La Corte d’Assise d’Appello al processo “trattativa” dichiara prescritto il reato di calunnia di Massimo Ciancimino a danno di Gianni De Gennaro. I dettagli.
Lui è Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, che Giovanni Falcone ha sempre ritenuto “il più pericoloso” perché – sono parole di Falcone – “Vito Ciancimino è il più mafioso dei politici, ed è il più politico dei mafiosi”. Il 20 aprile del 2018, al processo di primo grado sulla presunta “trattativa” tra Stato e mafia all’epoca delle stragi tra il 1992 e il ‘94, la Corte d’Assise di Palermo, tra gli altri, ha condannato Massimo Ciancimino a 8 anni di reclusione per calunnia a danno dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro. Adesso, ancora a Palermo, al processo di secondo grado sulla presunta “trattativa”, la Corte d’Assise d’Appello, presieduta dal giudice Angelo Pellino, ha dichiarato prescritto il reato di calunnia contestato a Massimo Ciancimino. Secondo la corte il reato si sarebbe prescritto il 2 aprile 2018, prima dunque della sentenza di primo grado emessa 18 giorni dopo, il 20 aprile. Pertanto, l’intervenuta prescrizione annulla la condanna. Già durante il processo di primo grado a favore di Massimo Ciancimino è stato dichiarato prescritto anche il secondo capo d’imputazione, ovvero il concorso esterno in associazione mafiosa, perché risalente a non oltre il gennaio 1993, ossia il periodo dell’arresto di Riina. Prosegue, invece, il processo a carico degli altri imputati: i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà, l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, gli ex Carabinieri del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. Quale è stata la calunnia, ovvero l’accusare qualcuno sapendolo innocente, di Massimo Ciancimino a danno di Gianni De Gennaro? Ciancimino ha sostenuto che De Gennaro abbia veicolato informazioni riservate a suo padre Vito Ciancimino tramite il conte Romolo Vaselli, imprenditore edile, ritenuto un prestanome dell’ex sindaco mafioso di Palermo. E non solo. De Gennaro sarebbe stato calunniato da Massimo Ciancimino perché lui, Ciancimino, confidenzialmente ad un funzionario della Dia nissena avrebbe indicato Gianni De Gennaro come il “signor Franco o Carlo”, ovvero il misterioso personaggio, una sorta di agente segreto in contatto con Cosa Nostra, e che più volte si sarebbe recato a casa di Ciancimino per incontrare Vito. In estrema sintesi, la Corte d’Assise che ha emesso la sentenza di primo grado, presieduta dal giudice Alfredo Montalto, nell’assolvere Massimo Ciancimino per prescrizione dall’imputazione del concorso esterno alla mafia lo ha ritenuto inattendibile, ha bollato la sua testimonianza come avente un valore assolutamente neutro, e sul papello, se esiste, non è – secondo i giudici – quello consegnato da Ciancimino ai magistrati.
Ciancimino prescritto anche per De Gennaro (video)
Allerta temporali, Protezione civile invita alla massima attenzione
Sono in arrivo forti temporali nelle prossime ore anche in provincia di Agrigento. Il dipartimento della Protezione civile regionale ha diramato per fino a mezzanotte di oggi l’allerta meteo di livello “giallo”. Sono previsti forti temporali e dunque c’è rischio idrogeologico e idraulico. La Protezione civile comunale – secondo quanto reso noto dal portavoce del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, – invita la cittadinanza alla massima prudenza.
Cadavere di giovane marocchino trovato sugli scogli di Taormina
Un ventenne marocchino, di cittadinanza italiana, residente a Giardini Naxos, è stato trovato morto sugli scogli di Taormina. Il corpo del giovane è stato recuperato dall’equipaggio di un elicottero dei vigili del fuoco di Catania, il Drago 68. Portato sulla costa è stato poi imbarcato sopra una pilotina della Guardia costiera. La salma è stata portata nel porto di Giardini Naxos e affidata alle autorità che avvieranno le indagini del caso.
Tratti in salvo dalla Guardia Costiera 6 migranti caduti in acqua a poche miglia da Lampedusa
Tragedia evitata al largo di Lampedusa. Sono infatti tutti salvi i sei migrati caduti in mare e gli altri 11 ammassati sul barchino che stava facendo rotta verso le Pelagie. Stamattina, un velivolo dell’agenzia europea Frontex ha avvistato 6 migranti in acqua a circa 4 miglia da Lampedusa e, poco distante, un barchino con altre 11 persone a bordo. Appena arrivata la segnalazione alla centrale operativa della Guardia costiera a Roma è stata subito inviata la motovedetta Cp 311 di Lampedusa, che si trovava in zona in attività di pattugliamento. I sei in acqua sono stati recuperati e portati sulla motovedetta che ha successivamente preso a bordo anche le altre 11 persone che erano alla deriva sul barchino.
