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Covid, frena la pandemia in Sicilia

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L’Ufficio Statistica del Comune di Palermo pone a confronto le ultime due settimane: in Sicilia frena la diffusione del coronavirus. I dettagli.

L’Ufficio Statistica del Comune di Palermo, sulla base di quanto comunicato dalla Regione Sicilia al ministero della Salute, ha tracciato un consuntivo a confronto tra le settimane dall’11 al 17 gennaio e dal 18 al 24 gennaio. Ebbene, in estrema sintesi, la pandemia covid 19 frena, e rispetto alla settimana precedente, dall’11 al 17, adesso, nella settimana dal 18 al 25, sono diminuiti i nuovi positivi e sono aumentati meno i ricoverati e i deceduti. Sono però aumentati ancora gli ingressi in terapia intensiva. In particolare, nel corso della settimana dal 18 al 25 i nuovi positivi in Sicilia sono stati 9023, il 28,8% in meno rispetto alla settimana precedente dall’11 al 17, quando si è registrato il valore più elevato dall’inizio della pandemia, il 29% di tasso di positività. Ancora tra il 18 e il 25 i tamponi molecolari positivi sono pari al 23,1% delle persone testate, in sensibile riduzione rispetto al 29,9% della settimana precedente dall’11 al 17. Il numero degli attuali positivi è pari a 47654, ed è il valore più elevato dall’inizio della pandemia. E sono 1229 in più rispetto alla settimana precedente. E le attuali persone in isolamento domiciliare sono 45996, 1201 in più rispetto alla settimana precedente. E poi ancora, i ricoverati attuali sono 1658, di cui 227 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 28 unità, di cui 19 in più in terapia intensiva. Più nel dettaglio, tra il 18 e il 25 gennaio si sono registrati 121 nuovi ingressi in terapia intensiva, in aumento dell’8% rispetto ai 112 della settimana precedente. E poi, il numero attuale dei guariti è 78872, ed è aumentato di 7557 unità rispetto alla settimana precedente dall’11 al 17. A domenica 25 la percentuale dei guariti sul totale dei positivi è pari al 60,8%. Domenica 17 invece è stato riscontrato il 59,1%. Nel frattempo aumentano i morti: il numero dei deceduti, pari a 3226, è aumentato tra il 18 e il 25 di 237 unità rispetto alla settimana precedente dall’11 al 17 gennaio. Il tasso di letalità, ovvero la proporzione tra quanti morti sugli attuali positivi, il rapporto a domenica 25 è pari al 2,5%, così come quanto domenica 17. Ancora nel frattempo, in riferimento al tasso di ricovero, ovvero la percentuale di ricoveri sui positivi, i ricoverati complessivamente rappresentano il 3,5% degli attuali positivi. Ed i ricoverati in terapia intensiva lo 0,5%.

Covid, vaccini e furbetti

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La Sicilia tra le regioni più sorvegliate per i casi di vaccini a categorie non previste dal piano nazionale. Gli interventi di Cgil e Movimento 5 Stelle.

