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Veronica Panarello non si arrende

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Non si arrende Veronica Panarello, condannata in primo e secondo grado di giudizio a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Loris di 8 anni e l’occultamento del cadavere del bambino. Il suo difensore, l’avvocato Francesco Villardita, annuncia: “Presenteremo il ricorso per Cassazione, ci stiamo già lavorando, sulla base delle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello di Catania da poco depositate. Il ricorso davanti ai giudici della Suprema Corte verterà su tre punti. Il primo è certamente l’elemento soggettivo del reato. Si parla di dolo d’impeto, ma anche di pianificazione con il sopralluogo di Veronica Panarello al canalone, e questa è una contraddizione. Il secondo è l’assenza di movente e in un delitto di questo genere non può non esserci. Infine la capacità di intendere e volere dell’imputata”.

La Regione non si oppone al Giudice del Lavoro, stabilizzati i precari Floristella

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La Giunta Regionale ha stabilizzato 14 lavoratori precari dell’Ente Parco Minerario Floristella Grottacalda, a Valguarnera, in provincia di Enna. La Giunta Musumeci ha recepito il dispositivo del giudice del Lavoro di Enna che a maggio dell’anno scorso ha sancito il diritto dei lavoratori alla stabilizzazione entro la fine dell’anno. A sbloccare la vertenza è stato il dirigente del dipartimento dei Beni culturali che, alla richiesta della giunta dopo la pubblicazione della sentenza, ha valutato, in raccordo con l’Avvocatura dello Stato, la possibilità di ricorrere in Appello, ed ha risposto di non ritenere opportuno opporsi al provvedimento del Tribunale. La delibera con l’emissione del parere prescritto dal Giudice è stata approvata dalla giunta Musumeci lo scorso 3 gennaio.

Dopo due anni di attività chiude i battenti “Ultima Tv”

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Francesco Russo Morosoli

Francesco Russo Morosoli
Chiude i battenti, dopo due anni di attività, Ultima Tv, emittente televisiva regionale del gruppo Russo Morosoli di Catania. Le trasmissioni sono state sospese a mezzanotte. In una nota aziendale si legge: “Ultima Tv comunica che l’assemblea dei soci ha dato mandato all’amministratore di avviare la procedura di liquidazione della società che, pertanto, interromperà le trasmissioni. Nonostante l’impegno ed i grandi sforzi economici sostenuti dall’avvio delle trasmissioni, le attuali contingenze legate alla situazione di perdita economica della società determinano la necessità di scelte prudenti ed indifferibili. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che a vario titolo hanno sostenuto l’iniziativa imprenditoriale e collaborato con l’emittente, ed in particolare ai giornalisti, ai tecnici ed al personale amministrativo”. In proposito, Assostampa Catania commenta: “Oggi purtroppo è stato fatto un altro passo avanti verso la desertificazione dell’informazione nella provincia catanese, e Assostampa Catania si batterà e lotterà a fianco di tutti i giornalisti per difendere i loro diritti, troppe volte violati, e per sostenere iniziative e progetti che possano continuare a far sentire più forte la voce di un’informazione libera e diversificata”.

L’arciprete di Ribera rilancia n palio una crociera di lusso. Ricavato a fini sociali

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Don Pino Maniscalco

Don Pino Maniscalco
L’arciprete di Ribera, don Pino Maniscalco, ha vinto un viaggio in crociera di lusso ed ha rilanciato in palio la stessa crociera per poi destinare il ricavato al completamento dei lavori di recupero del salone del Bambino della chiesa Madre a Ribera. Lo stesso don Pino spiega: “L’ultimo giorno dell’anno mi sono recato in farmacia, sul corso, per acquistare delle medicine, e lo scontrino abbinato al concorso nazionale Uniclub mi ha fatto vincere una crociera per due persone nel mare Mediterraneo dal 15 al 22 maggio prossimo. Ho creduto opportuno, dato che la crociera esula dal mio stile di vita, di organizzare un sorteggio di beneficenza il cui ricavato dai biglietti sarà destinato esclusivamente al completamento del primo piano del salone del Bambino che ha bisogno di restauro e riqualificazione per destinarlo agli scout riberesi e alla fruizione pubblica. Tutti possono richiedere il biglietto, esclusivamente per beneficenza. Il sorteggio sarà pubblico”.

A Parigi il “Corleone – By Lucia Riina” (video)

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A Parigi Lucia Riina e il marito sarebbero i gestori del ristorante “Corleone – By Lucia Riina”. La figlia del boss si riscatta dall’oppressione in Sicilia.

