Nel corso dell’udienza preliminare a Palermo a carico di Matteo Salvini per il caso “Open Arms”, il giudice per le udienze preliminari ha ammesso la costituzione di 18 parti civili. Si tratta di 7 migranti a bordo della nave, tra cui un minorenne, diverse associazioni, e alcuni tra i vertici e i fondatori della nave ong. La difesa di Salvini, tramite l’avvocato Giulia Bongiorno, ha ribadito che le scelte in riferimento alla Open Arms non sono state del solo Salvini ma sono state condivise e sostenute dall’intero governo dell’epoca. E poi, Salvini ha dichiarato: “Perché il comandante dell’Open Arms ha preferito restare in mezzo al Mediterraneo per settimane anziché accettare l’aiuto di Malta e soprattutto della sua Spagna? E con ciò mettendo a rischio la salute dei migranti? Adesso due di quei profughi sono in carcere, e 44 sono scomparsi perché sono fuggiti”.
Anti-covid nelle scuole, iniziativa dell’A.V.O.M.I
“I bambini il nostro futuro….. Partiamo da loro, per sensibilizzare tutti, sul corretto uso dei dispositivi anti Covid. Tutti insieme sconfiggeremo il virus!” Il presidente dell’associazione A.V.O.M.I promuove una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, al fine di poter diffondere tutte le informazioni necessarie relativamente al vaccino anti Covid-19, ma soprattutto, al fine di fornire le linee guida necessarie sull’utilizzo di tutti quelli che sono i dispositivi idonei per contrastare la pandemia e ritornare finalmente a riabbracciarci e a sorridere tutti insieme con il calore e l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto il nostro grande Paese!
Salvini a Palermo per l’Open Arms
In corso a Palermo il procedimento preliminare a carico di Matteo Salvini nell’ambito del caso della nave ong spagnola Open Arms. I particolari sui capi d’imputazione.
Da Lampedusa, dalla provincia di Agrigento, dalla Sicilia, è stato lanciato a Roma al Senato, tramite il Tribunale dei ministri di Palermo, un altro macigno giudiziario a carico del senatore Matteo Salvini per plurimo sequestro di persona aggravato. L’atto è stato depositato a Palazzo Madama, e se ne sono conosciuti dunque i particolari. E i magistrati a lavoro a Palermo, che oggi sabato 9 gennaio celebrano l’udienza preliminare a Palermo nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio del leader della Lega, si rivolsero così ai senatori della giunta per le autorizzazioni a procedere: “Il Senato conceda l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per avere, nella sua qualità di ministro dell’Interno pro-tempore, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 107 migranti di varie nazionalità giunti in prossimità delle coste di Lampedusa nella notte tra il 14 e il 15 agosto 2019 a bordo della nave Open Arms”. E poi, ancora più nel dettaglio, tra il centinaio di pagine del capo d’imputazione, sottoposto oggi all’attenzione del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Lorenzo Jannelli, si legge che “Salvini, in violazione di convenzioni internazionali e di norme interne in materia di soccorso in mare e di tutela dei diritti umani, ed abusando dei poteri allo stesso Salvini rimessi quale autorità nazionale di pubblica sicurezza, ometteva, senza giustificato motivo, di concedere un porto sicuro alla nave. Salvini non ha esitato positivamente le richieste dagli organi di soccorso in mare, così provocando consapevolmente l’illegittima privazione della libertà personale dei migranti, costringendoli a rimanere a bordo della nave per un tempo giuridicamente apprezzabile, precisamente dalla notte tra il 14 e il 15 agosto sino al 18 agosto, quanto ai soggetti minorenni, e per tutti gli altri sino al 20 agosto, quando la Procura di Agrigento pose l’imbarcazione sotto sequestro preventivo e dispose lo sbarco di tutti. L’allora ministro avrebbe dovuto rispondere alle richieste senza ritardo per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, di igiene e sanità”.
Vertice a Palermo tra la Lega e il Movimento per la nuova autonomia
In occasione della presenza di Matteo Salvini a Palermo, si è svolto un vertice a Palazzo dei Normanni tra la Lega e il Movimento per la nuova autonomia, a suggello dell’alleanza siglata tra le due forze politiche. A conclusione dell’incontro, il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, riferisce: “E’ stata un’occasione importante per rimarcare la filosofia del nostro patto federativo interamente incentrata sui territori che ora più che mai hanno bisogno di risposte concrete. Con i parlamentari autonomisti abbiamo concordato di presentare un ordine del giorno all’Assemblea contro l’ipotesi di quattro siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi in Sicilia e un’iniziativa per riportare l’attenzione sulla legge sulle zone franche montane impantanata a Roma. Queste insieme con altre saranno le nostre battaglie comuni contro le scellerate scelte del governo nazionale che mettono a rischio i nostri patrimoni storici, culturali ed economici ma soprattutto per affermare i diritti dei siciliani stanchi di ascari e mezze figure”.
“Esami truccati”, quattro condanne a Palermo
Al Tribunale di Palermo è stata emessa una sentenza con quattro condanne al processo frutto di un’inchiesta su esami presunti truccati per essere ufficiali di macchina e lavorare sulle navi mercantili. Il blitz scattò nel 2017. La Procura di Palermo, la Guardia di Finanza e la Capitaneria ritennero di avere scoperto, in una scuola marittima locale nei pressi del porto di Palermo, un giro di tangenti e favori. Pagando fino a mille euro i candidati avrebbero avuto la certezza di superare le prove indette dalla direzione marittima per ottenere l’abilitazione. I reati contestati sono abuso d’ufficio e corruzione. In abbreviato sono stati condannati Giovanni Paterna 5 anni e 4 mesi, Alessandra Schirò 1 anno e 6 mesi, Francesco Giuseppe D’Anniballe 2 anni, e Francesco De Santis 3 anni.
