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Assegnato un porto sicuro alla “Ocean Viking”, è Lampedusa

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Dopo sei giorni di stallo in mare, il governo Conte bis ha assegnato il porto sicuro alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranea e Medici senza frontiere con 82 migranti a bordo. Si tratta di Lampedusa. I migranti dunque, subito dopo l’approdo, saranno trasferiti nel locale centro d’accoglienza, l’hotspot in contrada Imbriacola. Ieri Francia e Germania si sono dichiarate pronte ad accogliere ciascuna il 25% dei migranti che sbarcano in Italia. Il trascorrere del tempo riscontrerà se si tratta di una verità o di una menzogna. Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, non è molto entusiasta e afferma: “La nave Ocean Viking era molto più vicina alle coste siciliane che a Lampedusa. Perché la scelta di assegnare come porto sicuro proprio Lampedusa? Forse il ministro dell’Interno pensa che i lampedusani siano degli emeriti idioti. La cosa non funziona. L’isola non può essere la soluzione di tutti i problemi. Il ministro ha sbagliato indirizzo”. E l’ex ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha scritto su Facebook: “Eccoli, porti aperti senza limiti”.

A Castrofilippo stabilizzati 17 precari. L’intervento della Cgil

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Al Comune di Castrofilippo, dopo quasi 30 anni di lavoro, sono stati stabilizzati 17 lavoratori precari. Si tratta di personale qualificato appartenente alla categoria “C” con profilo professionale di “Istruttore”, ormai da tempo inserito nel ciclo produttivo del Comune presieduto dal sindaco Franco Badalamenti. In proposito interviene il coordinatore provinciale Cgil Funzione pubblica, Pietro Aquilino, che afferma: “Siamo soddisfatti. Un particolare plauso lo rivolgiamo all’amministrazione, al segretario comunale e al sindaco Franco Badalamenti che sin dall’insediamento hanno riservato costante impegno per risolvere il problema del precariato, in stretto accordo con il sindacato. Quando si opera in sinergia si possono raggiungere obiettivi importanti. Auspichiamo che anche gli altri Comuni della provincia di Agrigento, che ancora non hanno concluso tale percorso, possano farlo prima possibile”.

Pietro Aqulino

Teleacras, domenica in onda il saggio dell’Academy Centro Danza diretta da Giusy Liberto

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Domani, domenica 15 settembre, su Teleacras, alle ore 15:40, sarà in onda il saggio spettacolo 2019 dell’Academy Centro Danza diretta dalla professoressa Giusy Liberto, diplomata all’Accademia nazionale di Danza di Roma, una istituzione di diretta dipendenza del ministero dell’Istruzione. Lo spettacolo ha riscosso ampio successo e consensi al Teatro Pirandello ad Agrigento. I giovani danzatori hanno dimostrato di avere ricevuto nel corso dell’anno accademico accurate formazione e disciplina, frutto dell’amore per la danza. I ballerini dell’Academy Centro Danza di Giusy Liberto ricevono costante guida artistica anche attraverso la partecipazione a stage e corsi di perfezionamento, ottenendo borse di studio e riconoscimenti. L’Academy si avvale inoltre di collaboratori per i diversi stili.

Al Circolo Empedocleo il premio “Pergamene Pirandello”

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Agrigento, il Circolo Empedocleo

Agrigento, il Circolo Empedocleo
Ad Agrigento, lunedì prossimo, 16 settembre, al Circolo Empedocleo, in via Atenea, alle ore 18:30, ad ingresso gratuito, si svolgerà la 19esima edizione del premio internazionale “Pergamene Pirandello”, assegnato quest’anno a prestigiose compagnie di teatro regionali siciliane: Cgs Karol di Mario Sorbello/Catania, Teatròn di Salvo Ciaramidaro/Marsala, CoontemplAttivi di Massimiliano Arena/Naro, I Sognatori di Giovanna Messina/Agrigento, Teatro da Camera Empedocleo di Adamo-Gaziano/Agrigento, Concordia di Angelo Cinque Raffadali/Agrigento, La Giara di Alfio Russo Fontanelle/Agrigento, e la compagnia Pirandelliana di Lillo Zarbo Canicattì. Una Pergamena d’Onore alla carriera sarà conferita a Giorgio Magnato, decano del teatro Pirandelliano, per la diffusione del teatro di Pirandello nel mondo, e una Targa speciale al presidente del Circolo Empedocleo, Giuseppe Adamo, per la felice intuizione delle stagioni di Teatro da Camera. La cerimonia come ogni anno sarà condotta da Egidio Terrana con l’attrice del Pirandello stable festival, Maria Grazia Castellana.

