La morte violenta è il primo esito dell’autopsia sul corpo dell’allevatore Salvatore Blasco, 55 anni, scoperto morto nella sua azienda agricola a Nicosia, in provincia di Enna, nella tarda mattinata di martedì. L’autopsia è stata effettuata ieri nell’obitorio di Enna, ed è esclusa al momento l’ipotesi di un malore. Nessuna indiscrezione dettagliata trapela sulle possibili cause. Sul cadavere, trovato in un terreno di proprietà da un dipendente dell’azienda agricola, non sono comunque presenti ferite da armi da fuoco o da taglio. La morte è apparsa subito sospetta malgrado sul corpo non fossero stati rilevati segni di colluttazione o ferite evidenti. Le indagini, coordinate dalla Procura, si muovono in tante direzioni e non escludono al momento alcuna pista, compresa quella di contrasti tra allevatori.
Discarica ospedale, avviata indagine conoscitiva
Ad Agrigento perdura ancora il grave stato di degrado ambientale, e di disobbedienza alle regole della raccolta differenziata dei rifiuti, all’interno dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, dove, nonostante diffide e bonifiche addebitate all’Azienda sanitaria, giacciono ancora ammassati enormi cumuli di sacchi di spazzatura non differenziata. Per tali ragioni, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo aver compiuto un sopralluogo insieme ai Carabinieri, ha avviato un’inchiesta conoscitiva, dunque senza, al momento, persone o enti iscritti nel registro degli indagati. E ciò in attesa della qualificazione della notizia di reato.
Il Cga ordina la rivalutazione delle prove scritte di una giovane praticante avvocato
Una giovane praticante ha partecipato alle prove scritte relative all’esame di idoneità per l’esercizio della professione di Avvocato.
La prove scritta è stata corretta dalla Commissione presso la Corte di Appello di Catanzaro.
All’elaborato della dottoressa è stato attribuito un punteggio lievemente insufficienti e, conseguentemente, la stessa non è stata ammessa alla prova orale dell’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato.
Ritenendo illegittima la valutazione espressa nei propri confronti la dottoressa ha impugnato – con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – gli atti della Commissione di Catanzaro.
In particolare, con il ricorso, è stato sostenuto che gli elaborati della suddetta concorrente meritasse un giudizio più che sufficiente ed è stato rilevato come la Commissione per gli Esami di Avvocato presso la Corte d’Appello di Catanzaro, allorquando ha proceduto a determinare e specificare i criteri di correzione delle prove scritte, non fosse legittimamente composta, mancando i componenti di due delle categorie (segnatamente magistrati e docenti universitari) individuate dalla normativa di riferimento.
A sostegno delle proprie censure, gli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno citato taluni recenti precedenti giurisprudenziali secondo i quali è viziato l’operato delle sottocommissioni di esame che operino in assenza di commissari appartenenti a ciascuna delle categorie professionali indicate dall’art. 47 della legge n. 247/2012 (ossia avvocati, magistrati e professori universitari)
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana – Presidente dottoressa Rossanna De Nictolis, Relatore Prof. Giuseppe Verde – condividendo le censure degli avv.ti Rubino e Impiduglia, con apposita ordinanza, ha disposto la ricorrezione degli elaborati dei suddetti tre candidati con modalità “idonee a garantire l’anonimato (i compiti vanno rimessi in buste chiuse e anonime; e corretti insieme ai compiti di altri candidati diversi, anche essi in buste chiuse e anonime)”.
In particolare, la ricorrezione è stata affidata alla I Sottocommissione “in quanto nelle stessa erano presenti tutte le componenti richieste dal sopra citato art. 47 l. n. 247 del 2012 nella seduta di fissazione dei criteri”.
Per effetto della suddette pronuncia del CGA la candidata otterrà a breve la rivalutazione dei propri elaborati da parte di una Commissione validamente composta.
Caso Contrada, la Cassazione: “Per il risarcimento valutare l’eventuale dolo o colpa”
Dopo l’annullamento con rinvio dell’ordinanza di risarcimento per Bruno Contrada, la quarta sezione penale della Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza dello scorso 21 gennaio. La Corte (accogliendo i ricorsi della Procura generale di Palermo e dell’Avvocatura dello Stato, per conto del ministero dell’Economia) ritiene che per attribuire l’indennizzo a Bruno Contrada – al quale inizialmente sono stati riconosciuti 667 mila euro per ingiusta detenzione – bisogna valutare, e motivare, l’eventuale sussistenza di dolo o colpa. Secondo la Suprema Corte, l’ordinanza della Corte d’Appello di Palermo si baserebbe su un ragionamento “insoddisfacente e contraddittorio”, e che non considera che “l’intera motivazione della decisione della Corte Europea dei diritti dell’uomo non influisce sulle fonti di prova”. La Cassazione rileva anche il superamento del tetto massimo del risarcimento, pari a 516mila euro.
