Il nuovo dpcm varato dal Governo Conte sembra una scena, quella della lettera, di Totò, Peppino e la Malafemmina. Sui social su scatena la satira e non poteva essere diversamente. Oggi, servizio al Vg delle 14:05.
Cga, ok alla caccia del coniglio selvatico e della beccaccia
Con ricorso del 18 agosto 2020 le Associazioni Legambiente Sicilia, WWF Italia Onlus e LIPU hanno adito il TAR Sicilia – Palermo e impugnato il D.A. n. 80/GAB del 6 agosto 2020, con cui l’Assessorato Regionale per la Regione Siciliana all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, discostandosi parzialmente dalle indicazioni fornite da un parere reso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha approvato il calendario venatorio 2020/2021.
Difendendo la legittimità del calendario per la stagione venatoria 2020/2021, l’UN.A.VE.S. (Unione Associazioni Venatorie Siciliane) si è costituita in giudizio assistita dagli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza del foro di Palermo.
Con Decreto n. 839/2020 il Presidente del TAR Sicilia, sede di Palermo ha respinto l’istanza cautelare monocratica proposta dalle Associazioni Ambientaliste, in considerazione della insindacabilità delle scelte tecnico – discrezionali afferenti alla regolazione dell’attività venatoria, nonché della natura consultiva e non vincolante del parere ISPRA.
Tuttavia, in occasione della successiva Camera di Consiglio del 24 settembre 2020 il Tar Sicilia – Palermo, Sezione II, con Ordinanza Cautelare n. 944/2020, pubblicata il 26 settembre 2020, ha sospeso l’efficacia del D.A. n. 80/GAB del 6 agosto 2020 e relativi allegati del decreto assessoriale, avente ad oggetto “Calendario Venatorio 2020/2021”, con il quale l’Assessore Regionale ha regolamentato i periodi e le specie dell’attività venatoria in Sicilia.
Per l’effetto, il Giudice amministrativo ha disposto un fermo del prelievo venatorio del Coniglio, della Pavoncella e del Moriglione, oltre che limitato i periodi di caccia per Beccaccia e Volpe.
Pertanto, l’UN.A.VE.S., ancora una volta assistita dagli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, ha proposto appello cautelare innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa chiedendo l’annullamento e/o riforma della pronuncia cautelare resa dal TAR Sicilia.
In particolare, gli Avvocati Rubino e Valenza hanno messo in rilievo l’erroneità della pronuncia impugnata, contestando l’invasione della sfera di discrezionalità riservata all’Amministrazione, il difetto di istruttoria, l’illogicità, arbitrio e ingiustizia manifesti, l’assenza di un principio di prova e l’infondatezza del ricorso di primo grado.
Il 16 Dicembre si è svolta la Camera di Consiglio con partecipazione da remoto dei magistrati, ai sensi degli artt. 25 d.l. n. 137/2020 e 4 d.l. n. 28/2020.
Con Ordinanza Cautelare n. 816/2020 pubblicata in data 18 Dicembre il CGA ha accolto l’appello cautelare proposto dall’UN.A.VE.S. e ha riformato l’Ordinanza cautelare impugnata.
In particolare, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha ritenuto meritevole di tutela la questione della caccia al coniglio selvatico, sollevata unicamente dall’Unione Associazioni Venatorie Siciliane, assistita dagli avv.ti Rubino e Valenza e omessa da tutte le altre associazioni.
Il Collegio, ricalcando la tesi proposta dagli Avvocati Rubino e Valenza, ha asserito che “il parere dell’I.S.P.R.A. non contemplava, alcuno specifico vincolo che dalla Regione possa dirsi immotivatamente inosservato”.
Pertanto, la decisione resa dal CGA segna un’importante svolta in merito all’attività venatoria in Sicilia, offrendo una nuova interpretazione del parere ISPRA e sancendo il riconoscimento di margine di discrezionalità in capo all’Amministrazione regionale.
“Scorciavacche”, eterna incompiuta giudiziaria (video)
A rischio prescrizione il processo a carico dei vertici Anas e delle imprese per il crollo del viadotto “Scorciavacche”. Ennesimo rinvio per conflitto di competenza.
