L’allenatore della Fortitudo basket Agrigento, Devis Cagnardi, ha scelto di rescindere il contratto. La società lo ringrazia per l’impegno profuso. Cagnardi afferma: “Ringrazio la Famiglia Moncada per avermi dato la possibilità di cogliere questa opportunità. È stato tutto molto rapido in virtù della situazione che si era creata. Ringrazio Cristian Mayer per l’appoggio che non mi ha mai fatto mancare. Abbraccio il mio staff che tanto duramente ha lavorato per assecondare ogni mia richiesta e saluto la società in tutte le sue componenti. Infine, ma non meno importante, il mio pensiero è per tutti i tifosi ai quali chiedo di essere sempre caldi e presenti come hanno dimostrato di essere in questa stagione”.
Devis Cagnardi ha rescisso il contratto con la Fortitudo
Canicattì, provvedimenti per ex esagitato
A Canicattì i poliziotti del locale Commissariato, diretti da Cesare Castelli, sono stati allarmati al 112 dalla telefonata di una giovane donna, intimorita dal proprio ex convivente. I poliziotti sono giunti sul posto e la donna ha loro riferito: “Lui è venuto per portare via mio figlio. Al mio rifiuto si è alterato, mi ha minacciato di morte e ha colpito a calci il portone di ingresso dell’abitazione”. A quanto accaduto ha assistito una parente della donna. L’uomo, già sottoposto al divieto di avvicinamento a lei, è stato denunciato per minacce e violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Gli è stata imposta la misura cautelare del divieto di dimora nel territorio di Canicattì, in aggiunta ai precedenti divieti.
San Leone, chiosco non più in funzione giace da tempo sulla spiaggia (video)
NON SI PUO' FARE TURISMO COSI'!!!
Nella principale spiaggia di San Leone c'è il relitto abbandonato di un vecchio chiosco, sequestrato ed abbandonato all'indifferenza!Tutto ciò, oltre ad essere una bruttura unica, rappresenta un pericolo costante per i bagnanti che affollano la spiaggia delle dune.Negli scorsi mesi, dopo tante richieste da parte di Mareamico, la Capitaneria, il Comune ed il Demanio, avevano fatto un sopralluogo, ma poi tutto è rimasto come prima.E poi ci lamentiamo che il turismo non decolla ad Agrigento!
Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Venerdì 10 luglio 2020
Asp Agrigento, stop al precariato (video)
Fine del precariato all’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Approvato il provvedimento di stabilizzazione del personale contrattista.
Promessa mantenuta all’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento dove, finalmente, si scrive la parola fine sull’annosa questione del precariato del personale contrattista in servizio. Risale appena allo scorso Primo Maggio, data dal forte significato simbolico, l’annuncio dell’adozione dei provvedimenti necessari alla stabilizzazione dei lavoratori da parte della Direzione strategica. Ed arriva adesso, a poco più di due mesi, la conferma del completamento dell’intero iter procedurale. Con la sottoscrizione dell’atto deliberativo numero 1098, datato proprio 9 luglio, il direttore generale, Alessandro Mazzara, ed il direttore sanitario, Gaetano Mancuso, hanno approvato i verbali di selezione dichiarando vincitori tutti i dipendenti che avevano prodotto istanza attraverso un bando recentemente pubblicato sul sito web aziendale. Si tratta di oltre cento lavoratori che, da oggi, potranno guardare al futuro con maggiori certezze uscendo da un’empasse, quella del lavoro precario, durata troppo a lungo. Nonostante le infinite priorità legate all’emergenza Coronavirus, che hanno occupato l’azione amministrativa in questo lungo periodo, l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento non ha interrotto l’adozione di tanti altri provvedimenti di estrema necessità come quello odierno che giunge a garantire serenità ai dipendenti ed alle loro famiglie. Intenso e meticoloso è stato il lavoro compiuto in questi giorni, su indicazione direzionale, di un’equipe dell’Area risorse umane guidata dalla direttrice Beatrice Salvago e formata da Maria Rita Montana, Giuseppe Schifano, Concetta Barravecchia e Massimiliano Bella. “Il risultato ha un valore storico, incentiva il personale in servizio e potenzia l’azione amministrativa dell’Azienda sanitaria di Agrigento” – commenta la direzione.
