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Sanità, manager in Commissione, il Pd si è astenuto

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Giuseppe Lupo

Giuseppe Lupo
In commissione Affari Istituzionali all’Assemblea Regionale, i componenti del Partito Democratico si sono astenuti dal voto sulla nomina dei manager della Sanità. Due di loro, il capogruppo Giuseppe Lupo e il componente Antonello Cracolici spiegano: “La nostra astensione ha permesso alla commissione Affari istituzionali di non bocciare le nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere. In questo modo, tenuto conto che il possesso dei requisiti formali è stato già accertato dagli organi preposti, abbiamo ribadito un concetto: la responsabilità delle nomine dei manager della sanità è del governo che è tenuto ad esercitarla nel rispetto della legge ed a tutela del diritto alla salute di tutti i siciliani”.

Parere favorevole dei ministeri alla rete ospedaliera siciliana

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I ministeri della Salute e dell’Economia hanno reso l’ok al piano della rete ospedaliera del governo Musumeci in Sicilia, e quindi vi è adesso il parere positivo, in sintesi, alla decurtazione di 196 primariati e all’incremento di 1.700 posti letto. Inoltre, il decreto di approvazione definitiva della rete ospedaliera, prossimo alla firma dell’assessore regionale Ruggero Razza, riavvierà la stagione dei concorsi che dovrebbe comportare oltre 5000 nuovi posti di lavoro nella sanità siciliana.

Manager Sanità, ok in Commissione Ars

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La commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale ha reso parere favorevole alla nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere in Sicilia. Il parere interessa Giorgio Giulio Santonocito (Azienda sanitaria provinciale di Agrigento); Alessandro Caltagirone (Asp di Caltanissetta); Maurizio Letterio Lanza (Asp di Catania); Francesco Iudica (Asp di Enna); Paolo La Paglia (Asp di Messina); Daniela Faraoni (Asp di Palermo); Angelo Aliquò (Asp di Ragusa); Salvatore Lucio Ficarra (Asp di Siracusa); Fabio Damiani (Asp di Trapani); Roberto Colletti (Arnas Civico Di Cristina-Benfratelli di Palermo); Fabrizio De Nicola (Arnas Garibaldi di Catania); Mario Paino (Azienda ospedaliera Papardo di Messina); Walter Messina (Azienda ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo); Salvatore Emanuele Giuffrida (Azienda ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania). Il presidente della Commissione Affari Istituzionali, Stefano Pellegrino, commenta: “Si tratta di un passaggio importante per garantire la regolare e serena gestione delle aziende sanitarie”.

Processo “Disabili”, sollecitato il pagamento della provvisionale

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L'avvocato Salvatore Pennica

L’avvocato Salvatore Pennica
Ad Agrigento, lo scorso 6 dicembre, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfonso Malato, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 4 anni di reclusione l’avvocato Francesca Picone, e ad 1 anno e 8 mesi la sorella Concetta, imputate di estorsione e tentata estorsione a danno di alcuni clienti disabili. Il giudice ha inoltre disposto il pagamento di una provvisionale di risarcimento danni di 10mila euro ciascuno a carico delle due imputate. Ebbene, nelle more del pagamento della provvisionale, non ancora avvenuto, uno dei disabili parte civile, il signor Schembri di Realmonte, è morto, ed il suo difensore, Salvatore Pennica, stigmatizza con rammarico che, nonostante i solleciti e gli atti di precetto, la provvisionale, immediatamente esecutiva, non è stata pagata. Dunque, l’avvocato Pennica si è rivolto adesso anche al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati al fine di indurre all’adempimento di quanto disposto dal giudice. Pennica commenta: “I diversamente abili hanno sempre ragione e se qualcuno pensa che la morte estingua i loro crediti questa volta ha fatto male i conti”.

“Le vie Isola d’Elba e via Zunica sono delle discariche”

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Ad Agrigento, da alcune settimane, in via Isola d’Elba e via Zunica, al confine tra i quartieri di Villaseta e Monserrato, ignoti incivili hanno alimentato giorno dopo giorno due discariche. I residenti sono infuriati e commentano: “Alla totale mancanza di controllo del territorio, si somma l’assoluta inciviltà di chi prima crea la discarica e poi la brucia per ricostituirla nuovamente.
Le immagini in onda oggi al Videogiornale di Teleacras non avrebbero bisogno di alcun commento ma ci si chiede se i cittadini che effettuano regolarmente la raccolta differenziata, debbano anche farsi carico della pulizia di un quartiere totalmente abbandonato dall’amministrazione comunale”.

Agrigento, riavviata la rimozione della cartellonistica non conforme (video intervista)

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Ad Agrigento sono state riavviate le rimozioni della cartellonistica non conforme sul territorio del Comune a cura dell’Inpa. Dopo un incontro tra amministrazione e concessionario, e sulla base del nuovo Piano generale degli Impianti approvato su iniziativa dell’amministrazione comunale, si prosegue nelle attività volte ad assicurare la conformità al Piano degli impianti presenti nel territorio.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista alla vice sindaco di Agrigento con delega all’Urbanistica, Elisa Virone.