Il 4 gennaio del 2015 si diffuse notizia che la Procura della Repubblica di Termini Imerese, competente per territorio, avviò un’inchiesta, ipotizzando il reato di crollo colposo, a seguito del cedimento del viadotto “Scorciavacche 2”, lungo la statale 121 Palermo – Lercara Friddi, inaugurato pochi giorni addietro, il 23 dicembre 2014, e costato 13 milioni di euro. I magistrati palermitani sequestrarono l’area del disastro, e fu affidata una consulenza tecnica ad un pool di periti incaricati ad accertare le cause del cedimento, e quali materiali, e in quante quantità, sono stati utilizzati per la costruzione del ponte. Ebbene, la Procura di Termini Imerese ha sostenuto l’inchiesta e ha chiesto il rinvio a giudizio di 13 imputati tra cui l’ex presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, altri dirigenti siciliani dell’Anas e i vertici delle imprese impegnate nella costruzione dell’opera. A vario titolo è contestato il reato di concussione “per – si legge nel capo d’imputazione – avere imposto l’apertura anticipata del viadotto, così ottenendo il raggiungimento di un risultato da sfruttare per mero tornaconto personale, ovvero l’ottenimento dei premi di produzione”. E poi altro reato contestato è l’attentato alla sicurezza dei trasporti, a cui è stato aggiunto il concorso in falso, perché falso sarebbe stato il certificato di agibilità. Il viadotto fu inaugurato alla vigilia di Natale 2014, tre mesi prima del termine indicato nel contratto di appalto. Dopo la frana, il ministro dell’ epoca ai Lavori pubblici, Maurizio Lupi, inviò in Sicilia gli ispettori, che poi, nella relazione, tra l’altro, hanno scritto: “Il terrapieno su cui è stata costruita la rampa è risultato non idoneo all’utilizzo rispetto alle condizioni stratigrafiche, geotecniche e idrauliche del territorio su cui è stato realizzato”. La stessa relazione poi è stata acquisita dalla Procura di Termini Imerese. Ancora ebbene, a sei anni dal crollo del viadotto il processo preliminare, ovvero quello in cui si decide il rinvio a giudizio o il proscioglimento, non è concluso, anzi è rinviato spesso, a rischio della prescrizione dei reati che scatta tra due anni, e adesso ha subito l’ennesimo rinvio perché la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Claudia Rosini, ha rimesso gli atti alla Corte di Cassazione affinché risolva il conflitto di competenze insorto. Il processo è da celebrare a Palermo, Termini Imerese o Roma? Secondo la Procura di Palermo la competenza è del Tribunale di Termini Imerese, e secondo il Tribunale di Termini Imerese la competenza è di Palermo. Invece, i difensori degli imputati sostengono che la competenza sia Roma in quanto sede nazionale dell’Anas. Ancora ebbene, tra passaggi di sezione, riassegnazioni, giudici carichi di lavoro e conflitti di competenza sarà inevitabile il sopraggiungere del termine di prescrizione. Viadotto Scorciavacche: “eterna incompiuta giudiziaria”.
Giovane minaccia il suicidio dopo avere appreso che la mamma è positiva
Apprende che la mamma è positiva al Covid-19 e, per la disperazione minaccia di lanciarsi dal tetto della sua abitazione. Protagonista un venticinquenne di San Biagio Platani.
Ad evitare il peggio l’intervento dei carabinieri della Stazione di San Biagio Platani, coordinati dal Comando compagnia di Cammarata.
Una volta scattato l’allarme e giunti sul posto, i militari dell’Arma, con delicatezza e con grande professionalità, hanno iniziato a parlare con il giovane, e alla fine l’opera di convincimento ha dato l’esito sperato.
Il giovane, molto provato dalla notizia della positività della madre, avrebbe voluto lanciarsi dal tetto di casa. Per fortuna, però, i carabinieri sono arrivati in tempo.
Licata, condannato l’ex consigliere comunale Giuseppe Scozzari
A Palermo, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato in abbreviato a 5 anni di carcere, per scambio elettorale politico-mafioso, l’ex consigliere comunale di Licata, Giuseppe Scozzari. Scozzari si dimise dopo l’arresto, nel 2019. Da responsabile del servizio tecnico dell’ospedale di Licata, ed essendo influente funzionario dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, avrebbe garantito corsie preferenziali per l’accesso ai servizi a soggetti indicati dal capomafia di Licata Angelo Occhipinti, e si sarebbe impegnato in consiglio comunale a regolarizzare la posizione amministrativa di un terreno sequestrato di proprietà di un affiliato mafioso.
