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Rubano 5 tonnellate di mandorle, tre denunciati

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Tre uomini sono stati denunciati per il furto di circa cinque tonnellate di mandorle di Avola raccolte e pronte per la commercializzazione. Gli agenti del commissariato sono intervenuti in contrada Mammanelli ad Avola, territorio famoso per la produzione di mandorle pregiate, per il furto. Grazie anche alle telecamere di videosorveglianza, sono riusciti ad individuare tre dei quattro ladri rintracciati in un terreno di contrada Zuccaro, ancora intenti a scaricare le mandorle e a nasconderle in un deposito. Le mandorle sono state riconsegnate al proprietario.

Open Arms fa rotta verso Palermo

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La nave Open Arms, che nei giorni scorsi ha soccorso 278 migranti in mare, è diretta verso Palermo, dopo che nella notte è stata completata l’evacuazione di due donne incinte e del marito di una di loro a bordo di una motovedetta italiana. “Ieri – fa sapere la ong spagnola – momenti di tensione sulla Open Arms dopo la risposta negativa di Malta di concedere riparo per il temporale. Alcune persone si sono gettate in acqua per la disperazione, ma sono state recuperate insieme alla Guardia Costiera italiana. Ci dirigiamo verso Palermo in attesa di istruzioni”.

Pronti nuovi aiuti dalla Regione a sostegno delle imprese vittime del Covid

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Si chiama ‘Piano Covid Sicilia’, si tratta di una serie di bandi regionali per un totale di 278 milioni di euro per contributi alle imprese, promozione turistica, scuola, editoria e Confidi, servizi di trasporto. Il piano, finanziato con fondi Fesr, rientra nelle misure previste dalla legge di stabilità approvata a maggio dall’Ars. I contenuti sono stati presentati, in conferenza stampa a palazzo d’Orleans, dal presidente della Regione Nello Musumeci e dagli assessori coinvolti: Gaetano Armao (Economia), Marco Falcone (Trasporti), Mimmo Turano (Attività produttive), Roberto Lagalla (Istruzione e Formazione), Manlio Messina (Turismo). “Andremo avanti con altri bandi a seconda della reazione che registreremo su questi primi bandi – ha detto Musumeci – Ho raccomandato che i bandi fossero più snelli possibili, si tratta di un intervento emergenziale, perché le disponibilità finanziarie devono arrivare subito alle imprese, che sono in condizioni cianotiche”. Il governatore ha sottolineato che “il piano è stato frutto di un processo di confronto, di concertazione con tutti i gruppi parlamentari della coalizione di governo e opposizione”.

Positivi al Covid 19 due ospiti della missione di Biagio Conte

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Biagio Conte

Ricoverati all’ospedale Cervello di Palermo due ospiti stranieri della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte: hanno la polmonite. Si trovavano nel centro di via dei Decollati dove normalmente risiedono circa settecento persone. L’Asp di Palermo si è subito messa in moto per rintracciare chi è stato a contatto con loro, effettuare i tamponi e sanificare gli ambienti nel quale dormivano. Ma si teme che nella struttura nasca un nuovo focolaio.

Il fratello di Totò Riina resta in carcere a Torino

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Niente detenzione domiciliare o differimento della pena causa “infermità” per Gaetano Riina, fratello del boss Totò: lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Torino, che ha respinto un’istanza del suo legale. Gaetano Riina, che ha 87 anni, è detenuto nel carcere delle Vallette, alle porte del capoluogo piemontese, con un fine pena che secondo quanto si apprende è fissato per il 2023.
Gaetano Riina è detenuto nel carcere delle Vallette in regime di alta sorveglianza. La pena che sta scontando gli è stata inflitta dalla Corte d’appello di Napoli per avere partecipato a un’associazione di stampo mafioso. Ha dei problemi di salute (è stato anche ricoverato per un mese nel reparto detenuti dell’ospedale Molinette) che, secondo una prima interpretazione della pronuncia del tribunale, sono state giudicate compatibili con la reclusione nella struttura torinese.

Vanno a un compleanno e tornano positivi al Covid 19

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Sei residenti a San Giuseppe Jato sono positivi al Coronavirus. Lo ha comunicato il sindaco Rosario Agostaro. I sei hanno partecipato ad una festa per un diciottesimo compleanno. Tra i positivi i parenti di un bimbo di 28 giorni che è stato ricoverato all’ospedale Cervello. Anche il piccolo è risultato positivo. Tra i positivi anche un dipendente di un locale che si trova tra San Giuseppe Jato e San Cipirello.
Il ristorante è chiuso. “Ho il dovere di comunicarvi che l’Asp mi ha informato che 6 nostri concittadini sono positivi al Covid-19. Allo stato attuale le persone non sono ospedalizzate ma in isolamento domiciliare presso le loro abitazioni – ha detto il sindaco – L’Asp ha attivato tutte le procedure per il tracciamento delle persone che possono essere venute in contatto con i soggetti interessati”.

