A Menfi il fuoco, divampato all’interno del bosco del Magaggiaro, ha bruciato diversi ettari di macchia mediterranea. Si tratta di un polmone verde situato a 7 chilometri dal centro abitato. Vigili del fuoco e Guardia forestale dei distaccamenti di Santa Margherita di Belice sono stati a lavoro per domare le fiamme. La densa nuvola di fumo che si è levata dal luogo dell’incendio è stata visibile dalle aree limitrofe, a diversi chilometri di distanza. Il bosco del Magaggiaro occupa una superficie di circa 850 ettari. Si temono conseguenze ambientali gravi. Sul posto sono intervenuti anche due Canadair.
Grave incendio boschivo a Menfi
A Racalmuto il 72% di raccolta differenziata
Le aziende del gruppo Moncada consegnano 5 ventilatori polmonari all’Asp
Le aziende del Gruppo Moncada, con la capogruppo Moncada Energy, hanno consegnato cinque ventilatori polmonari all’ Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Due saranno a disposizione del personale sanitario dell’Ospedale Giovanni Paolo secondo di Sciacca, mentre i restanti saranno destinati all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Come tutte le forniture mediche, anche queste, nel momento più complicato, hanno subito ritardi nella consegna. Ad ogni modo, ad oggi, il Gruppo Moncada intende comunque comunicare con fierezza la propria soddisfazione nell’aver condotto a termine tale importante iniziativa a favore della collettività, certo che queste attrezzature possano fornire un concreto apporto alle strutture sanitarie del territorio, implementando gli strumenti già a disposizione del personale dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento.
Università”, due su tre non pagano (video)
Il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, annuncia: “Due studenti su tre non pagheranno più le tasse annuali. Si tratta del 70% degli iscritti”.
Sconto sulle tasse universitarie per gli studenti dell’ateneo di Palermo. Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari fa sapere che “non pagheranno le tasse universitarie gli studenti appartenenti ad un nucleo familiare il cui reddito Isee è inferiore o uguale a 25mila euro, nel nostro Ateneo si tratta di 2 iscritti su 3”. In precedenza la no tax area si limitava a redditi inferiori ai 13mila euro. L’attuale consistente allargamento probabilmente è il più ampio anche a livello nazionale, superando la proposta di estensione ai redditi inferiori ai 20mila euro fatta dal Ministro dell’Università. Dal 2020-2021 quasi il 70% degli studenti sarà totalmente esonerato dal pagamento delle tasse. “Il nostro Ateneo – commenta Micari – realizza un intervento concreto a favore del diritto allo studio per sostenere in particolare gli studenti e le famiglie che in questo drammatico periodo di emergenza hanno subito un calo improvviso del reddito. Si riparte dunque, mettendo al centro la necessità della formazione universitaria dei giovani. Inoltre, ci saranno riduzioni sulla tassazione per i redditi tra i 25mila e i 30mila euro, così come per i diplomati che si iscrivono al primo anno della Laurea triennale o Magistrale, con voto di diploma uguale o superiore a 97 che avranno una riduzione del 20%. E ancora, altro esonero specifico riguarda gli studenti iscritti nel precedente anno accademico ad Atenei di altre Regioni che effettuino il trasferimento presso l’Università di Palermo e che saranno esentati dal versamento per il primo anno di iscrizione.”
“Prima le strade, poi l’ultimo miglio” (video)
Il ponte sullo Stretto di Messina: doccia fredda del premier Conte. “Prima la rete viaria in Sicilia, poi costruiamo l’ultimo miglio sul mare tra l’Isola e la Calabria.
A Genova è stato ricostruito il ponte crollato in un anno. In Sicilia non sono stati sufficienti cinque anni per ricostruire una sola campata del viadotto Himera franata lungo la Palermo – Catania, così come il trascorrere di altrettanti anni, più o meno, è stato necessario per il ponte Verdura sulla statale 115 in territorio di Ribera, o per il viadotto Petrulla, rovinato a terra tra Licata e Ravanusa. E chissà ancora quanto tempo trascorrerà per la restituzione al transito del secondo tratto a sud – ovest del viadotto “Morandi” o “Akragas” ad Agrigento, chiuso dal 2017, o per il viadotto “Petrusa” al confine tra Agrigento e Favara (l’Anas ha promesso a maggio, trascorso maggio adesso, a giugno, ha appena promesso a luglio). Tutto ciò è una assurdità tutta italiana, e siciliana, che riflette l’Italia a due velocità sullo sfondo dell’atavica questione Meridionale risalente al post epoca borbonica e dell’unità di Italia. Il paradosso è: da una parte, a nord, lo scontro anche violento, già col rischio della crisi di governo, per costruire o non costruire la Tav, la tratta ad alta velocità in Piemonte, tra Torino e Lione. E, dall’altra parte, a sud, in Sicilia, il lastrico e il collasso economico perché non si costruisce alcunché e le infrastrutture stradali giacciono solo sulla carta dei progetti e negli annunci della classe politica di turno. L’ultima, la giunta di Musumeci, ha annunciato una denuncia contro l’Anas, per avere peccato con “pensieri, parole, opere e omissioni”, e scusate la mia citazione dalla preghiera del “Confesso a Dio onnipotente”. Adesso è alla ribalta delle cronache quotidiane la costruzione o no del ponte sullo Stretto di Messina, tra favorevoli, contrari e, altra categoria, i prudenti. E i prudenti sono coloro che ritengono opportuno prima dotare la Sicilia di una rete viaria al passo con il 2020 e non con il 1920, e poi, dopo – ecco la prudenza, nel senso della ragionevolezza – cimentarsi nella costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, concretizzando il tanto auspicato corridoio Berlino – Palermo. Nell’elenco dei “prudenti” si è già iscritto nei giorni scorsi il viceministro siciliano ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri. E adesso è il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ad assurgere tra i “prudenti” verso il tratto di asfalto sopra il mare di Scilla e Cariddi, tra Villa San Giovanni e Messina. Infatti, il premier, “l’avvocato del popolo” (come suole definirsi), interrogato ha risposto: “Non dobbiamo dividerci perché la questione si porrà quando avremo completato sia le infrastrutture per arrivare al ponte, che quelle in Sicilia. Di fronte a una rete adeguata avremo il problema dell’ultimo miglio, ovvero il ponte sullo Stretto di Messina. Sono favorevole a tutto ciò che ha una razionalità economica, che risponde all’interesse generale e fa bene al Paese. Quindi ragionare oggi del ponte sullo Stretto è una fuga in avanti. Domani, di fronte a infrastrutture realizzate, ragionarci diventa una necessità”.