San Leone, denunciati due rissanti
Ad Agrigento, nottetempo, intorno all’una, i Carabinieri, allarmati al 112, sono subito intervenuti a fronte di una rissa segnalata nei pressi dell’ex eliporto, al lungomare. I militari hanno colto parecchi giovani in stato di agitazione, e due feriti che sono stati trasportati in ospedale, al pronto soccorso, dove sono stati medicati con prognosi di dieci giorni per alcune contusioni e lievi ferite. Dagli immediati accertamenti è emerso che la zuffa è stata scatenata proprio dai due, un agrigentino e un gambiano, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Sono stati denunciati per rissa. Sono in corso indagini serrate per identificare eventuali altri partecipanti alla scazzottata.
Aggiudicati i lavori di riqualificazione di piazza del Vespro
Ad Agrigento sono stati aggiudicati i lavori di riqualificazione di piazza del Vespro, al Villaggio Mosè. In proposito il sindaco, Lillo Firettto, commenta: “Queste opere, insieme all’intervento della Curia sulla parrocchia Cuore Immacolato di Maria, rappresentano la rinascita del nucleo storico del quartiere del Villaggio Mosè. I fondi, che ammontano a complessivi 600mila euro, sono frutto di un finanziamento ottenuto con la partecipazione dell’amministrazione comunale a un bando regionale. La somma corrisponde al massimo finanziabile con la partecipazione all’avviso. Il progetto prevede la sistemazione del piazzale, una nuova pavimentazione e la riqualificazione del campetto di calcio e del campo di bocce. Le previsioni di progetto nascono anche da incontri con i residenti della zona, che sono serviti a dialogare e a raccogliere le idee di chi vive il quartiere. L’area è stata già interessata recentemente da interventi, per circa 200 mila euro, per la sistemazione della copertura dell’istituto scolastico De Cosmi, nonché da iniziative di protagonismo civico come la recente installazione del “Parco di Alice” che si è poi arricchito di ulteriori interventi e iniziative. I lavori sono stati aggiudicati a “Del Sole Società Cooperativa” di Agrigento con il ribasso del 11,50%, per 397.944 euro”.
“Lavori pubblici agli amici”, blitz a Santa Caterina Villarmosa
La Guardia di Finanza e i Carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 16 soggetti, tra amministratori locali, dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti. Si tratta di personalità politiche e imprenditoriali operanti nel Comune di Santa Caterina Villarmosa, indagate a vario titolo per i delitti di associazione a delinquere, concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e falso ideologico, abuso di ufficio. In particolare il sindaco, con la compiacenza di alcuni dipendenti del Comune, nel corso degli anni avrebbe dirottato lavori pubblici per un ammontare complessivo di circa 7 milioni e 500mila euro a favore di imprese “gradite” in cambio di “favori di ogni genere” o appoggi politici.
Nicolò Marino al processo Montante (video)
L’ex assessore regionale, adesso magistrato a Roma, Nicolò Marino, depone al processo ordinario in corso a Caltanissetta sul “sistema Montante”. I dettagli.
