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Pietro Vitellaro sullo sblocco del Bando Periferie

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Pietro Vitellaro

Pietro Vitellaro
Le polemiche sulla paternità dello sblocco del “Bando Periferie”, e lo scontro a distanza tra il deputato nazionale 5 Stelle, Michele Sodano, e il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto: in proposito interviene il consigliere comunale Pietro Vitellaro. Il capogruppo di “Agrigento cambia” afferma: “Purtroppo l’effetto dei palazzi del potere romano hanno fatto dimenticare al giovane onorevole Sodano le proprie origini e la difesa del proprio territorio. Ancora una volta, infatti, dimostra di rimanere un suddito delle logiche di partito e continua a fare il tifoso per o contro qualcuno. Noi lo abbiamo sempre gridato con forza! La verità sul Bando Periferie è semplice ed è stata addirittura confermata dallo stesso onorevole Sodano che si è tradito con le sue stesse mani. I fondi del Bando periferie sono stati sottratti dall’attuale governo con il decreto Mille proroghe. Ecco cosa ha spinto più di 90 Sindaci Italiani a protestare, con ogni forma, contro il governo nazionale. Si è trattato di uno scontro tra istituzioni senza precedenti nella storia. Solo grazie a tali battaglie si è riusciti a far tornare il governo sui propri passi. Se il progetto Girgenti è tornato in vita è solo merito di chi ha lottato duramente, e non è concesso a nessuno di arrampicarsi sugli specchi! Il giovane onorevole ha perso un’altra occasione per dimostrare che ha a cuore la sua città al di sopra del suo partito stesso. Peraltro ci accusa di non avere il Piano urbano di mobilità quando invece è stato approvato dal Consiglio comunale due anni fa ed è vigente. Ho chiesto più volte una seria collaborazione ed un confronto pubblico con l’onorevole Sodano sul tema Agrigento, ma non ho mai ricevuto risposta. Evidentemente preferisce starsene a Roma e lontano da Agrigento. Credo sia il momento per lui di smetterla di essere superficiale e di studiare di più per la propria terra”.

Gibilaro sullo sblocco del Bando Periferie

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Gerlando Gibilaro

Gerlando Gibilaro
Il consigliere comunale di Agrigento, Gerlando Gibilaro, interviene a seguito dello sblocco del “Bando Periferie”, e commenta: “Qualcuno afferma che i soldi per il bando periferie, grazie a questo Governo, saranno pagati. Invero dimentica di precisare che il risultato odierno, frutto di una battaglia dei sindaci e dell’Anci, è solo il rimedio allo scippo di cui lo stesso governo si era reso responsabile. Più di ‘finanziare’ dovrebbe parlare di ‘restituire’ ciò che era già dei Comuni. Non sulla base di fantasie dei sindaci, ma di convenzioni regolarmente sottoscritte e registrate alla Corte dei Conti”.

Il 118 in Sicilia sarà siculo-lombardo

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, firmerà lunedì a Palazzo d’Orleans, insieme al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il protocollo d’intesa per la riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza 118 verso la costituzione di un’azienda sanitaria pubblica sul modello della Lombardia. Nel frattempo sono pronte le nomine del nuovo Consiglio di amministrazione della società: presidente sarà il veronese Davide Croce, già dirigente del soccorso 118 in Lombardia, e poi i componenti sono Pietro Marchetta, commercialista di Agrigento, vicino alle posizioni politiche del deputato regionale Riccardo Gallo, e Gaetana Pontrelli, candidata alle ultime Politiche con “Diventerà Bellissima”. L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, commenta: “Le esperienze maturate dal professore Croce, in Italia e nel mondo, saranno preziose per addivenire alla proposta legislativa che il governo Musumeci sottoporrà all’Assemblea regionale siciliana, finalizzata alla costituzione dell’Areu Sicilia”.

Bando Periferie, Civiltà: “Intollerabili le strumentalizzazioni a fine di propaganda”

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Giovanni Civiltà

Giovanni Civiltà
“Se il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, non avesse, insieme agli altri sindaci di tutta Italia, manifestato il legittimo dissenso contro il congelamento dei fondi del ‘Bando Periferie’, non si sarebbe affatto ottenuto il risultato della restituzione alle città ed ai cittadini di quanto il governo nazionale ha sottratto con il decreto ‘Mille proroghe’ approvato dal Parlamento”.
Così afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, che aggiunge: “Non è condivisibile né tollerabile strumentalizzare tale risultato a fini di propaganda politica, cogliendo peraltro l’occasione per biasimare l’operato di sindaco e amministratori del Comune di Agrigento, impegnati ogni giorno nella prima linea del difficilissimo fronte di amministrazione della città, in una condizione di isolamento finanziario a cui l’area di governo in carica, a cui appartengono coloro che si limitano solo a biasimare, non ha manifestato finora alcun cenno di rimedio e di sostegno” – conclude Civiltà.

