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Al sindaco chiederei… (video interviste)

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A poco meno di tre mesi dal voto, ciò che i cittadini di Agrigento chiederebbero al nuovo sindaco. Sondaggio del Videogiornale. Le interviste sono in onda oggi al Vg di Teleacras.

Nicolò Marino al processo Montante (video)

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L’ex assessore regionale, adesso magistrato a Roma, Nicolò Marino, depone al processo ordinario in corso a Caltanissetta sul “sistema Montante”. I dettagli.

Al processo ordinario che si svolge innanzi al Tribunale di Caltanissetta a carico di 17 imputati nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Montante”, ha deposto come testimone il magistrato, adesso Gip a Roma, ed ex assessore regionale nella giunta di Rosario Crocetta, Nicolò Marino. Tra quanto Marino ha dichiarato vi è anche il come Antonello Montante si sarebbe rivolto al comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Caltanissetta, Letterio Romeo, appena dopo il blitz cosiddetto “Doppio colpo 2”. Durante l’operazione i Carabinieri tra l’altro hanno sequestrato delle fotografie che ritraggono Antonello Montante insieme a Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, paese natio di Montante. E lui, Montante, così si rivolge al comandante Romeo: “Ho saputo cosa avete preso, stai attento che ti rompo i denti”. Poi Nicolò Marino prosegue la sua deposizione. Così: “Il colonnello Romeo era agitato, turbato. Montante aveva chiamato inizialmente il colonnello per congratularsi per l’operazione antimafia. Romeo percepì quella frase di Montante come una minaccia. Fece una relazione di servizio che consegnò a me personalmente, ma non da mettere agli atti del procedimento, bensì una relazione da consegnare ai suoi superiori per lasciarne una traccia. Io la consegnai al dottor Stefano Luciani”. E poi Nicolò Marino ha aggiunto: “Antonello Montante era un assiduo frequentatore degli uffici della Procura di Caltanissetta. Veniva spesso sin da quando c’era il procuratore Francesco Messineo e l’aggiunto Renato Di Natale. Successivamente, quando si è insediato il procuratore Sergio Lari, Montante continua a frequentare i nostri uffici. Montante all’epoca rappresentava per tutti quella nuova visione del ruolo di Confindustria finalizzato a una gestione virtuosa dell’imprenditoria, e la sua vicinanza con i vertici delle forze dell’ordine e la magistratura era la regola. La presenza di esponenti appartenenti a Confindustria, anche in occasione di incontri istituzionali, era costante e riconosciuta. Io non ho mai avuto stima di Antonello Montante. Avevo chiaramente percepito che questa funzione che aveva assunto di tutore della legalità era inaccettabile per la magistratura. La figura di Montante era assolutamente di contrarietà e mi stupivo di come certi colleghi potessero dargli spazio. Non faccio riferimento al dottore Sergio Lari, che si era accorto di alcune di queste contraddizioni”. Poi Nicolò Marino si sofferma sul periodo in cui è stato assessore, e racconta: “Nel periodo in cui ero assessore ero convinto che la mia nomina fosse legata a un progetto di governo in cui credevo. Avevo stima del presidente Rosario Crocetta e avevo stima di Beppe Lumia. Quell’occasione la percepii come una strada. Capii che era venuto il tempo di andare via da Caltanissetta e accettare quell’incarico. I contrasti nacquero per la gestione della discarica di Siculiana. Un giorno quando ancora ero assessore ricevetti una chiamata da Beppe Lumia che mi diceva: ‘devi venire a Palermo perché Antonello Montante e Ivan Lo Bello ti vogliono parlare’. Io non andai, vennero loro. Eravamo all’hotel Excelsior di Catania. Neanche il tempo di sedermi e Montante si alza e mi dice: ‘La devi smettere di creare dossier sul mio conto. Altrimenti so io cosa fare’. A quel punto dissi che me ne andavo. Lo Bello stava zitto e Lumia cercava di placare gli animi. Montante sostanzialmente mi contestava la posizione pubblica contro Giuseppe Catanzaro che gestiva una delle più grosse discariche in Sicilia, quella di Siculiana. Catanzaro ci aveva chiesto il rilascio di un’autorizzazione per l’ampliamento della discarica ma per rilasciarla era necessario, così come previsto per legge, che venisse realizzato un impianto per il trattamento dei rifiuti”. Poi, sui “dietro le quinte” del governo Crocetta, Nicolò Marino ricorda: “Era Beppe Lumia il ‘governatore ombra’ nella giunta Crocetta, era una presenza costante nella stanza del presidente Crocetta e riceveva anche per conto del presidente. Riceveva sempre nella stanza del presidente ed era sempre lì. Invece quella di Linda Vancheri era solo una ‘bella presenza’. Non era nemmeno capace di prendere decisioni. Ogni cosa la riferiva a Montante. Tutte le decisioni venivano discusse in giunta e c’era anche Linda Vancheri, all’epoca assessore alle Attività Produttive in rappresentanza di Confindustria, che era la referente di Montante”.

