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“Comandano i terroni”, alcune reazioni

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Provoca polemiche e reazioni il titolo di Libero, il quotidiano fondato e diretto da Vittorio Feltri, “Comandano i terroni”, tra il presidente della Repubblica, Mattarella, e una lista di altri meridionali ai vertici di cariche istituzionali e governative in Italia. Ecco alcuni degli interventi espressi contro il titolo di Libero.

Leoluca Orlando: “Si preparano già a scaricare sul meridione le colpe dei fallimenti del governo Giallo-Verde. Ha da passà a nuttata!”.

Gaetano Armao: “All’Italia i ‘terroni’ hanno fatto solo bene. Lo dimostra la storia. Dal Sud e dalla Sicilia sono partite idee, analisi, proposte importanti che hanno contribuito a costruire lo Stato e la politica italiani. Quindi onore e rispetto ai terroni. Grazie a un terrone come Vittorio Emanuele Orlando abbiamo vinto la prima guerra mondiale, grazie a un terrone come Francesco Crispi l’Italia è diventata una delle potenze europee, grazie a terroni come Sturzo e Alessi è nato il sistema delle autonomie regionali. I meridionali hanno fatto solo bene al Paese e contribuito a costruirlo e renderlo grande”.

Gianfranco Miccichè: “Il potere economico è al Nord ma le intelligenze e le persone di cultura sono al Sud. Non può essere paragonata la Magna Grecia agli ostrogoti. Il ministro Salvini dovrebbe fare un’analisi, invece, sul settore privato, dove ci sono moltissimi meridionali e non certo per scelte politiche ma meritocratiche. Basti pensare a Banca Intesa in mano a un palermitano, che è mio fratello Gaetano Miccichè, oppure a Publitalia o alla Proctler. Qui non ci sono operazioni politiche ma di scelte meritocratiche. Io feci questa analisi quando ero viceministro del Sud ed effettivamente emerse che molti dirigenti di aziende provate erano proprio del Sud. Ma ci sarà un motivo se sono ai vertici, perché appunto sono più intelligenti. Le migliori menti sono al Sud”.

Il cardinale Francesco Montenegro sul caso Claudio Baglioni

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Il cardinale Francesco Montenegro

Il cardinale Francesco Montenegro
Nel visitare la mostra di Giko ad Agrigento, al palazzo Filippini, intitolata “Le grida silenziose”, sul tema delle tragedie dei migranti in mare, il cardinale Francesco Montenegro, nell’ambito delle polemiche che insorgono sempre più violente intorno al tema dell’accoglienza e dell’integrazione, si è riferito al recente caso di Claudio Baglioni, il cantautore adesso direttore artistico di Sanremo nell’occhio del ciclone mediatico per le sue critiche alle politiche migratorie del governo. E le parole del cardinale Montenegro sono state: “Le storie di sofferenza ci stanno dividendo fra noi. E’ triste vedere che manifestare il proprio pensiero ha come risposta l’insulto di chi non la pensa come te. Quando ci sono i problemi che riguardano gli uomini, nonostante i pareri diversi, dovremmo essere capaci di dialogare per trovare una soluzione. Davanti a questa realtà non possiamo chiudere gli occhi, nessuno può dire questa storia non mi interessa. Anche se non mi dovesse piacere mi interessa perché mi interroga, perché dove c’è un uomo che soffre io non posso voltare le spalle”.

E sullo stesso argomento oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, anche lui intervenuto alla mostra di Giko.

I sindacati incontrano il commissario di Girgenti Acque

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Il commissario di Girgenti Acque, Gervasio Venuti, ha incontrato i sindacati. Si è discusso dell’orario di lavoro, ed è stato concordato che da lunedì 14 gennaio sarà modificato l’orario di lavoro dei tecnici degli impianti di depurazione: anziché 12 giorni consecutivi e 2 giorni di riposo vi sarà una settimana di riposo. E poi è stato rimodulato l’orario di lavoro del personale interno agli uffici al fine di garantire la presenza di tutti gli impiegati dei vari uffici, e limitando la pausa pranzo ad un’ora e mezza. I sindacati hanno chiesto di anticipare la data di pagamento degli stipendi. E Girgenti Acque ha informato che da aprile in poi lo stipendio sarà pagato il 10 del mese successivo a quello di competenza. Altro oggetto di trattativa sono state le ferie estive, al fine di usufruire di due settimane di ferie non consecutive distribuite da giugno a settembre. E si potrà usufruire anche di giorni di ferie maturati negli anni precedenti. Il prossimo 30 gennaio si svolgerà un altro incontro, e si discuterà di sicurezza e igiene del lavoro.