La sentenza di primo grado al processo antimafia “Icaro”

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Il 2 dicembre del 2015 è stato il giorno dell’operazione antimafia della Squadra mobile di Agrigento e della Direzione distrettuale antimafia di Palermo cosiddetta “Icaro”. Sono stati arrestati 9 presunti esponenti di Cosa nostra agrigentini. E poi sono stati imposti 4 obblighi di dimora. Lo scorso 21 luglio, il pubblico ministero della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna di 10 degli 11 imputati al processo e l’assoluzione per Pasquale Schembri, 54 anni, di Montallegro. Ebbene, adesso i giudici hanno condiviso le tesi della Procura, hanno assolto Pasquale Schembri e hanno condannato gli altri 10 imputati:
Antonino Abate, 32 anni, di Montevago, 16 anni di reclusione.
Carmelo Bruno, 50 anni, di Motta Santa Anastasia, 4 anni.
Vito Campisi, 48 anni, di Cattolica Eraclea, 10 mesi. Roberto Carobene, 41 anni, di Motta Santa Anastasia, 4 anni.
Antonino Grimaldi, 58 anni, di Cattolica Eraclea, 16 anni.
Stefano Marrella, 62 anni, di Montallegro, 20 anni. Vincenzo Marrella, 44 anni, di Montallegro, 16 anni. Vincenzo Marrella, 63 anni, di Montallegro, 20 anni. Gaspare Nilo Secolonovo, 50 anni, di Santa Margherita Belice, 5 anni e 6 mesi.
Francesco Tortorici, 39 anni, di Montallegro, 16 anni.

“Montante”, raffica di parti civili (video)

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Prima udienza preliminare del processo contro il presunto “Sistema Montante”. Ventuno candidati parte civile. Anche Pietro Di Vincenzo, Attilio Bolzoni e Salvatore Petrotto.

A Caltanissetta, al palazzo di giustizia, in occasione della prima udienza preliminare, si sono presentati in tanti al cospetto del Tribunale per essere ammessi come parte civile e pretendere il risarcimento dei danni che avrebbero subito dal cosiddetto “Sistema Montante”. Lui, Antonello Montante, all’appello del giudice per le udienze preliminari, David Salvucci, non ha risposto. Assente. E lui, Montante, è sul banco degli imputati insieme ad altri 19 che sarebbero stati parte, ciascuno a suo modo, della presunta tela del ragno di spionaggio, di soffiate e di favori che l’ex presidente di ConfIndustria Sicilia avrebbe allestito per tutelare se stesso, i suoi amici, e gli amici degli amici. E da tale “Sistema” altri avrebbero patito delle conseguenze. Ecco perché si sono recati a Caltanissetta, con l’istanza firmata di costituzione di parte civile, la Regione Siciliana, i Comuni di Caltanissetta e di Palermo. E poi il giornalista e scrittore di “Repubblica”, Attilio Bolzoni, che Montante avrebbe ordinato di spiare dopo alcuni articoli in cui Bolzoni si è scagliato contro il “sistema della finta legalità”. E poi l’ex pubblico ministero a Caltanissetta ed ex assessore regionale nel governo Crocetta, Nicolò Marino, il vice questore Gioacchino Genchi e il giornalista Giampiero Casagni, anche loro presunti spiati da Montante. E poi l’imprenditore Pietro Di Vincenzo, che a Caltanissetta si sfoga così: “Sono stato vittima di un complotto giudiziario ordito da Montante e dai suoi fedelissimi. Sono stato assolto da tutte le accuse di mafia”. E poi il collaboratore della Giustizia, Dario Di Francesco, uno degli accusatori di Montante e anche lui spiato più volte. E poi l’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, che denuncia: “Sono finito al centro di uno scioglimento per mafia del mio Comune a causa delle finte denunce di Montante”. Le richieste di costituzione di parte civile sono complessivamente 21, e manca il ministero degli Interni. Ed è una mancanza rumorosa e che si avverte, tanto che l’avvocato Gioacchino Genchi in aula ha denunciato: “Considero grave che il ministero dell’Interno non si sia costituito parte civile. Ritengo che i burocrati del ministero, che il ministro Salvini non ha ancora cacciato, non lo abbiano informato”. Gli imputati sono 20, e non più 24, perché hanno chiesto il giudizio immediato, scavalcando l’udienza preliminare, l’ex presidente del Senato Renato Schifani, il tributarista palermitano Angelo Cuva, l’ex direttore dell’Aisi, i Servizi segreti, Arturo Esposito, e l’imprenditore Massimo Romano.

Tra Chiesa e Centro regionale trapianti (video interviste)

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Ad Agrigento, nel Palazzo Vescovile, nella Sala Giovanni Paolo secondo, l’Arcivescovo di Agrigento, Cardinale Francesco Montenegro, il Direttore della Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, Don Massimo Angelelli, e il Coordinatore regionale del Crt, il Centro regionale trapianti, Bruna Piazza, hanno firmato un protocollo d’intesa per la campagna di sensibilizzazione sulla donazione di organi e tessuti.
Il protocollo è finalizzato alla divulgazione e promozione dell’importanza della donazione e del trapianto di organi e tessuti attraverso convegni e giornate informative, e prevede, inoltre, la collaborazione tra l’Arcidiocesi di Agrigento e il Centro regionale trapianti nella organizzazione di una manifestazione in occasione della “Giornata Nazionale della donazione e trapianto di organi e tessuti”, promossa ogni anno dal Ministro della Salute nell’ultima settimana del mese di maggio.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Bando Periferie”, tra Sodano e Firetto (video)

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Dopo lo sblocco del “Bando Periferie”, botta e risposta tra il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Michele Sodano, e il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto. I due interventi incrociati.