Neonata prematura e cardiopatica nata da mamma con Covid 19, stanno bene. “Miracolo” a Taormina
Una neonata prematura è stata operata a cuore aperto per una cardiopatia congenita complessa, dalla madre positiva al Covid-19. L’intervento, durato alcune ore e senza complicanze, è stato eseguito sulla piccola paziente, che pesa 1,5 chilogrammi, nel Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina, diretto da Sacha Agati. Prima dell’operazione di cardiochirurgia la neonata è stata sottoposta a tutti gli esami di screening tamponi e sierologi. Il team che ha eseguito l’intervento ha atteso la negatività di tre tamponi e la sua sieroconversione per le IgG. La bimba è adesso ricoverata nella terapia intensiva postcardiochirurgica del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina.
Capitaneria di porto in prima linea, soccorso natante in difficoltà e “ricercato” bagnante “disperso”
Immigrazione, vigilanza su Scala dei Turchi, ma non solo. Lo scorso fine settimana i militari della Capitaneria di Porto Empedocle protagonisti del soccorso di un natante in difficoltà nelle acque di Zingarello e cercato, per più di tre ore, un bagnante che sembrava essere scomparso. E’ stato un week end “caldo” anche sul fronte delle attività volte a garantire la sicurezza in mare dei diportisti e dei bagnanti per i militari della Capitaneria di Porto Empedocle. Nella serata di sabato, dopo aver ricevuto una segnalazione al “Numero blu 1530”, i militari sono intervenuti, con le unità navali della Guardia costiera, per l’assistenza ad un natante in difficoltà a Zingarello, ad una distanza dalla costa di circa 250 metri. Nel tardo pomeriggio di domenica, invece, la motovedetta Sar Cp 860 e il gommone della Capitaneria Gc 111/B hanno cercato un bagnante che era stato ritenuto disperso tra Giallonardo e Le Pergole. L’allarme era stato lanciato dal gruppo di amici del giovane turista, uscito con la sua tavola Sup (la tavola con il remo ndr.), dopo aver lasciato il proprio telefono a terra. Dopo più di tre ore, il bagnante ritornava in spiaggia autonomamente. Non sapeva, naturalmente, che erano state avviate ricerche frenetiche – da parte della Guardia Costiera – perché lo si riteneva disperso.
Altri 29 denunciati per avere violato i divieti di accesso alla Scala dei Turchi
Sfondato il muro del 100 denunciati, 29 soltanto nell’ultimo week end, per aver violato i sigilli sulla Scala dei Turchi. Sono salite a più di 100 le persone finite nei guai per aver oltrepassato divieti e transenne. Numeri che “dipingono” un quadro allarmante in merito al mancato rispetto, tanto da parte degli agrigentini quanto dei turisti, delle regole. “E’ necessario trovare una soluzione alternativa che sia ancora più efficace dei cartelli di divieti, delle reti metalliche e delle telecamere” – hanno lanciato un appello dalla Capitaneria di Porto Empedocle – . Evidenziando che si rischia la reclusione da sei mesi a tre anni, il comandante della Capitaneria, il capitano di fregata Gennaro Fusco, ha rinnovato, ancora una volta, gli accorati appelli a non accedere alla scogliera. “Invito gli operatori turistici ad evitare di pubblicizzare sui propri siti web escursioni sulla marna e ad adoperarsi per dare giusta informazione, ricordando ai turisti che la Scala dei Turchi si può ammirare e godere da diversi punti, sia dalla spiaggia a Levante (la spiaggia a Ponente è interdetta per pericolo frane) che dal sovrastante Belvedere, – ha detto il comandante Fusco – ma che attualmente vige il divieto assoluto di accedere direttamente sulla marna”.
Pensionato scoperto morto a Palma di Montechiaro. Forse è stata una rapina
A Palma di Montechiaro un uomo, un pensionato di 89 anni, Michelangelo Marchese, è stato scoperto morto, con le mani e i piedi legati, all’interno della sua abitazione, in via Pietro Attardo. La residenza è stata rinvenuta del tutto a soqquadro. I Carabinieri ipotizzano che si tratti di una rapina, forse commessa da alcuni giorni, culminata in tragedia. Indagini sono in corso. E’ stato il figlio dell’uomo a lanciare l’allarme, non riuscendo a rintracciare il padre. Sul posto infatti, insieme ai Carabinieri, sono intervenuti i Vigili del fuoco per aprire la porta della casa. Sul volto di Michelangelo Marchese vi sono tracce di sangue, forse perchè è stato colpito oppure perchè ha sbattuto da qualche parte cercando di divincolarsi. L’inchiesta è coordinata dalla pubblico ministero Chiara Bisso.
Palermo, arrestato pusher di cocaina
A Palermo la Polizia ha arrestato un uomo di 33 anni per detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo aver notato uno strano andirivieni nella zona di via Palmerino, gli agenti del Commissariato Porta Nuova hanno deciso di controllare il 33enne al rientro nella sua abitazione. Nel corso della perquisizione è stato scoperto nella tasca del pantalone denaro contante, in banconote di vario taglio, pari a 2.285 euro, presunto provento dell’attività illecita di spaccio. E poi all’interno della sua abitazione sono stati trovati 16,5 grammi di cocaina dentro un vaso sul balcone. All’interno del cassetto di un mobile in cucina sono stati, invece, rinvenuti materiali ed accessori per il confezionamento della sostanza stupefacente.