Agrigento, al teatro Posta Vecchia in scena “Il mostro”

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Ad Agrigento, in via Atenea, al teatro Posta Vecchia, domani, domenica 15 settembre, alle ore 21, e poi in replica lunedì 16, alle ore 18, l’associazione culturale TeatrAnima di Agrigento riproporrà in scena “Il mostro”, dal saggio di Serena Dandini, “Ferite a morte”, pubblicato da Rizzoli nel 2013. In scena Ida Agnello, Rita Balistreri, Antonella Danile, Alessia Di Santo, Irene Giannone, Zaira Picone, Consilia Quaranta, Giusi Urso, Davide Amoroso, Federica Piazza, Salvo Preti e le danzatrici Serena Castiglione e Claudia Frenda. Introduce Paola Caruso, psicoterapeuta. La regia è di Salvatore Di Salvo, direttore artistico di TeatrAnima, appena insignita del Premio Alessio Di Giovanni 2019 per il teatro. L’ingresso costa 7 euro.

Incidente stradale, morta un’anziana donna di Calamonaci

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Un incidente lungo la strada provinciale 386, che collega Ribera alla statale 115, ha provocato la morte di una donna di 70 anni, Giovanna Aleonero, di Calamonaci, alla quale, per cause in corso di accertamento, è sfuggito il controllo della propria automobile, una Toyota Yaris. Il mezzo si è schiantato contro un muro di cemento armato. L’anziana è deceduta poche ore dopo il ricovero in Ospedale. I rilievi del sinistro sono stati eseguiti dai Carabinieri.

Incidente lungo la provinciale 15, morto un racalmutese di 25 anni

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Angelo Macaluso

Angelo Macaluso
Un incidente lungo la strada provinciale 15, in contrada Comete, ha provocato la morte di un uomo di 25 anni, Angelo Macaluso, di Racalmuto, al quale nottetempo, intorno alle ore 3, per cause in corso di accertamento, è sfuggito il controllo della propria automobile, che si è ribaltata incastrandolo tra le lamiere. Sono intervenuti i Vigili del fuoco e un’ambulanza del 118 che ha trasportato Macaluso al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento dove alle ore 5 circa è morto. Angelo Macaluso è stato in automobile al rientro dal turno di lavoro in una pizzeria. I rilievi del sinistro sono stati eseguiti dai Carabinieri.

Crack Burgio, la “Discount 2”, 20 richieste di giudizio, l’elenco degli imputati

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L'imprenditore Giuseppe Burgio

L’imprenditore Giuseppe Burgio
Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Discount”, l’imprenditore agrigentino, Giuseppe Burgio, è stato già condannato in primo grado a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta a seguito del crack finanziario del gruppo a lui legato e impegnato nel settore della distribuzione alimentare. Ebbene, adesso una seconda tranche della stessa inchiesta approda in Tribunale. Infatti, la Procura della Repubblica di Agrigento, tramite la sostituto procuratore Alessandra Russo, ha chiesto il rinvio a giudizio di 20 imputati, compreso Burgio, ai quali si contesta, a vario titolo, di aver permesso, non impedendola, anzi in alcuni casi assecondandola e favorendola, la distrazione di circa 50 milioni di euro che sarebbero transitati da una società all’altra sempre riconducibile al gruppo Burgio. Si tratta di consiglieri di amministrazione, componenti del collegio sindacale, liquidatori della “Ingross srl” e della “Centro distribuzione alimentari spa” e funzionari dell’Unicredit. I 20 imputati risponderanno il prossimo 11 ottobre all’appello del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Marco Salvatori, che deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. I reati contestati sono il concorso in bancarotta fraudolenta e il falso.

I 20 imputati sono:
Antonio Oddo, 60 anni di Favara (ex consigliere amministrazione); Antonio Listo, 37 anni di Agrigento (ex consigliere amministrazione); Calogero Burgio, 68 anni di Agrigento (presidente collegio sindacale); Antonio Martoriello, 53 anni di San Cataldo (liquidatore); Enzo Penna, 76 anni di Agrigento (liquidatore); Salvatore Rizzo, 70 anni di Racalmuto (presidente collegio sindacale); Costantino Verbari, 60 anni di Agrigento ma nato a Melito Porto Salvo (liquidatore); Francesca Burgio, 60 anni di Agrigento (liquidatore); Angelo Nicastro, 59 anni di Agrigento (liquidatore); Rosario Giordano, 46 anni di Gela (liquidatore); Tiziana Ragusa, 47 anni di Gela (liquidatore); Corrado Listo, 70 anni di Canicattì (ex consigliere amministrazione); Ciro Sansone, 75 anni agrigentino originario di Acquasanta Terme (liquidatore); Leira Sansone, 49 anni di Agrigento (liquidatore); Luigi Gentile, 60 anni di Raffadali (liquidatore); Pasquale Pinio, 62 anni di Palermo (responsabile pro tempore filiale Unicredit Agrigento); Salvatore Malandrino, 59 anni di Siracusa (responsabile pro tempore Area Unicredit); Giovanni Previte, 59 anni di Catania (responsabile pro tempore area monitoraggio Unicredit Palermo); Marcello Villa, 63 anni di Roma (responsabile area restructuring Unicredit Roma); Giuseppe Burgio, 55 anni di Porto Empedocle.

