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“Provinciali”, subito l’elezione diretta

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La Corte Costituzionale ha bocciato le riforme Delrio e Crocetta delle Province. L’appello unanime: “Si ripristini l’elezione diretta del presidente e dei consigli provinciali”.

La Corte Costituzionale ha depositato la sentenza numero 240 del 2021. E ha sentenziato nel merito della legge Delrio, ovvero la riforma delle Province approvata nel 2014. A cascata è investita anche la riforma siciliana delle Province firmata dall’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta. Poiché, secondo la riforma, il sindaco delle Città Metropolitane, come le tre Province di Palermo, Catania e Messina in Sicilia, è di diritto presidente della Provincia, e quindi non è una carica elettiva, e poiché il presidente delle altre Province non metropolitane è eletto ed è quindi una carica elettiva, la Corte Costituzionale boccia tale normativa perché è in contrasto con il principio di uguaglianza del voto e pregiudica la responsabilità politica del presidente della Provincia nei confronti degli elettori. Al verdetto segue una raffica di reazioni. Attualmente le Provinciali sono elezioni di secondo livello, ovvero votano solo i sindaci e i consiglieri comunali in carica. Ebbene, un coro unanime, brandendo l’appena emessa sentenza della Corte Costituzionale, invoca il ripristino dell’elezione diretta, ossia presidente e consiglio provinciale sono votati dai cittadini alle urne. Il vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale, Roberto Di Mauro, è intervenuto così: “Auspico che quanto prima l’Assemblea recepisca questa sentenza e si riunisca al più presto per approvare una norma che ristabilisca l’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali”. Poi Totò Cuffaro, commissario regionale della Democrazia Cristiana: “Si deve tornare al voto diretto per ridare dignità alle istituzioni e responsabilizzare una nuova classe dirigente, vicina ai territori, che sappia rilanciare l’azione amministrativa e di sviluppo. L’abolizione delle ex Province si è rilevata una manovra poco riuscita, visto che i costi non sono diminuiti ed i disservizi sono aumentati. Basta guardare le strade prive di manutenzione, le scuole carenti di servizi, e la totale assenza di programmazione per interi territori della nostra Isola”. Salvo Pogliese, sindaco di Catania: “Personalmente, con l’esperienza diretta dell’essere sindaco di Catania e al tempo stesso presidente della Città metropolitana di Catania, ho sempre pubblicamente rilevato la necessità di distinguere le rappresentanze elettive del sindaco del capoluogo con il presidente della Provincia. Si restituisca quindi la parola ai cittadini per eleggere direttamente tutti gli organi delle ex Province”. Vincenzo Figuccia, deputato regionale e coordinatore provinciale della Lega di Palermo: “Si ripristini l’elezione diretta. E si arresti l’eventualità di un appuntamento elettorale a gennaio che, così come è adesso per le ex Province, non risulta affatto essere idoneo nella forma e nella sostanza, e che si rivelerebbe un voto fantoccio”.

Abbattuto il tetto dei mille

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Impennata oltre mille dei contagi in Sicilia. Altri due Comuni in zona arancione. Ancora iniziative di vaccinazioni di prossimità. A Palermo anche il test salivare per i bambini.

