Home Blog Pagina 3673

Agrigento, venerdì alla Lucchesiana si presenta “Giglio di mare” del giudice Davico

0
Alberto Davico

Alberto Davico

Ad Agrigento venerdì prossimo, 24 gennaio, nei locali della Biblioteca Lucchesiana, in via Duomo 94, alle ore 17:30 sarà presentato il libro “Giglio di mare”, scritto dal giudice Alberto Davico, edito da Pacini Editore. Interverranno il Presidente emerito della Corte d’Appello di Caltanissetta, Salvatore Cardinale, e Don Angelo Chillura, Docente di Teologia Morale allo Studio Teologico del Seminario, con l’intervento dell’autore e dibattito conclusivo. Nella recensione si legge: “Giglio di mare è un giallo a sfondo giudiziario la cui trama si sviluppa in una ambientazione tipicamente siciliana, forse in provincia di Agrigento, qualche anno addietro. Il protagonista è un giudice per le indagini preliminari mal orientato negli accadimenti della vita, che non riesce ad accettare una realtà purtroppo decadente. E’ un racconto a tinte fosche che può interessare chi ancora ama la Sicilia e nutre un qualche rispetto verso la magistratura”.

“25 gennaio”, adesione Angela Galvano (Articolo 1)

0
Angela Galvano

Angela Galvano
La consigliere comunale di Articolo 1 di Agrigento, l’avvocato Angela Galvano, aderisce alla manifestazione di sabato prossimo 25 gennaio contro l’isolamento viario e infrastrutturale della provincia agrigentina, e afferma: “L’isolamento infrastrutturale del nostro territorio rappresenta una grave criticità, e penalizza la provincia agrigentina e la città capoluogo sotto vari aspetti, provocando forti disagi e costituendo un impedimento per la crescita economica e lavorativa del territorio. Tale condizione necessita di un’attenzione immediata, una programmazione ed un intervento fattivo da parte del Governo regionale e Governo nazionale. Basta con le passerelle e le parole al vento”.

MIchele Catanzaro: “Enormi danni da importazioni olio dal nord Africa”

0
Michele Catanzaro

Michele Catanzaro
Il deputato regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, punta il dito contro l’importazione indiscriminata dal nord Africa, in particolare dalla Tunisia, di olio scadente a prezzi molto bassi, a danno delle produzioni di olio siciliane. Si tratta, come è già noto, di un fenomeno contro cui i parlamentari europei italiani, il ministero dell’Agricoltura italiano e il governo della Regione non sono stati capaci di porre rimedio. Dunque Michele Catanzaro ribadisce l’appello e afferma: “E’ una situazione insostenibile che obbliga i produttori siciliani ad abbassare i prezzi di vendita fino a non coprire i costi di produzione, e che va avanti nell’assoluta indifferenza del governo. Nell’ultimo anno alcuni produttori hanno scelto di non avviare una campagna olearia che li avrebbe costretti a vendere la produzione a prezzi inaccettabili. E’ una situazione vergognosa. Non è accettabile che un comparto tra i fiori all’occhiello della regione venga abbandonato. Il governo regionale ha il dovere di tutelare il mercato dei prodotti agricoli siciliani rilanciando un comparto che può fare da volano all’intera economia dell’isola”.

Ignazio Cutrò: “Bloccate l’ennesima cartella esattoriale, altrimenti…”

