Il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, informa che la sede principale del Comune di Aragona è stata interessata da un’attività ispettiva della Guardia di Finanza, finalizzata alla verifica dell’effettiva presenza in servizio dei dipendenti comunali. Il sindaco Pendolino aggiunge: “I controlli effettuati non hanno riscontrato irregolarità. Esprimo soddisfazione per l’alto senso del dovere dimostrato dai verificatori e dagli impiegati comunali. La sensibilizzazione al rispetto dei doveri da parte dell’Amministrazione comunale, nonché il sistematico controllo operato dagli organi interni a ciò preposti, hanno reso consapevoli le risorse umane del Comune sul rispetto delle regole e i propri doveri comportamentali in materia di presenza in servizio”.
La Guardia di Finanza al Comune di Aragona. Il sindaco: “Tutto ok”
Raffadali, stabilizzati i precari comunali, tra cui anche il pittore Meli
Anche al Comune di Raffadali l’amministrazione, presieduta dal sindaco Silvio Cuffaro, ha proceduto alla stabilizzazione dei lavoratori Rsu, da un contratto part time ad un contratto a tempo pieno, e quindi di 36 ore settimanali. Il sindaco Cuffaro commenta: “E’ una sicurezza in più per questi lavoratori che aspettavano la stabilizzazione da quasi 30 anni, e che si traduce in un miglioramento economico ma soprattutto in una migliore qualità e quantità dei servizi offerti ai cittadini. Nel giro di poche settimane abbiamo stabilizzato oltre 50 lavoratori precari e siamo riusciti a mantenere quelle promesse che molti avevano giudicato irrealizzabili”. I lavoratori Rsu, tramite il loro portavoce Stefano Mangione, ringraziano sia il sindaco Silvio Cuffaro che tutta l’amministrazione, il consiglio comunale, il segretario generale e i dirigenti che, con il loro impegno, hanno permesso ai lavoratori, tra cui anche il pittore Gerlando Meli, di raggiungere questo grande traguardo.
“Agrigento”, turismo, gradimento e pernottamenti in positivo
Il Comune di Agrigento annuncia che da gennaio ad agosto 2019 si è registrato un incremento di 10mila visitatori nella Valle dei Templi rispetto allo stesso periodo del 2018. Agrigento – aggiunge il Comune – si conferma in crescita anche per il numero di pernottamenti in città, in controtendenza rispetto all’andamento regionale e nazionale. Il successo è determinato dalla capacità di attrazione della destinazione Agrigento e dal gradimento dei luoghi e delle strutture ricettive. Su Booking.com il 60% per cento delle recensioni su Agrigento è con medie superiori a 9.5, ed è un primato nazionale. Tutto ciò malgrado le difficoltà determinate da trasporti e viabilità, a causa dei lavori ancora in corso sulle strade per Palermo e Catania e quindi per i maggiori scali aeroportuali. I dati della tassa di soggiorno rivelano che nel periodo gennaio-agosto si è registrato un aumento dello 0,80 per cento. Il Comune di Agrigento ha incassato quest’anno un totale di 563.974 euro contro i 558.497 dello stesso periodo del 2018. Inoltre nel periodo gennaio-agosto 2019 sono state aperte 123 strutture e ne sono state chiuse 52. Il direttore del Parco dei Templi, Roberto Sciarratta, commenta: “Le visite alla Valle dei Templi sono in continua crescita e confermano il trend positivo dello scorso anno. Il lavoro compiuto finora sta producendo i suoi frutti e credo che in futuro l’andamento continuerà ad essere in crescita. Competenza, qualità e ottimismo saranno validi alleati”. E il sindaco Lillo Firetto afferma: “Abbiamo accolto nel tempo e più volte tour operator e giornalisti provenienti da ogni parte del mondo. Agrigento come destinazione è tra i desideri di viaggio sempre più frequenti. La speciale ospitalità che molti operatori del settore turistico, culturale e della ristorazione riserva ai visitatori consente di poter offrire quel valore aggiunto necessario per promuovere col passaparola la città, al ritorno a casa, quale esperienza imperdibile”.