Miccichè su caso scontro Conte – Salvini

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Gianfranco Miccichè

Gianfranco Miccichè
Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, è intervenuto nel merito dello scontro tra Conte e Salvini sul caso dei 49 migranti bloccati per oltre due settimane a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye. “Per Salvini meglio i neri disoccupati che i neri feriti”.

L’intervista a Miccichè è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

La Cattedrale e lo stato dell’arte secondo Panzeca (video intervista)

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I lavori di consolidamento e recupero della Cattedrale e del sottostante colle nel centro storico di Agrigento. L’intervista al progettista Teotista Panzeca è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Sicurezza”, caos all’Anagrafe

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Braccio di ferro a Palermo tra sindaco, ufficio anagrafe e sindacati sulle richieste di residenza degli stranieri. Orlando valuta ancora il ricorso costituzionale.

E’ caos a Palermo, all’Ufficio Anagrafe del Comune, in viale Lazio, già teatro della strage mafiosa del 10 dicembre 1969. Due giorni addietro il capoarea Maurizio Pedicone ha rassicurato che avrebbe adempiuto alla disposizione del sindaco Orlando di procedere all’iscrizione nel registro dei residenti degli stranieri richiedenti asilo o con permesso di soggiorno umanitario scaduto, non applicando il decreto “Sicurezza” convertito in legge dal Parlamento. Adesso, invece, la rotta della navigazione dello stesso Ufficio ha subito dei mutamenti. Infatti, i dipendenti dell’Anagrafe sono preoccupati di conseguenze giudiziarie perché non applicare una legge approvata da Camera e Senato e promulgata dal presidente della Repubblica è un reato. Ed il sindaco Leoluca Orlando ha annunciato: “Ok, non vi preoccupate voi, le richieste di residenze le firmo io”. Ciò però non sarebbe sufficiente: infatti, ancora i dipendenti temono che anche istruire le richieste di residenza, che poi sarebbero firmate dal sindaco, li esporrebbe a responsabilità penali. E i sindacati sono d’accordo con i dipendenti comunali. Il segretario del sindacato Csa Palermo, Nicola Scaglione, ribadisce: “Il sindaco se vuole assumersi in pieno la responsabilità deve non solo firmare ma anche lavorare le pratiche. Abbiamo esperienza di colleghi che hanno avuto grane giudiziarie solo per aver inserito nel sistema una pratica ritenuta poi illegittima. Nessuno si rifiuta a priori di eseguire le disposizioni del sindaco, ma questa confusione è inaccettabile e rischia di esporre i singoli. Chiediamo agli organismi competenti, a cominciare da Orlando, di fare una disposizione chiara”. Nel frattempo, a fronte di cotanta fibrillazione, lo staff del sindaco Orlando è impegnato a valutare ciò che sarebbe l’unica soluzione prospettata già da parecchi giorni, ovvero il ricorso del sindaco Orlando al giudice civile, al quale manifestare i suoi dubbi sulla costituzionalità del decreto “Sicurezza” confidando che poi sia il giudice, che è il solo legittimato, ad investire la Corte Costituzionale della questione. Del resto il sindaco Orlando ha più volte ritenuto di non volere assurgere a ribelle e disubbidiente, ma di volere invece utilizzare lo strumento che l’ordinamento italiano gli rende a disposizione, l’interrogazione al giudice. Lo utilizzi, ed al più presto.

Terrorismo islamico, 15 arresti in Sicilia (video)

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Da tempo si sospetta che sui gommoni carichi di disperati che approdano in Sicilia dall’Africa vi siano anche dei terroristi islamici. Adesso, nell’ambito di un’inchiesta dei Carabinieri del Ros che al mattino di oggi ha provocato 15 arresti in Sicilia, è emerso che sarebbe in corso una invasione di kamikaze, tanto da minacciare la sicurezza nazionale. I Carabinieri del Ros e la Procura di Palermo hanno compiuto un maxi blitz tra le province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia. I 15 arrestati sono indagati di istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria. I magistrati della Procura di Palermo scrivono: “L’organizzazione criminale avrebbe rappresentato un’attuale e concreta minaccia alla sicurezza nazionale, con rischio terrorismo di matrice jihadista, perché in grado di fornire a diversi clandestini un passaggio marittimo occulto, sicuro e celere che, proprio per queste caratteristiche, risulta particolarmente appetibile anche per quei soggetti ricercati dalle forze di sicurezza tunisine, in quanto gravati da precedenti penali o di polizia ovvero sospettati di connessioni con formazioni terroristiche di matrice confessionale”. Un ulteriore segno di radicalizzazione a sfondo religioso è l’iscrizione di un indagato al gruppo Facebook ‘Quelli al quale manca il paradiso’. Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni di un “pentito” della Jihad che ha raccontato ai magistrati i retroscena su sbarchi fantasma e altro. E ha spiegato: “Vi sto raccontando quello che so perché voglio evitare che vi troviate un esercito di kamikaze in Italia”. Il pentito avrebbe raccontato anche i viaggi che hanno permesso a persone legate all’organizzazione di raggiungere la Sicilia, con 2.500 euro, sbarcando sulle coste trapanesi partendo dalla Tunisia a bordo di gommoni veloci, preferiti alle carrette del mare che partono dalla Libia.