0

L’imprenditore di Bivona e testimone di Giustizia, Ignazio Cutrò, ancora destinatario di cartelle esattoriali per debiti accumulati dalla sua impresa. Già nel marzo scorso una cartella da 39mila euro è stata congelata a seguito, probabilmente, del clamore mediatico sollevato dalla richiesta di pagamento. Adesso a Cutrò è stata recapitata un’altra cartella da 11mila e 652 euro euro, e lui afferma: “Non ho questa disponibilità economica. Per me e la mia famiglia questa è stata l’ennesima umiliazione di uno Stato che, anziché proteggerci, ci ha abbandonato e ferito. Se questo è il trattamento che viene riservato a chi denuncia la mafia, noi rinunciamo volentieri ad essere cittadini di questo Stato. Rassicurazioni ci sono giunte sul blocco delle cartelle esattoriali, ma ad oggi gli impegni assunti da Regione e ministero dell’Interno non sono stati ancora mantenuti. Se alla scadenza del termine di pagamento, chi dovrebbe tutelarmi continuerà ad agire nel silenzio, un corpo carbonizzato verrà recapitato dinanzi a uno dei palazzi di Roma o di Palermo, e quel corpo sarà il mio. Sono stanco di continuare a lottare anche contro uno Stato assente e che io stesso ho difeso, mandando in galera i mafiosi. 20 anni del mio calvario si trasformano in 5 giorni di tempo per pagare i debiti di una impresa costretta a chiudere per aver denunciato il racket. Se questo è il segnale di legalità che vuole trasmettere lo Stato, allora lo Stato non ha veramente capito niente. Mi appello anche alla sensibilità del governatore della Regione, Nello Musumeci, che da presidente della Commissione regionale antimafia mi aveva più volte espresso vicinanza e sostegno. Presidente: la Regione può bloccare quelle cartelle e lei, fino a prova contraria, ne è il presidente”.

A Raffadali la fontana pubblica sarebbe allacciata abusivamente alla rete idrica

0

A Raffadali un tecnico di Girgenti Acque, nel corso delle attività in itinere di monitoraggio al fine dell’installazione dei contatori idrometrici, ha scoperto che la fontana pubblica di Piazza Progresso risulterebbe essere allacciata abusivamente alla rete idrica, tramite un collare di presa con uscita del diametro di 2 pollici collegato alla conduttura idrica principale in prossimità del civico 7 che alimenta la vasca interrata nei pressi della fontana. Una formale denuncia per furto è stata sporta alla locale stazione dei Carabinieri.

Ribera, i Carabinieri arrestano tempestivamente un accoltellatore

0

A Ribera i Carabinieri della locale Tenenza, allarmati al 112 da una segnalazione di accoltellamento, si sono precipitati in via Terranova e hanno sorpreso due uomini, fra loro parenti, in lite per ruggini familiari, e uno dei due, di 46 anni, già noto ai militari, con un coltello e un taglierino tra le mani. I Carabinieri sono abilmente riusciti a bloccare l’aggressore e a disarmarlo dopo che lui ha scagliato un primo fendente di coltello al braccio del suo parente, di 39 anni, soccorso poi dal 118 e ricoverato in pronto soccorso, dove gli hanno diagnosticato una ferita lacero contusa al braccio destro. L’uomo di 46 anni è stato arrestato per lesioni personali ed è in attesa del giudizio direttissimo da parte del Tribunale di Sciacca.

Ad Agrigento il leader Uil, Barbagallo (video interviste)

0
Carmelo Barbagallo

Carmelo Barbagallo
Ad Agrigento a San Pietro il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo, al convegno: “Crisi socio – economica e isolamento infrastrutturale della provincia agrigentina”. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Borsellino”, dopo Palma, Petralia (video)

0

A Caltanissetta al palazzo di giustizia depone il magistrato Carmelo Petralia, indagato con la collega Anna Maria Palma nell’ambito dell’inchiesta sul depistaggio della strage Borsellino.


I magistrati Anna Maria Palma e Carmelo Petralia sono indagati dalla Procura di Messina per concorso in calunnia aggravata nell’ambito dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini dopo la strage di Via D’Amelio, in riferimento al periodo in cui, dal luglio del 1994 in poi, hanno gestito, insieme ad altri colleghi, il falso pentito Vincenzo Scarantino. E sono stati convocati a Caltanissetta, al palazzo di giustizia, a deporre al processo in corso sul depistaggio. L’audizione di Anna Maria Palma, tra esame e controesame, si è conclusa prima delle festività natalizie.