Usare i fondi del Recovery Plan per ricostruire una moderna ferrovia tra Agrigento e Trapani
L’associazione Ferrovie Kaos di Agrigento ha scritto una lettera, firmata da numerose altre associazioni ed enti locali, ai vertici governativi alle Infrastrutture ed ai Trasporti, sia nazionali che regionali, affinchè i fondi del Recovery plan siano utilizzati anche per ricostruire una moderna ferrovia tra Agrigento e Trapani. L’associazione Ferrovie Kaos aggiunge: “Le province di Agrigento e Trapani sono le uniche due in Italia a non essere collegate tra loro dalla rete ferroviaria. Fino al 1985 era attiva una linea a scartamento ridotto che congiungeva i due centri, che fu sospesa con la promessa, da parte degli Enti preposti, della sua trasformazione a scartamento normale. Ciò non è stato mai realizzato, anzi, la vecchia ferrovia è stata definitivamente soppressa e, ancora oggi, è in corso di alienazione”.
San Leone, disordini e norme anti-covid, intensificati i controlli
In Prefettura ad Agrigento si è svolta una riunione di coordinamento delle Forze di Polizia, presieduta dal prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. A seguito dei gravi disordini avvenuti a San Leone lo scorso fine settimana, è stato stabilito di intensificare ulteriormente i controlli sul litorale agrigentino, sopratutto sabato e domenica, in sintonia con le disposizioni già adottate dal sindaco Miccichè che prevedono il divieto di assembramenti in tutta la zona di San Leone, oltre che in via Atenea. Nel dispositivo dei controlli, che sarà definito in Questura, concorreranno, anche per il rispetto delle norme anti-covid, le tre Forze di Polizia, la Polizia Municipale, la Polizia provinciale e l’Esercito. Nella sola giornata di ieri, festa di San Gerlando, patrono della città di Agrigento, le Forze dell’Ordine hanno controllato 412 persone e 168 attività, e si è proceduto alla chiusura di due locali per gravi violazioni alla normativa anti-covid.
Racalmuto, pizzicato uno sporcaccione: multa di 611 euro
Catanzaro: “Finanziare la legge regionale sulle politiche giovanili”
Il deputato regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, stigmatizza che nell’ambito della Finanziaria proposta dal governo Musumeci non vi sia neanche un euro per le politiche giovanili. Catanzaro, promotore della legge regionale sulle politiche giovanili, aggiunge: “I giovani sono il futuro, ma per loro Musumeci non ha trovato risorse. Nella manovra finanziaria all’esame dell’Assemblea regionale infatti il governo non ha previsto fondi per la legge regionale sulle politiche giovanili. Da tre anni Musumeci si rivolge ai giovani promettendo mari e monti, invitandoli a non lasciare la Sicilia e ad impegnarsi con creatività nei programmi di imprenditorialità giovanile. E poi che fa? Li lascia senza soldi. Bisogna prevedere le giuste risorse nel capitolo che finanzia la legge sulle politiche giovanili”.
La Scala dei Turchi nei primi 25 posti nella classifica del Fai “I luoghi del cuore”. Altri siti agrigentini sono stati super votati. Oggi, servizio al Vg delle 14:05
La Scala dei Turchi nei primi 25 posti nella classifica del Fai “I luoghi del cuore”. Altri siti agrigentini sono stati super votati, ma un plauso particolare va all’Officina de4lle tradizioni popolari di Agrigento. Oggi, servizio al Vg delle 14:05.
Successo per l’Officina delle tradizioni popolari siciliane
L’Officina delle tradizioni popolari siciliane ha conquistato il primo posto per la città di Agrigento nella classifica generale dei luoghi del cuore del Fai edizione 2020, ed il terzo posto in provincia dopo Scala dei Turchi e teatro Andromeda. Il commissario della Provincia di Agrigento, Alberto Di Pisa, che nel gennaio del 2020 ha inaugurato lo spazio espositivo nella villetta Casesa, ha espresso vivo compiacimento per il risultato raggiunto. L’Officina delle tradizioni popolari è un luogo di cultura istituito dalla Provincia e dal Comune di Agrigento, ed è inserito all’interno dell’Ecomuseo della Provincia, che comprende il Giardino Botanico, la Biblioteca e l’ Archivio storico dell’Ente, il Palazzo della Provincia e la Scala reale. Lo spazio custodisce numerosi strumenti musicali etnici siciliani e della cultura dei diversi paesi del mondo oltre a un bellissimo teatrino dell’opera dei pupi che caratterizza il piccolo museo. Obiettivo futuro sarà quello di inserire lo spazio all’interno dei circuiti museali e turistici della Sicilia e consentire alle scolaresche, dopo la pandemia, di continuare a visitare l’Officina per rivivere un pezzo di storia dell’identità storico – culturale dell’isola.