Aumentano i furbetti dei vaccini Covid. Secondo i controlli del Nas, il Nucleo anti-sofisticazioni dei Carabinieri, su 540 dosi sotto osservazione in Italia, ben 497 sono siciliane. Oltre i casi di Scicli in provincia di Ragusa, e poi nel Palermitano all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, su 1.121 vaccinazioni eseguite fino al 21 gennaio, 333 sono sotto osservazione dei Carabinieri. Secondo quanto sarebbe emerso dalle prime verifiche, i vaccini sarebbero stati somministrati a veterinari, dipendenti pubblici, commercialisti, braccianti agricoli, insegnanti, poliziotti, politici, sindaci ed altre categorie che, di certo, non sono quelle per cui la prima vaccinazione è prevista, ossia anziani delle Rsa, personale sanitario e dipendenti delle Aziende sanitarie. “Si è solo evitato di sprecare dosi di vaccino”: così sono stati spiegati dalle direzioni sanitarie i casi di Scicli e Petralia Sottana. Una volta scongelate le dosi, quelle avanzate alla fine del turno sarebbero state somministrate per evitare che finissero nella spazzatura. Saranno i Carabinieri ad accertarlo. Nel frattempo, quanto sarebbe accaduto, è bollato come “fatto grave” dalla Cgil Sanità, tramite i dirigenti Mario Ridulfo e Calogero Spitale, che ribadiscono: “E’ un fatto grave che testimonia malcostume e favoritismi nel modo di gestire le vaccinazioni. Diciamolo chiaramente: è una vergogna che il vaccino, ancora prima di essere somministrato a quanti ne hanno bisogno e diritto, venga somministrato agli amici, ai parenti o agli amici degli amici. Occorre trasparenza e serietà. Chiediamo che siano accertate le responsabilità per evitare che questa situazione si ripeta in questa o in altre realtà. La sanità e gli ospedali sono sempre stati un punto nodale dove il clientelismo ha imperversato negli anni, determinando le fortune politiche elettorali di alcuni personaggi. Sarebbe opportuno agire con severità”. E i componenti del Movimento 5 Stelle in Commissione Sanità, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua e Antonio De Luca, rilanciano: “E’ evidente che le dosi scongelate, ma non inoculate per i motivi più disparati, non possono andare perdute. E’ però altrettanto evidente, comunque, che non è ammissibile lasciare all’arbitrio di chi ha in carico i vaccini la scelta dei soggetti sostitutivi a cui inocularle. Questi soggetti devono in ogni caso rientrare tra le categorie previste dal piano strategico nazionale. Razza e Musumeci si adoperino perché ciò accada sempre e comunque”.

“Bilanci Porto Empedocle”, proposto un secondo procedimento per Firetto

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La Procura di Agrigento, tramite il pubblico ministero Chiara Bisso, ha proposto un secondo procedimento a carico dell’ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e altri tre imputati nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta falsificazione dei bilanci del Comune empedoclino al fine di eludere l’applicazione del patto di stabilità. In particolare, secondo la Bisso, un importo di 756mila euro, inserito nel saldo finanziario del marzo del 2015, è illegittimo perché sarebbe stato non esigibile.

Presunto crack Pelonero, inammissibile un ricorso della Procura

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La Procura di Agrigento, tramite i pubblici ministeri Alessandra Russo e Paola Vetro, ha presentato ricorso in Cassazione contro la precedente decisione del Tribunale del Riesame che ha restituito la libertà ai 10 indagati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto crack milionario del gruppo “Pelonero” di Agrigento. La Procura agrigentina invoca il ripristino delle misure restrittive emesse il 30 luglio scorso. Il Riesame ha annullato le misure restrittive ritenendo non sussistente il reato di associazione a delinquere, e ancora ritenendo ormai risalenti nel tempo le contestazioni di bancarotta fraudolenta, tanto da non giustificare l’esigenza delle misure cautelari. Ebbene, adesso la Cassazione si è pronunciata sulla posizione dell’imprenditore Diego Sferrazza, 51 anni, difeso dall’avvocato Daniela Posante, per il quale la Procura di Agrigento ha proposto gli arresti domiciliari. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Gli altri ricorsi saranno discussi il prossimo 5 febbraio.

Raffadali, lite in famiglia: un anno e quattro mesi per un sessantenne del posto

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Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Iacopo Mazzullo ha condannato ad un anno e quattro mesi (pena sospesa)  un sessantenne di Raffadali – P.S. – accusato di aver appiccato fuoco al pavimento della propria abitazione in seguito ad una lite coniugale.Il raffadalese è stato condannato altresì al pagamento delle spese processuali.

Nel medesimo procedimento era imputata anche l’ex moglie – R. C-   coetanea dell’uom,  che però è stata assolta dall’accusa di lesioni lievi. La vicenda in questione risale al  luglio del 2017. La moglie è stata difesa dagli avvocati Guido e Gianfranco Gueli.