E’ stata sfondata e superata quota mille. Sono 1.143 i nuovi casi di covid in Sicilia a fronte di 32.502 tamponi processati. Il tasso di positività è al 3,5%. La regione è al settimo posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 15.107, con un aumento di 564 casi. I guariti sono 573. Le vittime sono state 6, per un totale dei decessi a 7.268. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 392, 5 in più, e quelli in terapia intensiva sono 46, 2 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati nelle province: Palermo 148, Catania 276, Messina 250, Siracusa 95, Ragusa 40, Trapani 146, Caltanissetta 79, Agrigento 73, Enna 36. Nel frattempo i Comuni di San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania, e Itala, nel Messinese, da domani domenica 12 fino a lunedì 20 dicembre saranno in “zona arancione”. Così dispone un’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta dell’assessorato alla Salute. Disposta anche la prosecuzione delle misure restrittive anti – covid, sempre fino al 20 dicembre, per un altro Comune etneo: Militello in Val di Catania. Il provvedimento è stato adottato a causa dell’elevato numero di positivi in rapporto ai vaccinati. E a contenimento del contagio si moltiplicano in Sicilia le iniziative delle vaccinazioni di prossimità. L’Ufficio per l’emergenza covid e la Guardia di Finanza di Palermo hanno concluso la due giorni dedicata alle somministrazioni del vaccino nei locali delle caserme Cangialosi, in via Cavour, e Mazzarella, in largo Fiamme Gialle, sedi dei comandi palermitani. Sono stati circa 500 i vaccini eseguiti, prevalentemente terze dosi, su altrettanti militari che hanno voluto partecipare ai V-Days in caserma. Il comandante provinciale, generale Antonio Nicola Quintavalle Cecere, ha ringraziato la struttura commissariale di Renato Costa per la preziosa e proficua collaborazione, e ha rimarcato “l’alta valenza sociale dell’iniziativa che si inquadra tra le attività relative al benessere del personale e coincide con l’interesse pubblico di impiegare in servizio militari del Corpo vaccinati e contestualmente alleggerire il flusso di persone nell’hub cittadino”. E a pochi giorni dall’inizio delle vaccinazioni anche per i bambini, ancora a Palermo, al Policlinico, è possibile effettuare un test salivare per riscontrare la presenza di covid nei bambini sotto gli 11 anni. Il responsabile del laboratorio, Marcello Ciaccio, spiega: “Il test salivare ha una elevata performance diagnostica e permette di individuare qualitativamente la presenza del covid durante la fase di incubazione e le fasi precoci dell’infezione con un’identificazione tempestiva dei soggetti positivi, sia sintomatici che asintomatici”.

Donna di 27 anni uccisa a colpi d’arma da fuoco

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Giallo nel Catanese. A Misterbianco, in una strada periferica, in via Alberto Nobel, Giovanna Cantarero, intesa Jenny, 27 anni, appena uscita dal panificio-pasticceria in cui lavorava, è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco, uno dei quali l’ha ferita mortalmente. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Catania. Gli investigatori dell’Arma, coordinati dalla Procura, sono impegnati ad ascoltare testimoni e familiari per ricostruire la personalità e le frequentazioni della donna, madre di una bimba di meno di due anni, per tentare di risalire a movente e autore dell’omicidio. Al momento nessuna ipotesi è esclusa.

Disabili torturati, vessati e derisi a Licata: quattro severe condanne

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a conclusione del giudizio abbreviato, riconoscendo anche il reato di tortura, ha condannato a 9 anni di carcere Antonio Casaccio, 27 anni, poi 8 anni di reclusione sono stati inflitti a Jason Lauria, 26 anni, e 7 anni ciascuno a Gianluca Sortino, 24 anni, e Angelo Marco Sortino, 37 anni, tutti di Licata. A Licata, lo scorso 26 gennaio, i Carabinieri della locale Compagnia hanno eseguito degli arresti a carico di alcuni indagati di avere sequestrato, picchiato e umiliato, nella propria abitazione o in strada, delle persone disabili. In un’occasione, in strada, avrebbero legato con del nastro adesivo e picchiato con un bastone un disabile. E poi, lasciandolo legato, sarebbero andati via, e sarebbe stata una donna di passaggio a liberare il malcapitato. Poi avrebbero legato ad una sedia un altro disabile con un secchio in testa, e lo avrebbero altrettanto picchiato. In un’altra occasione ancora ad un disabile sarebbe stata gettata della vernice sul volto. Il tutto è stato filmato con i telefoni cellulari, e diffuso in rete, sui social network, con titoli di derisione. Stanchi delle vessazioni e dei pestaggi, sono state le stesse vittime a denunciare quanto accaduto, ed anche il padre di uno dei disabili ha raccontato agli investigatori quanto subito dal figlio.

La pandemia coronavirus nella provincia agrigentina, i dati in dettaglio

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La sede dell'Asp di Agrigento

La pandemia coronavirus nella provincia agrigentina, e i dati in dettaglio diffusi dall’Azienda sanitaria provinciale. Sono 56 i nuovi casi di coronavirus in provincia, a fronte di 627 tamponi processati. Nessuna vittima. I guariti sono 52. Due nuovi ricoveri. Gli attuali ricoverati sono 13: 12 a Ribera di cui 2 in terapia intensiva, e 1 fuori provincia. Ecco gli attuali contagiati in ciascun Comune:
Agrigento 120; Alessandria della Rocca 2; Aragona 6; Bivona 0; Burgio 2; Calamonaci 6; Caltabellotta 0; Camastra 8; Cammarata 42; Campobello di Licata 16; Canicattì 97; Casteltermini 25; Castrofilippo 4; Cattolica Eraclea 2; Cianciana 0; Comitini 7; Favara 30; Grotte 14; Joppolo Giancaxio 2; Licata 35; Lucca Sicula 0; Menfi 3; Montallegro 0; Montevago 6; Naro 34; Palma di Montechiaro 4; Porto Empedocle 19; Racalmuto 9; Raffadali 50; Ravanusa 7; Realmonte 13; Ribera 78; Sambuca di Sicilia 11; San Biagio Platani 0; San Giovanni Gemini 59; Sant’Angelo Muxaro 0; Santa Elisabetta 0; Santa Margherita di Belìce 1; Santo Stefano Quisquina 0; Sciacca 11; Siculiana 11; Villafranca Sicula 0; Navi accoglienza 2.

