Ad Agrigento fino a domani sabato 8 settembre si svolge al Palacongressi del villaggio Mosè la prima edizione del Premio Mosè. Questa sera, venerdì, alle ore 21:30, al Palacongressi sarà la volta de “La notte del DJ, premio memorial Mosè La Mendola”, con la conduzione di Red Ronnie, Lello Analfino e Nadia Contino.
E domani sera, sabato, ancora al PalaCongressi, alle 21:30, è atteso il concerto dei Tinturia.
Tutte le manifestazioni sono gratuite.
E ieri sera, in occasione del debutto della rassegna, dopo lo street food, si è svolto un concerto con Luca Madonia, Mario Venuti e Patty Singers.
In proposito, un servizio è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Gaetano FagoneE’ stato confermato il carcere a carico di Gaetano Fagone, 52 anni, di Palagonia, indagato di avere volontariamente investito, la sera del 31 agosto scorso a Palagonia, un gruppo di vicini di casa, a bordo della Fiat Punto del padre, uccidendo una donna di 87 anni, Maria Napoli, e ferendone sette. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltagirone che ha convalidato l’arresto eseguito dai Carabinieri ed ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per il reato di strage. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’indagato, assistito dall’avvocato Adelina Maria Cappello, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo dopo oltre due giorni di serrate ricerche è stato poi rintracciato al rientro a casa. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera.
La Commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava, ascolterà in audizione il prossimo 13 settembre l’avvocato Calogero Montante, legale del falso pentito sulla strage di via D’Amelio, Vincenzo Scarantino. Si tratta della prima seduta della commissione parlamentare che dopo avere ascoltato, lo scorso 18 luglio, Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato assassinato nel ’92, ha deciso di avviare una istruttoria sui depistaggi delle indagini sulla strage. Scarantino, accusatosi di aver partecipato all’attentato di via D’Amelio, fu arrestato nel 1992, ritrattando poi la sua versione e ammettendo in seguito di essere stato costretto a confessare il falso sotto pressioni di alcuni investigatori. Sui depistaggi Fiammetta Borsellino ha scritto una lettera chiedendo risposte sulla scomparsa dell’agenda rossa del padre, sulla mancata disposizione di misure protettive per il giudice, e sui falsi pentiti.
La confusione regna sovrana nell’ambito della obbligatorietà dei vaccini negli asili e nelle scuole elementari. Attualmente è obbligatorio che i genitori degli alunni presentino un documento da cui risultino effettuati i vaccini previsti dalla legge Lorenzin o, comunque, un’autocertificazione. Ebbene, in Sicilia, contro le false autocertificazioni, i carabinieri del Nas, su mandato della ministra della Salute Giulia Grillo, sono impegnati in controlli a campione negli asili e nelle scuole elementari, sui certificati o le autocertificazioni presentate dai genitori per dimostrare di essere in regola con i dieci vaccini obbligatori. Solo tra Palermo e Trapani vi sono una decina di documenti sospetti: se dovesse essere accertato che non sono veritieri, il genitore sarà denunciato per falsa dichiarazione. I controlli sulla veridicità delle autocertificazioni sono scattati, in particolare, in 19 scuole delle province di Palermo, Trapani e Agrigento.
L’avvocato Nino Caleca, legale dell’ex presidente della Regione, Toto Cuffaro, conferma che il prossimo gennaio sarà proposta l’istanza di riabilitazione a favore di Cuffaro al Tribunale di Sorveglianza. Lo stesso Caleca smorza le congetture secondo cui tale iniziativa si rivelerebbe subito funzionale ad una candidatura di Cuffaro alle elezioni Europee della primavera 2019 qualora l’istanza di riabilitazione sia accolta determinando la cessazione dell’interdizione dai pubblici uffici attualmente a carico di Cuffaro. L’avvocato Caleca spiega: “La riabilitazione può essere richiesta solo dopo alcuni anni dalla fine della detenzione. Ed è quello che stiamo preparando per gennaio. Dubito però che una decisione possa arrivare in tempo per le Europee”.
Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Mobile hanno compiuto dei servizi mirati di controllo contro lo sfruttamento della prostituzione nel centro storico, tra le vie Saponara e Serroy, dove è stato riscontrato un movimento anomalo di persone, giorno e notte, intorno, in particolare, a cinque abitazioni, che sono state oggetto di perquisizione e di identificazione di tutte le persone presenti. Una donna di 30 anni, che si sarebbe opposta all’identificazione scagliandosi anche contro i poliziotti, è stata denunciata a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento. E poi nove sudamericane e un transessuale sono stati condotti in Questura per ulteriori accertamenti.
A seguito dei sette arresti a Partinico dei presunti aggressori dei ragazzini migranti la notte di Ferragosto innanzi ad un pub, interviene Marco Pisano, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Partinico, che spiega altri dettagli: “Gli aggressori non volevano che gli stranieri festeggiassero il Ferragosto in quel pub”.