Firetto replica a Michele Sodano su caso “Bando Periferie”

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Calogero Firetto

Calogero Firetto
Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, replica così all’intervento del deputato Michele Sodano nel merito dello sblocco del “Bando Periferie” : “Francamente non so di quali promesse mantenute stia parlando il deputato Michele Sodano. È chiaro il tentativo maldestro del giovane pentastellato di appropriarsi di meriti altrui. Agrigento non aveva ottenuto alcuna promessa da chicchessia, ma ha dovuto lottare assieme ad altre città italiane per il mantenimento di un diritto già acquisito. Questo era il senso del primo incontro di Anci con il presidente del Consiglio Conte e questo è stato il motivo della protesta, che ha portato ora a una soluzione. Inopinatamente il Governo aveva deciso di stornare i fondi destinati al bando periferie, cioè a città e cittadini, ignorando contratti e convenzioni già firmate. A chiedere scusa dovrebbe essere chi artatamente ha organizzato uno scippo così plateale e ingiusto da far insorgere i sindaci di ogni orientamento politico e tale da indurre oggi al passo indietro. L’avvocato dei cittadini degli italiani, come lei definisce il capo del Governo, ha mostrato una certa apertura al primo incontro con Anci fino ad essere poi smentito dai fatti. Non spetta a me spiegarne le ragioni che sono chiare ormai a gran parte degli italiani. Se un plauso bisogna rivolgere a qualcuno è semmai alla solidarietà dei sindaci, uniti nel difendere i progetti di riqualificazione e servizi. Ricordo a Michele Sodano che a vincere è stata la strenua difesa delle città, è stata la forte opposizione dell’Anci, la plateale protesta in Parlamento dei sindaci, la decisione del presidente Anci, Decaro, di disertare tutti i tavoli istituzionali e di interlocuzione con il Governo. Senza questa decisa opposizione la distrazione dei fondi, che a Sodano non piace definire scippo, sarebbe avvenuta. La soluzione è un grande passo avanti e ci gratifica solo in parte. Quanto al programma di Governo della città, vorrei consigliare a Sodano di concentrare tempo e energie nel sostenere tutto ciò che è in campo per il bene della città e degli agrigentini, anziché sprecare le forze contro Agrigento per meri scopi propagandistici, alterando i fatti e collezionando gaffe imbarazzanti per il ruolo che occupa. O forse non era lui a dire che ad Agrigento non spettava un euro perché non aveva progetti? La campagna elettorale è finita. È ora di lavorare per il bene di tutti”.

Sodano a Firetto: “Noi le promesse le manteniamo. E lei?”

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A seguito dello sblocco dei fondi del Bando Periferie, annunciato dal presidente dell’Anci, Decaro, il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, l’agrigentino Michele Sodano, si rivolge oggi così al sindaco di Agrigento, Calogero Firetto: “Caro sindaco Firetto, come le avevo già anticipato, i soldi per il ‘Bando Periferie’, grazie al Governo, saranno pagati centesimo per centesimo. Sarebbe il caso però che lei adesso chiedesse scusa per aver intimato, per più di una volta, di voler denunciare il premier Giuseppe Conte, ‘l’avvocato dei cittadini italiani’ che ha dimostrato con grande umiltà e impegno di mantenere la parola data, cosa che, mi permetta di dire, non tutti i politici hanno dimostrato di saper fare. Le dico di più: il ‘Bando Periferie’ era nato come una manovra spot di Renzi il quale aveva finanziato solo per metà tale misura. Poi per il grande rispetto dei cittadini e amore per le nostre città, con il Movimento 5 Stelle abbiamo portato a completa realizzazione questa misura, permettendo per davvero la riqualificazione dei territori e finanziando i progetti per la totalità delle somme necessarie. Mi deve spiegare perché, invece di lavorare sulle urgenze della nostra città, abbia perso mesi e mesi alzando i toni fino all’esasperazione, confondendo i cittadini e dicendo loro che c’era stato uno ‘scippo per Girgenti’, sebbene fin dal primo momento il Governo abbia rassicurato tutti i sindaci. Vogliamo continuare a parlare di promesse? Adesso è il momento che sia lei a rispettare le promesse fatte ai cittadini durante la sua prima campagna elettorale. Rispetto al documento ufficiale del suo programma elettorale, noi cittadini di Agrigento ci rammarichiamo per non avere visto neanche una di queste promesse realizzarsi. Per quello che riguarda la nostra azione politica come Movimento 5 Stelle, noi ci siamo, i fondi per il ‘Bando Periferie’ ci sono, occorreva solo il giusto tempo. Adesso tocca a lei cominciare a mantenere le promesse e non posso che augurarle buon lavoro, per il bene di tutti”.