Il rettore Fabrizio Micari e il sindaco Calogero Firetto presentano ad Agrigento l’offerta formativa al Consorzio universitario per l’anno accademico 19/20.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
In ascolto le 19 bobine scoperte dalla Procura di Caltanissetta e contenenti intercettazioni dell’ex pentito Scarantino. Le indagini estese ai magistrati Palma e Petralia.
Domani, mercoledì 19 giugno, a Roma, al Racis, il Raggruppamento Carabinieri investigazioni scientifiche, saranno ascoltate 19 bobine con registrazioni che la Procura della Repubblica di Messina ritiene attinenti al depistaggio delle indagini dopo la strage di via D’Amelio. Poiché l’ascolto, e quindi l’utilizzo delle bobine, potrebbe pregiudicarne in futuro l’utilizzo, l’ascolto di domani sarà tecnicamente un “atto irripetibile”. Ecco perché sono state invitate a partecipare tutte le parti in causa, attualmente sotto processo a Caltanissetta, ed anche i nuovi indagati, i magistrati che all’epoca hanno coordinato l’inchiesta, Annamaria Palma e Carmelo Petralia, a carico dei quali la Procura di Messina ipotizza il reato di concorso in calunnia aggravato dall’avere favorito la mafia e dalle condanne superiori ai 20 anni di carcere che la presunta calunnia ha provocato. Quale è il contenuto delle bobine che sono state scoperte dalla Procura di Caltanissetta e poi trasferite a Messina? Le cassette riguardano l’ex pentito Vincenzo Scarantino, che ha più volte ritrattato le sue dichiarazioni nell’ambito dei processi sulla strage contro Paolo Borsellino. Si tratta di registrazioni prodotte con strumentazione di Radio Trevisan, denominata RT2000, che è un’azienda con sede a Trieste leader nella fornitura di apparecchi di spionaggio. Pertanto sono delle intercettazioni e non interrogatori, perché RT2000 sono apparecchi per intercettare, nel frattempo obsoleti perché assai risalenti nel tempo. Ebbene, il procuratore di Messina, Maurizio De Lucia, intende accertare se nelle 19 cassette con le intercettazioni di Scarantino vi siano tracce utili alle indagini sul depistaggio. Il falso pentito è stato già condannato per calunnia a danno di alcuni magistrati che hanno indagato su via D’Amelio a fianco del pool di poliziotti pilotato da Arnaldo La Barbera. Inizialmente Vincenzo Scarantino ha raccontato che i “suggeritori” delle sue menzogne sarebbero stati i poliziotti e i magistrati titolari delle indagini. Poi ha corretto il tiro. Nel maggio scorso, quando è stato ascoltato al processo in corso a Caltanissetta, Scarantino ha dichiarato: “Il dottor Nino Di Matteo non mi ha mai suggerito niente. Il dottor Carmelo Petralia neppure. Mi hanno convinto i poliziotti a parlare della strage. Io ho sbagliato una cosa sola: ho fatto vincere i poliziotti, ho fatto peccare la mia lingua e non ho messo la museruola…”. Un colpo di scena. In passato, invece, Vincenzo Scarantino ha puntato il dito contro i magistrati in servizio a Caltanissetta che indagarono sulla strage di via D’Amelio. E le sue parole sono state: “Ho accusato dei mafiosi perché ‘sollecitato’ dai pubblici ministeri Antonino Di Matteo, Annamaria Palma e Carmelo Petralia ma anche Giovanni Tinebra”. Poi, ancora nel maggio scorso, ha spiegato il presunto equivoco in cui lui, Scarantino, sarebbe precipitato. E le sue parole oggi sono: “I poliziotti mi hanno fatto credere che i magistrati sapevano ogni cosa. Io mi trovavo nel deserto dei tartari. La Polizia mi aveva convinto che i poliziotti del gruppo ‘Falcone e Borsellino’ di La Barbera e i magistrati fossero la stessa cosa. Ecco perché sono arrivato ad accusare i magistrati. Io ero un ragazzo rovinato dalla giustizia, non ero un collaboratore di giustizia. Se io ho coinvolto i magistrati è perché i poliziotti mi hanno fatto credere che fossero una cosa unica”. In conclusione, tutto ciò anima l’interesse verso l’ascolto, domani, delle 19 bobine.