L’intervista al comandante Pisano è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Diego PassafiumeDopo 25 anni dal delitto, arrestato il presunto esecutore dell’omicidio dell’imprenditore di Cianciana Diego Passafiume. E’ l’ergastolano Filippo Sciara di Siculiana. Filippo Sciara
Il 12 ottobre del 2004 si concluse in Cassazione il maxi processo antimafia “Akragas”, frutto delle dichiarazioni dei pentiti empedoclini Pasquale Salemi e Alfonso Falzone. E fu confermata, più o meno, la sentenza che il pomeriggio del 18 luglio del 2001 emisero i giudici della Corte d’Assise di Agrigento, all’epoca presieduta dall’attuale procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, con a fianco Luisa Turco: 20 ergastoli, e 20 condanne a complessivi 150 anni di carcere. Tra i condannati al carcere a vita vi fu anche Filippo Sciara, di Siculiana. Oggi lui ha 54 anni di età e a suo carico è contestata un’altra grave imputazione. Secondo i Carabinieri di Agrigento e i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo sarebbe stato Filippo Sciara l’esecutore materiale dell’omicidio di Diego Passafiume, di Cianciana, imprenditore nel settore del movimento terra, ucciso a 41 anni di età, il giorno del suo anniversario di matrimonio, il 22 agosto del 1993, a Cianciana. Passafiume, alla guida della propria automobile, fu bersaglio di tre fucilate al volto, sparate da un uomo, che poi fuggì con altri complici a bordo di un’automobile, poi scoperta in fiamme dai Carabinieri. Gli investigatori scavarono a fondo nell’ambito di lavoro di Passafiume, ed emerse che l’imprenditore non volle piegarsi alle regole imposte dalle cosche mafiose sulla spartizione dei sub appalti tra movimento terra e trasporto di inerti. L’inchiesta a carico di ignoti è stata prima archiviata, poi è stata resuscitata grazie anche ad alcune dichiarazioni rese da collaboratori della giustizia che, nel corso del tempo, sono state raccolte, riscontrate e incrociate con altri indizi. La svolta nelle indagini risale al luglio del 2017 quando i Carabinieri e la Procura antimafia, sospettando Filippo Sciara, hanno esibito le fotografie di lui ad alcuni parenti di Diego Passafiume, che assisterono alla sua uccisione. E Sciara è stato riconosciuto. Poi i pentiti Pasquale Salemi di Porto Empedocle, Maurizio Di Gati di Racalmuto, e Giuseppe Vaccaro di Sant’Angelo Muxaro, concordemente hanno affermato che l’omicidio di Diego Passafiume fu commesso nel contesto mafioso territoriale, in quanto lui è stato ritenuto un imprenditore “scomodo”, alternativo e concorrente alle dinamiche mafiose. A Filippo Sciara, detenuto, è stata notificata in carcere l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Palermo per il reato di omicidio premeditato, con l’aggravante di avere agevolato l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra.
Ad Agrigento, al Comune, in Sala Giunta, confronto tra le parti in causa o interessate, compresa l’Anas, sulle prospettive del viadotto Morandi.
Ad Agrigento una parte del viadotto “Morandi” è chiusa al transito, e sono stati preventivati lavori fino al 2021 e 30 milioni di euro per recuperare stabilità e sicurezza. E poi molto probabilmente saranno necessarie opere di manutenzione, a cadenza strettamente ordinaria. Ecco perché il sindaco, Calogero Firetto, ha già proposto all’Anas di accantonare il progetto sulla parte chiusa del viadotto Morandi, che è l’Akragas 1, e costruire un percorso alternativo, raso terra, da Villaseta a Porto Empedocle. Le parti in causa non sono solo Comune di Agrigento ed Anas, ma anche, tra gli altri, la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento. Dunque, oggi, 7 settembre, su iniziativa di Firetto, è stata la volta di un incontro istituzionale ad ampio raggio al Municipio, in Sala Giunta, dove intorno allo stesso tavolo si sono seduti, insieme all’amministrazione comunale e all’Anas, la Soprintendenza dei Beni Culturali, l’Ente Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, l’Ispettorato delle Foreste, il Genio Civile e la Provincia di Agrigento. Sono stati valutati l’utilità del ponte Morandi e il suo impatto ambientale, i costi dei lavori per il recupero della sicurezza e la loro efficacia nel tempo, l’opportunità dei percorsi alternativi già proposti a suo tempo dall’amministrazione comunale e il diverso tracciato studiato da Anas, oltre l’ipotesi sempre più pressante della demolizione del ponte…interviste al Vg…
Calogero FirettoAd Agrigento domani venerdì 7 settembre, su iniziativa del sindaco, Calogero Firetto, alle ore 11, in Sala Giunta, si svolgerà un incontro tra tutte le parti in causa o interessate, compresa ovviamente l’Anas, nel merito delle prospettive del viadotto Morandi.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista allo stesso Firetto.