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Agrigento, crollata una porzione del costone di Zingarello (video)

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L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, segnala che una porzione della fragile falesia del costone in contrada Zingarello è crollata. Fortunatamente la frana non ha provocato danni, anche perché un gruppo di bagnanti si è allontanato in tempo.

PERICOLO A ZINGARELLO

Ieri, intorno le 19, un pezzo della fragile falesia di zingarello è venuto giù, accompagnato da un grosso fragore.Per fortuna non è successo nulla di grave, solo perchè il gruppo di persone che prendeva il sole nelle vicinanze è fuggita qualche secondo prima del crollo, allarmata da scricchiolii che venivano fuori dalla collina.

Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Martedì 18 giugno 2019

Agrigento, sterpaglie, zecche, rifiuti, siringhe e randagismo. Lettera a Firetto

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Carmelo Catalano

Carmelo Catalano
Ad Agrigento Carmelo Catalano, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza del Tribunale di Agrigento, ha scritto una lettera al sindaco Firetto ed ha segnalato le condizioni di degrado e abbandono delle strade adiacenti al Palazzo di Giustizia, tra via Mazzini e dintorni, causa di gravi rischi per l’incolumità dei lavoratori e dell’utenza. Catalano invoca il decespugliamento dei marciapiedi, impraticabili, tra zecche, parassiti e rischio di incendi. E poi la strada di collegamento tra la Via Mazzini e la Via Scimé è invasa da rifiuti anche pericolosi, tra siringhe usate ed altro. Si chiedono inoltre interventi per contenere il fenomeno dilagante del randagismo. Carmelo Catalano conclude la lettera dichiarandosi fiducioso nell’intervento da parte del sindaco Firetto.

La sentenza “Opuntia” in abbreviato

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Il 7 luglio del 2016 la Direzione distrettuale antimafia di Palermo e i Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato 8 persone tra Sciacca e Menfi nell’ambito dell’inchiesta antimafia sul mandamento del Belice cosiddetta “Opuntia”. Lo scorso 29 gennaio nell’aula bunker del Tribunale di Palermo, la Procura, nel corso della requisitoria, ha chiesto alla giudice per le udienze preliminari, Ermelinda Marfia, di condannare 6 imputati giudicati in abbreviato. Ebbene adesso la giudice Marfia ne ha assolti 4 e ne ha condannati 2. Sono stati assolti il medico di Menfi Pellegrino Scirica, 63 anni, i fratelli Giuseppe Alesi, 48 anni, e Cosimo Alesi, 53 anni, anche loro di Menfi, e Domenico Friscia, 55 anni, di Sciacca.
Vito Riggio, 32 anni, di Menfi, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per favoreggiamento.
Il collaboratore della giustizia, Vito Bucceri, 46 anni, di Menfi, è stato condannato, con sconto di pena, a 2 anni e 8 mesi.

Iniziata la “Maturità” 2019 (video interviste)

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Con il tema d’Italiano è iniziato oggi l’esame di Maturità 2019. Tra le tracce della prima prova per gli studenti Ungaretti, Sciascia e Stajano. Delle interviste in proposito sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Assedio”, blitz dei Carabinieri (video e intervista)

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I Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, capitanati dal colonnello Giovanni Pellegrino, sono stati in stato di assedio. E l’operazione è stata intitolata “Assedio”. I militari hanno imperversato tra Licata e Campobello di Licata. Sette persone, ricorrendo le esigenze cautelari urgenti, sono state poste in stato di fermo di indiziato di delitto in attesa della convalida dell’arresto da parte del Tribunale di Palermo. Bersaglio del blitz scatenato all’alba di oggi mercoledì 19 giugno 2019, ad opera di oltre 100 Carabinieri, con elicotteri e unità cinofile, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, sono stati sette tra presunti vertici e affiliati alle famiglie mafiose di Cosa Nostra di Licata e di Campobello di Licata. In stato di fermo, tra gli altri, il presunto capomafia, Angelo Occhipinti, 64 anni, ritenuto il reggente della famiglia di Licata, già condannato per estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Fermato per concorso esterno in associazione mafiosa anche un consigliere comunale in carica a Licata, Giuseppe Scozzari, eletto alle amministrative del 2018. Le telecamere nascoste dei Carabinieri hanno registrato filmati di riunioni tra i presunti associati per delinquere. E’ stata accertata un’estorsione per lavori edili in Germania. E sono stati documentati gli interessi mafiosi anche nel settore delle slot machines, tramite una compiacente società di distribuzione di apparati elettronici da gioco. I sette sottoposti a stato di fermo sono, oltre Angelo Occhipinti:
Vincenzo Bellavia, 34 anni, nato a Licata.
Angelo Graci, 32 anni, nato a Licata.
Giuseppe Puleri, 40 anni, nato a Canicattì.
Giuseppe Scozzari, 47 anni, nato a Licata.
Raimondo Semprevivo, 47 anni, nato a Licata.
Giuseppe Salvatore Spiteri, 46 anni, nato a Licata.

Conferenza e interviste in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

La Foss e il caso “Bonafede” (video)

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La revoca dell’incarico di sovrintendente della Foss solleva reazioni e polemiche: gli interventi di Ester Bonafede, Stefano Santoro, Gianfranco Miccichè e Saverio Romano.