Carmelo Petralia
Adesso è stata la volta di Carmelo Petralia, attualmente Procuratore Aggiunto a Catania, che ha risposto alle domande del pubblico ministero Stefano Luciani, il quale tra l’altro ha chiesto lumi sul perché fossero i servizi segreti ad indagare nel 1992 nonostante non siano ufficiali di polizia giudiziaria. E Petralia ha risposto: “Dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, visto lo choc generale subito dal Paese, ci fu un concorso di contributi investigativi incredibile. C’erano momenti in cui nella stanza del procuratore capo di Caltanissetta, Giovanni Tinebra, c’erano funzionari dell’Fbi o della polizia tedesca. E in quel contesto c’era anche la presenza di appartenenti ai servizi segreti, al Sisde. In particolare ricordo che c’era Bruno Contrada con cui una volta andammo anche a pranzo all’Hotel San Michele a Caltanissetta, dove io fui invitato da Tinebra. Di Contrada avevo comunque sentito parlare da collaboratori di Falcone che mi avevano riferito, tra l’altro, di una diffidenza del magistrato verso di lui. Poco tempo dopo seppi che era stato arrestato a Palermo. A tenere i contatti con Contrada sicuramente era il capo dell’ufficio, Giovanni Tinebra. Vi fu un contributo informativo da parte del Sisde. In che modo si sia sostanziato e quanto sia durato non lo so. Non dissi nulla, ma se avessi saputo di indagini dei servizi segreti sulle stragi anche io avrei esposto delle riserve. Oggi è relativamente facile cogliere le criticità di quell’indagine. Ma allora c’erano i poliziotti che portavano elementi che avevano suscettibilità di sviluppo investigativo. Loro ci credevano e io non avevo gli strumenti per sospettare una malafede”. E poi Carmelo Petralia ha aggiunto: “Non ho mai saputo nulla dei colloqui investigativi fatti dalla polizia con i falsi pentiti Scarantino e Andriotta. Sono rimasto stupito leggendo la sentenza Borsellino quater, perché già all’epoca i due collaboravano con la Procura di Caltanissetta. Questa prima fase delle indagini fu curata da Ilda Boccassini, che godeva dell’assoluta fiducia del procuratore capo Tinebra e aveva un rapporto personale privilegiato con il dottore Arnaldo La Barbera”.
Palma, Tinebra, Giordano e Petralia
Poi, sulle parole usate da Petralia nell’intraprendere l’ascolto di Scarantino, ovvero “Si tenga forte, iniziamo un lavoro importantissimo che è quello della sua preparazione alla deposizione al dibattimento”, lui, Carmelo Petralia, ha replicato così: “Sul concetto di preparazione, che è stato molto facile equivocare a livello mediatico, mi spiego: di fronte a collaboratori anche problematici come lui, significa rammentargli come deve comportarsi, non andare fuori dalle righe, evitare di replicare a eventuali provocazioni, insomma quel codice comportamentale che ogni buon collaboratore di giustizia deve avere. Era il primo processo per la strage di via D’Amelio, il soggetto era problematico e non nel senso di falso o mentitore e ingannatore della giustizia italiana ma nel senso che era un soggetto che aveva più criticità, quindi bisognava avere più attenzione nel prepararlo per una veritiera esposizione delle sue conoscenze”.

Agrigento, festeggiato il centenario Angelo Muratore (video interviste)

0

Ad Agrigento ha compiuto 100 anni Angelo Muratore, festeggiato da quattro figli e tanti nipoti. Immagini e interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.






Agrigento, affluenza e partecipazione al gazebo “Firme” di Fratelli d’Italia (video intervista)

0

Ad Agrigento, al Viale della Vittoria, nei pressi di piazza Cavour, ieri domenica ha riscosso tanta affluenza e partecipazione il gazebo allestito da Fratelli d’Italia nell’ambito della campagna nazionale di raccolta firme a sostegno di quattro proposte di legge di iniziativa popolare, ovvero l’elezione diretta del presidente della Repubblica, l’abolizione dei senatori a vita, l’inserimento nella Costituzione di un tetto massimo alla pressione fiscale, e la prevalenza dell’ordinamento nazionale sulle normative europee. Gli organizzatori, La Felice, Antinoro e Milano, affermano: “Siamo davvero felici della risposta data dai nostri concittadini. Siamo stati travolti da un incredibile entusiasmo che testimonia come il progetto politico, la coerenza e la lealtà di Fratelli d’Italia abbiano conquistato gli italiani. Talmente tanta è stata la partecipazione che stiamo pensando di replicare a breve l’iniziativa. Ci teniamo a ringraziare tutti gli agrigentini intervenuti”.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista alla stessa Paola Antinoro.