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Franco Miccichè su tasse di soggiorno e di stazionamento

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Franco Miccichè

Franco Miccichè
Il candidato sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, interviene nel merito del ricavato e della spesa delle tasse di soggiorno e di stazionamento in città. Franco Miccichè afferma: “Il ricavato ammonterebbe a circa 750mila euro l’anno. Escluso il 2020, si tratterebbe di un incasso che, complessivamente, sarebbe di 2 milioni e 250mila euro. Ne sarebbero stati impiegati 400mila euro e vorrei conoscere come e perché. E altri 20mila euro sarebbero stati appena promessi alla promozione di “Agrigento c’è”. Nessuna cifra e nessuna informazione è stata invece diffusa sulla tassa di stazionamento. Sul mancato impiego di queste somme ci sarebbe la responsabilità della mancata approvazione dei bilanci comunali. Se dovessi essere eletto nuovo sindaco di Agrigento, m’impegno ad affrontare fra i primissimi punti la situazione della tassa di soggiorno e di stazionamento, esaminando gli atti e rendendoli noti ai cittadini. Farei di tutto per impiegarli prima possibile per migliorare il servizio turistico in città nell’interesse dei turisti e dei tanti che operano nei vari aspetti del settore turistico”.

Seus 118, “nessun licenziamento”

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L’incorporamento della Seus 118 nell’Areu, l’Azienda regionale emergenza urgenza: l’assessore regionale alla Sanità smentisce il timore di licenziamenti. In proposito un video intervento di Ruggero Razza è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Scuola, verso la “ripartenza”

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A lavoro la task force costituita alla Regione per il riavvio dell’anno scolastico in sicurezza. Le interviste all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Roberto Lagalla, al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e ad Elio Cardinale, capo della stessa task force, sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Coronavirus e sanità in Sicilia. La Rocca Ruvolo: “ecco come sarà strutturato il Covid Hospital di Ribera”

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Nell’attuale fase di post emergenza da Coronavirus, la Regione Siciliana ha disposto il piano ospedaliero.

Nel caso in cui l’emergenza sanitaria dovesse ripresentarsi e l’ospedale di Caltanissetta dovesse essere saturo , il punto di riferimento in provincia di Agrigento sarebbe il Covid Hospital di Ribera dove sono previsti 10 i posti in terapia intensiva, 10 di sub intensiva e 40 di degenza ordinaria.

“Nel frattempo va prendendo corpo l’idea di realizzare nel nosocomio riberese un reparto di malattie infettive. A tal proposito, come ha spiegato oggi in commissione Salute l’assessore Ruggero Razza, l’Asp di Agrigento provvederà alla rimodulazione dell’apposito atto aziendale che sarà poi portato al vaglio della giunta regionale”.

E’ quanto ha dichiarato in una nota stampa, la presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo, a margine dell’audizione dedicata all’ospedale “Fratelli Parlapiano” durante la quale sono intervenuti il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, e altri sindaci del comprensorio alla presenza dell’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza, del direttore generale facente funzioni dell’Asp di Agrigento Alessandro Mazzara, del direttore sanitario Gaetano Mancuso e del commissario ad acta degli ospedali riuniti di Sciacca-Ribera Alberto Firenze. All’audizione hanno partecipato anche tutti i deputati eletti in provincia di Agrigento.

“Per quanto riguarda il pronto soccorso di Ribera – ha aggiunto la presidente della sesta commissione dell’Ars – si tenterà di evitare la trasformazione in Pte nel quadro di un confronto con il governo nazionale sulle modifiche al decreto Balduzzi che potranno consentire una rivisitazione della rete ospedaliera vigente. L’impegno del governo regionale è quello di potenziare i servizi e migliorare l’offerta sanitaria del presidio ospedaliero riberese grazie alle risorse previste dal dl Rilancio. Ringrazio l’assessore Razza per aver mostrato sensibilità e attenzione nei confronti delle istanze provenienti dal territorio”.

Violenza di genere: in Sicilia ok a legge M5S per cabina di regia per tutela delle donne

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Valentina Zafarana

La deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana, ha firmato il disegno di legge che istituisce politiche mirate al contrasto della violenza di genere, del contrasto a ogni tipo di maltrattamento e verso i figli.