Così intervengono il vice coordinatore regionale di Forza Italia, l’onorevole Riccardo Gallo, e il coordinatore provinciale di Forza Italia di Agrigento, onorevole Vincenzo Giambrone, a seguito delle nomine di Mazzara e Mancuso, e aggiungono:
“Rivolgiamo i migliori auguri di buon e proficuo lavoro ai dottori Santonocito, Mazzara e Mancuso, certi degli ottimi risultati che la loro gestione dell’Azienda sanitaria e ospedaliera agrigentina riuscirà a sortire a favore del bacino d’utenza della sanità tra Agrigento e provincia, a garanzia del diritto alla salute e della tutela del cittadino-paziente, e, dunque, del benessere e della qualità della vita nel territorio”.
Subentrano all’ ex direttore sanitario Silvio Lo Bosco ed dell’ex direttore amministrativo Francesco Paolo Tronca.
Alessandro Mazzara, 57 anni, di Caltanissetta, ha già coperto il ruolo di direttore del dipartimento amministrativo dell’Azienda sanitaria di Caltanissetta, è laureato in Giurisprudenza, e vanta una consolidata esperienza professionale, frutto anche di diversi corsi e seminari di perfezionamento nell’ambito del diritto e della gestione della pubblica amministrazione. E’ stato anche direttore amministrativo presso il Cefpas, l’ente regionale che si occupa della formazione permanente e dell’aggiornamento del personale sanitario.
Gaetano Mancuso, 65 anni, di Casteltermini, è medico specializzato in medicina legale, dal 2003 ha diretto il distretto sanitario di base di Casteltermini e si è occupato di numerosi ambiti di intervento in raccordo con l’Assessorato regionale. Recentemente ha rivestito l’incarico di direttore sanitario presso l’Azienda sanitaria provinciale di Catania.
Mazzara e Mancuso sono stati nominati dal manager Giorgio Santonocito attingendo all’elenco regionale degli idonei alla designazione.
Gli organizzatori della manifestazione “Alle radici del popolo di Akragas”, che si è svolta nella Valle dei Templi nei pressi della Tomba di Terone, hanno presentato l’iniziativa come la cerimonia inaugurale delle celebrazioni per i 2600 anni dalla fondazione di Akragas. In proposito interviene il presidente del Comitato di Agrigento 2020, Enzo Camilleri, che replica: “Le celebrazioni per i 2600 anni di storia di Agrigento non hanno avuto alcuna cerimonia inaugurale. La grande attenzione che tantissimi ormai manifestano ad Agrigento, in Italia e dall’estero per le celebrazioni dei 2600 anni della Città sono la dimostrazione di un impegno che va avanti assieme a enti, organismi, fondazioni e associazioni da circa sei anni, passando per il bando di Capitale Cultura 2020, e che è riuscito a far sedimentare un orgoglio e un amore inediti per gli agrigentini. Un plauso all’iniziativa “Alle radici del popolo di Akragas”, e a tutte le altre iniziative che la città vorrà elaborare in vista di questo importante appuntamento del 2020. In particolare invitiamo Cepasa e Accademia di Belle Arti Michelangelo ad organizzare un evento di grande levatura per l’anno delle celebrazioni”.
Il Consorzio di Bonifica ex Agrigento 3 aumenta del 325% i canoni idrici per gli agricoltori. La denuncia del deputato Giovanni Di Caro. L’incontro in Prefettura.
Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro, denuncia che il Consorzio di Bonifica ex Agrigento 3 iscrive a ruolo gli agricoltori, con aumenti retrodatati di 6 anni e una quota di bonifica aumentata del 325%. Il parlamentare favarese aggiunge: “Sono aumenti insostenibili e ingiustificati per gli agricoltori. Qualcuno pensa di risanare i bilanci del Consorzio di Bonifica ex Agrigento 3 tassando ulteriormente gli agricoltori, lasciando i laghi pieni e i terreni aridi, ma deve necessariamente cambiare rotta”. A seguito dell’aumento del 300% dei canoni idrici, i parlamentari Giovanni Di Caro, Matteo Mangiacavallo, Carmelo Pullara, Michele Catanzaro e Dedalo Pignatone, si sono resi portavoce della protesta degli agricoltori e hanno incontrato il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, i comitati spontanei degli agricoltori, Confagricoltura Agrigento, Unione Cooperative, Agrinsieme, Uci e Feder.agri. Il problema, che penalizza pesantemente lo sviluppo dell’agricoltura siciliana a fronte dei tanti al governo della Regione che si riempiono la bocca di annunci falsi e di propaganda, è stato dibattuto a lungo, ma una soluzione al momento non è trapelata.