“Piazza Cavour”, Iacolino: “Misure compensative per i commercianti”
Giuseppe Moscato allontanato dal Consiglio di Favara. L’intervento di AssoStampa
Il collega giornalista Giuseppe Moscato è stato “allontanato” dalla sala del consiglio comunale, durante i lavori d’aula, dai Vigili Urbani su richiesta del vice presidente del Consiglio comunale. Lo stesso Moscato commenta: “C’è un clima ostile contro la stampa. Per più di due ore ho assistito in silenzio a continui attacchi di alcuni consiglieri comunali contro la stampa. Poi ho risposto, stanco dei continui insulti. E il vicepresidente del Consiglio comunale mi ha fatto portare fuori con la forza, invece di stigmatizzare gli insulti contro i giornalisti. E’ un clima brutto, alimentato anche dai social. Io poche ore prima della seduta del Consiglio comunale, ho pubblicato un articolo che evidenziava che all’ordine del giorno della seduta c’era anche la proposta aumento del 50% del gettone di presenza dei consiglieri. E proprio su questo argomento che si è infervorata la discussione, o meglio è degenerata”. In proposito interviene l’Associazione Siciliana della Stampa di Agrigento che afferma: “Condanniamo il trattamento riservato al giornalista Giuseppe Moscato, presente ai lavori del consiglio comunale di Favara per informare la cittadinanza sull’esito degli stessi. Durante il consiglio comunale, il collega è stato cacciato dall’aula. L’informazione è un diritto fondamentale per i cittadini e i giornalisti di questo sono strumento e voce per garantirlo. Condanniamo quanto accaduto all’interno dell’aula del consiglio comunale di Favara, siamo vicini al collega Giuseppe Moscato e nei prossimi giorni invieremo una nota alla presidenza del consiglio comunale con la quale chiederemo conto di quanto avvenuto”.
“Revenge Porn” al contrario nell’Agrigentino
I Carabinieri sono intervenuti a rimedio di un caso di “Revenge Porn”, la vendetta porno, nell’Agrigentino, però al contrario, da parte di una donna a danno di un uomo. I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura. La destinataria del provvedimento è una donna, residente nel territorio, indagata per il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, ovvero il “Revenge Porn”, introdotto dalla recente legge sul “codice rosso”, con pena fino a 6 anni di reclusione. La donna raggiunta dal provvedimento cautelare dell’autorità giudiziaria, incapace di accettare la fine della relazione con l’ex compagno, avrebbe iniziato a perseguitarlo. L’escalation rapidissima di aggressività della donna, culminata con la pubblicazione di foto e filmati intimi della coppia, è stata immediatamente contenuta dai Carabinieri, tempestivamente intervenuti con il supporto della Procura di Sciacca.
Il futuro della Calcestruzzi Belice
A Montevago si è svolto un incontro – confronto sul tema “Quale futuro per la Calcestruzzi Belice”, organizzato dalla Cgil. Oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda le interviste al segretario provinciale della Cgil Fillea di Agrigento, Vito Baglio, e alla sindaca di Montevago, e deputata regionale Udc, Margherita La Rocca Ruvolo.
La Commissione antimafia sull’agguato Antoci (video)
Dopo cinque mesi di indagine, la Commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava, presenta la relazione sul fallito attentato a Giuseppe Antoci.