Previsti inoltre, in applicazione di norme nazionali, sostegno agli orfani e al lavoro delle donne vittime di violenza.
“La Sicilia fa un passo avanti per la tutela delle donne grazie ad una legge che abbiamo fatto approvare dall’aula di Palazzo dei Normanni che istituisce una Cabina di Regia interistituzionale per il contrasto al fenomeno della violenza di genere, prevede misure di sostegno agli orfani per crimini domestici e prevede la possibilità di apposite riserve dei fondi destinati alle politiche attive del lavoro.”
“Con l’approvazione di questa legge – spiega Zafarana – oltre ad istituire una Cabina di regia regionale che sia in grado di rendere operative, in modo attivo e coerente, tutte le norme che già esistono in materia, viene prevista la formazione e l’inserimento lavorativo degli orfani per crimini domestici, e si vuole dare la possibilità alle donne di liberarsi, tramite il lavoro, dalla dipendenza economica e sociale”.
“La violenza di genere – sottolinea ancora la deputata – è una lacerazione della nostra società, che dobbiamo combattere con ogni sforzo possibile. Ogni 4 giorni, nel 2019, è avvenuto un femminicidio. Ogni giorno in migliaia soffrono violenze fisiche e psicologiche, spesso costrette al silenzio dall’impossibilità di lasciarsi tutto alle spalle e cominciare una nuova, e serena, vita. Nessuno di noi può stare a guardare. Prevenzione e una mano tesa quando, purtroppo, non si è riuscito ad evitare il peggio; questi sono gli obiettivi di questa legge”.
“La violenza di genere è una vera e propria emergenza sociale – ha aggiunto la deputata Roberta Schillaci. Perché 7 milioni di donne nel mondo hanno subito o subiscono una forma di violenza. Anche il Consiglio d’Europa ha individuato la necessità di attivare subito delle cabine di regia che facciano sedere allo stesso tavolo tutti gli interlocutori che possono fare prevenzione e contrasto di tali forme di violenza e che le misure di contrasto e prevenzione non possono non passare per la formazione. Un mio emendamento prevede la possibilità che la Cabina di regia possa avvalersi dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla violenza di genere. La Regione finanzi subito il capitolo relativo al reddito di libertà istituito con la L. R. 3 /2012” – conclude Schillaci.

Aeroporto di Trapani: esce Alitalia entra Albastar. Il nuovo volo per Roma entusiasma i partecipanti del flash mob

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Questa mattina, in occasione del flash mob che si è svolto all’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, è stato annunciato il ritorno del volo quotidiano diretto a Roma Fiumicino, cancellato da Alitalia nei giorni precedenti grazie alla compagnia aerea Albastar, già presente con le tratte verso Cuneo e Milano Malpensa. Le tariffe dei biglietti in vendita dal 18 giugno, saranno low cost, e ci saranno dei prezzi di concorrenza per chi è stato lasciato a terra da Alitalia, che potrà chiedere il rimborso del biglietto e partire ugualmente da Trapani.

Secondo le anticipazioni della presidente della compagnia spagnola, Daniela Caruso, sono in corso i lavori per rendere a breve disponibile un aereo a Trapani, un Boeing 737-800 da 189 posti in classe unica, e subentrare anche nella tratta diretta a Milano Linate. È, ad agosto, si potrà raggiungere Lourdes, via Roma con lo stesso biglietto.
«La notizia è doppiamente positiva – ha affermato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra – non solo perché, dopo l’abbandono di Alitalia, una importante tratta è stata subito riattivata ma anche e soprattutto perché volerà in orari più consoni per professionisti e turisti stessi, con partenza la mattina presto e rientro la sera, punto su cui avevamo esortato la vecchia compagnia, senza risposta. Adesso il territorio deve rispondere volando e acquistando i biglietti, visto che non vivono di finanziamenti statali».
Ed è stata proprio la nuova fascia oraria del Trapani-Roma ad entusiasmare le centinaia di partecipanti alla manifestazione che ha coinvolto autorità, cittadini e rappresentanti di varie associazioni trapanesi, da quelle più strettamente legate al turismo a quelle che operano nel mondo del sociale e della salute. Presente persino una delegazione di Bagheria, con tanto di bandiere della Trinacria, per esprimere la propria solidarietà all’aeroporto di Trapani per le ingiustizie subite, nel nome di una Sicilia unita.
Prima del volo simbolico degli aeroplanini di carta tricolore, nel corso del flash mob, durante il momento di confronto pubblico, da parte del management di Airgest sono arrivate alcune richieste rivolte al governo nazionale per aiutare lo scalo a riprendere il proprio progetto di rilancio. In generale, è stata chiesta maggiore attenzione per i piccoli aeroporti, la concretizzazione del provvedimento che sospende l’addizionale comunale, promesso dal sottosegretario Giancarlo Cancellieri, un’impostazione delle politiche di settore meno “Alitaliacentriche” e, ancora, il ristoro dei danni da chiusura.
Ad intervenire oltre Salvatore Ombra, sono stati, il deputato Eleonora Lo Curto, il presidente  della Camera di commercio di Trapani, Pino Pace, quello dell’associazione industriali, Gregory Bongiorno, Rosalia D’Alì del Distretto turistico e i sindaci di Trapani, Giacomo Tranchida e di Marsala, Alberto Di Girolamo, in rappresentanza dei sindaci di quasi tutti i comuni del comprensorio trapanese presenti all’incontro, insieme, ai segretari dei maggiori partiti politici e ai sindacati, per la CISL Palermo Trapani il segretario Leonardo La Piana, UIL Trapani, Eugenio Tumbarello e Giuseppe Tumbarello della UIL trasporti Trapani e, ancora, Filippo Cutrona, segretario generale CGIL Trapani. Per il territorio sono intervenuti Caterina Loria del comitato “Se volo resto”, Fabio Lo Bono di Confesercenti e Rosi Napoli presidente dell’associazione ristoratori trapanesi.

Aggiornamento dati Covid in Sicilia: 4 nuovi contagi, diminuiscono i ricoveri e nessun decesso.

