L’Assemblea Regionale Sicilia ha approvato il disegno di legge, istruito dalla Commissione Ambiente, che prevede la proroga delle concessioni del demanio marittimo al 31 dicembre. In proposito interviene la presidente della stessa Commissione, Giusi Savarino, che afferma: “Sempre vicini ai lavoratori del comparto del demanio marittimo. L’Aula ha approvato un’ulteriore proroga alle concessioni del demanio marittimo, accogliendo le richieste provenienti dal settore. A causa del Covid, non tutti sono riusciti a presentare le istanze in tempo. Con questa norma poniamo rimedio, ed inoltre consentiamo ai privati di ottenere nuove concessioni su aree libere, purché in linea con i piani comunali del demanio (Pudm) che sono in via di definizione. Questa norma è quanto mai opportuna e di buon senso, poiché l’iter per l’approvazione dei Pudm risulta farraginoso per i Comuni e potrebbe recare ulteriore danno ad un comparto, motore trainante della nostra economia, oggi in sofferenza.”
La sentenza “Cupola 2.0” (video)
A conclusione del giudizio abbreviato, emessa la sentenza nell’ambito della maxi inchiesta antimafia “Cupola 2.0. 46 condannati, 9 assolti.
Il primo ottobre del 2019 la Procura della Repubblica di Palermo ha invocato il processo a carico di 64 imputati nell’ambito della maxi inchiesta antimafia, sostenuta dalle indagini dei Carabinieri e della Squadra Mobile, cosiddetta “Cupola 2.0”, così battezzata in riferimento al tentativo di ricostituzione della Cupola di Cosa Nostra dopo la morte di Bernardo Provenzano e di Salvatore Riina. A capo della nuova Cupola vi sarebbe stato Settimo Mineo, storico gioielliere, della famiglia Pagliarelli. Sono stati il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Bruno Brucoli, Francesca Mazzocco e Dario Scaletta a firmare le 64 richieste di rinvio a giudizio. Poi in 56 sono stati rinviati a giudizio. Ebbene, adesso, il giudice per le udienze preliminari, Rosario Di Gioia, ha emesso la sentenza in abbreviato. 46 condannati, per oltre 400 anni di carcere, e 9 assolti.
Ecco tutte le condanne e le assoluzioni: Filippo Cusimano 9 anni e 4 mesi, Stefano Albanese 9 anni e 2 mesi, Filippo Annatelli 13 anni e 4 mesi, Gioacchino Badagliacca assolto, Filippo Salvatore Bisconti 6 anni grazie all’attenuante prevista per i collaboratori di giustizia, Giuseppe Bonanno 5 anni e 8 mesi, Carmelo Cacocciola 7 anni, Giovanni Cancemi 8 anni, Francesco Caponetto 13 anni e 4 mesi, Francesco Colletti 6 anni e 6 mesi, anche lui grazie all’attenuante prevista per i collaboratori di giustizia, Giovanna Comito 1 anno e 8 mesi, Giuseppe Costa 9 anni, Filippo Cusimano 9 anni e 4 mesi, Maurizio Crinò 10 anni, Rubens D’Agostino 10 anni, Gregorio Di Giovanni 15 anni e 4 mesi, Filippo Di Pisa 8 anni e 8 mesi, Andrea Ferrante 8 anni, Salvatore Ferrante 2 anni e 8 mesi, Calogero Lo Piccolo 27 anni in continuazione con una precedente condanna, Vincenzo Ganci 8 anni e 8 mesi, Giusto Giordano assolto, Michele Grasso 8 anni e 8 mesi, Leandro Greco 12 anni, Marco La Rosa 6 anni e 8 mesi, Gaetano Leto 12 anni e 8 mesi,Erasmo Lo Bello 12 anni, Sergio Macaluso 2 anni con attenuante per i pentiti, Michele Madonia 8 anni e 8 mesi, Umberto Maiorana 1 anno e 8 mesi, Domenico Mammi 2 anni, ancora per l’attenuante riconosciuta ai collaboratori, Giusto Francesco Mangiapane 8 anni, Matteo Maniscalco 10 anni, Antonio Giovanni Maranto 2 anni, Luigi Marino 6 anni e 8 mesi, Fabio Messicati Vitale 12 anni, Giovanni Salvatore Migliore 8 anni e 8 mesi, Settimo Mineo 16 anni, Andrea Mirino assolto, Salvatore Mirino 9 anni e 4 mesi, Massimo Mulè assolto, Domenico Nocilla 9 anni e 8 mesi, Nicolò Orlando assolto, Salvatore Pispicia 12 anni, Gaspare Rizzuto 12 anni e 4 mesi, Michele Rubino 10 anni e 8 mesi, Giovanni Salerno 10 anni e 6 mesi, Pietro Scafidi assolto, Salvatore Sciarabba 14 anni, Giuseppe Serio 13 anni e 4 mesi, Giovanni Sirchia 8 anni, Salvatore Sorrentino 12 anni e 8 mesi, Giusto Sucato assolto, Rosolino Mirabella assolto, Salvatore Troia 9 anni, Giacomo Alaimo assolto.
