Avviati i lavori di manutenzione della sp tra Raffadali, S.Elisabetta e S.Angelo
Agrigento, ancora trasgressori differenziata in via Toniolo
Ad Agrigento proseguono le attività di prevenzione e repressione contro i trasgressori della raccolta differenziata. Nella zona del campo sportivo, in via Toniolo, pochi giorni addietro sono stati sanzionati quattro trasgressori, immortalati in video. E adesso, ancora in via Toniolo, sono stati colti altri trasgressori, che sono stati identificati e sanzionati.
Il video diffuso dal Comando della Polizia Municipale è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Agrigento, ok al recupero di Villa Galluzzo (video intervista)
La Regione Sicilia ha finanziato con 530mila euro il recupero ad Agrigento della Villa Galluzzo, in via Belvedere, nel quartiere del Rabato. Si tratta di fondi richiesti dall’Istituto delle suore di Maria Ausiliatrice, e concessi dall’assessorato regionale alle Politiche urbane e abitative a seguito della partecipazione ad un apposito bando per la promozione di interventi di recupero e miglioramento dei servizi pubblici urbani. La Villa Galluzzo è stata donata da Stefanina Galluzzo alle figlie di “Maria Ausiliatrice”, le suore salesiane. L’edificio è sempre stato destinato ad attività sociali e formative.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al sindaco di Agrigento, Calogero Firetto.
A Racalmuto riflessioni sulle lettere di Moro e il libro di Sciascia (video interviste)
A Racalmuto, nei locali della Fondazione Sciascia, si è svolto un incontro sul tema: “Sciascia, l’affaire Moro, quarant’anni dopo”, una riflessione sulle lettere di Moro e sul libro di Leonardo Sciascia. Ha introdotto Emilio Messana e sono intervenuti Massimo Bordin, Antonio Di Grado e Adriano Sofri. Ha coordinato Felice Cavallaro.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Omicidio ad Alessandria, indagini in corso
Proseguono le indagini ad Alessandria della Rocca, a seguito dell’omicidio dell’agricoltore di 72 anni Liborio Plazza. L’uomo è stato ucciso colto al volante della sua automobile, una Fiat Panda bianca. Sarebbe stato attinto al busto da due colpi di fucile caricato a pallettoni. Forse si tratta di un fucile da caccia. Liborio Plazza è stato intento a lavorare nell’impresa agricola del figlio, in contrada Chimmesi. I Carabinieri ascoltano familiari e conoscenti della vittima. Sarebbe stata segnalata la presenza di un’automobile allontanatasi dal luogo del delitto. Non vi sarebbero però testimoni oculari di quanto accaduto. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Sciacca, che ha disposto l’esame autoptico sul cadavere.
Minacce di morte a Patronaggio (video)
Lettera di minacce di morte e proiettile recapitati al procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio. Indaga la Procura di Caltanissetta.

Al quinto piano del palazzo di giustizia di Agrigento in via Mazzini vi è l’ufficio del Procuratore. E una busta è stata recapitata al Procuratore, Luigi Patronaggio. Da dentro è saltato fuori un proiettile da guerra e una lettera con minacce di morte. “Zecca, sei nel mirino” è stato scritto con un pennarello nero. E poi il simbolo di Gladio, una organizzazione paramilitare e parallela, con connotazioni politiche di estrema destra, che in Italia durante gli anni della guerra fredda ha operato clandestinamente a difesa del fronte atlantico contro lo spettro dell’invasione sovietica. La Procura di Caltanissetta, che è competente in tali casi, indaga, ed ha delegato Carabinieri e Polizia. Ed il procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone, commenta: “C’è una spirale che si innesca quando si alzano i toni. Bisogna evitare di farlo perché c’è sempre in giro un pazzo che rischia di entrare in azione”. In Prefettura ad Agrigento si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di potenziare la tutela intorno al magistrato bersaglio della grave intimidazione. Luigi Patronaggio è stato recentemente alla ribalta della cronaca internazionale. E’ stato lui a firmare ed eseguire personalmente il decreto di ispezione a bordo della nave “Diciotti” ancorata a Catania. E’ stato lui a recarsi a Roma ad interrogare alcuni funzionari del ministero dell’Interno e poi ad iscrivere nel registro degli indagati il ministro Matteo Salvini e il capo di gabinetto Matteo Piantedosi per cinque ipotesi di reato legate alle gestione del caso “Diciotti”. E’ stato lui a trasmettere gli atti dell’inchiesta, come secondo prassi, alla Procura di Palermo affinchè fossero poi trasferiti al Tribunale dei ministri. Ciò nonostante Luigi Patronaggio ha mantenuto un basso profilo, come da sempre nel suo carattere: mai un commento e nessuna replica alla valanga di polemiche scatenata da quanto accaduto e alle dichiarazioni del ministro Salvini. Lui, Patronaggio, 60 anni di età e tre figli, lavora e si rapporta solo con i codici delle leggi che la Costituzione Repubblicana gli impone di applicare “in nome del popolo sovrano”. Nel suo bagaglio di esperienze vi sono le inchieste sull’omicidio di don Pino Puglisi, sui rapporti tra la mafia e Marcello Dell’Utri, la mancata perquisizione del covo di Riina e la trattativa Stato-mafia all’epoca delle stragi. Patronaggio è stato, come lui stesso si è definito, “un amico dell’ultima ora” di Falcone e Borsellino, perché lavorò insieme a loro negli ultimi anni di vita. Dal 1999, da presidente della Corte d’Assise di Agrigento, Patronaggio ha giudicato gli imputati del maxi processo “Akragas” alla mafia agrigentina. E ha sentenziato 21 ergastoli confermati poi in Cassazione. Numerosi e unanimi sono gli attestati di solidarietà a Luigi Patronaggio. Tra i tanti ecco l’intervento del ministro Salvini: “Solidarietà al Procuratore Patronaggio. In un Paese civile e democratico certe intimidazioni non possono essere né accettate né sottovalutate”.
Arrestato il responsabile dell’omicidio di Liborio Plazza (video interviste)
I Carabinieri della Compagnia di Cammarata, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento, hanno arrestato l’autore dell’omicidio ad Alessandria della Rocca di Liborio Plazza. Si tratta di Gioacchino Di Liberto, 84 anni, anche lui di Alessandria della Rocca, incensurato, proprietario di un terreno non lontano dalla proprietà della vittima. L’omicidio sarebbe scaturito al culmine di una spirale di dissidi legati a questioni di vicinato. Gioacchino Di Liberto ha confessato il delitto. Liborio Plazza, 72 anni, agricoltore, è stato ucciso colto al volante della sua automobile, una Fiat Panda bianca. E’ stato attinto al busto da due colpi di fucile caricato a pallettoni. Plazza è stato intento a lavorare nell’impresa agricola del figlio, in contrada Chimmesi. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Sciacca.