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Pista “biologica” nelle indagini sul caso “Jessica Lattuca”

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Jessica Lattuca

Jessica Lattuca
Proseguono le ricerche di Jessica Lattuca, 27 anni, di Favara, madre di quattro figli, della quale non vi è più traccia dallo scorso 12 agosto. I Carabinieri sono impegnati, in particolare, nell’esame e nella comparazione delle impronte biologiche. In tale ambito sono stati acquisiti i campioni di Dna di Filippo Russotto, ex compagno di Jessica e padre di tre dei suoi figli, e poi dei fratelli della stessa Jessica. Per acquisire il campione di Dna di Jessica, invece, sono stati prelevati alcuni oggetti personali, ad esempio lo spazzolino da denti. L’inchiesta è coordinata dalla sostituto procuratore, Paola Vetro, e dall’aggiunto Salvatore Vella.

I contatori in discarica? Sono provento di furto

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Come pubblicato ieri, l’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento ha scoperto e documentato in video una discarica di contatori idrici dismessi nelle campagne di Canicattì. Ebbene, il giallo sulla provenienza di tali contatori è stato risolto. Infatti, si tratta del provento di un furto commesso alcuni anni addietro a danno di un deposito di Girgenti Acque. Sono stati confrontati i numeri di matricola, e la comparazione ha accertato che si tratta dei contatori rubati.

Inaugurata ad Agrigento una mostra storica dell’Arma dei Carabinieri

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Ad Agrigento, nel palazzo della Provincia, lungo la galleria espositiva della “Scala Reale”, è stata inaugurata una mostra di uniformi e di cimeli storici dell’Arma dei Carabinieri. L’iniziativa intende sensibilizzare, soprattutto i più giovani, verso i valori della giustizia e della legalità. La mostra è frutto di una collezione concessa dal generale di brigata Michele Di Martino, che racconta la storia e le tradizioni dell’Arma dei Carabinieri attraverso un percorso espositivo allestito con pannelli illustrativi ricchi di immagini d’epoca e con una suggestiva raccolta di uniformi storiche, cimeli e documenti originali. La mostra è visitabile gratuitamente fino al prossimo 9 novembre, da lunedì a venerdì, dalle ore 9:30 alle 13. Visitabile anche domenica 4 novembre, in occasione della Giornata delle Forze Armate, sempre dalle 9:30 alle 13.

Condanna definitiva per un ex finanziere di Licata

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Graziano Bianco

Graziano Bianco
La Cassazione ha confermato, rendendola definitiva, la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo che ha condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione un ex militare della Guardia di Finanza, Graziano Bianco, 39 anni, di Licata, già in servizio alla Polizia giudiziaria della Procura di Gela, arrestato per concussione il 31 marzo del 2012. Il finanziere è stato incastrato da una telecamera nascosta che ha registrato la consegna di una tangente, una somma in denaro, da parte di un imprenditore di Licata. Lo stesso imprenditore sarebbe stato minacciato da Graziano Bianco, il quale avrebbe paventato di perseguirlo per reati connessi alla legge 488 se non avesse pagato. Graziano Bianco risarcirà anche il danno all’immagine delle Fiamme Gialle pagando 7mila euro.

Palma di Montechiaro, furto da 20mila euro in una gioielleria

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A Palma di Montechiaro, nottetempo, i ladri hanno scassinato la saracinesca e l’ingresso di una gioielleria nel centro cittadino, in via Roma, e hanno rubato oggetti preziosi per un valore di almeno 20mila euro. Indagano Polizia e Carabinieri, che hanno compiuto congiuntamente i rilievi sul posto.

Svaligiato un ristorante-pizzeria al Villaggio Mosè

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Ad Agrigento, al Villaggio Mosè, ignoti ladri hanno svaligiato un ristorante-pizzeria. Hanno tagliato la recinzione e i cavi dell’elettricità, poi hanno forzato una porta di ingresso, e poi hanno rubato i macchinari e le apparecchiature della cucina come affettatrici e impastatrici, arredi vari, e l’impianto internet. Il bottino ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro. I gestori del locale hanno formalizzato denuncia di furto, contro ignoti, alla stazione dei Carabinieri del Villaggio Mosè. Indagini in corso.

La Provincia di Agrigento ha adempiuto all’assistenza degli studenti disabili

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Il Settore Solidarietà Sociale della Provincia di Agrigento ha attivato i servizi a favore di tutti gli alunni con disabilità della provincia di Agrigento che frequentano le scuole medie superiori di competenza dell’Ente, per il corrente anno scolastico 2018/2019. Nella provincia di Agrigento sono 224 gli studenti che usufruiscono del servizio di “Autonomia e Comunicazione”, che garantisce la presenza di un operatore qualificato, il quale fornisce assistenza specialistica e collabora con l’attività scolastica per raggiungere gli obiettivi educativi e didattici dello studente. Inoltre, la Provincia, per l’anno scolastico in corso, è impegnata ad assicurare il servizio igienico personale a circa 70 alunni con grave disabilità che non può essere garantito dagli Istituti scolastici delle scuole medie superiori della provincia. Il servizio di assistenza all’autonomia e comunicazione e quello igienico-personale sono stati attivati subito dopo l’inizio del nuovo anno scolastico in seguito alla sottoscrizione dei “Patti di accreditamento” da parte dei legali rappresentanti degli enti autorizzati allo svolgimento dei servizi in favore degli studenti disabili.

