La presidente della sezione agrigentina di Italia Nostra, l’avvocato Adele Falcetta, si è rivolta al sindaco Miccichè e agli assessori competenti affinchè sia risolto lo stato di grave degrado in cui versano la piazza Ravanusella e dintorni. Falcetta afferma: “Sono trascorsi ben 15 anni da quando la nostra Associazione organizzò un’iniziativa dal titolo “Piazza Ravanusella e dintorni”, volta a sensibilizzare sulla situazione di degrado in cui versava questa piazza storica della nostra città. In tale occasione vennero fatte delle proposte concrete per il recupero della piazza e delle adiacenze. Da allora in città alcune cose sono indubbiamente cambiate, ma la piazza Ravanusella resta sempre nelle stesse condizioni di allora; anzi, a dirla tutta, il suo stato di degrado diventa ogni giorno più grave. Il crollo di ieri sera di una scalinata prossima alla piazza deve costituire l’ennesimo richiamo alla necessità di intervenire prima possibile e adiacenti. Siamo ben consapevoli del fatto che l’ Amministrazione si è da poco insediata; e proprio per questo vogliamo richiamare la sua attenzione su Piazza Ravanusella come priorità”.
Danni maltempo, la Provincia a lavoro sulle strade provinciali agrigentine
Prosegue incessante l’azione, anche con mezzi meccanici, delle squadre di pronto intervento della Provincia di Agrigento lungo le strade provinciali per la rimozione di alcune condizioni di pericolo provocate dal maltempo. Dopo gli interventi sulla provinciale Ribera – Cianciana, sulla Piano – Gatta Montaperto, Spinasanta – Villaseta, la Provincia è intervenuta sulla Panoramica dei Templi per il recupero sicurezza di un palo di illuminazione. Allo stesso modo lungo la Montallegro – Cattolica Eraclea, dove, inoltre, è stato riposto in sicurezza un cavo Enel. Rimosso anche un notevole quantitativo di fango e detriti sulle provinciali 46 e 59 in territorio di Campobello di Licata. E poi sulla Favara – Bivio SS 640 a rimedio di un maxi allagamento del percorso. Nessuna segnalazione di frane.
“Addetto stampa Consiglio comunale Agrigento”: botta e risposta Civiltà e Spataro
Il neo presidente del consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, ravvisa la necessità da parte dell’Ufficio di presidenza e dell’intero Consiglio Comunale di avvalersi della prestazione specialistica di un addetto stampa. Giovanni Civiltà afferma: “Occorre che l’ente, in assenza di figure interne nella sua pianta organica, si doti, reperendo risorse necessarie, con l’affidamento a professionisti esterni, di una figura che rivesta l’incarico di addetto stampa. Affiancare all’attività dei singoli consiglieri comunali e all’ufficio di presidenza un professionista che sappia informare e comunicare sui lavori svolti dal consiglio comunale e dai suoi consiglieri è di fondamentale importanza per rendere trasparente e credibile il lavoro svolto da chi è stato eletto per fare il bene e l’interesse della città.