Turismo e terzo settore. L’Aics ha convocato i sindaci a Campofranco. Oggi servizio al Vg delle 14:05
Anche durante questa terribile pandemia e con le dovute misure di sicurezza continua l’incessante lavoro dell’Aics provinciale di Agrigento, guidata da Giuseppe Petix, in collaborazione con L’organizzazione Noi con lo scopo di essere un valido supporto alle amministrazioni comunali in tema di bandi per il terzo settore.
Ieri, importante riunione al comune di Campofranco dove a fare gli onori di casa è stato il sindaco Rino Pitanza.
Oggi al Vg delle 14:05 andrà in onda un servizio con le interviste.
Il Comune di Petrosino paga i loculi alle vittime del coronavirus
Il Comune di Petrosino, in provincia di Trapani, paga i loculi per le vittime del coronavirus. In proposito la Giunta comunale ha approvato un apposito atto di indirizzo per porre a carico del Comune le spese di acquisto dei loculi cimiteriali per i cittadini vittime del covid 19. Il sindaco, Gaspare Giacalone, afferma: “La morte di alcuni nostri concittadini a causa del coronavirus ha profondamente colpito la nostra comunità. Abbiamo pagato un tributo molto alto e così come fatto con la prima vittima petrosilena del Covid-19 vogliamo continuare a onorare chi ha perso la vita in questi mesi per via di questo maledetto virus. L’atto di indirizzo ha effetto retroattivo e, dunque, le famiglie delle persone di Petrosino decedute nei giorni e nelle settimane scorse a causa del virus potranno chiedere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto del loculo tramite presentazione di apposita richiesta e documentazione all’ufficio Protocollo”.
Scandalo a Lampedusa, coppia si fa vedere in cam a pagamento. I video sono diventati virali. Oggi servizio al Vg delle 14:05
Scandalo a Lampedusa. Una coppia si è registrata su un sito live pornografico ed in cambio di soldi, consente agli internauti di assistere alle loro performance. I due, evidentemente, non pensavano che i loro video diventassero virali anche nella loro piccola isola. Oggi, servizio al Vg di Teleacras alle 14:05.
Uno scatto della fotografa licatese, Letizia Bontà, approda alla Biennale di Londra. Oggi al Vg delle 14:05
Uno splendido scatto della fotografa licatese, ma residente da tempo a Venezia, dal titolo “Time”, approda alla Biennale di Londra.
Oggi, al Vg delle 14:05, l’intervento della professionista.
Il TAR Palermo accoglie il ricorso di un’impresa agrigentina: illegittimo il diniego di iscrizione alla white list
La Società K.P. s.r.l. aveva richiesto alla Prefettura di Agrigento l’iscrizione alla c.d. white list per poter conseguire affidamenti pubblici.
La Prefettura interpellata, tuttavia, denegava l’iscrizione e di conseguenza adottava una nota interdittiva antimafia, nei confronti dell’impresa, assumendo la sussistenza in capo alla stessa del pericolo di infiltrazioni mafiose.
In particolare, la Prefettura di Agrigento aveva ritenuto sussistente il pericolo di infiltrazioni mafiose nell’impresa sulla base di molteplici elementi, tra i quali, frequentazioni ed assunzione di soggetti controindicati da parte del direttore dei lavori ed un presunto rapporto di locazione di un immobile di proprietà di un soggetto già destinatario di informativa interdittiva e coinvolto in diversi procedimenti giudiziari.
A questo punto, l’Impresa, anche per scongiurare la risoluzione delle commesse già in essere, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Vincenzo Airo’ e Massimiliano Valenza ha promosso ricorso innanzi al TAR Palermo, deducendo l’illegittimità della nota prefettizia.
In particolare gli avvocati Rubino, Airo’ e Valenza hanno dedotto l’illegittimità della nota prefettizia per essere stata adottata senza alcun preventivo contraddittorio con l’Impresa e per l’infondatezza di tutti gli assunti posti a suo fondamento, giacché il rapporto di locazione (immediatamente cessato) con il presunto soggetto controinteressato, in realtà, non poteva assumersi come elemento idoneo a denotare un possibile condizionamento dell’impresa da parte della consorteria mafiosa.
La domanda cautelare, respinta dal TAR Palermo, veniva accolta dal CGA a seguito di appello cautelare degli stessi Avv.ti Rubino, Airo’ e Valenza.
Il TAR Palermo, anche a seguito della domanda cautelare accolta in esito al giudizio svoltosi innanzi al CGA, recependo le difese dell’impresa ha annullato il provvedimento prefettizio osservando che: <
In particolare, il TAR Palermo ha escluso che il solo rapporto locatizio tra l’impresa ed il soggetto controindicato potesse dimostrare una presunta permeabilità della Società con la consorteria mafiosa ed allo stesso tempo l’irrilevanza degli ulteriori episodi di frequentazioni ed assunzioni controindicate a distanza di notevole lasso di tempo e senza considerare che lo stesso direttore dei lavori aveva immediatamente licenziato il soggetto controindicato.
Per effetto del pronunciamento ottenuto dagli avvocati Rubino, Airo’ e Valenza, la nota Prefettizia è stata annullata e la Prefettura dovrà riesaminare la domanda di iscrizione alla White Liste dell’Impresa tenendo conto di quanto affermato dal TAR Palermo.
Nel frattempo, in assenza di alcun provvedimento interdittivo, l’impresa potrà continuare le proprie attività anche con la P.A.