Zona rossa, multato cammatese pizzicato ad Agrigento: “Sono andato al Pronto soccorso”. Peccato che non era vero

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Nell’ambito dei potenziati controlli del territorio, disposti dal questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, per la verifica del rispetto delle norme anti covid, nello scorso fine settimana gli uomini della sezione Volanti , nei pressi della “Rotonda degli Scrittori”, hanno fermato e controllato un uomo proveniente da Cammarata, e diretto ad Agrigento che ha motivato la sua presenza alle porte della città, affermando che poco prima si era recato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, poiché aveva una forte dolore al polso.

Gli agenti, pertanto, hanno provveduto ad accertare la veridicità di quanto autocertificato, riscontrando che l’uomo non aveva fatto ricorso ad alcuna cura medica, e che la motivazione fornita era palesemente falsa. Al cammaratese contestate le relative sanzioni amministrative, 400 euro, ed inoltre a suo carico è scattata la denuncia, in stato di libertà alla Procura della Repubblica, per false attestazioni a Pubblico ufficiale.

Covid 19, in Sicilia ancora sotto la soglia dei mille contagiati

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Per il secondo giorno consecutivo sotto i mille i nuovi casi di Covid-19, in Sicilia. Nelle ultime 24 ore, accertati 885 nuovi positivi (più 10 rispetto a ieri). E ci sono state altre 34 vittime. I dati emergono dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato alle 15 di oggi, lunedì 25 gennaio.

Questa la suddivisione dei nuovi casi per provincia: Palermo: 386 (35.621 casi complessivi dall’inizio della pandemia); Messina: 166 (17.144); Trapani: 11 (9.157); Siracusa: 26 (8.878); Ragusa: 11 (7.832); Caltanissetta: 74 (5.905); Agrigento: 1 (5.049); Enna: 2 (4.055).

Sono 48.001 gli attuali positivi, di questi 1.439 sono i ricoverati in ospedale con sintomi, e 227 in terapia intensiva (per complessivi 1.666 pazienti). In isolamento domiciliare ci sono 46.335 persone. I casi totali di coronavirus dall’inizio della pandemia in Sicilia hanno invece raggiunto quota 130.637, mentre le vittime con le ultime 34 sono arrivate a 3.260.


Auto travolta da rimorchio, morto ragioniere di Cammarata

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Dopo nove giorni di ricovero all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta, è morto l’automobilista che lo scorso 15 gennaio, lungo la provinciale 24, nei pressi del bivio Tumarrano, a Cammarata, a bordo della sua automobile, una Fiat Punto, è stato travolto dal rimorchio di un camion che si è accidentalmente sganciato. Si tratta di Giuseppe Tatano, 57 anni, di Cammarata, ragioniere.