Lucia Riina
Lucia Riina, 39 anni di età, ultimogenita di Totò Riina, ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Autunno a Parigi… e vita nuova. Presto i miei nuovi dipinti. Un carissimo abbraccio”. E ha pubblicato delle fotografie di ambienti e paesaggi prettamente autunnali. Lucia Riina, il marito Vincenzo Bellomo e la figlia di due anni si sarebbero trasferiti in terra di Francia, a Parigi, dove sarebbero i gestori di un ristorante, il “Corleone – By Lucia Riina”. Il locale è pubblicizzato anche da una pagina Facebook tramite cui si promette “autentica cucina siciliana-italiana da scoprire in un ambiente elegante e accogliente”. Ed è in Rue Daru, a poca distanza dall’Arco di Trionfo. Il ristorante “Corleone – By Lucia Riina” è intestato alla società “Luvitopace”. Al telefono dal ristorante hanno risposto alle agenzie di stampa che i proprietari sono due francesi e che forse la gestione è affidata alla coppia corleonese. Poi, sui social, Lucia Riina ha chiesto il rispetto della privacy e ha ripetuto che non concede interviste. Lucia Riina da tempo insegue una dimensione umana e sociale diversa da ciò che la opprime a causa dei trascorsi del padre. A lei nel 2017 il Comune di Corleone e l’Inps hanno negato il bonus bebè a prescindere dal requisito del reddito. E dopo il no Lucia Riina ha scritto su Facebook: “Chiederemo al presidente della Repubblica la revoca della cittadinanza italiana sia per noi che per nostra figlia così sarà chiaro al mondo intero come l’Italia politica e mediatica tratta i suoi figli, perché sono brutti, sporchi e cattivi”. Il 24 luglio del 2008, nella Chiesa dell’Immacolata a Corleone, Lucia Riina ha sposato Vincenzo Bellomo, oggi 44 anni di età, e che all’epoca ha lavorato come rappresentante di prodotti vinicoli e alimentari. Nell’estate del 2013 Lucia Riina ha scoperto una vena artistica, l’amore e la passione per la pittura, ha fondato una galleria virtuale, su internet, in cui espone le sue opere, e dove, tra l’altro, ha scritto: “La mia passione per i colori, il disegno e la natura, è nata con me, ed è stata coltivata da autodidatta. Da bambina ero aiutata da mamma e papà, che mi procuravano sempre e ovunque colori, matite, album”. I quadri di Lucia Riina sono firmati con la stessa firma autografa che è sulla tenda verde usata come insegna del Caffè-Ristorante parigino, a fianco dello stemma di Corleone, un leone rampante che stringe un cuore. L’interno è elegante, con luci soffuse, tavolini in marmo bianco, sedie e divanetti in legno e imbottitura verde scuro, dello stesso colore della tenda e dello stemma. Ancora la passione per la pittura: il 18 dicembre scorso Lucia Riina ha pubblicato la foto di un suo dipinto, un omaggio alla figlia, e lo ha intitolato “Tua per Sempre, Madre e Figlia, Storia di un Amore senza fine”.

Il Riesame dissequestra il castello Firetto a Joppolo Giancaxio (video)

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Il Tribunale del Riesame di Agrigento dissequestra il castello “Colonna” a Joppolo Giancaxio dei fratelli Firetto. La difesa smonta i presunti abusi edilizi.

La sezione del Tribunale del Riesame di Agrigento, presieduta da Wilma Mazzara, ha disposto il dissequestro del Castello “Colonna” a Joppolo Giancaxio, adibito a struttura ricettiva, di intrattenimento e ristorazione, gestita dalla società del sindaco di Agrigento Calogero Firetto e del fratello Mirko, sequestrato lo scorso 20 dicembre dai Carabinieri su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, e su richiesta della sostituto procuratore, Antonella Pandolfi, e del procuratore aggiunto, Salvatore Vella, per presunti abusi edilizi. I difensori dei fratelli Firetto, gli avvocati Angelo Farruggia, Gaetano Caponnetto e Antonino Reina hanno eccepito la regolarità delle concessioni edilizie in questione, e che le opere oggetto delle concessioni, essendo peraltro migliorative rispetto al bene alquanto risalente nel tempo, sono lecite.