Asp Agrigento, incontro tra Santonocito e sindacati

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Giorgio Santonocito

Giorgio Santonocito
Il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Giorgio Santonocito, ha incontrato i sindacati. Santonocito, insieme al direttore amministrativo Francesco Tronca, ha auspicato un confronto “proficuo, sereno e costantemente orientato alla crescita della qualità dell’offerta sanitaria provinciale”. I rappresentanti sindacali hanno colto l’occasione per porre sul tavolo di Santonocito alcuni temi, tra cui l’approvazione della rete ospedaliera regionale, il conseguente avvio di procedure concorsuali per il reclutamento di nuovo personale, la modifica dell’atto aziendale ed altri aspetti tecnici. La riunione si è conclusa con l’intendimento reciproco di altri incontri anche individuali e non solo collettivi.

Sicilia, ok alla Rete ospedaliera “condizionata” (video)

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Giulia Grillo e Ruggero Razza

L’assessore regionale alla Sanità, Razza, firma il decreto che attua il Piano della Rete ospedaliera in Sicilia, alle condizioni imposte dal ministero della Sanità. I dettagli.

Giulia Grillo e Ruggero Razza

L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha firmato il decreto che traccia, nero su bianco, la Rete ospedaliera della Regione Sicilia. L’assessore del movimento “Diventerà Bellissima” ha risposto così a quanto richiesto dal Ministero della Sanità, retto dalla siciliana del Movimento 5 Stelle, Giulia Grillo. E lo ha annunciato su Facebook, dove poi ha aggiunto: “Il decreto recepisce, con un crono-programma, le richieste del Ministero sulla riduzione delle Unità complesse, sulla Rete emergenziale e sui Punti nascita”. Poi l’assessore Razza replica alla bacchettata appena inferta da Giulia Grillo secondo cui Razza avrebbe mentito ai siciliani millantando l’ok incondizionato al piano della Rete ospedaliera da parte del Ministero, quando invece il Ministero ha imposto delle condizioni, sotto forma di prescrizioni da ottemperare. E l’assessore Razza spiega: “Alcune indiscrezioni di stampa, riportate nei giorni scorsi, hanno probabilmente indotto la ministro Grillo a ritenere che la Regione Sicilia potesse eludere il parere trasmesso. Non è così, e non potrebbe mai esserlo: siamo stati educati alla cultura delle Istituzioni e riteniamo che la collaborazione con il Ministero, fino ad oggi proficua, sia posta nell’interesse esclusivo dei cittadini, che tutti riteniamo imprescindibile. Al più presto incontrerò le parti sociali per proseguire nel dialogo avviato e per iniziare ad affrontare i criteri per la redazione dei nuovi atti aziendali”. Dunque, al Piano della Rete ospedaliera siciliana sono state imposte da Roma delle prescrizioni, vestendo lo stesso Piano con la formula “Work in progress”, ovvero lavori in corso, dunque un Piano in evoluzione, secondo un crono-programma da rispettare. E quali sono nel dettaglio tali prescrizioni? In primis si tratta delle Unità operative, da ridurre: quelle in eccesso rispetto agli standard sono ancora 168. Una trentina sono state già ri-funzionalizzate. Si interverrà su altre 11 entro il 31 marzo prossimo, 25 entro il 30 giugno, 44 entro il 31 dicembre, e 58 entro il giugno del 2020. Gli interventi numericamente più consistenti incideranno sulle Unità di oculistica, neo-natologia, recupero e riabilitazione funzionale. I criteri di riferimento per la chiusura delle Unità operative sono tre: tasso di occupazione dei posti letto, peso medio delle prestazioni e indice di inappropriatezza delle prestazioni. Poi, altra prescrizione romana interessa la Rete emergenziale. La Regione Sicilia si impegna a chiudere alcuni Pte, i Presidi territoriali d’emergenza: 8 entro il 31 dicembre 2019, e almeno altri 15 entro giugno 2020. E poi, la terza prescrizione della Grillo coinvolge i Punti nascita: il 2019 sarà l’ultimo anno di deroghe per la sopravvivenza dei Punti nascita già nella lista nera della cancellazione e che poi hanno beneficiato delle deroghe. Infatti, alla fine dell’anno si procederà al monitoraggio dei parti, e i Punti nascita con meno di 500 nascite all’anno dovranno essere chiusi, categoricamente.