Dopo le indagini sul “sistema Montante”, la Commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava, dallo scorso maggio ha indagato su quanto accaduto in provincia di Messina la notte del 18 maggio del 2016 quando il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, fu bersaglio di un agguato: l’automobile blindata con a bordo Antoci, in viaggio al rientro da Cesarò, dove partecipò ad un evento, fu costretta allo stop a causa di alcuni massi in strada. E lo stop fu l’occasione per l’attentato: tre spari esplosi contro la portiera della blindata. Daniele Manganaro, vice questore di Messina, capo del commissariato di Sant’Agata di Militello, sopraggiunse dietro alla blindata con l’automobile di servizio e sparò contro gli assalitori, scongiurando il peggio. Tra le persone ascoltate dalla Commissione antimafia vi è stata Lorena Ricciardello, compagna di Tiziano Granata, uno dei poliziotti della scorta di Giuseppe Antoci, morto improvvisamente l’1 marzo del 2018. Il giorno successivo, il 2 marzo, morì anche Rino Todaro, capo della polizia giudiziaria di Sant’Agata di Militello. Granata e Todaro, tra i più fidati collaboratori del vice questore Manganaro, sono stati in servizio nel pool eco-mafie sui Nebrodi, ed entrambi sono morti ad un solo giorno di distanza, quasi due anni dopo l’attentato, per malattie improvvise: Granata per arresto cardiocircolatorio e Todaro per una leucemia fulminante, in circostanze poco trasparenti. A tutto ciò si aggiunge l’archiviazione delle indagini da parte della Magistratura sia per l’attentato che per le due morti. Adesso, dopo cinque mesi, la Commissione regionale antimafia ha concluso il proprio lavoro e la conclusione, votata all’unanimità dai componenti, è: “Delle tre ipotesi formulate (un attentato mafioso fallito, un atto puramente dimostrativo, una simulazione) la meno plausibile appare il fallito attentato mafioso con intenzioni stragiste. E sulla base di tale conclusione, secondo la Commissione Fava, bisogna riavviare le indagini, attualmente archiviate. Ecco perché il testo sarà a disposizione della Commissione nazionale antimafia e di tutte le Procure competenti. E nella relazione, tra l’altro, si legge: “Non è plausibile che l’auto blindata sia stata abbandonata, che Antoci sia stato esposto al rischio del fuoco nemico, che si sia fuggiti sull’automobile di servizio non blindata, e che si siano lasciati due poliziotti sul posto esposti alla reazione dei killer. Non è plausibile che gli attentatori, almeno tre, presumibilmente tutti armati, non aprano il fuoco sui due poliziotti sopraggiunti al momento dell’attentato sull’automobile di servizio. Non è plausibile che, sui 35 chilometri di statale a disposizione tra Cesarò e San Fratello, il presunto commando mafioso scelga di organizzare l’attentato proprio a due chilometri dal rifugio della Forestale, presidiato anche di notte da personale armato, né è plausibile che gli attentatori non fossero informati su tale circostanza. E’ censurabile che il dottor Manganaro abbia offerto su alcuni punti versioni diverse da quelle che aveva fornito ai Pubblici ministeri in sede di sommarie informazioni. E non si comprende la ragione per la quale alla Polizia scientifica sul posto dell’agguato non sia stato chiesto di valutare se la Thesis blindata di Antoci avrebbe potuto superare il blocco delle pietre sulla carreggiata, e quanto tempo e uomini occorressero per posizionare quelle pietre. L’auspicio è che su questa vicenda si torni ad indagare (con mezzi certamente ben diversi da quelli di cui dispone la Commissione regionale antimafia) per un debito di verità che va onorato. Qualunque sia la verità”.
“Piazza Cavour”, sit-in tra commercianti, utenti e amministratori comunali (video interviste)
Ad Agrigento, a seguito dei crolli tra piazza Cavour e Viale della Vittoria, e la chiusura al transito, si sono riuniti commercianti, utenti in genere e amministratori comunali al fine di approntare degli interventi a riduzione dei disagi e delle difficoltà logistiche. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
“Alzheimer”, seconda giornata sensibilizzazione (video interviste)
Ad Agrigento, nella sala riunioni della Chiesa in via Demetra, l’associazione Alzheimer di Agrigento, diretta da Angela Parisi, ha organizzato una seconda giornata di sensibilizzazione sul tema: “Solitudine: cervello per mano – cuore in mano”. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.