Le attività di organizzazione di conferenze, incontri ed eventi stampa, realizzazione di una rassegna stampa anche attraverso strumenti informatici, realizzazione dell’house organ e cura della comunicazione interna, cura della comunicazione istituzionale del sito in collaborazione con la struttura comunale richiede figure che abbiano una certa conoscenza, competenza e professionalità. Il giornalista che presta la sua professionalità a servizio dell’ente deve avere la giusta corrispondenza economica, la sua competenza non deve essere mortificata da una “formula” oramai ricorrente nella Pubblica Amministrazione “a titolo gratuito” che oggi investe diverse categorie di liberi professionisti; ciò per dare dignità a tanti anni di studio ed esperienza acquisite nel corso della propria esperienza professionale” – conclude Civiltà, al quale replica il consigliere comunale di opposizione, Pasquale Spataro, che afferma: “Appesantire ulteriormente un bilancio comunale in grande affanno, quasi già collassato, non credo sia una scelta responsabile ed oculata. Fermo restando che la comunicazione rappresenta un valore essenziale per la partecipazione democratica, in tutta franchezza, a mio avviso, non si configura attualmente come una priorità, tenuto conto del contesto finanziario in cui versa l’Ente, ma anche in riferimento al tessuto socio- economico del territorio che è alle prese con una emergenza Covid senza precedenti. I cittadini, i commercianti e gli imprenditori, esasperati e disperati, non comprenderebbero questa volontà che si tradurrebbe in un aggravio di costi da scaricare inevitabilmente sui contribuenti. D’altronde ormai, grazie all’utilizzo sempre più diffuso dei canali social, quanto accade all’interno dell’aula diventa in tempo reale di dominio pubblico. L’idea manifestata dal presidente Civiltà oggi è assolutamente fuori contesto, fuori luogo e irrispettosa nei confronti della città, anche perché lui, appena qualche mese fa dai banchi dell’opposizione, si era battuto per una politica economica ponderata e senza sprechi, invocando anche l’azzeramento delle indennità per gli amministratori comunali. Non bisogna perdere la memoria. E anche se il ruolo cambia, la coerenza imporrebbe a Civiltà di non cadere in tentazione e quindi di rinunciare ai propri emolumenti. Oppure quella nobile necessità non è più avvertita? Va detto pure che fino a questo momento non c’è ancora traccia del bilancio che, tranne magie contabili, non ritengo possa repentinamente cambiare volto e quindi accogliere ulteriori balzelli, destinati ad avere riflessi negativi sulle tasche, già vuote, degli agrigentini. Pagare prestazioni e servizi, seppur utili ma non indispensabili, con i soldi dei cittadini non è più consentito, non è più tollerabile. Così come non è corretto e dignitoso avvalersi di attività professionali a titolo gratuito. Per quanto mi riguarda mi opporrò con fermezza ad una eventuale richiesta che verrà formalizzata in questa direzione, facendo leva anche sulla sensibilità del sindaco Miccichè affinché faccia prendere le distanze alla sua maggioranza sulla proposta” – conclude Spataro.
L’opposizione contro la formazione delle Commissioni consiliari di Agrigento
I consiglieri di minoranza al Comune di Agrigento, Firetto, Bongiovì, Hamel, Bruccoleri, Vitellaro, Amato, Fontana e Spataro, intervengono nel merito della composizione delle Commissioni consiliari, e affermano: “La vicenda della composizione delle commissioni consiliari al Comune di Agrigento è la chiara dimostrazione della volontà della maggioranza di volere inaugurare un metodo di gestione dell’amministrazione della città con sistemi di prevaricazione e secondo criteri di esclusione e disprezzo per il ruolo e della rappresentanza democratica delle minoranze. La scelta della distribuzione dei consiglieri nelle varie commissioni, approvata dalla sola maggioranza, è illegittima e viola le norme dello Statuto Comunale (art.25 comma 2,3 e 4) tanto da poter essere impugnata in sede giudiziale e presso il dipartimento delle autonomie locali. Questa scelta è stata giustamente contestata dalla minoranza, anche con l’allontanamento dall’aula, in quanto giudicata inaccettabile e frutto di trattative privatistiche tra gli esponenti della maggioranza. Sono stati ignorati i passaggi formali della convocazione della conferenza dei capi gruppo e di questo è prova l’assenza di verbali comprovanti ogni qualsiasi contraddittorio tra i gruppi consiliari sulle scelte dei consiglieri da inserire in ciascuna commissione. Dopo 75 anni di democrazia, ad Agrigento si torna indietro e si confonde la gestione amministrativa con la gestione del “potere”, smentendo in maniera clamorosa ogni dichiarazione del sindaco che all’indomani della sua elezione affermava di voler essere il Sindaco di tutti e di voler governare nell’interesse di tutta la comunità indipendentemente dal colore e dalle collocazione politica, a meno che “cambiare rotta” non significava solo tornare indietro”.