Ecco il Paesc
L’Energy Manager Guido Donato Mozer presenta al Consiglio comunale di Agrigento il Paesc, il piano per l’energia sostenibile e il clima. L’intervista è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Ribera, omicidio La Corte, assolto Italiano
La Corte d’Assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha assolto dall’imputazione di omicidio, perché riconosciuto da diverse perizie incapace di intendere e di volere, Salvatore Italiano, 63 anni, di Ribera, imputato di avere, il 16 settembre del 2019, strangolato il concittadino Gaetano La Corte, 75 anni, all’interno di una struttura di accoglienza per soggetti affetti da disturbi mentali. L’assoluzione di Italiano è stata proposta anche dal pubblico ministero, Roberta Griffo. A carico dell’imputato è stata disposta la misura di sicurezza, ovvero il ricovero forzoso all’interno di una struttura specialistica per 4 anni.
Agrigento, il sindaco ha incontrato l’associazione turistica “Tante case, tante idee”
Cordiale incontro questa mattina tra il Sindaco di Agrigento e una rappresentanza dell’Associazione Turistica interprovinciale “Tante Case Tante Idee”. A guidarla il presidente, Domenico Vecchio, il vice Carmelo Capraro, la segretaria Vanessa Miceli, Maria Lucia Capraro componente del direttivo e i soci Salvotore Patti, Danilo Zicari e Maurizio Crapanzano. Tutti sono titolari o gestori di strutture ricettive presenti nel territorio. Dell’associazione fanno parte infatti operatori turistici non solo della città capoluogo ma anche della provincia e di fuori provincia.
Il presidente Domenico Vecchio ha presentato al primo cittadino l’associazione che crede fortemente nel turismo come vera industria per lo sviluppo e l’occupazione del territorio. Si è quindi complimentato con il sindaco, a nome di tutti, per aver saputo in poco tempo cambiare il volto della città. Più cura ai particolari, al verde, al decoro urbano. Si è fatto cenno anche al tema della tassa di soggiorno. Impossibile pensare che questi introiti vengano utilizzati per tappare buchi di bilancio. I gestori necessitano di mappe dove sono indicati siti d’interesse da fornire ai loro ospiti. Il sindaco ha elencato a grandi linee le sue idee, complimentandosi con il presidente Vecchio perché, ha detto, entrambi nutriamo amore per questa città. Poi ha parlato di progetti per creare sviluppo turistico promettendo di tornare a incontrare i rappresentanti dell’associazione in futuro per discutere di nuove proposte. “Credo fortemente nel turismo, anche mia figlia gestisce un B&B. Questa città deve crescere e puntare sul turismo” ha detto tra l’altro il capo dell’amministrazione comunale.
Agrigento, importante raccolta fondi per il Cav
Iniziativa di solidarietà tutta al femminile, questo pomeriggio al palazzo Filippini. La moglie del sindaco Franco Miccichè, signora Antonella Sajeva, in questi giorni ha organizzato una raccolta fondi da destinare al Cav, centro aiuto alla vita di Agrigento. Ha coinvolto l’assessore Lala e tutte le mogli degli assessori comunali che hanno contribuito all’iniziativa con entusiasmo. Oggi, come detto, c’è stata la consegna di un passeggino con “ovetto” nuovo di zecca e di una busta con tutto il ricavato. A ricevere il contributo è stata la presidente del Cav Agrigento, Benedetta Dominici, la quale ha ricordato quanto importante siano i contributi, visto che il centro non ha nessuna sovvenzione e per aiutare le mamme a non abortire e a far crescere i loro piccoli occorrono tanti aiuti.
Covid, in Sicilia 731 nuovi contatti. Ci sono però i 22 morti
Sono 731 i nuovi casi di Covid-19, a fronte di su 8.109 tamponi effettuati registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. E’ il dato più basso da un mese e mezzo a questa parte. E ci sono altri 22 morti. I dati emergono dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato alle 15 di oggi, venerdì 18 dicembre.
Questa la suddivisione dei nuovi casi delle province nell’isola: Catania 356, Palermo 116, Messina 89, Ragusa 41, Siracusa 41, Trapani 29, Agrigento 27, Enna 17 e Caltanissetta 15.
Sono 33.865 gli attuali positivi, di questi 1.091 sono i ricoverati in ospedale con sintomi, e 182 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 32.592 persone. I casi complessivi dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono 82.859. I guariti 46.885, mentre i decessi salgono a 2.109.