Al processo ordinario che si svolge innanzi al Tribunale di Caltanissetta a carico di 17 imputati nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Montante”, ha deposto come testimone il magistrato, adesso Gip a Roma, ed ex assessore regionale nella giunta di Rosario Crocetta, Nicolò Marino. Tra quanto Marino ha dichiarato vi è anche il come Antonello Montante si sarebbe rivolto al comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Caltanissetta, Letterio Romeo, appena dopo il blitz cosiddetto “Doppio colpo 2”. Durante l’operazione i Carabinieri tra l’altro hanno sequestrato delle fotografie che ritraggono Antonello Montante insieme a Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, paese natio di Montante. E lui, Montante, così si rivolge al comandante Romeo: “Ho saputo cosa avete preso, stai attento che ti rompo i denti”. Poi Nicolò Marino prosegue la sua deposizione. Così: “Il colonnello Romeo era agitato, turbato. Montante aveva chiamato inizialmente il colonnello per congratularsi per l’operazione antimafia. Romeo percepì quella frase di Montante come una minaccia. Fece una relazione di servizio che consegnò a me personalmente, ma non da mettere agli atti del procedimento, bensì una relazione da consegnare ai suoi superiori per lasciarne una traccia. Io la consegnai al dottor Stefano Luciani”. E poi Nicolò Marino ha aggiunto: “Antonello Montante era un assiduo frequentatore degli uffici della Procura di Caltanissetta. Veniva spesso sin da quando c’era il procuratore Francesco Messineo e l’aggiunto Renato Di Natale. Successivamente, quando si è insediato il procuratore Sergio Lari, Montante continua a frequentare i nostri uffici. Montante all’epoca rappresentava per tutti quella nuova visione del ruolo di Confindustria finalizzato a una gestione virtuosa dell’imprenditoria, e la sua vicinanza con i vertici delle forze dell’ordine e la magistratura era la regola. La presenza di esponenti appartenenti a Confindustria, anche in occasione di incontri istituzionali, era costante e riconosciuta. Io non ho mai avuto stima di Antonello Montante. Avevo chiaramente percepito che questa funzione che aveva assunto di tutore della legalità era inaccettabile per la magistratura. La figura di Montante era assolutamente di contrarietà e mi stupivo di come certi colleghi potessero dargli spazio. Non faccio riferimento al dottore Sergio Lari, che si era accorto di alcune di queste contraddizioni”. Poi Nicolò Marino si sofferma sul periodo in cui è stato assessore, e racconta: “Nel periodo in cui ero assessore ero convinto che la mia nomina fosse legata a un progetto di governo in cui credevo. Avevo stima del presidente Rosario Crocetta e avevo stima di Beppe Lumia. Quell’occasione la percepii come una strada. Capii che era venuto il tempo di andare via da Caltanissetta e accettare quell’incarico. I contrasti nacquero per la gestione della discarica di Siculiana. Un giorno quando ancora ero assessore ricevetti una chiamata da Beppe Lumia che mi diceva: ‘devi venire a Palermo perché Antonello Montante e Ivan Lo Bello ti vogliono parlare’. Io non andai, vennero loro. Eravamo all’hotel Excelsior di Catania. Neanche il tempo di sedermi e Montante si alza e mi dice: ‘La devi smettere di creare dossier sul mio conto. Altrimenti so io cosa fare’. A quel punto dissi che me ne andavo. Lo Bello stava zitto e Lumia cercava di placare gli animi. Montante sostanzialmente mi contestava la posizione pubblica contro Giuseppe Catanzaro che gestiva una delle più grosse discariche in Sicilia, quella di Siculiana. Catanzaro ci aveva chiesto il rilascio di un’autorizzazione per l’ampliamento della discarica ma per rilasciarla era necessario, così come previsto per legge, che venisse realizzato un impianto per il trattamento dei rifiuti”. Poi, sui “dietro le quinte” del governo Crocetta, Nicolò Marino ricorda: “Era Beppe Lumia il ‘governatore ombra’ nella giunta Crocetta, era una presenza costante nella stanza del presidente Crocetta e riceveva anche per conto del presidente. Riceveva sempre nella stanza del presidente ed era sempre lì. Invece quella di Linda Vancheri era solo una ‘bella presenza’. Non era nemmeno capace di prendere decisioni. Ogni cosa la riferiva a Montante. Tutte le decisioni venivano discusse in giunta e c’era anche Linda Vancheri, all’epoca assessore alle Attività Produttive in rappresentanza di Confindustria, che era la referente di Montante”.