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“Pestaggio punitivo” a Licata, assolti quattro romeni in Appello

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La Corte d’Appello di Palermo ha assolto, “per non avere commesso il fatto”, quattro imputati originari della Romania ma da tempo residenti nell’Agrigentino, condannati in primo grado dal Tribunale di Agrigento il 30 aprile del 2018 per rapina e violenza privata perché presunti colpevoli di un’aggressione a sprangate, per rappresaglia, a danno di un connazionale, a Licata, il 17 dicembre del 2016. Si tratta di Joan Mindirigiu, 40 anni, residente a Ravanusa, Gheorghe Bodgan Tanase, 22 anni, di Licata, Alin Dragos Rauta, 31 anni, di Grotte, e Iosif Dobrea, 39 anni, anche lui di Grotte. La contestazione della rapina si riferisce al furto del portafogli e del denaro della vittima della spedizione punitiva.

Ragazza di 17 anni violentata in un garage, quattro arresti

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A Palermo, all’alba di oggi, la Polizia ha eseguito un’ordinanza del Tribunale per i Minorenni per la custodia cautelare in carcere nei confronti di due ragazzi di 17 e 18 anni, e per la misura del collocamento in comunità di altri due ragazzi, di 16 e 17 anni, tutti indagati del reato di violenza sessuale di gruppo a danno di una ragazza di 17 anni. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Palermo. Tre degli indagati hanno precedenti per reati contro il patrimonio ed uno di loro anche per lesioni personali. Inoltre, due sono stati segnalati per assunzione di sostanze stupefacenti. L’episodio contestato risale ai primi di dicembre dell’anno scorso all’interno di un parcheggio sotterraneo in centro a Palermo. I ragazzi, all’epoca tutti minorenni, in gruppo, hanno approfittato delle condizioni di inferiorità psichica e fisica della ragazza perpetrando l’abuso in un garage. Gli investigatori si sono avvalsi anche dei filmati delle telecamere presenti all’interno del parcheggio e nella zona.

Nello Musumeci: “Non mi ricandiderò”

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, interviene ancora a commento dell’esito deludente emerso dal sondaggio sul gradimento da parte dei cittadini verso i presidenti delle Regioni condotto dal “Sole 24 Ore” che lo relega all’ultimo posto in Italia, con poco più del 32%. Musumeci afferma: “A fine mandato non mi ricandiderò perché sono un presidente fuori moda, sono abituato ad altre regole. Ma sono convinto di essere dalla parte della ragione. In Sicilia il politico per bene viene definito ‘cristiano bonu che niente fa, e significa tra posti di lavoro o tangenti. Quello spertu è latru però mancia e fa manciare (quello furbo mangia e fa mangiare). Per un uomo come me, che in 40 anni non ha mai avuto un avviso di garanzia, il problema è se sono ancora in sintonia con questa cultura. Io parlo di collaudo delle dighe e invece la gente vuole capire perché io non posso assumere suo figlio. Concludo con questa esperienza. Sono il Presidente con il minor indice di gradimento e non mi sorprende. Provo amarezza ma me lo aspettavo. Cosa vuole che interessi che dopo 31 anni ho fatto autorità di bacino o la stabilizzazione di 6000 persone nei comuni. La gente vuole fuochi d’artificio. Fra un paio di anni quello che stiano seminando lentamente emergerà e la gente capirà, ma questa è la stagione dell’odio e della violenza verbale in cui l’avversario diventa nemico. Oggi non ci sono più partiti. Sono tutti iscritti in un grande orfanotrofio di idee”.

La Lega in cattedra (video interviste)

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E’ stata inaugurata a Palermo la prima scuola di formazione politica della Lega in Sicilia. A tagliare il nastro sono stati il senatore Stefano Candiani, commissario della Lega nell’Isola e sottosegretario all’Interno, insieme ai responsabili regionali Enti locali, Igor Gelarda e Fabio Cantarella, e Giovanni Callea, ideatore e direttore della scuola.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda le interviste a Candiani ed a Gelarda.

Oncologia in Sicilia, lavori in corso (video interviste)

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Ruggero Razza

Ruggero Razza
Nuovi percorsi terapeutici sono stati tracciati per le donne siciliane che si ammalano di tumore al seno. E saranno potenziate le strutture che si occupano di diagnosi precoce e di monitoraggio di uno dei tumori con maggiore incidenza. Si tratta del “percorso diagnostico terapeutico assistenziale”, per la diagnosi e la cura del tumore al seno, che istituisce un modello condiviso per il trattamento di tale tipo di neoplasia, dalla prevenzione, alle terapie, alle cure palliative, che saranno così omogenee su tutto il territorio nazionale.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda le interviste all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ed a Francesca Catalano, direttrice dell’Unità di senologia all’ospedale Cannizzaro a Catania.

