La sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta dalla giudice Wilma Mazzara ha condannato ad 1 anno e 11 mesi di reclusione ciascuno, per riciclaggio di due moto rubate, Giuseppe Romeo, 27 anni, e Giovanni Cipolla, 28 anni, entrambi di Porto Empedocle.
“Ho già gestito piscine pubbliche”. Falso. Condannato
“30 anni dalla morte di Sciascia”, Matteo Collura a Palermo
Ancora mercoledì 19 giugno a Palermo, in serata, Matteo Collura presenterà alle ore 20:15 la nuova edizione del suo celebre libro “Il maestro di Regalpetra – Vita di Leonardo Sciascia”, a Villa Niscemi, in piazza Niscemi. Introdurranno il sindaco Leoluca Orlando e il generale Claudio Minghetti. Converserà con l’autore Mariella Spagnolo.
Incidente, morto un 22enne, arrestato per omicidio stradale un coetaneo
Depistaggio via D’Amelio, sono Palma e Petralia i magistrati indagati
Nell’ambito dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini a seguito della strage di Via D’Amelio, la Procura della Repubblica di Messina, diretta da Maurizio De Lucia, ha iscritto nel registro degli indagati due magistrati del pool che indagò sull’attentato. Si tratta di Carmelo Petralia e Annamaria Palma, a carico dei quali si ipotizza il reato di calunnia aggravato dall’avere favorito Cosa nostra in concorso con i tre poliziotti del gruppo La Barbera attualmente sotto processo a Caltanissetta. Annamaria Palma oggi è avvocato generale a Palermo, e Carmelo Petralia è procuratore aggiunto a Catania. I magistrati e i poliziotti avrebbero imbeccato tre falsi pentiti costruiti a tavolino, tra cui Vincenzo Scarantino, suggerendo loro di accusare falsamente dell’attentato alcune persone estranee a quanto accaduto. Ai magistrati si contesta, oltre all’aggravante di avere favorito Cosa nostra, anche l’aggravante derivante dalla circostanza che alla calunnia è seguita una condanna a una pena maggiore ai 20 anni di carcere.
Inchiesta “Arata – Nicastri”, gli indagati alla Regione Sicilia
Esplosione Gela, morta una donna di 42 anni
Il Comune e il Cda dei Templi (video intervista)
Come già pubblicato, l’architetto Bernardo Agrò, già a lavoro all’Unità operativa per i Beni storico-artistici della Soprintendenza di Agrigento, nominato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, alla direzione del Parco di Selinunte, è stato designato anche quale presidente del Consiglio di amministrazione del Parco della Valle dei Templi. All’interno del Cda, secondo Statuto, siedono il sindaco di Agrigento, il soprintendente ai Beni culturali, e poi alcuni componenti nominati dalla Regione. E si tratta dell’avvocato di Porto Empedocle, Luigi Troja, come “esperto in economia dei beni culturali”, poi l’ingegner Heinz-Jurgen Beste come “esperto nel settore della tutela, della salvaguardia, valorizzazione, divulgazione, studio e ricerca relative alla Valle dei Templi”, e poi tre componenti nominati dalle associazioni, Fabio Amato (Gruppo archeologi d’Italia), Salvo Barrano (Associazione nazionale archeologi) e Vincenzo Piazzese (Archeoclub d’Italia).
Il Comune di Agrigento siede dunque nel Consiglio di amministrazione del Parco della Valle dei Templi. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al sindaco, Calogero Firetto.
Tragedia di Casteldaccia, otto indagati (video)
I nove morti della tragedia di Casteldaccia lo scorso novembre: indagati sindaco, ex sindaco, capo protezione civile, funzionari comunali e proprietari della villetta.
Sabato 3 novembre del 2018, nel Palermitano, nei pressi dell’autostrada Palermo – Catania, al confine tra i comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, in contrada Dagali di Cavallaro, una villa è stata investita, travolta e sommersa dall’acqua del fiume Milicia, che è straripato. Le persone all’interno, due famiglie riunite per trascorrere insieme la serata del sabato, sono morte annegate. Un uomo e una bambina, usciti fuori per comperare dei dolci, si sono fatalmente salvati. Un altro uomo, Giuseppe Giordano, anche lui fuori dalla casa, ha lanciato l’allarme con il telefonino cellulare aggrappandosi letteralmente ad un albero. E poi Giordano, commerciante di moto, titolare del contratto d’affitto della villetta, ha raccontato: “Mi sono accorto che l’acqua stava entrando a casa. A tutti ho detto: andiamo subito via. Ma, appena ho aperto la porta, sono stato investito da un fiume d’acqua che mi ha catapultato fuori. Mi sono aggrappato a un albero. Così sono sopravvissuto”. Le vittime – di Palermo, Santa Flavia e Bagheria – sono state nove: Rachele Giordano, di 1 anno di età, Francesco Rugho, 3 anni, Federico Giordano, 15 anni, la madre Stefania Catanzaro, 32 anni, e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano, il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni, il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, 40 anni. Poi Nunzia Flamia, 65 anni. Ebbene, adesso la Procura della Repubblica di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di otto persone. Si tratta del sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, del sindaco pro tempore dal 2013 al 2018 Fabio Spatafora, e della responsabile della Protezione civile di Casteldaccia, Maria De Nembo. E poi Rosalba Buglino, Alfio Tornese e Michele Cara Pitissi, funzionari dell’ufficio comunale con competenze in materia di sanatoria, condono edilizio, demolizioni e acquisizioni al patrimonio comunale degli immobili abusivi non demoliti dal 2008 al 2017. E poi, ancora, sono indagati Antonino Pace e Concetta Scurria, proprietari della villetta. A tutti è contestata, in concorso, l’ipotesi di reato di omicidio colposo. L’inchiesta, sostenuta dai Carabinieri, è coordinata dal procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e dai sostituti Luisa Vittoria Campanile e Carmela Romano. Antonino Pace e Concetta Scurria, i proprietari della villetta abusiva, sono stati processati e condannati a 3 mesi di arresto, pena sospesa, ed a 23mila e 500 euro di ammenda, per abusivismo edilizio nel 2010. La sentenza, che è stata resa definitiva l’11 febbraio del 2012, ha ordinato anche la demolizione del manufatto irregolare che non è stato mai abbattuto.
Agrigento, precari del Comune in agitazione (video intervista)
Ad Agrigento, nella sala consiliare “Sollano”, si sono riuniti in assemblea i dipendenti precari con contratto a tempo determinato che invocano la stabilizzazione e protestano contro la riduzione dell’integrazione orario da 24 a 18 ore settimanali. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.