Di Mauro in conferenza (video intervista)

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Roberto Di Mauro

Roberto Di Mauro
Ad Agrigento in conferenza il vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale, Roberto Di Mauro, su attività parlamentare e prospettive.

L’intervista è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

La Provincia di Agrigento garantisce assistenza studenti disabili

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La Provincia di Agrigento annuncia che, anche per l’anno scolastico in corso, continueranno ad essere erogati i servizi per l’assistenza agli studenti disabili delle scuole medie superiori di competenza della Provincia. Il Settore Politiche sociali ha concluso la procedura per garantire il servizio anche nella seconda parte dell’anno scolastico 2018/2019. Tale servizio fornisce l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale a circa 200 famiglie che nei mesi scorsi hanno presentato regolare istanza per consentire ai loro figli la regolare frequenza scolastica. L’assistenza è erogata tramite gli Enti già iscritti nell’apposito albo regionale.

Agrigento, quali sono state le sorti di “Terravecchia”? (video intervista)

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Quali sono state le sorti del progetto di recupero nel centro storico di Agrigento cosiddetto “Terravecchia”? L’interrogativo se lo pone, con riflessioni connesse, il coordinatore del movimento Mani Libere di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, al microfono del Videogiornale di Teleacras in onda oggi.

La Regione con la più elevata pressione fiscale è la Sicilia

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Quale è la Regione in Italia con la più elevata pressione fiscale? La risposta è: la Sicilia. Infatti, in Sicilia la pressione fiscale, in rapporto al Prodotto interno lordo, è aumentata in 8 anni, dal 2008 al 2016, più che nel resto di Italia, dal 30,5 al 35,8 per cento. Per gli analisti dell’ufficio statistica della Regione siciliana, che hanno elaborato le informazioni della banca dati dell’Agenzia per la coesione territoriale, è la prova che “il risanamento dei conti pubblici perseguito dai vari governi, con particolare rigore a partire dal 2011, ha avuto effetti relativamente più onerosi nel Sud del Paese”. Gli analisti evidenziano anche l’aumento considerevole dei contributi sociali pro capite, ovvero i versamenti contributivi all’Inps da parte dei datori di lavoro: in Sicilia +30,2%, nel Mezzogiorno +16,8%, a fronte di una decrescita di questo aggregato nel Centro-nord (-16,8%).

Nella “manovra del popolo” il rischio aumento tasse fino a 2 miliardi di euro

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Signore e Signori, nella Finanziaria nazionale 2019, proposta dal governo 5 Stelle Lega e approvata dal Parlamento, e battezzata come “la manovra del popolo”, vi è insito il rischio fondato che le tasse a carico dei cittadini italiani aumentino fino a 2 miliardi di euro. Infatti, la manovra del popolo ha eliminato il blocco, previsto dalla Finanziaria dello scorso anno, delle aliquote locali e delle addizionali su Irap, Imu, Tasi e Irpef. Che significa? Significa che i Comuni, e gli Enti locali in genere, saranno liberi, non essendovi più il blocco, di aumentare le tasse e addizionali a carico dei propri cittadini. E secondo l’agenzia Moody’s “circa l’80% degli Enti locali potrebbe cogliere l’opportunità di aumentare le tasse nel 2019”.