Nasce a Tusa “l’Uliveto della Memoria”, dedicato a don Pino Puglisi

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Mercoledì prossimo verrà ufficialmente inaugurato a Tusa “L’Uliveto della Memoria”. Un’ iniziativa sostenuta e concretizzata dal Comitato”La Torre del Arte e del Gusto – Gruppo Salamone” di Castel di Tusa e presieduta dall’imprenditore Placido Salamone, discendente da una nobile famiglia siciliana. Il Progetto a scopo benefico, “Uliveto della Memoria, pianta la speranza” scaturisce per supportare un messaggio di grande valenza sociale mirato a sensibilizzare l’opinione pubblica, dopo i distruttivi incendi dolosi degli anni passati che hanno privato la comunità nebroidea e siciliana di parte del proprio patrimonio arboreo. L’ esigenza è anche per ridare un messaggio di speranza alle generazioni future attraverso un gesto simbolico di rinascita e ricrescita. Il progetto ha avuto come primo passaggio, l’organizzazione di un evento benefico, avvenuto il 24 settembre del 2018, dal forte impatto mediatico allo scopo di disporre di fondi sufficienti per l’acquisto di un centinaio di piante d’ulivi (simbolo benevolo di fratellanza ed amore verso il territorio siciliano) da donare al Comune di Tusa con l’impegno manifesto di costituire in territorio comunale, un parco alberato a memoria dei disastri e del giorno della rinascita.
Il sito sarà dedicato a Padre Pino Puglisi e alle vittime di tutte le mafie e contro ogni vittima della barbarie umana.
Il successo dell’iniziativa svoltasi il 24 Settembre 2018, patrocinata da prestigiose istituzioni quali la Fondazione Elisabeth De Rothschild ed il Giornale di Sicilia, supportata da note aziende siciliane e personalità del mondo delle cultura come donna Costanza Afan de Rivera Costaguti Florio e Giuseppe Giaconia di Migaido, dallo scrittore Vittorio Lo Jacono, dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Giulio Francese e da noti personaggi del mondo dello spettacolo e del cinema come Valentino Picone, Salvo Piparo, Sergio Vespertino e Marco Maria Correnti, ha consentito il raggiungimento dello scopo, permettendo una disponibilità di cassa per l’acquisto dei 110 alberelli di ulivo di varietà locale destinate alla piantumazione in area da destinare. I passaggi successivi sono stati la costituzione in seno all’ Torre del Gusto, del Comitato scientifico “Progetto Uliveto della Memoria, Pianta la speranza” al fine di coordinare i vari step di realizzazione del progetto che oggi sembra aver concluso il primo obiettivo con la nascita in c.da San Luca, nel area demaniale del comune di Tusa del parco ulivetato.
“Un importante segnale di speranza – dichiara Placido Salamone – non a caso annunciato nel giorno della memoria e nel ricordo della compianta Donna Costanza Afan de Rivera, la cui famiglia è ancora nel ricordo per il notevole aiuto dato comunità ebraiche romana durante le terribile persecuzioni naziste, e fortemente voluto dalla Torre del Gusto e dal mio Gruppo sinergico che adesso lavorerà in collaborazione con l’ente locale e le associazioni di volontariato per rendere questo parco, un giardino rigoglioso e la memoria vivente di come in Sicilia il vento del’amore e della fratellanza che soffia nei cuori di tanti non verrà mai sopraffatto da chi impiega la violenza e la paura come strumenti di assoggettamento”.

Il Tar annulla le prove orali dell’esame di avvocato

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L'avvocato Girolamo Rubino

La dottoressa M.C. – giovane praticante di Porto Empedocle – ha partecipato, presso la Corte di Appello di Palermo, all’Esame di Stato per abilitazione all’esercizio della professione di avvocato.

In particolare, la dottoressa, avendo superato le prove scritte, è stata ammessa alla prova orale, poi sostenute nel novembre 2020.

All’esito della prova orale, la Commissione esaminatrice ha dichiarato la ricorrente non idonea, attribuendo alla stessa un punteggio insufficiente nelle materie oggetto di esame.

Ritenendo illegittimo il giudizio espresso nei propri confronti, la giovane ha impugnato – con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – gli atti della Commissione di Esame

In particolare, a mezzo del ricorso, è stato sostenuto come, nella riunione di determinazione dei criteri di valutazione e di individuazione dei quesiti da sottoporre ai candidati, fossero presenti solo avvocati ed un magistrato, con conseguente mancanza di una delle tre categorie previste dalla normativa di settore. In particolare, tra i presenti non figurava alcuno dei componenti di provenienza dal mondo accademico (Professore universitario o Ricercatore).

A sostegno delle proprie censure, gli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno citato taluni recenti precedenti giurisprudenziali secondo i quali la nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense non consente alle commissioni esaminatrici di operare in composizione diversa da quella prescritta,con conseguente illegittimità degli atti compiuti dall’organo irregolarmente composto.

Il TAR Sicilia Palermo Sez. III – Presidente dott.ssa Maria Cristina Quiligotti, Relatore dott. Roberto Valenti, condividendo le censure degli avv.ti Rubino e Impiduglia, ha disposto “che l’Amministrazione, sollecitamente ed entro trenta giorni, proceda in seduta plenaria, con la partecipazione per ogni sottocommissione dei componenti di ogni categoria prevista dalla norma: a) alla rideterminazione dei criteri di valutazione; b) alla predisposizione delle nuove domande da sottoporre alla candidata”.

Per effetto della suddetta pronuncia del TAR Palermo la giovane praticante sarà sottoposta a “un nuovo esame orale innanzi una sottocommissione diversa da quella presso la quale ha precedentemente sostenuto la prova, previo preavviso non inferiore a 30 giorni”