A lei, l’ex assessore regionale Ester Bonafede, è stato revocato l’incarico di sovrintendente della Foss, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. La delibera di revoca è stata approvata dal Consiglio di amministrazione della Fondazione presieduto da Stefano Santoro. Ester Bonafede, già sovrintendente della Foss dal 2007 al 2013, sarebbe gravata da alcune pendenze con la stessa Foss. E Santoro spiega: “Doveva consegnarci una dichiarazione su conflitti di interesse e pendenze in corso e non lo ha fatto. C’è un contenzioso in atto per emolumenti da lei rivendicati con tanto di decreto ingiuntivo, oltre una indagine della Corte dei conti per spese avallate da lei in passato”. Lei, la Bonafede, annuncia azione per il risarcimento dei danni e replica con piglio: “Ho consegnato al Consiglio di amministrazione della Foss tutte le certificazioni che mi hanno richiesto per assumere il ruolo di sovrintendente. Il presidente Stefano Santoro ha scelto di non tenerne conto e quindi devo necessariamente cautelarmi. Il danno morale e d’immagine che sto subendo da questa vicenda è enorme. Io ho risposto a ogni richiesta che mi hanno fatto, firmando anche una dichiarazione con cui attestavo la mia disponibilità a rinunciare al procedimento civile e contabile contro la Foss. Ho risposto a tutte le richieste del Cda due giorni dopo la nomina”. Controbatte il presidente Santoro: “La documentazione presentata dalla Bonafede non bastava a far cessare gli effetti giuridici del procedimento”. Alla vigilia della seduta del Consiglio di amministrazione della Foss, che poi ha deliberato la revoca dell’incarico alla Bonafede, Gianfranco Miccichè ha puntato il dito contro Stefano Santoro, e le sue parole sono state: “Stefano Santoro è stato scelto dalla politica: se lui non si assume la responsabilità delle scelte che la politica gli chiede, è meglio che faccia un passo indietro”. Tradotto, anche se non vi è bisogno di traduzione, è: “Se Santoro non è disposto a confermare la Bonafede si dimetta”. Saverio Romano, leader di Cantiere Popolare, appena ha appreso l’intervento di Miccichè non ha esitato un solo attimo e ha tuonato: “Ancora una volta il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè, alla guida di un organo che dovrebbe essere sopra le parti, interviene a piedi uniti sulla gestione di uno degli enti della Regione, senza che nè l’assessore al ramo nè alcun esponente del governo si pronuncino nel merito. È davvero incredibile constatare come la politica si sia ridotta in questo stato dove chi dovrebbe garantire terzietà e imparzialità non perde occasione per minacciare politicamente organismi che dovrebbero agire in piena autonomia. E chi dovrebbe dare indirizzo politico, mantiene il più rumoroso silenzio. Ovviamente mi riferisco alle minacce politiche di Miccichè all’indirizzo di Stefano Santoro, colpevole di voler assicurare la piena legalità degli atti alla Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. E’ un comportamento, quello di Miccichè, che stigmatizzo e che mi porta a manifestare la piena solidarietà al presidente Santoro”.

Andrea Camilleri, il bollettino delle ore 17

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“Andrea Camilleri ha una fibra forte. Le condizioni sono stazionarie ma rimangono critiche, la prognosi è riservata”. Così si è espresso Roberto Ricci, direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale “Santo Spirito” a Roma, leggendo il bollettino medico delle ore 17 di oggi 18 giugno sulle condizioni dello scrittore ricoverato da ieri. “Questa situazione potrebbe durare a lungo – ha aggiunto Ricci – non possiamo prevedere esattamente”. E’ stato dello stesso tenore il bollettino precedente, quello di mezzogiorno: “La prognosi è riservata, il paziente non è cosciente”.

Presentata Via Francigena “Alzheimer e Parkinson” (video interviste)

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Ad Agrigento, all’Hotel Colleverde, è stata presentata in conferenza la “Campagna di sensibilizzazione Alzheimer e Parkinson – Il cammino sulla Magna Via Francigena di Sicilia”. Il cammino, di circa 183 chilometri, si articolerà in diverse tappe con partenza da Palermo il 21 giugno e arrivo ad Agrigento il 29 giugno. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Familiari Alzheimer di Caltanissetta in collaborazione con le Associazioni Familiari Alzheimer di Agrigento e di Palermo e l’Associazione Amici delle Vie Francigene.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Incontro sul tema “Girgenti spettrale” (video interviste)

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Il Palazzo Filippini ad Agrigento

Il Palazzo Filippini ad Agrigento
Ad Agrigento, al Palazzo Filippini, le associazioni agrigentine Epea (Ente permanente per l’educazione degli adulti) e Archeoclub hanno organizzato un incontro sul tema “Girgenti spettrale”.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Agrigento, concluso “Provide Justice Programme” (video interviste)

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Agrigento, Villa Genuardi

Agrigento, Villa Genuardi
Ad Agrigento si è svolta a Villa Genuardi, sede del Polo Universitario, la cerimonia di consegna degli attestati a conclusione del corso sperimentale compreso nel progetto di ricerca internazionale “Provide Justice Programme”, rivolto a operatori con esperienza nel settore delle migrazioni, finanziato con fondi europei, e diretto dalla professoressa Ignazia Bartholini, che ascoltiamo insieme alla professoressa Roberta Di Rosa, coordinatore scientifico della formazione degli operatori e docente del Corso di laurea in Servizio sociale ad Agrigento.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.