Giusi SavarinoQuanto accaduto e quanto accade a Canicattì, teatro di incendi e attentati a danno del settore e degli impianti di raccolta di rifiuti, solleva allarme alla Regione. La presidente della Commissione Territorio e Ambiente all’Assemblea Regionale, Giusi Savarino, afferma: “Esprimo solidarietà ad una comunità che è in grave apprensione. Ho invitato tutte le parti in causa e le autorità competenti ad una riunione della Commissione Territorio e Ambiente, per far emergere quali siano le responsabilità amministrative e quali quelle penali, che segnaleremo alla magistratura”.
Ad Agrigento, domenica 27 ottobre, nei locali dell’Accademia di arte e spettacolo “Le Muse”, in via Milite Ignoto, nella contrada Esa Chimento, alle ore 21 si svolgerà un concerto di beneficenza di “Marco Floris & The Great Music Band”, con interventi musicali del maestro Davide Li Causi e Ilaria Cascio. Sarà allestita anche una mostra di prodotti artigianali e offerta una degustazione. L’ingresso è gratuito. L’iniziativa è organizzata dallo staff dell’ associazione culturale Great Sport Music Event, in collaborazione con l’Associazione Animalista Amico Zampa “Cherry” di Agrigento.
Carmelo CantoneIl presidente dell’Abba, l’associazione Bed and breakfast di Agrigento, Carmelo Cantone, interviene a seguito del ricorrente stato di baldoria e vandalismo che incombe in città durante la movida notturna del fine settimana. Carmelo Cantone afferma: “Purtroppo gli aspetti positivi del fine settimana passano in secondo piano per i connotati negativi che la movida può generare sul territorio. Dopo una certa ora non possono essere venduti ancora superalcolici a ragazzini che diventano inevitabilmente mine vaganti. E poi traffico caotico e ingestibile nelle zone di bar e angoli della movida, comitati di cittadini arrabbiati per il rumore e il disordine, locali che in ragione del fatto che di settimana non fanno 1 euro si permettono di chiudere alle 4:30 del mattino, Bed and breakfast che inevitabilmente riceveranno recensioni negative, e tanta gente comune costretta a rinunciare al sacrosanto diritto al riposo dentro casa propria. Sono danni alla salute, all’immagine, all’economia, a tutto il territorio. Il Comune effettua i controlli? L’Arpa Protezione ambiente controlla le emissioni acustiche? Le Forze dell’ordine intervengono subito se chiamate? Noi genitori riusciamo ad obbligare i nostri figli a rientrare a casa ad una certa ora? Un’ultima riflessione e constatazione: voi sapete che differenza di popolazione c’è tra le due e le tre di notte? Un abisso. Ve lo garantisco io”.
Agrigento nottetempo durante il fine settimana è in balia di vandali, una minoranza di giovani tra i tanti che animano la movida, testimonianza del decadimento generazionale, che trascorre il proprio sabato notte danneggiando e vandalizzando, spesso dove avere abusato di alcol o stupefacenti. Un edicolante del centro città denuncia che l’esterno del suo locale, dove l’uomo si guadagna da vivere onestamente, è stato usato come vespasiano. Tra parentesi: ad Agrigento, soprattutto nel centro cittadino, esistono bagni pubblici disponibili 24 su 24? Il signore assessore comunale competente risponda alla città. Chiudiamo la parentesi, che non intende affatto giustificare coloro che sbrigano i propri bisogni in strada, anche perché è sicuro che, pure in presenza dei bagni pubblici, compirebbero lo stesso gesto allo stesso modo. E poi, ancora, durante il fine settimana trascorso, altri vandali hanno imperversato nel centro storico, in via Celauro, dove hanno rovesciato a terra delle piante ornamentali posizionate da alcuni gestori di bed and breakfast nella zona, anche loro persone che si guadagno da vivere onestamente, e che sono preda di baldoria, vandalismo e degrado. E poi, al Viale della Vittoria è stato frantumato un altro vaso artistico. E’ stato il professor Alfredo Prado, direttore dell’Accademia Belle Arti, ad occuparsi della sostituzione.
A Raffadali una mano al momento ignota ha lanciato una bottiglia molotov contro il balcone di casa di un operaio di 44 anni. L’esplosione ha frantumato il vetro della finestra. Indagini sono in corso da parte dei Carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Agrigento.
E ad Agrigento, a San Leone, in via Alghe Rosse, hanno subito un incendio due automobili, una Fiat Punto e una Peugeot 208. La Fiat Punto è intestata ad un’impresa cittadina. La Peugeot 208 è di un agente di commercio. Sul posto sono intervenuti Carabinieri e Vigili del fuoco.