Tentata rapina a Canicattì
A Canicattì, due uomini, con il volto travisato e armati di coltello, hanno minacciato in strada un uomo di 61 anni, intimandogli la consegna del portafogli. Il 61enne ha reagito, scatenando una colluttazione e inducendo i banditi alla fuga. Lui, però, è stato ferito al palmo della mano destra e si è recato all’ospedale “Barone Lombardo” per le cure necessarie. Indagano i Carabinieri della locale Compagnia.
Rapinato un distributore di carburante a Ravanusa
In territorio di Ravanusa, due malviventi, travisati al volto e apparentemente non armati, sono irrotti in un distributore di carburante lungo la strada statale 557. Hanno minacciato il benzinaio e gli hanno intimato la consegna del denaro in tasca: 200 euro. Poi la fuga in automobile.
Il rimpasto della giunta Musumeci (video)
Il rimpasto o le poche modifiche alla giunta di governo capeggiata da Nello Musumeci. I nomi in ballo tra assessori uscenti ed entranti.
Alla Regione Siciliana si attende l’annunciato “rimpasto” della giunta di governo. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, conferma ancora una volta e però ribadisce: “Non chiamatelo rimpasto. Saranno solo delle modifiche”. In ballo vi sono solo i due assessori di Forza Italia, Edy Bandiera all’Agricoltura e Bernardette Grasso alla Funzione pubblica, oppure si procederà oltre Forza Italia? A tale interrogativo al momento mancano risposte certe. Ciò che è invece certo è che il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, ha incontrato il presidente della Regione, Nello Musumeci. Si è discusso dell’argomento, e, secondo i bene informati, Miccichè, accompagnato da Riccardo Savona, si sarebbe rivolto così a Musumeci: “Nello, io ti chiederei pure l’assessorato alla Salute, ma non lo faccio perché non è il caso. Eppure, un gruppo con 14 deputati, con la prospettiva di diventare il più numeroso dell’Assemblea regionale, ha tutto il diritto di riequilibrare la rappresentanza territoriale”. Dunque Forza Italia, forte dei 14 deputati, ritiene di essere legittimata a rivendicare tre assessorati anziché due, ma Gianfranco Miccichè, almeno per il momento, ritiene, ripetendo le sue parole, “che non sia il caso”. Ordunque, quali saranno i nuovi assessori designati che sostituiranno Bandiera e Grasso? Ancora secondo i bene informati, Miccichè ha un nome certo: Toni Scilla, ex deputato regionale di Mazara, con il rischio, calcolato, della reazione negativa del deputato di Marsala Stefano Pellegrino, che, nel frattempo, sarebbe corteggiato da Fratelli d’Italia. Il secondo assessorato invece spetta ad Agrigento, dove il deputato di riferimento è Riccardo Gallo, vice coordinatore regionale di Forza Italia. Sempre i bene informati riferiscono che Gallo, anziché sulla sua persona, potrebbe puntare sull’attuale coordinatore provinciale di Forza Italia di Agrigento, Vincenzo Giambrone. Un altro nome caldeggiato per il secondo assessorato è il deputato regionale di Caltanissetta, Michele Mancuso, che rappresenterebbe entrambe le province, Caltanissetta e Agrigento. Tuttavia, il presidente Musumeci porrebbe la questione delle quote rosa, ovvero se esce una donna, Bernardette Grasso, entra una donna. E se donna dovesse essere, le più accreditate, ancora secondo i bene informati, sarebbero Margherita La Rocca Ruvolo da Montevago, ex Udc e adesso Forza Italia, presidente della Commissione Sanità, e Maria Antonietta Testone, già assessore a Sciacca e adesso coordinatrice regionale di “Azzurro Donna” di Forza Italia. Entrambe, La Rocca Ruvolo e Testone, sarebbero gradite a Riccardo Gallo qualora dovesse essere applicato il principio delle quote rosa.
