Una montagna di ferraglia giace accatastata nel porto di Licata, a poca distanza dal centro cittadino. Il deputato licatese ne sollecita la rimozione, e afferma: “Occorre che l’amministrazione comunale si adoperi al più presto per rimuovere la ferraglia abbandonata da due anni sulla banchina del porto. Si evidenzia lo stato di abbandono del materiale ferroso e del pericolo che ne può conseguire per la salute dei cittadini, considerando anche il fatto che potrebbe trattarsi di materiale altamente inquinante mettendo a rischio la salute dei cittadini”.
Montagna di ferraglia nel porto di Licata
Immigrazione, sei arresti della Squadra Mobile di Agrigento
Fratelli d’Italia partecipa alla manifestazione “Villa Sikania” a Siculiana
Una delegazione di Fratelli d’Italia agrigentina, ma senza simboli di partito, partecipa oggi, venerdì 5 giugno, a Siculiana, alle ore 18, in via Libertà, alla manifestazione pubblica organizzata per discutere dei problemi e dell’allarme sociale seguiti alla riattivazione del centro di accoglienza per migranti ex Villa Sikania. Fratelli d’Italia, che da tempo denuncia l’inadeguatezza dell’ex albergo ad essere utilizzato come centro per la quarantena dei migranti, si pone al fianco dei siculianesi. Sarà presente, tra gli altri, il Dirigente nazionale del partito, Calogero Pisano.
Covid Sicilia, zero contagi, un deceduto
Emergenza pandemia covid. Ancora zero contagi ma un deceduto. La vittima è un palermitano di 70 anni, ricoverato da due mesi all’ospedale Civico di Palermo per una polmonite. L’uomo positivo all’infezione è deceduto in ospedale. Si tratta del 37esimo paziente morto nel capoluogo siciliano e il 276esimo in Sicilia. Finora i contagiati da coronavirus in Sicilia sono stati 3.447. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 157.868. Sono risultate positive 3.447. Attualmente sono ancora contagiate 879. 2.292 sono guarite e 276 decedute. Degli attuali 879 positivi, 63 pazienti sono ricoverati, di cui 6 in terapia intensiva, e 816 sono in isolamento domiciliare.
Ecco la distribuzione degli attuali positivi nelle varie province dell’Isola. Agrigento 32, Caltanissetta 13, Catania 402, Enna 8, Messina 130, Palermo 262, Ragusa 11, Siracusa 6, Trapani 15.
Inchiesta “Kerkent”, iniziato il processo in ordinario
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, è iniziato, innanzi al Tribunale, il processo in ordinario frutto dell’inchiesta antimafia nell’Agrigentino cosiddetta “Kerkent”, che avrebbe sgominato il tentativo di riorganizzazione della famiglia mafiosa di Agrigento. Gli imputati sono sette. Si tratta di Pasquale Capraro, 28 anni, Angelo Cardella, 48 anni, Francesco Luparello, 46 anni, Saverio Matranga, 42 anni, Gabriele Miccichè, 29 anni, Calogero Trupia, 34 anni, e Angelo Iacono Quarantino, 28 anni. Prossima udienza il 25 giugno quando sarà ascoltato il primo testimone, il capo della Dia di Agrigento Roberto Cilona. Per altri 28 imputati è in corso al Tribunale di Palermo il processo in abbreviato. La Procura ha concluso la requisitoria invocando condanne per tutti gli imputati per complessivi oltre 350 anni di carcere.
Ancora sbarchi di migranti a Lampedusa
Proseguono gli sbarchi di migranti a Lampedusa. Due nell’arco di poche ore. La prima imbarcazione con una cinquantina di profughi è approdata direttamente a terra, a Cala Madonna. La seconda, con circa 60 persone a bordo, è stata raggiunta a poche miglia dall’isola dalle motovedette della Capitaneria.
La Confasi su disagi all’Ufficio Postale di Favara
Si riqualifica il poliambulatorio di Ravanusa
Covid, la questione “spiagge libere” (video intervista)
La Sicilia è interamente fascia costiera circondata dal mare. Le difficoltà dei Comuni a garantire i controlli anti-covid. L’intervento di Orlando, presidente Anci, e del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto.
Pronti al via della stagione balneare, ma un grosso problema rimane irrisolto: le spiagge libere. Già dal mese di aprile, quando i proprietari degli stabilimenti cominciavano i lavori di manutenzione, circolava la grossa incognita sulla gestione delle spiagge libere. Se la presenza di bagnanti non verrà regolata, il rischio è la diffusione del contagio. Stando alle linee guida, la palla passa ai Comuni. Tuonano le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni di Sicilia: “Ancora una volta e nonostante gli impegni a tutti i livelli a partire dal Presidente Conte, sembra che pure in materia di spiagge libere si vogliano scaricare ulteriori responsabilità sui sindaci con l’organizzazione ed il controllo del rispetto delle prescrizioni contro il contagio. Anche se è ormai chiaro che i comuni non hanno risorse e mezzi per il controllo diffuso del territorio, a livello nazionale viene l’indicazione che siano i sindaci a doversi occupare delle spiagge libere e della verifica del rispetto delle prescrizioni estremamente stringenti emanate dal Iss”. Una domanda sorge spontanea: Come i Comuni potranno controllare chilometri e chilometri di spiagge in Sicilia? Fra le misure riportate nel documento tecnico pubblicato dall’ Inail assieme all’Iss, Istituto Superiore di Sanità, vi è l’affissione dei cartelli nei punti di accesso alle spiagge libere sui comportamenti da rispettare e il divieto di assembramento. Per favorire il contingentamento degli spazi, va in fa se preliminare tracciato, magari con dei nastri, il perimetro di ogni allestimento, ombrellone/sedia/sdraio. Dovranno essere valutate disposizioni volte a limitare lo stanziamento dei bagnanti sulla battigia per evitare gli assembramenti. È opportuno affidare la gestione di tali spiagge a enti o soggetti con personale adeguatamente formato. Queste sono alcune delle misure previste dal documento. Dunque ogni Comune, a seconda delle caratteristiche delle singole spiagge dovrà definire modalità di accesso e fruizione.
Orlando dichiara : “Mi auguro che il Governo nazionale, la Regione e il Demanio comprendano che in Sicilia, con centinaia e centinaia di chilometri di spiagge e scogliere, tutto questo è semplicemente impossibile senza adeguate risorse e mezzi. I comuni – osserva – faranno certamente la propria parte come già stanno facendo per l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini, ma il controllo delle aree di balneazione libere è certamente necessario perché queste non si trasformino in pericolosi luoghi di assembramento. E’ un motivo in più perché una semplice delega ai comuni senza dotarli di adeguati strumenti sarebbe un atto irresponsabile oltre che istituzionalmente scorretto”.