A seguito dell’annullamento del decreto di sequestro preventivo, e del conseguente dissequestro del castello o palazzo “Colonna” a Joppolo Giancaxio, storicamente “la residenza della famiglia Colonna duchi di Cesarò”, interviene l’avvocato Angelo Farruggia, difensore del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, che commenta: “La notizia del sequestro, nell’arco di soli 5 giorni, ha comportato una pioggia di disdette di banchetti nuziali prenotati per tutto il 2019, con notevoli danni economici e disagi per tutti coloro i quali a pochi giorni dalle nozze hanno dovuto rinunciare all’elegante struttura e riparare su altre. Abbiamo sostenuto l’illegittimità del sequestro e la piena conformità delle opere alla legislazione urbanistica e paesaggistica. La struttura ha ottenuto tutte le autorizzazioni e i pareri da parte dei competenti organi amministrativi, e che, con le opere realizzate, il bene monumentale, ridotto ad un rudere, era stato salvato dall’oblio e restituito al paese di Joppolo Giancaxio”. E la famiglia Firetto e il sindaco aggiungono: “Nel porre le scuse per i disagi che sono derivati agli utenti della struttura, esprimiamo grande amarezza per quanto accaduto. Con serenità abbiamo atteso gli sviluppi conservando il rispetto e la fiducia per l’autorità giudiziaria, anche inquirente. Ai nostri legali, in cui riponiamo la massima fiducia, il mandato di adoperarsi affinchè la vicenda giunga presto al suo epilogo definitivo”.

Le fandonie sul viadotto Morandi ad Agrigento (video)

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Lo scorso 7 settembre al Comune di Agrigento si è svolta una conferenza di servizi a cui hanno partecipato tutte le parti in causa o interessate alle sorti del viadotto Morandi ad Agrigento. In tale sede è stato deciso di procedere al recupero conservativo dello stesso viadotto Morandi, il cui secondo tratto è chiuso al transito dai primi mesi del 2017. L’Anas avrebbe avuto a disposizione circa 30 milioni di euro per restituire sicurezza al viadotto e nel novembre scorso avrebbe bandito la gara d’appalto. Ebbene, così come per il percorso alternativo al viadotto Morandi, così come per il depuratore della fascia costiera al Villaggio Mosè, così come per la nuova rete idrica nella città di Agrigento, così come per la discarica pubblica nella provincia di Agrigento e non a centinaia di chilometri di distanza, si tratta di fandonie, menzogne e corbellerie. Finora, come dimostrato dal tempo trascorso, non è vero niente, nonostante la visita del ministro Toninelli a novembre al viadotto Morandi. E ciò che è ancora più beffardo è che gli agrigentini si dilettano sul dilemma della demolizione o non demolizione del viadotto Morandi. Il ponte è ancora come è sempre stato e così sarà. Anzi, adesso, come rilevato anche dall’associazione MareAmico, sono evidenti delle crepe tra le sterpaglie. Probabilmente il viadotto Morandi cadrà da solo nel corso dei prossimi decenni, sgretolandosi pietra dopo pietra.

Nell’Ordine per due soli mandati (video intervista)

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Storica sentenza della Cassazione: le cariche negli Ordini Forensi solo per due mandati. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista all’avvocato civilista agrigentino Antonino Cremona, già presidente della Camera Civile.

Il vice sindaco Urso sulle prospettive politiche al Comune di Porto Empedocle (video intervista)

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L’avvento del 2019 e le prospettive politiche al Comune di Porto Empedocle: in proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al vice sindaco, Salvatore Urso, con deleghe a bilancio, patrimonio, sport, turismo e spettacolo.

“Montante”, De Angelis e la presunta raccomandazione per la moglie all’Irsap

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Marco De Angelis

Marco De Angelis
A Caltanissetta, al palazzo di giustizia, innanzi alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Graziella Luparello, al processo in abbreviato sul presunto “Sistema Montante”, si è svolto il controesame dell’imputato Marco De Angelis, funzionario di Polizia a Palermo. De Angelis ha già reso delle ammissioni ma, secondo la Procura nissena, non avrebbe raccontato tutto dei suoi rapporti con Antonello Montante. Il pubblico ministero, Maurizio Bonaccorso, ha chiesto a De Angelis se fosse a conoscenza della raccomandazione di Montante a favore di sua moglie, dipendente dell’Irsap. De Angelis nega che la propria moglie sia stata assunta all’Irsap su interessamento di Montante. Agli atti del processo, però, vi sono le dichiarazioni di Alfonso Cicero, ex presidente dell’Irsap, che ha parlato della segnalazione di Montante per inserire la moglie del poliziotto amico nella segreteria dell’istituto. Nel 2009, Cicero, costituito adesso parte civile nel processo, sarebbe stato spiato dal gruppo Montante, con la ricerca di notizie sul suo conto nel sistema informatico delle forze dell’ordine.