A Favara in piazza Cavour la festa della Polizia 2019 (video interviste)

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A Favara, in piazza Cavour, la Polizia di Stato celebra il 167esimo anniversario dalla fondazione.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Hydortecne infiltrata per contagio da Girgenti Acque” (video)

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Ecco le ragioni per le quali la Prefettura di Agrigento ha imposto l’interdittiva antimafia anche a carico della Hydortecne, società controllata da Girgenti Acque.

Il testo della certificazione antimafia interdittiva emessa dalla Prefettura di Agrigento a carico della società Hydortecne srl conferma che la stessa Prefettura ha ritenuto che la Hydortecne e la Girgenti Acque siano “due società legate alla medesima compagine proprietaria a carico della quale, lo scorso 16 novembre 2018, sono stati accertati i presupposti dell’interdittiva antimafia”. “Pertanto – scrive la Prefettura – alla luce delle risultanze emerse si deve ritenere altamente probabile che il tentativo di infiltrazione evidenziato a carico di Girgenti Acque sia trasmesso per contagio a Hydortecne, attesa la dimostrata contiguità tra le due società”. La Prefettura di Agrigento rileva che ricorre una sorta di clonazione tra Hydortecne e Girgenti Acque, già gravata dall’interdittiva antimafia, e che, in ragione di ciò, non sarebbe necessario ricercare in Hydortecne altri e diversi indicatori di permeabilità a condizionamenti mafiosi. E’ sufficiente che sia stata accertata tale clonazione per adottare l’interdittiva. Tuttavia le indagini compiute hanno riscontrato la volontà della società “madre”, quindi Girgenti Acque, a perseguire finalità illecite attraverso la filiazione della società “figlia”, ovvero Hydortecne. E la Prefettura di Agrigento non dubita che, proprio al fine di perseguire tali fini illeciti e in modo funzionale ad essi, sia stata costituita la nuova società Hydortecne, che ancora la Prefettura riconosce come “lo strumento principale di drenaggio delle risorse utilizzabili nell’espletamento del pubblico servizio gestito da Girgenti Acque, in contrasto, per molti aspetti, ai principi della concessione”. E la Prefettura sottolinea, a rafforzamento della tesi della contiguità tra Girgenti Acque e Hydortecne, che “di fatto, molte attività sono espletate dal personale delle due società in modo integrato e spesso indistinguibile, per operatività svolta negli stessi luoghi, con gli stessi scopi ed i medesimi effetti”. Inoltre “le due aziende, consapevoli della eccedenza del personale complessivamente in forze alle due compagini sociali, hanno avviato nel 2018 un procedimento congiunto di licenziamento basato sulla redazione di elenchi ufficiali che hanno accolto tutti i lavoratori, senza distinzione di provenienza, ed a cui sono conseguiti, nell’agosto 2018, 31 licenziamenti, di cui 9 riferibili a Girgenti Acque e 22 alla controllata Hydortecne”. La Prefettura di Agrigento, in ragione delle attività svolte da Hydortecne nell’ambito del servizio idrico integrato, ha inteso garantire la continuità delle funzioni e dei servizi indifferibili, a tutela di diritti fondamentali ed anche dei livelli occupazionali, tramite la gestione straordinaria e temporanea della società.

Dopo Girgenti Acque, interdittiva antimafia anche per Hydortecne

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Lo scorso 19 novembre 2018 il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha imposto l’interdittiva antimafia a carico di Girgenti Acque. Adesso lo stesso provvedimento è stato emesso nei confronti della società Hydortecne, costola di Girgenti Acque. Le ragioni dell’interdittiva sono legate al comune apice da cui derivano le due società. Copia della seconda interdittiva è stata notificata, per conoscenza, anche all’Ati, l’assemblea territoriale idrica agrigentina.

L’avvocato Arnone da Agrigento ad Enna. Prima di Pasqua l’esito sul ricorso

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Giuseppe Arnone

Giuseppe Arnone
L’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone già da venerdì scorso è ristretto non più nella casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” ad Agrigento ma è stato trasferito nel carcere di Enna. Il provvedimento sarebbe legato all’acclarata, da parte degli organi preposti, incompatibilità ambientale di Arnone con la popolazione detenuta agrigentina. A Giuseppe Arnone, detenuto al “Petrusa” in cella singola, lo scorso 27 marzo il Tribunale di Sorveglianza di Agrigento ha sospeso la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali allorchè avrebbe violato le prescrizioni imposte dalla misura alternativa al carcere. Il prossimo 16 aprile il Tribunale di Sorveglianza valuterà il ricorso presentato dal difensore di Arnone, l’avvocato Raimondo Tripodo.

Costituito il Circolo della Lega a Casteltermini

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E’ stato costituito il Circolo della Lega Salvini Premier a Casteltermini. Il presidente è Ignazio Vancardo, il segretario Gregorio Magno, il tesoriere Fabrizio Giuliano, e il consigliere è Vincenzo Cannella. A Casteltermini, paese natio del commissario provinciale e responsabile regionale del tesseramento della Lega, Massimiliano Rosselli, vi sono oltre 60 tesserati al partito, con ampie prospettive di aumento.