Masso in strada, Agrigento e dissesto: “Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi”

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Il vice presidente provinciale di Agrigento del Codacons, Giuseppe Di Rosa, ha diffuso delle foto ritraenti un masso tufaceo appena precipitato in strada ad Agrigento nei pressi di Villaseta, e coglie l’occasione per ribadire il suo appello a che, a rimedio del dissesto idrogeologico sempre più incombente, l’amministrazione comunale effettui un accurato monitoraggio delle zone a rischio, provvedendo poi a reperire progetti e risorse finanziarie, regionali, statali ed europee, per intervenire a tutela dell’incolumità pubblica.

Agrigento, sabato al PalaCongressi Di Battista, Sodano e Corrao

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Ad Agrigento, domani, sabato 11 dicembre, al PalaCongressi al Villaggio Mosè, dalle ore 16 alle ore 23, interverranno gli ex 5 Stelle Ignazio Corrao, Michele Sodano e Alessandro Di Battista. Il dibattito ruoterà intorno ai cambiamenti climatici, con le testimonianze e il contributo di scienziati e ricercatori di prestigio internazionale, politici ed imprenditori. Oltre alle testimonianze degli esperti, i partecipanti saranno coinvolti attraverso i workshop e con inedite modalità di interazione. In scaletta anche un talk politico con Corrao, Sodano e Di Battista. Degustazioni a cura delle aziende Sicilia Slow food. Accompagnamento a cura di Nicola Pedicini di musica folk italiana. La prenotazione è obbligatoria attraverso il link pubblicato sulla pagina Facebook dell’evento “La Sicilia del Futuro”. Si entra solo con il green pass.

Agrigento, marocchino ruba computer, incastrato dalla video-sorveglianza

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Ad Agrigento, gli agenti della Polizia Ferroviaria, al termine di un’attività di indagine, grazie anche alla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, hanno denunciato un marocchino di 28 anni per il furto di un notebook e della relativa borsa di custodia, rubati da un’automobile in sosta nel parcheggio dello scalo ferroviario.

Tra quintali di frutta e verdura anche 65 chili di marijuana

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La Squadra Mobile di Catania ha arrestato un corriere di droga, uno straniero di 31 anni, sorpreso alla guida di un Tir carico anche di oltre 60 chili di droga, oltre a quintali di frutta e verdura. I poliziotti si sono insospettiti dell’andatura lenta del camion lungo l’autostrada A18, in prossimità dell’area di servizio “Aci Sant’Antonio”. E lo hanno bloccato. L’atteggiamento nervoso dell’autista ha indotto a procedere alla perquisizione, avvalendosi di un cane antidroga, che ha dimostrato subito di essere attratto dalla zona centrale del rimorchio. Ebbene, nascosti tra le pedane in legno contenenti prodotti ortofrutticoli sono stati rinvenuti e sequestrati 110 involucri in plastica con dentro circa 65 chili di marijuana, per un valore stimabile in 400 mila euro.

Agrigento, a Fontanelle manca l’acqua da tre giorni

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Spazio alle segnalazioni dei cittadini. Ad Agrigento l’acqua non è erogata da tre giorni alla frazione di Fontanelle. I residenti sono esasperati. E ancora di più lo sono i commercianti del posto, costretti a comprare l’acqua dalle autobotti private per proseguire il proprio lavoro. E ciò non solo perché non si distribuisce l’acqua, ma anche perché non si predispongono delle autobotti sostitutive, come dovrebbe essere secondo contratto.

E da Caltanissetta, dall’ospedale Sant’Elia, giungono lamentele da parte di diversi utenti costretti a file interminabili per sottoporsi al tampone, tra pochissimo personale e ritardi.