‘Ndrangheta, annullata ordinanza di custodia cautelare per 4 cammaratesi

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Il tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha annullato il provvedimento che disponeva la misura cautelare a carico di Alessio La Corte, Vito La Greca, Filippo Migliore e Francesco Migliore. A carico dei quattro agrigentini, assistiti dall’avvocato Eugenio Longo, non sono emersi indizi di colpevolezza, né collegamenti con ambienti mafiosi o con membri di spicco della ‘Ndrangheta. I 4 sono stai coinvolti nell’inchiesta della Guardia di finanza e della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria in quella che a fine maggio scorso fu l’operazione “Waterfront”. Ben 63 furono, allora, i provvedimenti cautelari – fra i quali quelli a carico dei 4 agrigentini – che vennero eseguiti. L’inchiesta – stando a quanto, allora, aveva ricostruito la Guardia di finanza – aveva fatto emergere una presunta associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – aggravate dall’agevolazione mafiosa – nonché abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Doping nelle palestre di Gela, chiesto rinvio a giudizio per 14 persone

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La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio di 14 persone, accusate di ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, nonché ipotesi di falso per la predisposizione di false ricette mediche destinate all’acquisto di sostanze dopanti. Le indagini preliminari condotte dal Commissariato di Gela e dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli ufficio di Porto Empedocle, e coordinate dal Procuratore Fernando Asaro, ha riguardato il commercio di farmaci e sostanze dopanti quali Nandrolone, Testosterone, Mesterolone, per alterare le prestazioni agonistiche di atleti o soggetti che hanno frequentato alcune palestre di Gela e di Vittoria, in un periodo di tempo dal novembre 2017 a luglio 2018.

Notti “calde” a Canicattì, seconda auto in fiamme in pochi giorni

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Ennesima notte di fuoco a Canicattì. A bruciare, questa volta, è stata una Alfa Romeo 147, di un trentenne disoccupato, in via Armando Diaz. Le fiamme sono divampate intorno alle 3, con i vigili del fuoco impegnati per un paio d’ore. Accanto all’Alfa Romeo non sarebbero tate trovate tracce di liquido infiammabile. All’inizio del mese, in via Corsello sempre a Canicattì, era stata data alle fiamme alla Alfa Romeo 159 di proprietà di un’azienda.

La prefetto Cocciufa in visita ai Vigili del Fuoco (galleria foto)

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La prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, è stata in visita alla sede centrale del Comando dei Vigili del fuoco. E’ stata accolta in caserma dal comandante Giuseppe Merendino, in presenza del personale operativo e amministrativo e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Nel piazzale è stato reso onore ai Caduti e sono stati presentati i nuovi automezzi giunti a seguito della convenzione con il Dipartimento di Protezione Civile della Regione Sicilia. La prefetto Cocciufa è stata informata dal comandante Merendino dei problemi e dei disagi che interessano il Comando di Agrigento. Successivamente sono stati ascoltati i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali.

