Inchiesta “discarica Camastra”, chieste due condanne e cinque assoluzioni
Sagra anche a valle, riunita la Commissione Turismo ad Agrigento
Al Comune di Agrigento si è riunita la Commissione consiliare Turismo, in presenza del presidente, Pasquale Spataro, e dei consiglieri Simone Gramaglia, Angela Galvano e Alessandro Sollano. All’ordine del giorno vi è stato – tra l’altro, e come annunciato in precedenza del presidente Spataro – il passaggio a valle della città, tra le vie Callicratide e Manzoni, della fiaccolata e della sfilata conclusiva domenicale della Sagra del mandorlo in fiore. Nel corso dei lavori, in presenza di una rappresentanza dei commercianti delle vie Callicratide e Manzoni (che si ritengono discriminati e danneggiati), il consulente della Sagra, Giovanni Di Maida, ha informato la Commissione dell’intenzione degli organizzatori di permettere il passaggio della fiaccolata nella zona a valle della città previa apposita autorizzazione degli organi competenti a verificare i requisiti di sicurezza. Di Maida ha invece ritenuto difficile ipotizzare il passaggio della sfilata conclusiva domenicale in ragione delle difficoltà ad ottenere l’apposita autorizzazione degli organi competenti. Il presidente Spataro ha sollecitato il consulente Di Maida affinchè si attivi presso gli organi competenti al fine di individuare gli strumenti necessari per ottenere l’autorizzazione, e ciò tramite un lavoro di sinergia tra organizzatori della Sagra e organi preposti alla sicurezza. E’ come – ha sottolineato la Commissione – se a Sciacca non fosse possibile organizzare il Carnevale per motivi di sicurezza, oppure ad Agrigento la festa di San Calogero per gli stessi motivi. La Commissione Turismo ha quindi invitato l’Amministrazione comunale, gli organizzatori della Sagra e gli organi competenti in materia di sicurezza ad attivare al più presto un tavolo tecnico per risolvere il problema.
Ars, grave inciampo sull’esercizio provvisorio
Il disegno di legge per l’esercizio provvisorio del bilancio per tre mesi, fino a marzo, approvato in Commissione Bilancio, adesso è approdato all’Assemblea Regionale per l’esame e l’approvazione definitiva. Il percorso non è facile, anzi tutt’altro. Infatti, l’Assemblea, con 28 voti a favore e 27 contrari, espressi in modo palese e nominale, ha votato per la soppressione dell’articolo 1 del disegno di legge, ovvero l’articolo che autorizza la spesa in dodicesimi, quindi in esercizio provvisorio, fino a marzo. A seguito di quanto accaduto interviene l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, che spiega: “Nessuna paralisi. Quello che è accaduto si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall’Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, oggi si prosegue, con l’obiettivo prioritario del governo Musumeci di approvare il disegno di legge per dare risposte immediate ai siciliani”.
In Sicilia gratis la cannabis terapeutica (video)
L’assessore Razza ha firmato il decreto: il preparato di cannabis tra i farmaci rimborsabili o erogabili dal servizio sanitario regionale, ma solo per tre patologie. I dettagli.
L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha firmato il decreto. La Regione Siciliana pagherà le spese dei pazienti che ricorrono alla cannabis per uso terapeutico. Il farmaco sarà gratuito per i pazienti affetti da dolore cronico e neuropatico e da spasticità da sclerosi multipla, e che si rivolgeranno alle strutture sanitarie pubbliche. E dunque compete ai medici delle Aziende sanitarie provinciali, specialisti di anestesia e rianimazione, neurologia e dei centri di terapia del dolore, prescrivere ai pazienti la terapia con la cannabis per una durata massima di 6 mesi, eventualmente rinnovabile. Attenzione: mica la si fuma! La cannabis sarà somministrata, e quindi ingerita, con decotti o tramite olio, oppure inalata con specifici vaporizzatori. Il preparato sarà acquistabile nelle farmacie ospedaliere. Però, al momento, le farmacie ospedaliere non producono il farmaco. Ecco perché il decreto appena firmato dall’assessore Razza consente che la Regione firmi le convenzioni con le farmacie private che producono il farmaco. In Sicilia sono cinque le farmacie private che producono il farmaco a base di cannabis: ad Agrigento, Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa. Dietro il decreto di Ruggero Razza vi è oltre un anno di lavoro attorno ad un tavolo tecnico istituito dallo stesso assessore ed a cui hanno partecipato anche alcune associazioni a favore dell’uso terapeutico della marijuana, come “Bister” di Catania. E il coordinatore, Giuseppe Brancatelli, adesso commenta: “Ringraziamo l’assessore Razza per la sensibilità dimostrata e per il decreto appena firmato. E’ un risultato importante. Come associazioni continueremo la nostra azione affinché sia allargata la platea di patologie per la somministrazione gratuita del farmaco”. Infatti, il Comitato Pazienti Cannabis Medica condivide e rilancia: “Un grande passo avanti è stato fatto, anche se non siamo pienamente soddisfatti perchè molte patologie sono rimaste fuori e c’è ancora parecchio da lavorare per avere garantito il diritto di cura per tutti. Ma non molliamo e continueremo a segnalare alle istituzioni le criticità affrontate come abbiamo sempre fatto, con serietà, costanza e determinazione. Inoltre siamo stati avvisati che i corsi di formazione per i medici sono già in corso di organizzazione e saranno effettuati dall’Ordine dei medici in tutte le province siciliane”. Perché l’assessore Razza ha istituito il tavolo tecnico? Perché la sua scelta oggi è in controtendenza rispetto alle posizioni politiche del suo centrodestra. Però, lui, Razza ha inteso approfondire, avvalendosi di un supporto giuridico e scientifico, “il tavolo tecnico”, al termine del quale ha firmato il decreto che materialmente inserisce fra i farmaci rimborsabili o erogabili del servizio sanitario regionale anche i farmaci cannabinoidi a patto e condizione che servano per specifiche terapie del dolore. In Sicilia sono tante le persone che vorrebbero curarsi con la cannabis e hanno invocato che sia coltivata nell’isola, sempre per usi terapeutici. Attualmente la cannabis a uso terapeutico a livello industriale è prodotta solo dall’Istituto farmaceutico militare di Firenze che, nel 2020, potrà distribuirne 500 chili alle farmacie. Inoltre possono importare la cannabis dall’Olanda e dal Canada anche gli ospedali con laboratori galenici, ma si tratta di circa 700 chili non sufficienti per soddisfare le necessità dei malati.