Le barche dei migranti affidabili anche al settore no profit (video)
“Rientri”, controlli anti-covid all’aeroporto di Palermo
La Sicilia si prepara al rientro dei fuori sede prima del 21 dicembre e, soprattutto, in occasione del fine settimana tra sabato 19 e domenica 20 dicembre. Si prevede che quasi 70 mila fra lavoratori e studenti torneranno nell’isola per le feste natalizie. All’aeroporto di Palermo è già pronta un’area di mille metri quadrati attrezzata per i tamponi anti-covid, che saranno consigliati a chi all’arrivo non sia già in possesso di un risultato negativo al tampone, ottenuto nelle 72 ore precedenti. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico tuttavia raccomandano di mantenere il distanziamento e le norme anti-covid: un tampone negativo, infatti, non rappresenta una certezza assoluta. Massimo Geraci, direttore del pronto soccorso del Civico di Palermo, spiega: “I test all’arrivo sicuramente favoriscono l’intercettazione dei positivi, ma dobbiamo anche considerare la possibilità che esista una finestra all’interno della quale il paziente potrebbe non risultare positivo al tampone”. Nel frattempo, anche se la pressione sugli ospedali dell’isola è diminuita, si teme che rientri e feste provochino un’impennata della curva dei contagi.
Salvini chiede il rinvio dell’udienza a Palermo: “Sono a Catania”
Gli avvocati difensori dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, hanno chiesto al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo di rinviare l’udienza preliminare, fissata per sabato prossimo, in cui si sarebbe dovuto decidere l’eventuale rinvio a giudizio del leader della Lega imputato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio in riferimento al caso della nave dell’ong Open Arms a cui nell’agosto del 2019 fu impedito di attraccare a Lampedusa e sbarcare i migranti soccorsi in mare. Salvini non potrà essere a Palermo per partecipare all’udienza perché, sempre sabato, sarà davanti al Gup di Catania per rispondere dell’imputazione di sequestro di persona per un’analoga vicenda accaduta alla nave Gregoretti che aveva salvato in mare i migranti e a cui fu impedito l’approdo.
Atmosfera natalizia anche nelle frazioni di Agrigento
Ogni promessa è un debito. Anche Giardina Gallotti, come Montaperto, Villaggio Peruzzo e Quadrivio Spinasanta, da oggi ha il suo grande albero di Natale, tutto illuminato e con una grande stella sulla sommità.
E’ il segnale che questa amministrazione comunale, con in testa il sindaco Franco Miccichè, ha voluto dare a tutti i quartieri, sia a quelli centrali che a quelli periferici.
“Certamente è stato un impegno gravoso, ma sono molto contento di quello che abbiamo fatto. L’albero illuminato è un segnale di speranza in questo momento di grande tristezza e di preoccupazione. Ne approfitto per esprimere la mia gratitudine a tutti quegli imprenditori, commercianti e professionisti che ci hanno dato una mano e soprattutto all’impegno dell’instancabile assessore Costantino Ciulla che tanto si è prodigato perché questo progetto si realizzasse.
Calogero Pisano: “Deputati grillini agrigentini voltagabbana, votano il MES per salvare la poltrona”
“Nella giornata di oggi la Camera dei Deputati ha votato favorevolmente, a maggioranza, la riforma del MES. Protagonisti assoluti anche i deputati agrigentini del Movimento Cinque Stelle, che con il loro voto favorevole hanno contribuito ad approvare una riforma addirittura peggiorativa, facendo, peraltro, l’esatto contrario di quanto inequivocabilmente indicato nel programma elettorale del Movimento stesso, che del MES voleva lo smantellamento, finendo col tradire, senza alcuna forma di pudore, i loro ideali ed i loro elettori, e tutto questo per paura di elezioni anticipate e per salvare la loro comoda poltrona”.
Lo sostiene il Commissario provinciale di Fratelli d’Italia della provincia agrigentina, Calogero Pisano.
“Non è un caso, probabilmente – continua Pisano – che del voto odierno gli onorevoli grillini non facciano alcuna menzione sui loro profili social, sui quali sono spesso freneticamente attivi, quasi a volersi nascondere o sottrarre dal giudizio degli agrigentini che, stanchi di questi voltagabbana della politica, hanno già espresso in maniera chiara ed ineccepibile la loro opinione sul Movimento Cinque Stelle, bocciandolo sonoramente alle ultime amministrative agrigentine, un Movimento che si annunciava alla nascita come rivoluzionario e che, invece, ha dimostrato di essere la peggiore delle caste”.
