918 ha sconfitto la “spagnola”, il covid di quel tempo che provocò la morte di sua madre quando lei aveva solo otto anni. Adesso lei ha sette nipoti e otto pronipoti, vive a Sant’Agata Militello in casa della figlia Maria Rosa, la più piccola. Gli altri due figli maggiori vivono a Pavia. E a casa della figlia ha festeggiato il compleanno con i parenti più stretti ricevendo la visita del sindaco di Sant’Agata Militello, Bruno Mancuso, e del vice sindaco di Tusa, Angelo Tudisca. Giuseppina Comandé è la siciliana più anziana, la settima nella classifica dei supercentenari italiani.
Con due distinti provvedimenti del mese di maggio 2021 il Comune di Camastra e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato disponevano rispettivamente la sospensione dell’autorizzazione per l’esercizio di attività commerciale e della rivendita ordinaria di generi di monopolio in Camastra, con contestuale chiusura provvisoria della medesima rivendita esercitata dalla sig.ra C.C.
In particolare, i detti provvedimenti venivano adottati dalle amministrazioni in ragione del fatto che con decreto del 5 maggio 2021 il Tribunale di Palermo – Sezione I Penale – Misure di Prevenzione –, aveva ordinato nei confronti della sig.ra C.C. l’imposizione dei divieti di cui all’art.67, commi 1 e 2 del D. Lgs. 159/2011 (codice delle leggi antimafia), ritenendo che la rivendita di tabacchi fosse riconducibile all’ex coniuge della sig.ra C.C., già condannato per i delitti di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata e sottoposto altresì a misura di prevenzione.
Ne scaturiva un contenzioso nel corso del quale la sig.ra Cascia, difesa dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza evidenziavano l’erronea applicazione da parte delle amministrazioni della normativa antimafia.
Più specificatamente gli avv.ti Rubino e Piazza rappresentavano che il presupposto per l’applicazione dei divieti e delle decadenze delle licenze e dalle autorizzazioni ex art.67 D. Lgs. 159/2011, nonché la sospensione dell’efficacia delle licenze e delle autorizzazioni ai sensi del comma 3 della medesima norma è la sussistenza di un provvedimento definitivo di applicazione della misura di prevenzione.
Gli avv.ti Rubino e Piazza evidenziavano che nel caso specifico il decreto reso Tribunale di Palermo – Sezione I Penale – Misure di Prevenzione è stato oggetto di impugnazione innanzi la Corte di Appello di Palermo e che tale giudizio è ancora pendente e, pertanto, il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione adottato nei confronti della sig.ra C.C., non avendo assunto il carattere di definitività previsto dall’art.67 del D. Lgs. 159/2011, non poteva validamente sostenere i provvedimenti adottati dal Comune di Camastra e dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli – Direzione Regionale per la Sicilia – Ufficio Monopoli Sez. distaccata di Agrigento.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, condividendo le tesi difensive degli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, con ordinanza resa in data 20 dicembre 2021 ha affermato che le cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all’art. 67 del D. Lgs. 159/2011 che operano di diritto sono costituite dai provvedimenti definitivi di applicazione delle misure di prevenzione e dalle condanne con sentenza definitiva o confermata in appello per i delitti consumati o tentati ivi elencati e quindi, essendo pendente l’appello, l’art.67 non poteva essere posto a base degli atti impugnati, così come lamentato dalla sig.ra C.C..
Inoltre, Consiglio di Giustizia Amministrativa ha ritenuto, come prospettato dagli avv.ti Rubino e Piazza, sussistente il pregiudizio grave ed irreparabile, avuto riguardo alla circostanza che la rivendita di tabacchi costituisce l’attività lavorativa della sig.ra C.C. e, pertanto, ha accolto l’istanza cautelare proposta.
Pertanto, per effetto della suddetta ordinanza, la rivendita di tabacchi in Camastra potrà nuovamente essere esercitata e la sig.ra C.C. potrà richiedere il risarcimento dei danni subiti nel periodo di illegittima chiusura dell’attività.
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Palermo hanno accertato in un deposito commerciale di carburanti agricoli un’evasione di accisa e Iva per circa 6 milioni e 950mila euro. Sono stati individuati 51 soggetti, tra i quali alcuni risultati deceduti alla data del rifornimento di carburante o che hanno cessato la partiva Iva, ai quali erano stati forniti circa 10 milioni e 820mila litri di gasolio agevolato per uso agricolo, sebbene non avessero titolo per usufruirne poiché sprovvisti del provvedimento di assegnazione eventualmente concesso dagli Ispettorati provinciali per l’Agricoltura. L’imposta evasa, per un importo di 4 milioni e 950mila euro di accisa e 2 milioni di euro di Iva, è stata generata dalle differenti aliquote tra il prodotto agevolato (22% dell’aliquota d’accisa e IVA al 10%) e quello ad imposta piena. Il titolare del deposito è stato denunciato e rischia la reclusione da uno a cinque anni nonché una multa da 9 milioni e 900mila euro a 49 milioni e 500 mila euro.
Uno sciame sismico ha investito il Catanese, ed è stato avvertito, nel momento della scossa più forte di magnitudo 4.3, in diverse aree della Sicilia, tra le province di Siracusa, Enna e Messina. Dalle 22.30 fino alle ore 7.15 del mattino di oggi sono state registrate 16 scosse dai sismografi. L’ultima, alle 7.14, di magnitudo 3.1 e profondità 10.2 chilometri, a Motta Sant’Anastasia. L’epicentro dello sciame sismico è stato localizzato a 6 chilometri da Motta Sant’Anastasia. La Protezione Civile ha provveduto ad una ricognizione telefonica di tutti i sindaci del comprensorio di Motta Sant’Anastasia. Nessun danno.