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Covid 19 in Sicilia: in calo i nuovi contagiati. Nove ad Agrigento. Sono 34 i decessi

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Meno tamponi, e crollano i casi di positività in Sicilia, ma i morti sono sempre parecchi. Nelle ultime 24 ore, registrati 753 nuovi casi di Covid-19, a fronte di 7.013 tamponi effettuati. Ci sono altri 34 decessi. I dati emergono dal bollettino diffuso dal Ministero della Salute, aggiornato alle ore 15 di oggi, mercoledì 9 dicembre.

I nuovi casi distribuiti per provincia: Catania 347, Palermo 212, Messina 38, Ragusa 66, Trapani 8, Siracusa 26, Agrigento 9, Caltanissetta 37, Enna 10.

Gli attuali positivi sono 38.647, di cui 1.374 ricoverati in ospedale con sintomi, 198 in terapia intensiva, e 37.075 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’emergenza sanitari complessivamente in Sicilia accertati 74.308 casi; guariti 33.798, mentre i decessi salgono a 1.863.

Neonato abbandonato, presunto padre ancora ai domiciliari

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Il macellaio che un mese addietro ha inscenato il ritrovamento di un neonato a Ragusa, e di cui potrebbe essere il padre, è ancora ristretto agli arresti domiciliari. Il giudice Eleonora Schininà ha sciolto la riserva respingendo le richieste dell’avvocato Michele Sbezzi, che difende l’uomo e che ha chiesto la revoca dei domiciliari o in subordine l’applicazione di una misura meno restrittiva che potesse permettergli di lavorare. L’avvocato ha già presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Catania. Il neonato sarebbe il frutto di una relazione tra l’indagato, di 59 anni, e una donna di 41 anni, anche lei indagata, che si è conclusa sei o sette mesi addietro. Sarà l’esame comparativo del Dna sui campioni del bambino e del presunto padre a risolvere il caso.

Arresto per 10 chili di marijuana

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I carabinieri hanno arrestato Demetrio Schirò, 47 anni, indagato di detenzione di droga a fine di spaccio allorchè sorpreso in possesso di 10 chili di marijuana nella sua abitazione a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. Schirò è ristretto ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Estorsione a Vercelli, arrestato a Naro

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I Carabinieri della stazione di Naro hanno arrestato Calogero Zarcaro, 61 anni, nato a Vercelli e residente a Naro. L’uomo dovrà scontare 5 anni di reclusione, con sentenza definitiva, in esecuzione di un provvedimento di carcerazione dell’autorità giudiziaria di Vercelli per il reato di estorsione commesso nel 2008 a Vercelli. Zarcaro avrebbe costretto – minacciando il titolare di una concessionaria di Vercelli – a comprare e poi rivendere un’autovettura di grossa cilindrata procurandosi un ingiusto profitto.

Bivona, contributi a fondo perduto per le micro-imprese

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Milko Cinà

Il Comune di Bivona, in esecuzione della deliberazione della Giunta Comunale 143 del 7 dicembre, intende sostenere le piccole e micro imprese artigianali e commerciali, colpite dall’emergenza Covid-19, mediante un contributo economico a fondo perduto una tantum con i fondi stanziati dallo Stato per i Comuni delle Aree interne. Il sindaco Milko Cinà afferma: “Si tratta di una importante misura contro la crisi economica causata dal Covid-19. Come Amministrazione Comunale ci siamo da subito attivati per l’emanazione del bando per consentire alle imprese, ai negozi e alle attività del nostro territorio, di poter accedere ai contributi a fondo perduto con le risorse assegnate dallo Stato ai Comuni delle Aree Interne”. La dotazione finanziaria complessiva assegnata al Comune di Bivona è di 132.109 euro, ripartita in tra anni, dal 2020 al 2022.
Il bando prevede la concessione di contributi, una tantum, a fondo perduto per le spese sostenute dalle piccole e micro imprese artigianali e commerciali ubicate a Bivona: spese di gestione, ristrutturazione, ammodernamento, ampliamento ma anche per acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie. Le istanze di partecipazione al bando sono attesa entro il 18 dicembre. Il modello è disponibile sul sito comune.bivona.ag.it

Italia Nostra agrigentina ha incontrato il sindaco Miccichè

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Il comitato di presidenza della sezione agrigentina di Italia Nostra, la presidente Adele Falcetta, la vice presidente Eva Di Betta e la segretaria Marilisa Della Monica, hanno incontrato il sindaco della città di Agrigento Francesco Micciché. La presidente Adele Falcetta ha presentato al sindaco l’Associazione presente nel territorio cittadino da diversi decenni che con le sue attività ha contribuito a diffondere in città e in provincia la “cultura della conservazione” del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti, del carattere ambientale delle città. Nel corso dell’incontro Falcetta e Di Betta hanno rimarcato il ruolo non indifferente della sinergia tra il mondo dell’associazionismo e gli enti pubblici, in questo caso il comune di Agrigento, per la conservazione, valorizzazione e recupero del paesaggio, dei beni monumentali e culturali. Il sindaco Miccichè, tra l’altro, ha anticipato che, nel corso dell’odierno consiglio del Parco, al quale parteciperà per la prima volta, anche se non inserito all’ordine del giorno, tratterà della chiesetta del Cristo delle Forche per conoscere le intenzioni del Parco in merito al progetto di recupero sollecitato da Italia Nostra.