Aprono a febbraio 2021, le ville di lusso nel parco del Verdura Resort
Saranno aperte a marzo 2021, nonostante la pandemia, le 20 ville di lusso nel parco del Verdura Resort, esclusivo complesso turistico della Rocco Forte Hotels a Sciacca, sulla costa meridionale della Sicilia. Un progetto, quello delle ‘Rocco Forte Villas’, frutto del finanziamento che il più grande operatore di hotel ultra-lusso in Europa ha ottenuto da Invitalia attraverso lo strumento del contratto di sviluppo. L’investimento prevede l’ampliamento dei servizi turistici con un’offerta attualmente non presente nell’isola, come quella delle ville di lusso, che andranno a integrare il Verdura Resort. Saranno 20 ville, con 3 e 4 camere da letto, dai 260 ai 350 metri quadrati ciascuna, che potranno essere affittate settimanalmente. Sono previste dal finanziamento tutte le opere edili e gli interventi di impiantistica necessari per realizzare le nuove strutture, la sistemazione degli spazi esterni e l’acquisto delle attrezzature funzionali all’esercizio dell’attività. Un esempio di rapporto vincente tra pubblico e privato, come spiega Maurizio Saccani, global director of operations di Rocco Forte Hotels: ”Quello tra Invitalia e Rocco Forte Hotels è qualcosa di più di un semplice rapporto di finanziamento. A circa dieci anni dall’inizio di questa collaborazione, con la creazione del Verdura Resort nel 2009, possiamo dire che si è trasformato quasi in una partnership per lo sviluppo turistico qualificato, in particolare del Sud della Sicilia sulla costa mediterranea. La collaborazione con Invitalia è poi, infatti, proseguita con il finanziamento recente per la creazione di 20 ville al servizio del Verdura Resort, che, nonostante il Covid, verranno aperte nel marzo 2021”. ”Un altro importante intervento – ricorda Saccani – al quale Invitalia ha partecipato, curandone direttamente l’esecuzione, è quello della protezione dai marosi della costa prospicente al Verdura: questo darà la possibilità non solo di mettere in sicurezza quel tratto di costa, ma favorirà anche la creazione naturale di una spiaggia di quasi due chilometri in quella zona, con evidenti importanti ricadute da un punto di vista turistico per l’area”.
”L’idea delle ville – spiega Saccani – è nata dalla richiesta stessa della nostra clientela più qualificata, italiana ma anche internazionale, prevalentemente europea e americana. Il mondo dell’hotellerie di lusso sta cambiando notevolmente, non solo per via del Covid: il processo è iniziato ormai da parecchi anni. Una parte sempre maggiore di clientela privilegia ora anche sistemazioni diverse da quelle tradizionali della camera d’albergo. Credo, dunque, che il Verdura Resort e i progetti ad esso connessi – ribadisce – siano un esempio di come il rapporto tra pubblico e privato possa essere veramente determinante per lo sviluppo economico e per quello turistico in genere. Il pubblico può agire non solo da finanziatore ma anche proprio come aiuto per snellire le questioni burocratiche, per riuscire a penetrare nell’ambito più difficile della struttura pubblica e delle istituzioni, per poter dare un valido aiuto all’operatore turistico”. Notevole, poi, l’impatto sull’indotto per il territorio. ”Il Verdura Resort così come è oggi – afferma – impiega nella stagione migliore oltre 450 dipendenti, con l’aggiunta delle ville arriveremo probabilmente a 550. Sono 20 ville ma è come avere un altro albergo di 76 camere. E’ importante anche rilevare che l’albergo per sua natura riesce a dare lavoro non solo a personale estremamente qualificato, quale la direzione o il sales e il marketing, ma anche a tutta un’altra serie di figure professionali meno qualificate di cui c’è molto bisogno”. ”Ecco che quindi l’investimento nel turismo dà la possibilità di sviluppare una rete di impieghi che nessun altro tipo di settore può offrire. Per di più, l’indotto è assolutamente notevole in filiere importantissime: parte dal periodo della costruzione ma durerà per sempre durante la vita dell’albergo”. Se dovessi fare un calcolo, che è comunque difficile, potrei dire che l’indotto è pari a 150-200 milioni all’anno”, conclude.
“Sicilia dimenticata nella bozza di Conte sul Recovery Fund”. La denuncia dell’europarlamentare agrigentina, Annalisa Tardino
Covid 19 in provincia di Agrigento, confortanti i numeri dell’8 e 9 dicembre
Dopo alcuni giorni di stop, oggi è stato diramato il report coronavirus da parte dell’Asp agrigentina. Dati che risalgono ai giorni 8 e 9 dicembre. Sono stati riscontrati 48 nuovi positivi, 4 sono i nuovi ricoverati, 119 guariti e un deceduto. Il numero dei contagiati ha sfondato il tetto dei 3 mila: sono 3.086 per la precisione. I ricoverati in ospedale sono 46 di cui 39 al “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 7 al “Giovanni Paolo II”. Nelle strutture lowcare i degenti sono 11, mentre in Terapia intensiva ci sono – e sono tutti all’ospedale di Agrigento – sei ricoverati.