A Licata i poliziotti del locale Commissariato hanno arrestato Antonio Gueli, 67 anni, e Carmelo Gueli, 27 anni, zio e nipote, sorpresi in possesso, nel corso di una perquisizione domiciliare, di una pistola con matricola abrasa e delle munizioni all’interno di un sacchetto di plastica nascosto sotto alcune piastrelle. L’arma è una calibro 7,65 con due cartucce calibro 3,80 inserite, e poi 20 cartucce calibro 7,65 avvolte in uno straccio. Antonio e Carmelo Gueli sono reclusi nel carcere “Pasquale Di Lorenzo” ad Agrigento.
Pistola e munizioni a Licata, arrestati zio e nipote
Bovo Marina (Montallegro), sequestrato terreno trasformato abusivamente in parcheggio
A Bovo Marina, frazione balneare di Montallegro, in provincia di Agrigento, Polizia Municipale, Carabinieri, Guardia Costiera e Forestale, in riferimento all’ipotesi di reato di invasione e occupazione di terreno pubblico contestata dalla Procura di Agrigento tramite la sostituto Gloria Andreoli, hanno sottoposto a sequestro preventivo un’area di 5.300 metri quadrati adibita a parcheggio. Sono state denunciate 4 persone di Montallegro. L’inchiesta, intrapresa un anno addietro dalla Polizia Municipale di Montallegro diretta da Pasquale Campisi, ipotizza che, con illegittimi frazionamenti e intestazioni catastali, gli indagati avrebbero acquisito illegittimamente per usucapione dei terreni del Demanio marittimo adibendoli a parcheggio balneare a pagamento.
Tra Realmonte e Agrigento la quinta edizione di “Sicilia in Bolle”
A Realmonte, al ristorante Madison, mercoledì prossimo, 19 giugno, alle ore 11 sarà presentata in conferenza la quinta edizione di “Sicilia in Bolle”, il festival della spumantistica in Sicilia, che si svolgerà tra Realmonte e Agrigento domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio. La manifestazione è organizzata dalla delegazione Ais, Associazione italiana sommelier, di Agrigento in collaborazione con Ais Sicilia. Protagoniste dell’evento saranno le migliori selezioni di vini metodo classico e charmat prodotte nel territorio siciliano, abbinate quest’anno anche ad una esclusiva degustazione di champagne.
Ad oggi sono più di quaranta le cantine siciliane che hanno confermato la partecipazione.
E’ stata ufficializzata anche la presenza di Wine Tv, canale televisivo Sky 815 dedicato al mondo del vino che realizzerà uno speciale sull’evento.
Trasporti e turismo, ad Agrigento si presenta un progetto di potenziamento
Ad Agrigento domani, giovedì 13 giugno, a Casa Sanfilippo, nella Valle dei Templi, alle ore 11 sarà presentato in conferenza stampa un progetto per potenziare le possibilità di mobilità in Sicilia e per incentivare il turismo nella regione Sicilia, rendendo il territorio siciliano più connesso con le altre regioni italiane e nell’ambito di una rete internazionale. Si tratta di un progetto frutto della collaborazione tra Flix Bus, leader europeo dei viaggi in autobus, Ibla Tour e Fratelli Patti Autolinee, che domani saranno rappresentate rispettivamente da Andrea Incondi, Calogero Argento e Massimiliano Patti. Alla conferenza parteciperanno anche il presidente di ConfCommercio Sicilia e FederAlberghi Agrigento, Francesco Picarella, e Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet Sicilia.
Inquinamento mare San Leone dal 2008 al luglio 2013, alcuni reati prescritti
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, innanzi alla seconda sezione penale presieduta dalla giudice Wilma Mazzara, si è svolta la prima udienza del processo a carico di cinque imputati ai quali la Procura della Repubblica di Agrigento contesta, a vario titolo, l’avere scaricato dal giugno 2008 al luglio 2013 tutti i reflui non depurati della rete fognaria della zona sud – est di Agrigento, tra San Leone, Cannatello e Villaggio Peruzzo, nel mare antistante la costa di San Leone tramite 2 scarichi non autorizzati, essendo scaduta l’autorizzazione. I 2 scarichi sono stati 2 condotte sottomarine, intese una “Pubblica Sicurezza” e l’altra “Padri Vocazionisti”. E tale scarico presunto inquinante, illegale e non autorizzato sarebbe stato aggravato dalla frequente rottura delle condotte o dallo straripamento delle centraline di sollevamento anche in spiaggia, nei pressi della battigia, più volte segnalato e documentato in video e foto dall’associazione ambientalista “MareAmico” di Claudio Lombardo. A fronte di ciò, ai dirigenti dell’Ato idrico è contestato, tra l’altro, la violazione dei loro obblighi di controllo verso Girgenti Acque, e quindi i dirigenti dell’Ato idrico avrebbero procurato intenzionalmente a Girgenti Acque un vantaggio ingiusto, che è stato la prosecuzione del rapporto contrattuale senza subire né multe né la risoluzione del contratto. Ebbene, dal luglio 2013 sono trascorsi 6 anni, e la giudice Mazzara ha rilevato in aula che alcune ipotesi di reato contestate sono prescritte. Si tratta delle imputazioni di violazioni paesaggistiche e di getto pericoloso di cose. Prossima udienza il 17 settembre, quando gli imputati comunicheranno se rinunceranno alla prescrizione oppure no.