Ad Agrigento, domani, martedì 18 giugno, al palazzo Filippini, in via Atenea, alle ore 11, il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, nel corso di una conferenza stampa, presenteranno la nuova offerta formativa universitaria ad Agrigento per l’Anno accademico 2019/2020. Firetto e Micari interverranno anche sullo stato del progetto di utilizzo dell’ex ospedale di via Atenea, di proprietà dell’Università palermitana, destinato a spazio culturale e di aggregazione per gli studenti dell’Università di Agrigento.
Ad Agrigento un gruppo “Spiagge pulite”, allestito dal deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Michele Sodano, ha svolto un’opera di volontariato a San Leone. Tanti giovani hanno rimosso rifiuti e detriti di vario genere in spiaggia, attualmente affollata di bagnanti. A conclusione delle attività, Michele Sodano commenta: “Inutile perderci in chiacchiere, andiamo dritto al sodo. Ieri abbiamo constatato la reale situazione del litorale di San Leone. Sebbene il Sindaco continui a crogiolarsi sui social, vantandosi delle innumerevoli prodezze per il rinnovamento di San Leone, abbiamo preso atto, con infinita tristezza, che il lido di Agrigento versa in condizioni pietose, documentate dalle nostre foto. Detriti dappertutto, discariche a cielo aperto, lamiere pericolose a riva, tubi fognari in bella vista e cassonetti strapieni. Ci chiediamo allora in cosa sia consistita la pulizia straordinaria della spiaggia di San Leone di cui hanno parlato sia Firetto che Hamel, considerando inoltre che la manutenzione delle nostre coste non dovrebbe partire solamente il 15 giugno, ma ben prima. Suggeriamo al Sindaco di attivarsi immediatamente per fare 3 cose:
1 Avviare una campagna di educazione e sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente, incentivando controlli con relative sanzioni.
2 I cassonetti in spiaggia devono essere sostituiti con altri più capienti e svuotati almeno 3-4 volte al giorno, soprattutto nei fine settimana.
3 Ultimo punto, non meno importante: chiediamo al Sindaco di avere il coraggio di prendere posizioni nei confronti di chi gestisce l’impianto fognario e di depurazione di San Leone. Lo scandaloso scoppio delle tubature di ieri testimonia che i rischi delle fogne a mare, soprattutto per bambini e anziani, sono altissimi.
C’è molto da fare come Sindaco per l’ambiente e per il benessere, prima dell’ennesimo selfie. Pretendiamo un mare pulito, come quello di Pozzallo o di Ragusa”.
Andrea Camilleri è ricoverato in codice rosso all’ospedale “Santo Spirito” a Roma a causa di un arresto cardiaco. I medici lo hanno rianimato appena giunto in ospedale, alle ore 9:15. Adesso è ricoverato in Rianimazione. Camilleri compirà 94 anni il prossimo settembre. In una nota dell’ospedale si legge: “Arrivato in ambulanza in condizioni critiche per problemi cardiorespiratori, è stato assistito dall’équipe dell’emergenza al Pronto Soccorso Santo Spirito e trasferito presso il Centro di Rianimazione dell’ospedale”. Le condizioni di Andrea Camilleri sono critiche“: è questo l’ultimo bollettino medico trasmesso alle 17 di oggi dai medici. “La prognosi è riservata“, ha precisato Roberto Ricci, responsabile del reparto di Cardiologia. “Sono in corso ulteriori accertamenti per proseguire l’iter diagnostico e terapeutico. Camilleri è attaccato a un macchinario per respirare”.
L’inventore del Commissario Montalbano, autore bestseller, si stava preparando per essere per la prima volta alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con lo spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino. “Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano” ha detto più volte Camilleri.
Propri in questi giorni l’uscita del suo ultimo libro ‘Il cuoco dell’Alcyon’, sempre con la casa editrice Sellerio