Lions Club Agrigento Host e Leo Club ricordano Livatino con un cineforum

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A distanza di 30 anni da quel maledetto 21 Settembre del 1990, quando, presso la SS. 640 Agrigento – Caltanissetta in contrada “Gasena” venne ammazzato dalla mafia il giudice Rosario Angelo Livatino, Magistrato operante nella Procura della Repubblica di Agrigento, il Lions Club Agrigento Host e il Leo Club Agrigento Host hanno deciso di onorarne il martirio. Il 19 Settembre, infatti, alle ore 18:30, presso l’ex Chiesa San Pietro (Spazio Temenos) ad Agrigento, si terrà (con un numero riservato ad un massimo di 50 posti per ragioni dovute al “Covid-19”) un cineforum. Sarà proiettato il docufilm di Davide Lorenzano “Il Giudice di Canicattì” e subito dopo seguirà un dibattito sulla figura del giovane magistrato ucciso nell’atto di adempiere al proprio dovere. La Prof.ssa Barbara Capucci (Presidente del Lions Club Agrigento Host) e il Dott. Giuseppe Castelli (Presidente del Leo Club Agrigento Host) dichiarano: «Riteniamo cruciali e nevralgici eventi di questo calibro, soprattutto per associazioni come le nostre che hanno il compito di contribuire al miglioramento della società!» e aggiungono «la cultura, il senso di legalità sono tematiche che abbiamo deciso di mettere al centro della nostra annuale attività da Presidenti; il ricordo e le figure come Rosario Livatino, nostro conterraneo, devono smuovere le coscienze di questa terra, ma, soprattutto, devono essere di esempio per tutta la società!…».
Oltre ad essere state invitate le più alte autorità della provincia, ad intervenire saranno: il Prof. Giuseppe Palilla (Presidente dell’Associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino”), Davide Lorenzano (Regista del docufilm “Il Giudice di Canicattì”), Marilisa Della Monica (Coordinatrice di redazione de “L’Amico del Popolo”) e il Dott. Luigi D’Angelo (Presidente Emerito del Tribunale di Agrigento).

Nessuna truffa all’Inps, assolti quattro palmesi

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“Non truffarono l’Inps con falsi posti di lavoro”. Assoluzione perchè il fatto non sussiste: il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Andrea Terranova, con questa formula ha scagionato quattro imputati dall’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps.
Si tratta di Gioacchino Peritore, Francesco Sallia, Pietro Restivo e Salvatore Lumia. I quattro imputati, che sono stati difesi dall’avvocato Francesco Scopelliti, erano accusati di avere raggirato l’istituto di previdenza attraverso la simulazione di alcuni posti di lavoro alle dipendenze di un’azienda agricola che sarebbe servita per lucrare sull’indennità di disoccupazione.
I fatti del processo, che ipotizzava a carico degli imputati un raggiro ai danni dell’istituto di previdenza per svariate migliaia di euro, risalgono a tre anni fa. Peritore, titolare di un’azienda agricola con sede a Palma, aveva ingaggiato come braccianti agricoli gli altri tre imputati.
Un’ispezione dell’Inps, tuttavia, si concluse con una doppia contestazione. Da una parte il procedimento amministrativo che ipotizzava un rapporto di lavoro inesistente perchè, dagli accertamenti svolti, sarebbe emersa l’assoluta inesistenza del vincolo di subordinazione tanto che il contratto di lavoro stipulato era stato dichiarato nulla. Al tempo stesso era stata trasmessa una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica perchè si riteneva che la simulazione dei posti di lavoro avesse raggirato l’Inps che poi, a conclusione del rapporto di lavoro aveva erogato ai tre lavoratori l’indennità di disoccupazione ritenuta illegittima.

Il giallo di Gessica Lattuca a una svolta

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Gessica Lattuca

Il giallo è ormai a una svolta. Ci vorranno trenta giorni per sapere qualcosa di più su alcune tracce ematiche rinvenute all’interno dell’abitazione del padre di Gessica Lattuca, ragazza scomparsa misteriosamente due anni fa da Favara. Il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Messina ha effettuato nelle scorse settimane, su disposizione della Procura di Agrigento, ulteriori accertamenti su una palazzina nel centro storico di Favara. L’abitazione è del padre di Gessica, ma nel periodo in oggetto è stata nella disponibilità del fratello maggiore della ragazza,Enzo.

Abbandonavano e bruciavano rifiuti al Caos, indagini concluse per sei

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La capitaneria la chiamò Operazione “Kaos calmo”: otto telecamere per trenta giorni al boschetto e l’obiettivo ha immortalato decine di furgoni di negozi di ogni tipo – alimentare ma non solo – che scaricavano rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
I video agli atti dell’inchiesta sono impietosi. Si vedono i furgoni arrivare nei pressi del piazzale, di proprietà del demanio, e i conducenti scaricare pesce, ortaggi, mobili e tanto altro ancora. Poi, in molti casi, si appiccava l’incendio. La vicenda, adesso, approderà presto in aula per il processo. Il pubblico ministero Paola Vetro ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di sei persone: Mario Mezzano, 71 anni; Giuseppe Daino, 52 anni; Margherita Freddoneve, 28 anni; Alessandro Gangarossa, 33 anni; Raffaele Iacono Quarantino, 39 anni e Alfonso Carbone, 43 anni. Nelle prossime settimane la procura chiederà il processo.