Cammarata, giovane punto da un’ape in shock anafilattico
Un giovane agrigentino di 28 anni è ricoverato nell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta con prognosi sulla vita riservata perché ha subito un grave shock anafilattico dopo essere stato punto da un’ape, in automobile, in compagnia della sua fidanzata, a Cammarata. E’ stata lei a condurlo alla Guardia Medica. Il medico di guardia ha contattato il 118 che ha inviato sul posto un elicottero da Caltanissetta con personale medico. Il ventottenne, in arresto cardiorespiratorio, è stato ventilato, massaggiato, intubato e trasportato all’ospedale Sant’Elia.
Immigrazione, la nave Zaza torna ad accogliere tunisini in quarantena
Giungeranno tra poco a Porto Empedocle i 49 tunisini soccorsi ieri, da Guardia costiera e Guardia di finanza, davanti Lampedusa. I migranti, per decisione del ministero dell’Interno, subito dopo lo sbarco dal traghetto “Sansovino” verranno imbarcati sulla nave-quarantena “Moby Zazà” che si posizionerà (salvo maltempo)in rada dinanzi Porto Empedocle. Era da alcuni giorni che la nave non accoglieva migranti, per garantire l’ordine pubblico, dopo che un tunisino si lanciò in mare dal sesto ponte dell’imbarcazione, morendo annegato nel tentativo di fuggire. La Zaza sarà monitorata dalle motovedette della Capitaneria di porto.
Chiesa, il cardinale Montenegro ordina 6 nuovi diaconi
Novità nella Chiesa agrigentina. Sono stati infatti ordinati sei nuovi presbiteri. A ufficializzare il tutto è l’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro. I diaconi saranno ordinati il prossimo
Covid-19: in Sicilia diminuiscono i ricoveri, aumentano i guariti e nessun nuovo contagio
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, negli ultimi due giorni (11 e 12 giugno) aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 176.233 (+4.849 rispetto a mercoledì 10 giugno), su 147.871 persone: di queste sono risultate positive 3.455 (0), mentre attualmente sono ancora contagiate 841 (-12), 2.335 sono guarite (+11) e 279 decedute (+1).
Degli attuali 841 positivi, 37 pazienti (-9) sono ricoverati – di cui 3 in terapia intensiva (-3) – mentre 804 (-3) sono in isolamento domiciliare.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:
Agrigento, 32 (0 ricoverati, 108 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 10 (2, 155, 11); Catania, 398 (13, 578, 100); Enna, 8 (0, 388, 29); Messina, 119 (13, 387, 59); Palermo, 252 (9, 291, 38); Ragusa, 8 (0, 83, 7); Siracusa, 0 (0, 222, 29); Trapani, 14 (0, 123, 5).
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
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Reati fiscali per il cartodromo, assolto in Appello imprenditore favarese
Condannato a un anno di carcere in primo grado dal Tribunale di Agrigento, assolto in Appello perché il fatto non costituisce reato. L’accusa era il mancato pagamento di alcune fatture emesse da un fornitore relative alla costruzione della famosa pista go-kart “Concordia Karting srl” per essere (solo di diritto e non di fatto) l’amministratore delegato della società. La terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha dunque assolto l’imprenditore favarese Alessio Bruccoleri. La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Giovanni Castronovo e Chiara Proietto, è riuscita a dimostrare – chiedendo anche l’audizioni di testi che inizialmente erano stati esclusi nel dibattimento in primo grado – che il giovane imprenditore “fosse totalmente estraneo ai fatti contestati, dal momento che, non solo non ha mai preso parte alle operazioni di costruzione della pista di go kart della “Concordia Karting s.r.l.” (inizio lavori nel 2006), ma soprattutto vi ha ricoperto il ruolo di amministratore (per gli anni 2010, 2011, e 2012) solo di diritto e non anche di fatto, essendo stato il padre (finito sotto inchiesta ma prosciolto per intervenuta prescrizione) il vero artefice e direttore di tutto, data anche la giovane età dell’imputato all’epoca dei fatti”.