Droga da Napoli a Ribera, sentenza d’Appello
A Palermo, al palazzo di giustizia, lo scorso 16 gennaio la sostituto procuratore generale Rita Fulantelli ha chiesto la conferma delle sei condanne inflitte in primo grado dal Tribunale di Sciacca nell’ambito dell’inchiesta antidroga cosiddetta “Big family”, che il 30 luglio 2012 ha provocato un blitz della Polizia contro un gruppo che sarebbe stato impegnato nel trasporto e nella vendita di cocaina, eroina, hashish e marijuana da Napoli a Ribera. Ebbene, la Corte d’Appello ha emesso sentenza:
Carlo Giardiello, 31 anni, condanna ridotta da 13 anni e 2 mesi a 8 anni e 5 mesi.
Ciretta Veible, 56 anni, madre di Giardiello, da 7 anni e 6 mesi a 7 anni.
Maria Sedita, 42 anni, da 7 anni a 6 anni e 4 mesi.
Giuseppe Failla, 54 anni, da 6 anni e 4 mesi a 6 anni.
E poi riqualificazione del reato con riconoscimento della lieve entità e non doversi procedere, a fronte della condanna in primo grado a 6 anni di reclusione ciascuno, per Giuseppe Triassi, di 30 anni, e Debora Arcadipane, di 28 anni.
Concluso primo anno corso di laurea in mediazione linguistica e culturale al Cua (video)
Ad Agrigento, al Consorzio Universitario, concluso il primo anno del corso di studi in mediazione linguistica e culturale “Agorà Mundi”, il gruppo dirigente della facoltà ha tracciato il primo bilancio consuntivo, descrivendo, insieme ad alcuni studenti del corso, i risultati positivi raggiunti. In proposito questa sera su Teleacras poco dopo le ore 21 è in onda uno speciale. Repliche in onda venerdì alle ore 23:20, e sabato alle 21.
Regione Sicilia, no al disavanzo in 30 anni (video)
Il governo nazionale, forte di una sentenza della Corte Costituzionale, nega alla Regione Sicilia di rateizzare in 30 anni il residuo del disavanzo. L’intervento di Armao.
Dai primi mesi dell’anno 2019, da quando è stata approvata la Finanziaria della Regione Siciliana, è stato paventato il rischio, gravante come una ghigliottina, che il governo nazionale non avrebbe concesso alla Regione Sicilia la possibilità di rateizzare in 30 anni il residuo del disavanzo di 400 milioni di euro, che sarebbe invece da pagare in 4 anni, e quindi 100 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2019. Ecco perché sono stati progettati severi tagli al Bilancio della Regione. Adesso tale spettro si è materializzato: i siciliani pagheranno i 400 milioni di euro in 4 anni, e nel frattempo si è aggrappati alla speranza, ultima a morire, di una rateizzazione in 10 anni, che, tuttavia, non sono i 30 anni invocati dall’assessore regionale all’Economia, e vice presidente della Regione, Gaetano Armao, che spiega: “Il disavanzo della Regione Sicilia ammonta complessivamente a 1 miliardo e 900 milioni di euro. La Regione ha ottenuto dallo Stato la rateizzazione di 1 miliardo e mezzo di euro in 30 anni, quindi, 50 milioni di euro all’anno. Mancano all’appello 400 milioni di euro che si prevede di ripianare in 4 anni, anche se lo schema di norme all’attenzione della commissione paritetica Stato – Regione prevede una ipotesi di 10 anni. E ciò è determinato da una sentenza della Corte Costituzionale che nel febbraio scorso ha riconosciuto nei 30 anni uno spazio eccessivamente lungo, e quindi ci si dovrà muovere tra i 4 e i 10 anni, non di più”. Nel frattempo l’apposita commissione di indagine sul perché del disavanzo, istituita dal governo Musumeci, ha presentato l’esito del suo approfondimento tecnico. La commissione, presieduta da Giovanni Sapienza, conferma che il disavanzo è stato ereditato dalla precedente legislatura, da alcune scelte operate dal governo Crocetta nel 2015 e nel 2016, attraverso concessioni e rinunce tra Palermo e Roma che poi sono risultate pesantemente negative per il bilancio della Regione. Ancora nel frattempo la giunta regionale ha approvato il rendiconto 2018, e lo stesso Armao commenta: “In questo primo anno e mezzo di lavoro, il governo Musumeci ha recuperato credibilità nel negoziato con Roma. La tenuta dei conti è una priorità assoluta perché i conti in regola rendono il bilancio sostenibile e capace di sviluppare i piani di investimento senza i quali la Sicilia non può crescere”.