La settimanale giornata di raccolta del sangue, organizzata dall’Adas, si svolgerà, domenica prossima, 29 aprile, a Casteltermini, in via Di Vittorio, dalle ore 8 alle 12:30. Ai donatori saranno recapitate le analisi del sangue. Nel frattempo, in occasione dell’avvento del periodo della dichiarazione dei redditi, l’Adas di Agrigento ricorda che, per assolvere ai fini sociali dell’associazione, non sono solo possibili le donazioni di sangue ma anche di denaro. E che è altrettanto possibile destinare all’Adas il 5 per mille. Altre informazioni sul sito www.adas-agrigento.it
In assenza della Regione, ad Agrigento si spara! (video)
L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, rileva che ormai da 60 anni, ad Agrigento, a sud est, a ridosso di Punta Bianca, candidata riserva naturale, nell’area del poligono Drasy, l’esercito italiano e americano si esercita militarmente. Spari ed esplosioni danneggiano l’eco-sistema sia marino che terreno, provocando inquinamento e smottamenti. Da altrettanti anni la Regione Sicilia si è impegnata a reperire un’area alternativa all’esercito, che nel frattempo si è dichiarato disponibile ad un eventuale adeguato trasferimento. E invece, come tanto altro in Sicilia, nulla è stato compiuto. Claudio Lombardo annuncia: “MareAmico nei prossimi giorni chiederà di incontrare a Palermo la Commissione paritetica Regione, Stato ed Esercito al fine di capire quale sia il futuro dell’area e portare il messaggio di protesta della popolazione. Si chiederà altresì di iniziare la bonifica del mare, come stabilito lo scorso anno dalla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito”.
“Concussione”, Tribunale Agrigento ammette antiracket parte civile
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, accogliendo le istanze dell’avvocato Panebianco, ha ammesso la costituzione di parte civile della Fai Associazione Antiracket Sicilia, coordinata dal cavaliere Renzo Caponetti, nell’ambito del procedimento a carico dell’impiegato al Comune di Campobello di Licata, Giuseppe Nigro, imputato del reato di concussione a danno degli imprenditori licatesi nel settore dei rifiuti, Valerio Peritore e Angelo Incorvaia, titolari della società Omnia srl. Lo stesso Renzo Caponetti commenta: “L’ammissione della nostra costituzione come parte civile in un procedimento per concussione rivoluziona il quadro normativo relativo alla costituzione di parte civile delle associazioni antiracket per reati diversi da quelli estorsivi e di usura. Tra i fini prioritari della Fai Associazione Antiracket Sicilia vi è la tutela del diritto al libero esercizio dell’iniziativa economica privata, garantito dall’articolo 41 della Costituzione e da numerose altre disposizioni legislative, che, quindi, come diritto soggettivo, è suscettibile di lesione e di conseguente risarcimento. L’Associazione antiracket ha subito un danno non patrimoniale, risarcibile ex articolo 2059 del codice civile, atteso che il reato di concussione commesso da un pubblico ufficiale di per sé costituisce un attentato alla libertà commerciale ed imprenditoriale”.
Favara, brutale accoltellamento per errore
A Favara, nottetempo, nel centro storico, un uomo di 45 anni è stato vittima di un brutale accoltellamento per errore. In piazza della Libertà si è scatenata una rissa tra giovani verosimilmente ubriachi. Poi, uno di loro, Salvatore Kessler, 29 anni, si è allontanato alla guida della propria automobile, armato di coltello, fin quando si è imbattuto nel 45enne. E, scambiandolo per un’altra persona, lo ha aggredito colpendolo con il coltello più volte al volto e al collo. I Carabinieri della Compagnia di Agrigento e della Tenenza di Favara sono intervenuti tempestivamente e hanno rintracciato l’aggressore, gli hanno sequestrato il coltello e lo hanno arrestato. Kessler è ristretto ai domiciliari e risponderà di lesioni personali aggravate. Nel frattempo, il 45enne è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Agrigento, dove gli sono stati applicati parecchi punti di sutura.
Agrigento, una task force contro il sacchetto selvaggio (video intervista)
Ad Agrigento il sindaco Calogero Firetto, il procuratore Luigi Patronaggio e il comandante del centro anticrimine natura dei Carabinieri, Vincenzo Castronovo, si sono stretti la mano intorno ad un patto di lotta contro il fenomeno del “sacchetto selvaggio”. Con il sostegno logistico anche della Prefettura, sarà al più presto istituita una “task force”, ossia un gruppo congiunto da Polizia Locale e Carabinieri, che vigilerà al meglio nel territorio cittadino al fine di contrastare l’abbandono indiscriminato di sacchetti di rifiuti ovunque. La sanzione a carico dei trasgressori sarà ridotta da 600 a 500 euro, però, oltre la pena amministrativa, scatterà la denuncia penale qualora il rifiuto, spesso pericoloso come l’amianto, sia gettato in zone di pregio, sottoposte a vincoli, o, comunque, nelle aree a verde e boschive.