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Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, negli ultimi due giorni (16-17 giugno) aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 184.412 (+4.085 rispetto a lunedì 15 giugno), su 154.287 persone: di queste sono risultate positive 3.462 (+4), mentre attualmente sono ancora contagiate 805 (-0), 2.377 sono guarite (+4) e 280 decedute (0).
Degli attuali 805 positivi, 28 pazienti (-6) sono ricoverati – di cui 3 in terapia intensiva (-1) – mentre 777 (+6) sono in isolamento domiciliare.
 
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:
Agrigento, 32 (0 ricoverati, 108 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 9 (1, 157, 11); Catania, 397 (10, 579, 101); Enna, 8 (0, 388, 29); Messina, 120 (10, 387, 59); Palermo, 217 (7, 329, 38); Ragusa, 7 (0, 84, 7); Siracusa, 0 (0, 222, 29); Trapani, 15 (0, 123, 5).

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87. 

Immigrazione, Lampedusa presa d’assalto

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Lampedusa sempre sotto assedio da parte dei migranti, giunti su quattro barchini soccorsi nelle ultime ore. Uno è riuscito ad arrivare fino a Cala Pisana, un altro è stato agganciato e trainato fino a molo Favarolo e gli ultimi due sono stati lasciati alla deriva dopo che i militari della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno effettuato il trasbordo. Quattro i “barchini” carichi di tunisini che, nel giro di poche ore: da stamattina, o sono arrivati o sono stati soccorsi. Nell’ultimo, c’è anche un piccino – e la sua mamma – di neanche 2 anni. Sono salite, dunque, a 53 le persone sbarcate, da stamattina, a Lampedusa. In mattinata, 12 migranti, fra cui tre donne, sono sbarcati in maniera autonoma a Cala Pisana a Lampedusa. L’imbarcazione che hanno utilizzato gli extracomunitari, verosimilmente, tunisini non è stata avvistata ed è riuscita ad arrivare fino a riva. Il gruppetto è stato già portato all’hotspot di contrada Imbriacola che era vuoto da giorni. Poche ore dopo, una motovedetta della Guardia di finanza ha agganciato, a poche centinaia di metri dalla costa, un barchino con a bordo 13 tunisini. L’imbarcazione di 5 metri, con motore fuoribordo, è stata trainata fino al molo Favarolo. Alle 14,53 sono giunti, sempre a molo Favarolo, altri 11 tunisini, tutti maggiorenni. Il gruppo è stato rintracciato nelle acque antistanti la più grande delle isole Pelagie, da una motovedetta della Guardia costiera che ha effettuato il trasbordo. Pare inoltre che – “complice” il mare calmo e l’assenza di vento – siano stati avvistati, ma s’attende conferma, altre tre barchini che stanno facendo rotta proprio verso Lampedusa. Le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza stanno controllando tutto lo specchio di mare. Alle 15,54 è arrivato sul molo Favarolo il quarto gruppo di tunisini, composto da 17 persone fra cui un bambino e la mamma. Nel gruppo, appunto, c’è pure un piccino di neanche due anni. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano è stata avvista dai militari della Guardia di finanza che, nelle acque antistanti Lampedusa, hanno effettuato il trasbordo sul pattugliatore. Grande stupore, apprensione e commozione – anche fra gli stessi soccorritori e le forze dell’ordine che sono su molo Favarolo – per il piccino che è sceso in braccio ad un finanziere.

Investita e uccisa mentre era in bici, Piazza Armerina sotto choc

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Dolore e sgomento a Piazza Armerina. Ciclista vittima di un incidente sulle strade siciliane. E’ accaduto ieri sera in contrada Frattulla. A perdere la vita è stata Laura La Malfa, 44 anni medico di famiglia del posto molto conosciuta e stimata. La sua bici è stata tamponata da una Punto, guidata da un suo concittadino. Il conducente della Punto è stato tra i primi soccorritori, assieme alla sorella della dottoressa, che si trovava anche lei in bici. Rapidamente è giunta sul posto un’ambulanza, ma il cuore della dottoressa ha cessato di battere quasi subito dopo l’arrivo all’ospedale Chiello.

Fratel Biagio Conte al 17° giorno di digiuno “contro le dipendenze”

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Biagio Conte

Da 17 giorni Fratel Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Carità che ospita oltre mille persone povere e indigenti a Palermo, digiuna nutrendosi di sola eucarestia, prega e fa penitenza, in una grotta, tra le montagne della Sicilia, per sensibilizzare le autorità e i cittadini a combattere ogni forma di dipendenza. Il missionario laico è lucidissimo e pieno di energia, tanto che ha lanciato un nuovo messaggio. “Carissime Istituzioni – dice Fratel Biagio -, come si è riusciti a contenere e a fermare il virus con le giuste leggi, adesso è doveroso liberare questa società e umanità dai tanti mali che l’opprimono tra cui le dipendenze negative che causano ogni giorno tantissimi ammalati e morti. Prego e pregheremo per una preziosa conversione al Buon Dio, cioè al bene comune e rispondendo al male con il bene, realizzando così le opere buone”.