Portavoce Sea Watch 3: “Fermo amministrativo per scoraggiare le navi umanitarie”

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E dopo il fermo amministrativo disposto dalla Capitaneria di Porto Empedocle, non è tardata a farsi sentire la portavoce della nave Sea Watch:”Ancora una volta un tentativo politico che sotto il pretesto della sicurezza, c’è la volontà di scoraggiare la presenza delle navi umanitarie in mare senza assicurare che ci sia un dispositivo di soccorso istituzionale”. Questa, tramite la portavoce per l’Italia Giorgia Linardi, è la presa di posizione della Ong tedesca dopo il fermo amministrativo di “Sea Watch 3” eseguito dalla Guardia costiera a Porto Empedocle.
Per la portavoce Linardi: “Il fermo amministrativo, a seguito dell’ispezione degli ufficiali della Guardia costiera inviati dal comando generale e saliti a bordo prima ancora che la stessa, fosse posta in libera pratica sanitaria, dopo il periodo di isolamento fiduciario di due settimane. Questo – aggiunge la portavoce di Sea Watch Italia – a denotare la fretta con cui il governo si è voluto accertare di impedire il ritorno della nave in mare, attuando lo stesso schema utilizzato con la Alan Kurdi”.

“Non erogò 25mila euro del Cura Italia a un imprenditore”, banca nissena condannata a pagare

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Il tribunale di Caltanissetta ha dato ragione ad un imprenditore, titolare di una piccola impresa, che aveva fatto ricorso dopo essersi visto negare i 25 mila euro previsti dal ‘Cura Italia’ per agevolare le aziende in difficoltà economica a seguito della pandemia di coronavirus. La banca, secondo quanto riferito dall’avvocato dell’imprenditore, Giuseppe Giunta, aveva opposto un generico veto poiché non c’erano i requisiti per chiedere il prestito agevolato. Il giudice Francesco Lauricella, dopo l’analisi della documentazione allegata agli atti, ha emesso però un’ ordinanza di accoglimento con la quale ha ordinato alla Banca di pagare immediatamente la somma di 25 mila euro richiesta, fissando anche l’udienza per la comparizione delle parti al fine di confermare, modificare o revocare l’ordinanza stessa. “Per questa categoria di prestiti – ha detto l’avvocato Giunta – non c’è valutazione del merito di credito, è sufficiente un’autocertificazione sui ricavi”.

1 milione di euro alla Provincia di Agrigento per l’adeguamento “covid” delle scuole

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Il ministero per l’Istruzione, a fronte dell’emergenza covid, ha stanziato 1 milione di euro destinato alla Provincia di Agrigento per l’adeguamento e l’adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche di proprietà o gestite dall’Ente. La somma di 1 milione di euro è stata assegnata sulla base del numero degli alunni per ogni provincia che frequenteranno il prossimo anno scolastico. La Provincia di Agrigento, tramite il settore Edilizia Scolastica, gestisce 46 istituti scolastici superiori con una popolazione di oltre 21mila alunni. La Provincia provvederà, appena assegnate le somme, ad acquistare una fornitura di banchi singoli per garantire il distanziamento all’interno delle aule scolastiche degli Istituti Superiori della provincia di Agrigento.

Aragona approva lo Statuto per la gestione pubblica del servizio idrico

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Giuseppe Pendolino

Il Sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, annuncia che il Consiglio comunale ha approvato lo schema di Statuto della costituenda Azienda Speciale Consortile per la gestione del servizio idrico. Lo stesso Pendolino spiega: “Aragona è stato il 23esimo Comune che ha raggiunto questo prestigioso traguardo per la gestione pubblica, unitaria e solidale del servizio idrico della provincia di Agrigento. Questo adempimento di legge chiude finalmente una vicenda lunga che ha interessato la nostra comunità sancendo il passaggio ad una gestione pubblica del servizio idrico, in modo efficiente ed economicamente vantaggioso. Questo primo importante risultato verso il ritorno all’acqua pubblica è precursore di una serie di ulteriori adempimenti che seguirò, quale componente dell’Assemblea territoriale idrica di Agrigento, tenendo sempre presente la natura dell’acqua bene comune”.