Un fascio luminoso del Rotaract Club illumina una parete dell’ospedale di Agrigento, come vicinanza e gratitudine al personale sanitario anti-covid. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda le interviste al presidente del Rotaract Club di Agrigento, professor Giuseppe Seminerio, ed al direttore sanitario dell’ospedale, Gaetano Migliazzo.
Raid vandalico all’esterno della casa natale di Pirandello
Ad Agrigento, in contrada Kaos, ignoti vandali hanno deturpato l’ingresso della casa natale di Luigi Pirandello imbrattando i muri accanto al cancello d’ingresso, una parte di marciapiede e una targa che indica il luogo. Con della vernice spray hanno scritto delle parole apparentemente senza alcun significato. I custodi hanno allarmato i poliziotti della Squadra Volanti della Questura giunti sul posto. Si confida nelle immagini degli impianti di video – sorveglianza. Indagini in corso.
Arrestati e rimpatriati sette migranti clandestini illegali
Nell’ambito dei servizi mirati al contrasto all’immigrazione clandestina, i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, coordinati da Giovanni Minardi, hanno arrestato 7 migranti per “re-ingresso illegale sul territorio nazionale”. Gli stranieri sono stati già riconosciuti dalle autorità consolari competenti e rimpatriati nel paese di provenienza attraverso un volo aereo partito da Palermo.
Regione, covid e ristori economici (video)
Come la Regione ha finora gestito l’emergenza sanitaria. E quali prospettive a rimedio dell’emergenza economica. L’intervento di Musumeci.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, traccia un bilancio a consuntivo della gestione dell’emergenza covid 19 in Sicilia da parte della Regione. E afferma: “Sono convinto che nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla capacità del Sistema sanitario siciliano di potere affrontare e reggere un urto così forte. Invece ce l’abbiamo fatta, perché il sistema sanitario si è rivelato fatto essenzialmente da persone capaci e animate da buona volontà: il personale sanitario e parasanitario, gli infermieri, i volontari e, se mi consentite, una classe dirigente regionale che ha avviato subito un programma sano, concreto, serio e costruttivo. Attraverso la consulenza con il Comitato tecnico-scientifico, e attraverso il lavoro di decine e decine di notti insonni, non solo del presidente ma anche dell’assessore alla Salute Ruggero Razza e di altri responsabili, siamo riusciti ad evitare il peggio. Certo, nessuna regione d’Italia è rimasta immune da difetti. E come si poteva, di fronte a un’esperienza tragica, drammatica, dai contenuti assolutamente imprevedibili?”. Poi, il risvolto della medaglia, ovvero l’emergenza economica legata all’emergenza sanitaria: Nello Musumeci interviene nel merito dei ristori agli operatori economici e spiega: “Nessuno sa quanto durerà questa emergenza dell’epidemia. I provvedimenti di sostegno arrivano dall’Europa o da Roma. Da Palermo possono arrivare le briciole perché abbiamo risorse assolutamente limitate. Io ricordo che dopo un mese abbiamo dato 100 milioni di euro a disposizione dei Comuni per le famiglie. Roma deve fare la parte che deve fare lo Stato, non ci sono chiaramente paragoni rispetto alla Regione. La nostra macchina burocratica non era neanche oleata per l’ordinario, immaginiamoci per lo straordinario. Questa è la Regione che voi conoscete, dal ’91 qui non si fa un concorso. E comunque stiamo lavorando, devo dire che c’è anche una parte della burocrazia regionale che lavora con impegno, qualità e passione, e di questo devo darne atto. Sapete che sono ipercritico da questo punto di vista, ma per fortuna la fascia dei dipendenti che lavorano sta crescendo, vuol dire che siamo riusciti a motivarli”. Poi in conclusione: “Se vogliamo che il Covid finisca presto dobbiamo evitare che la gente si muova, perché il virus cammina con le persone. Se uno Stato chiede a un negozio o a un’attività commerciale di chiudere per evitare che il virus si muova, ha anche il dovere di consentire agli imprenditori e ai dipendenti di potere continuare a mettere un pezzo di pane a tavola”.
Scossa di terremoto nella Sicilia orientale avvertita anche ad Agrigento
Una violenta scossa di terremoto, stimata dall’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, di magnitudo 4.6, si è scatenata ieri sera, alle ore 21:27, nella Sicilia orientale. La scossa, durata una decina di secondi, è stata avvertita anche ad Agrigento, soprattutto nella zona balneare, e poi a Licata, Favara e Porto Empedocle. Il sisma è stato nettamente avvertito nel Ragusano, nel Siracusano e nel Catanese. L’epicentro è stato localizzato a 15 chilometri da Acate, in provincia di Ragusa, ad una profondità di 16 chilometri.