Anna Messina “liberamente libera” (video)
Dopo il rinvio dalla Cassazione e l’assoluzione in Appello, adesso il Tribunale di Agrigento revoca la sorveglianza speciale ad Anna Messina, sorella del boss Gerlandino.
Lo scorso 11 ottobre 2017, la Corte d’Appello di Palermo, condividendo quanto già sentenziato dalla Cassazione il precedente 10 luglio, ha assolto l’empedoclina Anna Messina, imputata di favoreggiamento al fratello, il boss Gerlandino, al quale lo scorso 26 novembre il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha rigettato il ricorso per la revoca del 41 bis a cui è sottoposto in carcere. Il difensore di Anna Messina, l’avvocato Salvatore Pennica, ha insistito nella richiesta di assoluzione sostenendo che “secondo il contenuto dei ‘pizzini’ ritrovati si evincerebbero contatti di sola natura familiare tra sorella Anna e fratello Gerlandino, che nulla hanno a che vedere con l’associazione mafiosa, ma al massimo potrebbero paventare un favoreggiamento, che la legge non punisce tra familiari”. E i giudici, nel motivare il verdetto assolutorio, hanno affermato che “non è stato accertato se Anna Messina abbia svolto, per conto del fratello Gerlandino, il ruolo di ‘corriere’ dei pizzini in maniera abituale o episodica. E, in ogni caso, il concorso esterno alla mafia si concretizza se le informazioni sono provenienti da altri associati o persone che svolgono attività utili al conseguimento degli scopi dell’associazione mafiosa. Invece, dalle sentenze di primo e secondo grado non si comprende chi fosse il destinatario dei messaggi e, quindi, non emerge in che termini la condotta della sorella del boss abbia contribuito al rafforzamento dell’associazione mafiosa”. Adesso tutto ciò è confluito nel ricorso che l’avvocato Pennica ha presentato al Tribunale di Agrigento per la revoca della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni a carico di Anna Messina. E la seconda sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento, presieduta da Luisa Turco, a latere Giuseppe Miceli e Rosanna Croce, ha accolto l’istanza, sostenendo che la Messina non è “socialmente pericolosa” tanto da giustificare il provvedimento preventivo. E anche i giudici della sezione misure di prevenzione hanno condiviso la tesi difensiva dello scambio di messaggi prettamente familiare tra sorella e fratello, tale da non configurare il reato del concorso esterno o del favoreggiamento aggravato alla mafia. E i giudici Turco, Miceli e Croce scrivono: “Si è pervenuti alla conclusione che Anna Messina ha agito con la volontà di favorire il fratello Gerlandino Messina durante il periodo della latitanza essenzialmente per uno spirito di solidarietà e affetto che lo lega al fratello. Non possono trarsi dagli atti del processo penale altri elementi sintomatici dai quali argomentare una pericolosità sociale qualificata. E devono condividersi le ragioni indicate a sostegno dell’istanza di revoca”.
“Depuratore Lampedusa”, indagini e indagati (video)
Altri particolari nell’ambito dell’inchiesta che ha provocato il sequestro del depuratore di Lampedusa. Le indagini e gli indagati.