Alluvione e disastro ambientale a Favara e non solo (video)
L’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, ha documentato in video il disastro accaduto a Favara, dove l’alluvione durante la notte tra sabato e domenica ha rimosso e trasportato in strada tonnellate di rifiuti. Lombardo aggiunge: “Non solo in strada, ma anche nei valloni, quindi nei torrenti, poi nel fiume Naro ed infine nel mare di Cannatello. Il sindaco di Favara è moralmente responsabile di questo disastro ambientale!VIDEO
Turismo, cultura e spettacolo in crisi
Il presidente del Consorzio Valle dei Templi, Emanuele Farruggia, rilancia lo stato di crisi dei settori collegati. “Una soluzione è la digitalizzazione”. Giuliana Miccichè.
“Emergenza Covid e crisi economica. Tra i settori più colpiti vi sono sicuramente quelli del teatro, dello spettacolo e del turismo. Ma oggi è necessario riprogrammare e ripartire, perché una città senza cultura rischia di morire”. Sono parole del presidente del Consorzio turistico Valle dei Templi, Emanuele Farruggia, che aggiunge: “Lo scorso mese di marzo è calato il sipario improvvisamente su tutti i teatri, e la nuova stagione di fatto non è mai partita mettendo in ginocchio un settore già fortemente provato. Il mio pensiero è rivolto a tutti gli operatori diretti e indiretti, attori, registi, produttori, organizzatori di eventi, ma anche sarte, truccatrici, tecnici luce, audio, musicisti, cameramen e non solo che lavorano anche dietro le quinte. Chi pensa che il teatro, la musica, il cinema siano beni dei quali fare tranquillamente a meno, non si rende conto che con la cultura si innesca un circolo virtuoso, un indotto, che rischia in questo momento buio di non arrivare alla fine del mese o di vedere svanire un’intera vita di investimenti e di sacrifici. Il pubblico, in sicurezza, ha diritto di tornare ad emozionarsi davanti ad un palco, a ritagliarsi una parentesi di cultura e di magia. Mi auguro – sottolinea Farruggia – che i teatri, compreso il teatro Pirandello di Agrigento, possano al più presto riprendere le loro attività a pieno regime, ovviamente nel rispetto delle norme di contenimento per il contagio, così come si possa tornare a visitare i siti archeologici, la Valle dei Templi e i musei, anch’essi chiusi fino al 15 gennaio prossimo a causa della pandemia. I danni del Covid sul comparto della cultura e del turismo sono una pagina nera. Le perdite degli incassi sono davvero smisurate perché legate al bassissimo numero di visitatori. A parte una breve parentesi nel periodo estivo, il turismo rimane paralizzato dalla situazione sanitaria e l’intero comparto è profondamente in crisi. Soluzioni innovative per fronteggiare la crisi del turismo arrivano dalla digitalizzazione. Se per contenere i contagi non é possibile assistere ad uno spettacolo dal vivo, o visitare fisicamente un sito o un museo, l’esibizione e il tour diventano virtuali, a distanza, ma sempre emozionanti. Un sistema che hanno già sperimentato con successo il Teatro San Carlo, il Teatro alla Scala, ma anche lo Stabile di Catania ed il Comune di Catania. Sono molti i siti museali che, chiusi per covid, hanno messo online contenuti speciali. Un modo nuovo per continuare a godere dell’arte e delle bellezze del nostro Paese, a portata di click, pur restando a casa. La tecnologia – conclude il presidente – diventa infatti un trampolino in questo momento di profonda crisi, attraverso i canali social. Tramite il web si “assapora” il viaggio o il sito che magari superata l’emergenza Covid si potrà visitare realmente”.
“Attenzione alla violenza”
L’Istituto Sciascia di Agrigento, diretto da Patrizia Marino, dibatte in video conferenza, anche con la ministro Azzolina, su “Attenzione alla violenza che non fa rumore e non lascia lividi, ma fa comunque a pezzi”. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.