A Palermo inaugurato il nuovo porticciolo di Sant’Erasmo: lungomare, bar, ristoranti, 9 mesi di lavori e un investimento di 2,5 milioni di euro. Anche Musumeci al taglio del nastro. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
L’incendio dei mezzi a CanicattìCanicattì altra “terra dei fuochi”. Un incendio, di evidente origine dolosa, ha distrutto cinque mezzi essenziali per il regolare e quotidiano svolgimento del servizio di raccolta rifiuti a Canicattì, compresa una spazzatrice di ultima generazione. Si tratta di un “ennesimo attentato a strutture e mezzi delle imprese”, come lo definiscono le imprese che hanno in appalto il servizio di raccolta differenziata a Canicattì. L’amministratore della Sea, Gianni Mirabile, commenta: “Evidentemente, e alla luce di quanto continua ad accadere periodicamente, ci viene da pensare che siamo noi aziende a non essere ben volute a Canicattì. Tutti questi episodi stanno accadendo proprio quando la situazione del comparto rifiuti era tornata ad una sostanziale normalità a dimostrazione che c’è qualcuno a cui non piace che siamo noi a gestire il servizio. Ci uniamo al grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dal sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, che ha chiesto aiuto alle istituzioni per quello che sta accadendo a Canicattì. La città si sta trasformando, pericolosamente, in una sorta di ‘terra dei fuochi’ con ripercussioni gravissime per la salute dei cittadini. I roghi di rifiuti, come ormai tutti sanno, producono diossina che a sua volta provoca malattie cancerogene e mortali. La situazione è molto delicata e come aziende non possiamo che chiedere aiuto alle più alte autorità competenti”.
Altra strage del sabato sera, in Sicilia, all’alba di ieri intorno alle ore 5, lungo la statale 121 che collega Paternò a Catania, in territorio di Belpasso, dove un’automobile, forse a causa dell’elevata velocità, si è schiantata violentemente contro lo spartitraffico su una rampa nei pressi dello svincolo per la zona industriale. Sono morti quattro giovani di Adrano, al rientro da una discoteca della riviera Ionica del Catanese, la Banacher di Acitrezza. Le vittime sono Lucrezia Diolosa Farinato, 28 anni, Salvatore Moschitta, 20 anni, Manuel Patronio, 17 anni, ed Erika Germanà, 15 anni. Il conducente dell’automobile, una Seat Leon che a causa dell’impatto si è letteralmente spezzata in due, è un uomo di 40 anni convivente della donna morta, ed è ricoverato nell’ospedale Cannizzaro, nel reparto ortopedia, per la frattura di una caviglia oltre a contusioni ed escoriazioni varie. La Procura di Catania, dopo avere ricevuto una relazione dei Carabinieri di Paternò, avvierà un’inchiesta sull’incidente di Belpasso ipotizzando il reato di omicidio stradale. Dai primi rilievi è emerso che nessuno delle cinque persone a bordo ha indossato le cinture di sicurezza, e che, di conseguenza, al momento dell’impatto, sono stati tutti proiettati all’esterno.
La Procuratore Generale di Caltanissetta, Lia Sava, dichiara l’astensione. Viaggia verso Catania il processo d’Appello ad Antonello Montante. Ad attenderlo l’agrigentino Roberto Saieva.
Roberto Saieva
Lo scorso 10 maggio l’ex presidente di ConfIndustria Sicilia, Antonello Montante, a conclusione del giudizio abbreviato di primo grado, è stato condannato a 14 anni di reclusione da una giudice agrigentina, Graziella Luparello, originaria di Racalmuto. Forse è una predestinazione, una fatalità, inevitabile: in secondo grado, in Appello, sarà interessato ancora un magistrato agrigentino, che però non giudicherà ma sosterrà l’accusa, inquirente anziché giudicante. Non si tratta di un neofita ma di un togato con un pesante bagaglio di esperienza. Il suo nome è Roberto Saieva, 66 anni, di Agrigento, dove è stato Sostituto Procuratore all’epoca in cui è stato ucciso il giudice Rosario Livatino. Adesso è il Procuratore Generale di Catania. E perché Catania? Non è competente la Corte d’Appello di Caltanissetta? Antonello Montante, originario di Serradifalco, è stato processato dal Tribunale di Caltanissetta. Perché in secondo grado da Caltanissetta a Catania? Perché la Procuratore Generale di Caltanissetta, Lia Sava, ha dichiarato la propria astensione. Lei si è avvalsa dell’articolo 52 del Codice di procedura penale, che prevede l’astensione da un processo “quando ricorrano gravi ragioni di convenienza”. E quali sono tali gravi ragioni di convenienza? Lia Sava, quando è stata Procuratore Aggiunto a Caltanissetta a fianco del Procuratore Sergio Lari, ha coordinato le indagini a carico di Montante per concorso esterno in associazione mafiosa. Inoltre, Lia Sava è stata citata dagli avvocati difensori di Antonello Montante nella lista di magistrati che con Montante avrebbero avuto “considerevoli e reiterati rapporti di amicizia e frequentazione”. Così è stato scritto quando i difensori di Montante hanno proposto istanza di trasferimento del processo da Caltanissetta ad altra sede, che poi la Cassazione ha rigettato. Nel frattempo, ad onor di cronaca, le indagini sui rapporti tra i magistrati di Caltanissetta e Montante sono state archiviate penalmente dalla Procura di Catania, e, sotto il profilo disciplinare, dal Csm. E nell’archiviare, il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ha scritto che “le condotte di alcuni magistrati, per quanto discutibili, non possono certo ritenersi penalmente illecite”. A fronte del trasferimento del processo d’Appello da Caltanissetta a Catania, se confermato, gli imputati condannati in primo grado a Caltanissetta, e, quindi, oltre a Montante, anche Gianfranco Ardizzone, Marco De Angelis, Andrea Grassi e Diego Di Simone, hanno facoltà di opporsi con un ricorso. Se poi Catania sarà definitivamente sede del processo d’Appello, sarà il Procuratore Generale Roberto Saieva a rappresentare l’accusa, a meno che Saieva non incarichi un Sostituto Procuratore Generale.