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Dopo l’Ignazio Buttitta 2017, ad Angelo Ruoppolo il “Pippo Montalbano” 2018

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Altro riconoscimento giornalistico per Angelo Ruoppolo di Teleacras. Dopo il premio d’Arte e Cultura Siciliana “Ignazio Buttitta” 2017 assegnatogli a Favara dal Centro culturale “Guttuso” lo scorso 28 novembre, il prossimo 28 aprile, ancora a Favara, al Castello Chiaramonte, ad Angelo Ruoppolo sarà conferita la nona edizione del premio “Pippo Montalbano”, organizzato dal Comune di Favara, il Piccolo Teatro città di Agrigento, la famiglia Montalbano, Liliana Arrigo ed il dottor Antonio Patti. La manifestazione, dedicata all’illustre Artista Agrigentino, è stata ideata dal Comune di Favara per ricordare l’ultima esibizione artistica dell’Attore, avvenuta proprio nelle sale del Castello Chiaramonte il 14 febbraio del 2009. Negli anni il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a numerosi esponenti della cultura e dell’arte siciliana e non solo. Quest’anno l’ambito riconoscimento sarà assegnato all’attore e regista di Cinema e Teatro Maurizio Nicolosi, al cantante e musicista Lello Analfino, al performer, scrittore e compositore Marco Savatteri, all’attore Giandomenico Vivacqua, al Gruppo Musicale Patty Singers ed al giornalista Angelo Ruoppolo. Presenta la serata Marcella Lattuca. Service Liotta. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Quest’anno l’evento sarà dedicato alla memoria di due “Grandi Amiche” scomparse che avrebbero dovuto essere premiate: Virginia Bellomo e Luisa Trenta Musso.

L’inganno del “Caputo” senza nome (video)

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Attaguile e Pagano

Ecco perché Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, della Lega Salvini, sono indagati per attentato al diritto di voto dei cittadini con i fratelli Salvino e Mario Caputo.

L’ex deputato regionale Salvino Caputo e il fratello Mario Caputo, candidato alle scorse Regionali del 5 novembre con la Lega Salvini, non sono solo indagati per voto di scambio. Ai due fratelli di Monreale, entrambi avvocati, ristretti ai domiciliari, è contestato anche l’attentato al diritto di voto dei cittadini. Si tratta dell’articolo 294 del codice penale, secondo cui: “Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Dunque, la Procura di Termini Imerese, capitanata da Ambrogio Cartosio, ipotizza che Salvino Caputo, già sindaco di Monreale, alle elezioni Regionali non sarebbe stato candidabile perché condannato con sentenza definitiva ad 1 anno e 5 mesi di reclusione per tentato abuso d’ufficio perché da sindaco avrebbe tentato di annullare delle multe. E in ragione di ciò si dimise da deputato regionale nel 2013. Poi, in prossimità delle Regionali 2017 ha presentato l’istanza di riabilitazione, la stessa che ha appena presentato Berlusconi. Lui, Salvino Caputo, sarebbe stato fiducioso di ottenere la riabilitazione in tempo per la presentazione della candidatura ma nel settembre scorso il Tribunale competente ha risposto: “No, Salvino Caputo, non ti riabilito”. Doccia ghiacciata. Salvino Caputo informa il suo coordinatore regionale, Alessandro Pagano, ma gli racconta che la decisione sulla riabilitazione è stata rinviata e non respinta. Alessandro Pagano risponde a Salvino Caputo e lo consiglia così: “Non possiamo prendere 6mila voti e buttarli al macero… al limite candidi tuo figlio… tu continui a essere più forte di tutti… io ho già una soluzione. Quale è… Caputo senza fotografia… come si chiama tuo figlio non so… detto Salvino punto e basta… funziona così…. non può esistere che perdiamo questa opportunità… lo abbiamo costruito da sei mesi e ora sul traguardo…”. Ecco perché Pagano è indagato e gli è contestato di essere stato l’istigatore dell’inganno, dell’attentato al diritto di voto dei cittadini. E poi, in una successiva telefonata, anche il coordinatore nazionale del Movimento “Noi con Salvini”, il siciliano di Grammichele Angelo Attaguile, condivide la proposta di Alessandro Pagano e, rivolgendosi a Salvino Caputo, la rilancia così: “Ho parlato con Alessandro… la soluzione che ha posto lui è ottima… quella detto Salvino… di candidare tuo figlio”. Ebbene, poi il candidato “Caputo senza nome” alle elezioni Regionali del 5 novembre scorso non sarà il figlio di Salvino ma il fratello Mario che, quindi, sarebbe stato un prestanome politico del fratello Salvino. E le parole, intercettate dai Carabinieri, di Salvino al fratello Mario sono state: “… tieni conto che molti sapranno che sono io il candidato perché non tutti sono raggiungibili o tutti sanno che io non mi candido.. specialmente nei paesi, si gioca con l’equivoco….sul fatto anche Caputo detto Salvino… infatti nel partito anche su questo insistono. Ci sono nei paesi gente, persone che non sanno che non sono io il candidato. Sono convinti che sono io e quindi vanno a scrivere Salvino Caputo, che faccio perdo i voti?”. E così, durante la campagna elettorale per le Regionali, parecchi elettori, non a conoscenza dell’inganno, si sono rivolti a Salvino Caputo così: “Siamo con lei siamo con lei… buongiorno dottore Caputo…. io sto lavorando per lei con gli operai in campagna… raccogliamo le olive perché di pomeriggio sanno già, sanno quello che devono fare loro, va bene?”.

Lo stato di salute del Cua (video intervista)

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Lo “stato di salute” del Consorzio Universitario di Agrigento nella prospettiva del Consiglio comunale straordinario: in proposito, un’intervista al vice presidente, Giovanni Di Maida, è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Agrigento, differenziata al 62%, 2mila evasori auto-denunciati, 200 multe (video intervista)

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Ad Agrigento la percentuale di raccolta differenziata sfiora adesso il 62%, il numero degli evasori che si sono auto-denunciati è aumentato fino a 2mila, e sono circa 200 le multe da 600 euro ciascuno inflitte ai trasgressori sorpresi in flagranza.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista all’assessore comunale all’Ambiente, Nello Hamel.

Musumeci punta il dito contro la “pacchia” alla Regione

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, punta il dito contro forme di parassitismo, di pacchia e di cuccagna tra i dipendenti della Regione. Musumeci ha affermato: “In Sicilia ci sono dipendenti della Regione che si sono fatti adottare da anziani malati per potere beneficiare della legge 104 per l’assistenza. E’ possibile che su 13mila dipendenti, 2.350 usufruiscano della legge 104? Il governo sta lavorando sul fronte del personale dipendente della Regione, anche contro un altro fenomeno: 2.600 dipendenti sono dirigenti sindacali e non possono essere distaccati. E così noi abbiamo difficoltà a trovare tecnici e altre professionalità all’interno dei 13 mila dipendenti della Regione. Si pensi che non possiamo trasferire personale da un ufficio all’altro oltre i 50 chilometri, e che tra due anni andranno in pensione altri 3 mila dipendenti. Siamo in difficoltà, e sono convinto che troveremo le organizzazioni sindacali dalla nostra parte. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Basta, il tempo dei giochetti e dei ricatti reciproci è scaduto”.

Ars, