Il termometro alla politica italiana. Appena pubblicato il settimanale sondaggio Swg per La 7. Se si votasse adesso alle elezioni Politiche, la Lega sarebbe ancora primo partito al 33,3%. Poi il Partito Democratico al 19,7%. Movimento 5 Stelle al 13,9%. Fratelli d’Italia al 10,2%. Forza Italia al 6,2%. Italia Viva al 4,1%. E poi Sinistra Italiana e Articolo 1 al 3,1%. Azione di Calenda al 2,6%. Verdi al 2. Più Europa all’1,9. E Cambiamo di Toti all’1,1%.
“Politiche”, il sondaggio settimanale Swg per La 7
Prossima la festa del patrono San Gerlando ad Agrigento
Agrigento e l’Arcidiocesi festeggiano, dal 17 al 25 febbraio, il Santo patrono, san Gerlando. Si inizia con la “visita” (dal 17 al 20 febbraio) delle reliquie del Santo Patrono in alcuni Comuni della Diocesi. Quest’anno, oltre Agrigento, saranno i Comuni di Cammarata, Aragona e Villafranca Sicula ad accogliere i resti mortali di san Gerlando. La processione con le reliquie di san Gerlando sarà sabato 22 febbraio con inizio alle ore 16 dalla Cattedrale fino alla Basilica dell’Immacolata. Il giorno della solennità, martedì 25 febbraio, nella Chiesa Cattedrale alle ore 18 è in programma il solenne pontificale presieduto da monsignor Vincenzo Bertolone, vescovo della Diocesi di Catanzaro-Squillace e postulatore della causa di beatificazione del venerabile giudice Rosario Livatino. Con-celebreranno il cardinale Francesco Montenegro e i sacerdoti della Diocesi agrigentina.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un video diffuso dall’Ufficio Comunicazioni dell’Arcidiocesi.
“Italia Viva”, Natalia Re e Vito Ferrantelli a lavoro nell’Agrigentino
Come pubblicato ieri al Videogiornale di Teleacras, sono stati nominati i coordinatori provinciali di Italia Viva in tutte le nove province siciliane. Ieri abbiamo pubblicato tutti i nomi, compresi i due coordinatori scelti in provincia di Agrigento, ovvero Natalia Re e Vito Ferrantelli. Più in particolare, Natalia Re è specializzata in Etica Ambientale, imprenditrice nel comparto servizi ambientali ed industria, manager nella gestione dei servizi ambientali, da sempre impegnata nella costruzione di un rapporto di responsabilità tra l’uomo, l’ambiente e la società. Vito Ferrantelli, laureato in Lingue e Letterature straniere, svolge la professione di Dirigente scolastico. E’ stato Sindaco di Burgio nel decennio dal 2008 al 2018. Attualmente ricopre la carica di Presidente del Consiglio comunale. E’ stato Presidente del Comitato del Parco dei Monti Sicani e
Vicepresidente Nazionale dell’ AICC (Associazione Italiana delle Città della Ceramica) di cui attualmente è membro dell’Assemblea Nazionale. Nel 2010 ha istituito il Museo della Ceramica di Burgio, di cui è tuttora il Direttore. Nel maggio del 2011, a Pollica, in Campania, gli è stata conferita la prima edizione del “Premio Angelo Vassallo” come Miglior Sindaco dei Piccoli Comuni d’Italia.
Fortitudo mercoledì sera al PalaMoncada contro Bergamo. Cagnardi dopo “Torino”
La Fortitudo basket Moncada, in occasione del turno infrasettimanale del campionato di serie A2, gioca in casa al PalaMoncada a Porto Empedocle domani sera mercoledì 5 febbraio, alle ore 20:30, contro Bergamo. Diretta streaming su Lnp Pass. I biancazzurri sono reduci dalla sconfitta subita in trasferta a Torino 86 a 72. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista all’allenatore Devis Cagnardi dopo la partita.
Lagalla: “Per l’anno scolastico 2020 – 2021 solo una minima rimodulazione”
Denunciati 12 falsi dietologi con oltre 1000 pazienti. Sequestro preventivo
A Palermo sono state denunciate dalla Procura e dalla Guardia di Finanza 12 persone, destinatarie anche di un sequestro preventivo di 135mila euro quale presunto profitto dei reati di associazione a delinquere, finalizzata alla truffa e all’esercizio abusivo della professione, nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Dieta leggera”. Già nel novembre 2018 a Palermo è stato scoperto e sequestrato uno studio professionale abusivo di dietetica e nutrizione. Le indagini successive hanno consentito di svelare un presunto vincolo associativo tra il titolare dello studio, i due figli e nove collaboratrici, finalizzato “alla commissione dei reati di truffa e di esercizio abusivo della professione di dietologo/nutrizionista/dietista”. Sono stati identificati circa 1.090 “pazienti”, di cui 55 minorenni, che si sono incautamente affidati alle prescrizioni alimentari dei falsi professionisti. Dietro il pagamento di una cifra di 50 euro, apparentemente come quota associativa, i “pazienti”, dopo una preliminare visita, hanno ricevuto veri e propri piani alimentari, e sono stati convinti ad abbinare alla dieta l’assunzione di integratori alimentari di origine americana venduti dagli stessi indagati.
“Depistaggio Borsellino”, depone Nino Di Matteo (video)
Nino Di Matteo testimone a Caltanissetta al processo sul depistaggio delle indagini dopo la strage di via D’Amelio: agenda rossa, Servizi segreti, Contrada e Scarantino.
A Caltanissetta, al palazzo di giustizia, al processo a carico dei poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, imputati di concorso in calunnia, aggravata dall’avere favorito Cosa Nostra, nell’ambito dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini dopo la strage di via D’Amelio tramite il falso pentito Vincenzo Scarantino, ha deposto come testimone il magistrato Nino Di Matteo, attualmente componente del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, e all’epoca parte del pool che indagò sulla strage. Nino Di Matteo, tra l’altro, ha affermato: “Non credo sia stata solo Cosa Nostra. Non credo che la strage di via D’Amelio sia solo di mafia. Il depistaggio cominciò con la scomparsa dell’agenda rossa di Borsellino. E le indagini sul diario del magistrato partirono già il 20 luglio del 1992, il giorno dopo l’attentato. E’ chiaro che l’agenda rossa di Paolo Borsellino è sparita e non può essere sparita per mano di Graviano. Il mio impegno era finalizzato a capire per mano di chi fosse sparita. Abbiamo fatto il possibile per accertarlo, anche scontrandoci con reticenze bestiali sulla presenza di esponenti delle istituzioni nel luogo dell’attentato. Tutta l’indagine è stata portata avanti con grandissima incisività da parte mia e dei colleghi Carmelo Petralia e Anna Maria Palma. Io mi ero studiato le carte. Indagai a fondo sulla presenza di Bruno Contrada in via D’Amelio dopo la strage. Fui io a riaprire le indagini su di lui sulla base delle dichiarazioni del pentito Francesco Elmo che ci aveva detto di avere visto Contrada allontanarsi dal teatro dell’attentato con dei documenti in mano. A quel punto lessi tutto il vecchio fascicolo, acquisii le sue agende. Vedendo quegli atti mi accorsi che c’era stato un ufficiale del Ros, Umberto Sinico, che era andato in Procura a Palermo e aveva riferito ad alcuni magistrati di aver saputo che la prima volante della Polizia, accorsa dopo l’esplosione in via D’Amelio, aveva constatato la presenza di Contrada. I poliziotti avevano fatto una relazione che poi era stata strappata in Questura. I colleghi avevano preso a verbale Sinico e mandato tutto a Caltanissetta, dove Sinico si era rifiutato di rivelare la sua fonte. Si avviò una indagine molto spinta sui Servizi Segreti. Io stavo per chiedere il rinvio a giudizio del carabiniere Sinico, che poi si decise a fare il nome della sua fonte, Roberto Di Legami, funzionario di Polizia. Di Legami negò tutto. Rinviato a giudizio fu poi assolto”. E poi, ancora, in riferimento ai suoi rapporti con Scarantino, Nino Di Matteo ha risposto: “Ci tengo a dire che sono stato il primo a dire che Vincenzo Scarantino aveva il mio numero di telefono cellulare e mi chiamava. Mi telefonava perché qualcuno gli aveva dato il mio telefono. Ricordo un episodio particolare, quando mi mandò una sequenza di messaggi telefonici in cui sosteneva che il dottor Arnaldo La Barbera e Gabrielli lo avevano tradito nelle aspettative. E che voleva tornare in carcere, disse ‘nell’inferno di Pianosa’. Ricordo di avere detto ‘ma chi glielo ha dato il mio numero?’ E seppi che glielo aveva dato il procuratore Giovanni Tinebra. Io non do spiegazioni ma mi preme dire una cosa: in quel momento, siamo nel ’93-’94, era un momento nel quale i collaboratori di giustizia scontavano dei problemi e vedevano nell’ufficio del Procuratore la speranza di una soluzione di quei problemi. E poi, ancora, in riferimento alle polemiche insorte sulla “preparazione” del pentito Scarantino alla sua deposizione, Nino Di Matteo ha spiegato: “Ma che cosa significa preparare, dire al collaboratore ‘lei giorno tot comparirà davanti alla Corte d’Assise. Oppure ‘gli argomenti saranno questi’ e ancora ‘dica la verità’, né una cosa in più né una cosa in meno. Oppure ‘esponga in chiarezza, non entri in polemica’. Questo vuol dire preparare un collaboratore”.