Emergono altri dettagli nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Agrigento e dei Carabinieri del Centro anticrimine natura che ha provocato il sequestro dell’impianto di depurazione del Comune di Lampedusa. Il depuratore non avrebbe depurato alcunché, nonostante un finanziamento pubblico di 8 milioni di euro potenzialmente adeguato per risolvere gli inconvenienti. E ciò ha determinato un inquinamento diffuso da batteri fecali con un tasso superiore di 10mila volte ai limiti di legge. A seguito di una convenzione risalente al 2015, nell’arco di due anni si sarebbero dovuti compiere i lavori che avrebbero permesso il regolare funzionamento del depuratore, gestito direttamente dal Comune. Tra i reati ipotizzati vi sono inquinamento ambientale, distruzione di ambiente naturale, falso, truffa, frode in pubbliche forniture, e omissioni in atti d’ufficio. L’indagine è stata condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, agli ordini del colonnello Giovanni Pellegrino, dal Centro anticrimine natura dei Carabinieri diretto da Vincenzo Castronovo, ed è coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, e dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Alessandra Russo. I 13 indagati, destinatari di un avviso di garanzia, sono l’ex sindaco Giusi Nicolini, 57 anni, l’attuale sindaco di Lampedusa, Totò Martello, 62 anni, e poi Maurizio Pirillo, 56 anni, di Palermo, dirigente della Regione Sicilia, dipartimento acqua e rifiuti. Felice Ajello, 61 anni, di Palermo, direttore servizi attuativi della Regione Sicilia per la gestione delle acque. Salvatore Stagno, 47 anni, di Palermo, titolare del Rup della Regione, il registro unico produttori. Giuseppe Tornabene, 54 anni, di Agrigento, e Giuseppe Dragotto, 63 anni, di Palermo, entrambi direttori dei lavori. Poi Manlio Maraventano, 50 anni, di Lampedusa, geometra, Calogero Fiorentino, 55 anni, di Porto Empedocle, e Francesco Brignone, 55 anni, di Lampedusa, tutti e tre già a capo dell’ufficio tecnico comunale di Lampedusa. E poi Sonia Nunziatina Cannizzo, 48 anni, di Gela, amministratore della ditta “Nuroni srl” che avrebbe dovuto eseguire i lavori. E il direttore tecnico della stessi “Nuroni srl”, Luigi Fidone, 73 anni, di Gela. E poi, ancora, Giovanna Taormina, 50 anni, palermitana residente a Lampedusa, rappresentante legale della ditta Edilscan, che sarebbe responsabile di una maxi discarica abusiva a Lampedusa contenente i liquami non depurati.
La stagione del “demanio marittimo” (video interviste)
Ad Agrigento la ConfCommercio dibatte sulla gestione del demanio marittimo, tra imprenditoria e tutela dell’ambiente. Incontro all’Hotel Kaos.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Iacolino e Falzone indipendenti, la replica del capogruppo Civiltà
Il capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, interviene a seguito della dichiarazione d’indipendenza da Forza Italia da parte dei consiglieri comunali Giorgia Iacolino e Salvatore Falzone.
Giovanni Civiltà afferma: “Si tratta di una notizia del tutto prevedibile, aspettata quanto scontata. Infatti, il riferimento politico dei due consiglieri Iacolino e Falzone, l’ex eurodeputato Salvatore Iacolino, alle scorse elezioni Regionali si è candidato con l’Udc, allineandosi su tale posizione politica ancor prima del voto. Quanto comunicato oggi dai consiglieri Iacolino e Falzone rappresenta quindi una naturale conseguenza, forse tardiva, di tutto ciò. Non condividendo le accuse di mancanza di dialogo e di comunicazione, rivolgiamo ai consiglieri Iacolino e Falzone l’augurio di un ottimo lavoro consiliare a favore della comunità agrigentina”.
Comune Agrigento, Iacolino e Falzone indipendenti, fuori da Forza Italia
La consigliere comunale di Agrigento, Giorgia Iacolino, e il vice presidente del Consiglio comunale, Salvatore Falzone, si dichiarano indipendenti, fuori da Forza Italia. Iacolino e Falzone affermano: “Con la consapevolezza di chi ha fatto sempre il proprio dovere, riteniamo giusto comunicare che si è chiusa la nostra esperienza in Forza Italia. Troppe le distanze ed assente ogni forma di comunicazione con chi ha guidato in Sicilia il partito ai vari livelli. Avviamo un nuovo percorso all’interno del Comune di Agrigento per servire al meglio le istanze dei nostri concittadini. Il nostro sguardo si indirizzerà nei restanti due anni di mandato verso il raggiungimento di alcuni concreti obiettivi a beneficio della comunità: scuola, trasporti, famiglie, salute e vivibilità periferie. Da “Indipendenti”, nel solco della tradizione moderata alla quale ci ispiriamo, offriremo il nostro contributo, libero da schemi rigidi, per rilanciare l’azione del consiglio comunale. Esamineremo di volta in volta nell’esclusivo interesse dei cittadini, e con il consueto buon senso, i provvedimenti dell’amministrazione comunale, pur rimanendo all’opposizione. Auspichiamo, una rinnovata intraprendenza della giunta comunale a cui spetta il dovere politico di cogliere le variegate esigenze del territorio per trasformare le aspettative delle comunità in diritti dei cittadini della nostra splendida città” – concludono Giorgia Iacolino e Salvatore Falzone.