Centro covid Ribera, Pullara: “Incomprensibili ritardi”

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Carmelo Pullara

Il vice presidente della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale, Carmelo Pullara, denuncia: “Siamo in piena emergenza coronavirus e all’ospedale ‘Parlapiano’ di Ribera si registrano ritardi nel completamento dei lavori per il reparto Covid. Sono ritardi incomprensibili in previsione di una possibile terza ondata dell’epidemia di cui ormai tutti gli esperti parlano. Si dava per certa l’apertura a metà ottobre ma siamo a quasi metà dicembre ed è ancora tutto fermo. A rallentare i lavori sembrerebbe essere stato il ritardo nella consegna delle apparecchiature delle unità trattamento area e i serbatoi per i gas medicali. Non escludo nei prossimi giorni di effettuare personalmente un sopralluogo. Occorre accelerare i tempi per la consegna. Siamo in forte ritardo. E’ necessario aprire al più presto il reparto Covid, non essendo più accettabile la commistione negli ospedali”.

Migranti: false nozze per permessi soggiorno, 16 arresti

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La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone (5 delle quali in carcere e 11 agli arresti domiciliari), che sarebbero parte di due gruppi criminali, con base a Messina, indagati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina allorchè avrebbero agevolato l’ingresso e la permanenza irregolare in Italia di cittadini extracomunitari irregolari. Le indagini sono state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia, diretta da Maurizio De Lucia, e riguardano cittadini che risiedono a Torino, Messina, Bergamo, Catania e Francoforte sul Meno in Germania. L’inchiesta ha permesso di svelare un sistema illecito finalizzato all’organizzazione di matrimoni finti tra cittadini italiani e stranieri (tra marocchini, algerini e tunisini), al fine di ottenere la carta di soggiorno per motivi di famiglia, essenziale per l’ingresso e la permanenza nel territorio dello Stato italiano, o per sanare la posizione di migranti già espulsi.

Martello invoca lo stato di calamità (galleria foto)

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Lampedusa, mancata rimozione delle imbarcazioni utilizzate dai migranti, il sindaco Martello chiede a Conte e Musumeci lo “stato di calamità”. Lo stesso Martello afferma: “Chiedo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al presidente della Regione Nello Musumeci la dichiarazione dello stato di calamità per quanto sta avvenendo a Lampedusa dove le imbarcazioni utilizzate dai migranti, mai rimosse dal porto dell’isola dalle Autorità preposte, a causa di una nuova mareggiata continuano a provocare gravi danni all’ambiente ed alle infrastrutture portuali, e mettono a rischio gli stessi operatori dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera intervenuti per limitare le conseguenze. Con il forte vento di Libeccio di questi giorni le imbarcazioni ‘abbandonate’ al Molo Favaloro diventano ‘ingestibili’: affondano in tutto o in parte, alcune vanno alla deriva disperdendo in mare rottami inquinanti e carburante. Sono stato costretto a firmare un’ordinanza sindacale a seguito dei ritardi e dei mancati interventi da parte delle Autorità preposte, tra Agenzia delle Dogane e Ministero dell’Ambiente. Ma il Comune ha comunque mezzi limitati, non è semplice tirare in secco imbarcazioni o barconi di grandi dimensioni e poi demolirli nel rispetto delle normative vigenti, e nel frattempo servono interventi particolari ed immediati per ripulire le acque, le coste ed i fondali: da soli non ce la facciamo. Chiedo al presidente Conte ed al presidente Musumeci di dichiarare lo stato di calamità. E’ l’unico modo per evitare che questo disastro ambientale comprometta il nostro mare e le nostre bellezze naturali”.

Dal Kiwanis Club giocattoli a “Mondo altro”

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Il Kiwanis Club di Agrigento, in occasione del periodo di Avvento, promuove una nuova iniziativa rivolta, come sempre, ai bambini. Il Club service, al fine di regalare momenti di svago ai giovanissimi, ha donato diversi giochi da tavolo alla Fondazione Mondo altro, braccio operativo della Caritas Diocesana Agrigento, che nonostante le limitazioni a causa della pandemia e con le dovute precauzioni, ha continuato a prestare i propri servizi. La Fondazione provvederà ad utilizzare i giochi, ricevuti in omaggio, nell’ambito delle attività interculturali che prevedono laboratori e sostegno scolastico in favore dei minori del progetto “Alveare”. La consegna dei regali è avvenuta in presenza del Direttore Valerio Landri e della referente del progetto “Alveare” Giusy Santino per la Fondazione, mentre, per il Club Kiwanis di Agrigento ha partecipato una delegazione guidata dal Presidente Francesco Zicari con i soci Sara Incardona e Roberto Campagna.