Marijuana, maxi sequestro a Naro e tre arresti (video interviste)

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I Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, della Compagnia di Licata e della Stazione di Naro, capitanati dal colonnello Giovanni Pellegrino, si sono resi protagonisti di uno dei più ingenti sequestri di sostanze stupefacenti in Sicilia. Nelle campagne di Naro, i militari, anche avvalendosi di un drone, hanno scoperto una maxi piantagione di marijuana. Il blitz è scattato nottetempo, con l’irruzione di una trentina di Carabinieri in un fondo agricolo. Sono state sequestrate oltre 30 tonnellate di marijuana, in parte già essiccata, confezionata e pronta ad essere smerciata nelle piazze dello spaccio della Sicilia. E altra parte ancora in fase di maturazione su oltre 10mila piante di canapa indiana nascoste tra gli alberi di cachi. Il valore di mercato della sostanza stupefacente sequestrata ammonta ad oltre 15 milioni di euro. Sono state arrestate tre persone: Carmelo Collana, 53 anni, originario di Campobello di Licata e dipendente del Comune di Canicattì, proprietario del fondo agricolo. E poi due presunti operai: Pietro e Vincenzo Martini, di 22 e 19 anni, di Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo. A Collana è contestato anche il possesso di una pistola da guerra calibro 9, in perfetto stato di efficienza, con oltre 50 cartucce dello stesso calibro. Il tutto, illegalmente detenuto, è stato posto sotto sequestro.

Morto Luciano Pecorelli, fratello della editrice di Teleacras

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E’ morto a Roma, dove ha vissuto tanta parte della sua vita, l’agrigentino Luciano Pecorelli, fratello della editrice di Teleacras, Enza Pecorelli. Lo si ricorda come persona sempre gioviale, affabile, amante della cultura, dal carattere solare, appassionato di politica e già responsabile del Movimento giovanile nazionale della Democrazia Cristiana con Fanfani. Alla editrice Enza Pecorelli, al fratello Michele, ai nipoti Luisa, Gero e Giuliana, alla moglie di Luciano Pecorelli, Caterina Massarelli, e al figlio Giovanni, le condoglianze da parte dello staff di Teleacras.

L’Orlando furioso e la crociata del Bando Periferie (video)

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Il palazzo Bonocore a Palermo

Il palazzo Bonocore a Palermo
A Palermo radunati i sindaci italiani contro il congelamento del “Bando Periferie”. Firmato un documento unitario sulla battaglia appena intrapresa.
Il sindaco Firetto firma il documento unitario

Sindaci da tutta Italia sono stati in pellegrinaggio a Palermo. Si sono incontrati e si sono stretti la mano a palazzo Bonocore, residenza nobiliare in piazza Pretoria. Il padrone di casa è stato Leoluca Orlando, non solo nelle vesti di sindaco ma anche, e soprattutto, di presidente dell’Anci, l’Associazione dei Comuni di Sicilia. Lui, Orlando, lo scorso 14 settembre a Palermo ha “schiaffeggiato”, tra virgolette, il presidente del Consiglio non accogliendo Giuseppe Conte alla scuola di Don Puglisi a Brancaccio per protesta contro il congelamento del “Bando Periferie”. E Orlando, mai come adesso “Orlando furioso”, assume le vesti del paladino crociato della battaglia dei sindaci di Italia contro ciò che è stato definito lo “scippo con destrezza”, il taglio a 1 miliardo e 600 milioni di euro dal governo nazionale ai progetti di recupero urbano in tante città di Italia: 1624 interventi compresi in 96 progetti di 326 Comuni di cui un terzo, 117, sono in Sicilia. I sindaci a palazzo Bonocore, tra Calogero Firetto da Agrigento fino a Giuseppe Sala da Milano, hanno firmato un documento unitario contro il decreto “Milleproroghe”, approvato dal Parlamento e che ha recepito la volontà del governo del colpo di spugna al “Bando Periferie”. Nel documento sono tracciate le tappe della crociata di Orlando e dei suoi paladini sindaci: condividere la decisione del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari, di interrompere i rapporti istituzionali col governo nazionale fino a quando non si redimerà, poi ricorrere al Tar contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e poi sollecitare le Regioni a impugnare il decreto innanzi alla Corte Costituzionale come già la Sicilia di Musumeci ha impugnato. E Orlando commenta così la ‘singolar tenzone’: “Non è una protesta solitaria del sindaco di Palermo, ma un movimento trasversale oltre i partiti per salvaguardare la dignità dei Comuni e il superamento della marginalità delle periferie, colpite dal taglio dei fondi essenziali per riqualificarle. Stiamo vivendo, in questo momento, una vicenda emblematica di barbarie istituzionale”. A Palermo il congelamento dei fondi blocca progetti di riqualificazione a Brancaccio, allo Zen, a Marinella, Tommaso Natale, Mondello e Sferracavallo. Ad Agrigento la scure si abbatte su interventi per 33 milioni di euro del cosiddetto “Progetto Girgenti”, per la ristrutturazione dell’ex ospedale di via Atenea e la riqualificazione urbana dell’area del centro storico devastata dalla frana del 1966.