Il debutto di Provenzano a Palermo

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Conclusa la prima visita istituzionale del neo ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a Palermo. “L’attuale governo è un’opportunità”. L’intervista a Provenzano è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Trattativa”, Brusca in attesa di Berlusconi (video)

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Giovanni Brusca ha deposto al processo ordinario d’Appello sulla presunta “trattativa” tra Stato e mafia. Adesso attesi all’Ucciardone Berlusconi, Di Pietro, Caselli e Violante.

Lo scorso 29 aprile a Palermo, al palazzo di giustizia, innanzi alla Corte d’Assise d’Appello, presieduta dal giudice Angelo Pellino, è iniziato il processo ordinario di secondo grado sulla presunta “trattativa” tra Stato e mafia all’epoca delle stragi tra il 1992 e il ‘94. Adesso, tra gli altri, è stato ascoltato come testimone il collaboratore della Giustizia, Giovanni Brusca, citato dalla Procura Generale rappresentata in Aula da Giuseppe Fici e Sergio Barbiera. Brusca ha deposto in riferimento, soprattutto, al progetto di attentato contro l’ex ministro Calogero Mannino, e ha dichiarato: “Subito dopo la sentenza definitiva in Cassazione e le condanne al maxi processo, Cosa Nostra ha progettato di togliere di mezzo giudici come Falcone e Borsellino, ma anche politici come Martelli, Vizzini e Mannino, perché dopo la sentenza serviva un futuro aggancio politico, e politici come Calogero Mannino dovevano essere tolti di mezzo perché, in parte, non avevano mantenuto gli impegni. Anche se di questo se ne occupava Totò Riina. Poi Mannino andava ucciso perché una volta non si mise a disposizione per l’aggiustamento di un processo, quello per l’omicidio del capitano Basile, sia in primo grado che in secondo. Riina era particolarmente interessato all’aggiustamento di quel processo ma anche le famiglie di Ciaculli e Resuttana. Si tentarono varie vie. Si cercò di sistemare le perizie, avvicinare i giudici popolari, e il Presidente della Corte”. E a proposito dell’omicidio del capitano Emanuele Basile, ucciso dalla mafia a Monreale il 4 maggio 1980 durante la festa del paese, Giovanni Brusca ha confermato: “Ho partecipato alla preparazione del delitto, ho preparato le armi, ho messo in contatto i soggetti. Ma dopo avere stabilito il da farsi mi hanno cacciato via perché potevo essere uno degli indiziati”. Poi ancora sul progetto di morte contro Mannino, Giovanni Brusca ha aggiunto: “L’ordine dell’attentato a Mannino mi fu trasmesso da Salvatore Biondino, che significa Riina. Dopo l’attentato a Falcone non ho avuto altro incarico se non la preparazione del progetto di attentato a Mannino. Per questo diedi incarico ad Antonino Gioé di studiare i suoi movimenti, a casa e allo studio. Io non mi sono mosso, c’ha pensato lui, al 99 per cento con Gioacchino La Barbera. Gioè era la mia spalla, il mio braccio destro. Lui e La Barbera erano pure sempre insieme, in simbiosi. L’attentato a Mannino sarebbe dovuto avvenire tra la strage di Capaci e quella di Via D’Amelio. Poi però Riina stoppò tutto. Ma non sono riuscito mai a parlarne direttamente con lui” – ha concluso Brusca. E il collaboratore Gioacchino La Barbera, ascoltato anche lui, ha dichiarato, invece, che l’attentato a Mannino è stato programmato dopo, tra settembre e ottobre. Il processo proseguirà il prossimo 19 settembre quando sarà ascoltato un altro pentito, Francesco Squillace. Poi le deposizioni di Silvio Berlusconi e Antonio Di Pietro sono in calendario il 3 ottobre, e il 24 ottobre deporranno Giancarlo Caselli e Luciano Violante, tutti e quattro nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.