Agrigento, chiude Centro d’accoglienza “La mano di Francesco”
Ad Agrigento oggi mercoledì 23 dicembre è il giorno della chiusura del tanto polemizzato, e oggetto di disordini, fughe e proteste, Centro d’accoglienza al Villaggio Mosè, lungo Viale Cannatello. Dal Centro “La mano di Francesco” sono stati trasferiti gli ultimi migranti ospiti. E’ stato il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ad annunciare nei giorni scorsi l’intesa con la Prefettura per la chiusura del Centro d’accoglienza. La Prefettura conferma lo sgombero della struttura.
Prelievo multiplo di organi all’ospedale di Agrigento
Ad Agrigento un prelievo multiplo di organi è stato eseguito all’ospedale “San Giovanni di Dio” su di un paziente, A N sono le iniziali del nome, 53 anni, deceduto a seguito di un’emorragia cerebrale intra-parenchimale spontanea. All’intervento, durato diverse ore, hanno partecipato chirurghi e sanitari appartenenti ai diversi reparti ospedalieri e una equipe proveniente dall’Ismett di Palermo. Il commissario dell’Azienda sanitaria, Mario Zappia, rivolge un ringraziamento per la lodevole ed incessante attività al direttore della Terapia Intensiva, Gerlando Fiorica, al direttore del Centro regionale Trapianti, Giorgio Battaglia, ed ai chirurghi Ismett Sergio Calamia e Pietro Brancato, oltre a tanti altri, “ma soprattutto – sottolinea Zappia – ai familiari di A N per il gesto di grande altruismo e valore umano. L’auspicio – aggiunge Zappia – è che questo evento costituisca un esempio e possa agevolare uno slancio verso la consapevole cultura della donazione”.
Covid 19, in Sicilia tornano ad aumentare, sensibilmente, i contagi. Ventidue i morti
Un aumento di oltre duecento contagi, ma meno ricoverati in ospedale, addirittura 5 in meno in terapia intensiva (rispetto a ieri). E calano i decessi. Nelle ultime 24 ore, in Sicilia, registrati 894 nuovi casi di Covid-19, a fronte di su 8.689 tamponi effettuati. E ci sono altri 22 morti. I dati emergono dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato alle 15 di oggi, martedì 22 dicembre.
Questa la suddivisione dei nuovi contagi nelle province siciliane: Catania 285, Messina 199, Palermo con 150, Siracusa 72, Caltanissetta 48, Trapani 42,Enna 41, Agrigento 36, e Ragusa 21.
Rosario Livatino sarà beato
Il giudice Rosario Livatino sarà beato. Papa Francesco ha infatti autorizzato la congregazione delle cause dei Santi a promulgare il decreto sul martirio del giudice canicattinese ucciso dalla Stidda il 21 settembre del 1990. La cerimonia di beatificazione si svolgerà il prossimo anno ad Agrigento. La postulazione della causa di canonizzazione è stata condotta da don Giuseppe Livatino, cugino del magistrato. A proporre la beatificazione di Livatino fu monsignor Carmelo Ferraro ma è stato poi il cardinale Francesco Montenegro ad avviare nel 2011 il processo di beatificazione concludendo la propria fase di raccolta di atti diocesana nel 2017.
Morto Pino Catalano, storico ristoratore agrigentino
E’ morto ad Agrigento dopo una lunga e sofferente malattia Pino Catalano, rinomato e storico ristoratore della città dei Templi. E tra i Templi, lungo la panoramica, Pino Catalano fu conosciuto e apprezzato, tra gli anni ’60 e ’70, come gestore del ristorante “Le Caprice”. Tanti ricordano ancora uno dei suoi piatti più prelibati, la carbonara o, meglio, come è stata tramandata da diverse generazioni, la “carbonara di Pino Catalano”, per distinguerla dalle altre. Dopo “Le Caprice”, Pino Catalano ha avviato un altro ristorante destinato a trasformarsi nel corso del tempo in una vera e propria “istituzione” della ristorazione ad Agrigento, la “Taverna Mosè”, meta privilegiata soprattutto da tanti personaggi dello spettacolo. Pino Catalano, amante delle passeggiate a San Leone, è padre di un altro rinomato e conosciuto ristoratore agrigentino, Giovanni Catalano, al quale Teleacras rivolge le più sentite condoglianze estendendole alla famiglia tutta.