Procura avvia inchiesta su Oasi Troina
La Procura della Repubblica di Enna ha avviato un’inchiesta per epidemia colposa e omicidio colposo, contro ignoti, nell’ambito del caso contagi da coronavirus all’Oasi Maria Santissima di Troina. All’istituto di ricerca e cura, che ospita 160 pazienti e nel quale lavorano 150 operatori, sono 102 i ricoverati contagiati e 60 i lavoratori sanitari anche loro contagiati, mentre 4 sono già le vittime del coronavirus tra gli ospiti disabili. La polizia giudiziaria, incaricata dal procuratore di Enna, Massimo Palmeri, ha depositato una informativa conoscitiva sulla vicenda. Nella struttura la Regione ha inviato un commissario per l’emergenza e sono anche giunti i medici dell’esercito. Si attende ancora l’esito di circa 190 tamponi.
Covid e iniziative artistiche, il “Noi trionferemo” del Toscanini di Ribera (video)
Iniziative artistiche, restando a casa, al tempo dell’emergenza coronavirus: ecco il video “Noi trionferemo”, della classe di tromba dell’Istituto musicale Toscanini di Ribera, diretta dal maestro Giacomo Tantillo. https://www.facebook.com/GiacomoTantilloOfficial/videos/2571664053153972/
I casi, il peggio trascorso e la “fase 2”
L’aggiornamento sui contagiati da coronavirus in Sicilia. Musumeci sul rispetto delle restrizioni, il piano sanitario per l’emergenza, e la fase 2 anche economica.
I contagiati da coronavirus in Sicilia sono 2501. Dall’inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 37.877. Sono risultati positivi 2.501. Attualmente sono ancora contagiate 2.071 persone. 255 sono guarite e 175 decedute. Degli attuali 2.071 positivi, 605 pazienti sono ricoverati, di cui 53 in terapia intensiva, e 1.466 sono in isolamento domiciliare.
Ecco la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento 127, Caltanissetta 117, Catania 593, Enna 293, Messina 358, Palermo 327, Ragusa 58, Siracusa 87, Trapani 111.
Nel frattempo, il presidente della Regione interviene sul rispetto delle misure restrittive da parte dei siciliani, e sul peggio che tanti ritengono ormai trascorso. E le parole di Nello Musumeci sono: “Mi sento vicino ai milioni di siciliani costretti a rimanere a casa e che stanno dando una bella dimostrazione di disciplina e di civismo a tutti gli italiani. Se oggi i numeri ci danno ragione è perché sin dall’inizio abbiamo voluto seguire la linea del rigore e della prudenza. Se guardo ai numeri delle altre Regioni mi sento autorizzato a dire che il sistema sanitario siciliano ha retto e sta reggendo abbastanza bene. Ed è merito di una sana programmazione, ma anche di un appassionato impegno dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari. Anche loro alla prima esperienza. Certo non sono mancati anche in Sicilia episodi di carenze e qualche errore: ne faremo tesoro per il futuro, anche perché, lo ripeto, non è finita qui”. Ancora nel frattempo, il piano sanitario regionale per l’emergenza, con i due traguardi del 10 e del 20 aprile da conseguire in ciascuna azienda sanitaria provinciale in termini di posti letto terapia intensiva e posti degenti covid, è tuttora in corso, senza alcun freno. E Musumeci conferma: “Sì, ho voluto incontrare a Palermo tutti i direttori generali della sanità regionale, ai quali ho raccomandato di proseguire nella realizzazione del piano emergenziale. Sempre pronti al peggio. Il presente è il risultato del lavoro di settimane di confronto tra buona politica e competenza scientifica. E’ ovvio che dobbiamo subito iniziare a preparare un piano per il giorno dopo l’emergenza, perché questa stagione deve insegnare a tutti che la sanità non può essere fatta solo di tagli”. E poi, ancora, in riferimento alla prospettiva del quando e del come la cosiddetta “fase 2” dopo l’emergenza, Musumeci prospetta: “Non sono i decreti governativi a decidere quando si passerà alla ‘fase 2’, ma i numeri del contagio. L’ho detto al presidente Conte. Serve tuttavia una prudente graduale riapertura, almeno per quei cantieri di lavori pubblici che non comportano assembramento di operai e nel rispetto delle distanze. Se al Nord si può continuare a lavorare per il ponte di Genova, non capisco perché in Sicilia non si possa fare lo stesso, specie sulle reti stradali e ferroviarie. Ma spero che presto si torni alla normalità. La nostra economia è in ginocchio, molte famiglie e le imprese vivono nel dramma. Abbiamo appena varato una Finanziaria che proporremo a breve all’Assemblea regionale: serve ad aiutare gli operatori economici, i professionisti, i lavoratori e le famiglie. E’ una iniezione di liquidità, per centinaia di milioni di euro. Assieme ad essa servono gli investimenti: al governo nazionale e all’Europa chiediamo perciò nuove regole per spendere più in fretta possibile e fare ripartire la nostra economia”.
Il sindaco Lauricella: “Una vastasata, sono incazzato” (video intervento)
Come già pubblicato, sono dunque alloggiati all’Hotel Villa Sikania a Siculiana 72 migranti in quarantena. A seguito di ciò, il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, ha emesso un’ordinanza che vieta la fuoriuscita dalla struttura. Nell’ordinanza di Lauricella si legge: “Per l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus Covid-19, è vietato nel territorio comunale il transito di qualsiasi migrante, attesa la possibilità di individuare la possibile insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, con particolare riferimento al Covid-19. Oltre ai migranti anche gli operatori della struttura dovranno rispettare la misura dell’isolamento obbligatorio in quarantena. Si ordina, inoltre, ai migranti l’obbligo di rispettare la quarantena fino alla data del 26 aprile prossimo, salvo diversa successiva disposizione”.
Si è insediata oggi ad Agrigento la Prefetto Maria Rita Cocciufa
L’ex Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, è già da una settimana a capo della Prefettura di Varese. E ad Agrigento oggi si è insediata la nuova Prefetto, Maria Rita Cocciufa, originaria di Lentini, in provincia di Siracusa, già cavaliere e ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Dario Caputo è a lavoro alla Prefettura di Agrigento dal 26 gennaio del 2018. Maria Rita Cocciufa è stata, tra l’altro, presidente della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, si è occupata in ambito regionale di rifiuti speciali e risanamento ambientale, e dal 2011 al 2017 ha svolto alla Prefettura di Ragusa l’incarico di viceprefetto vicario.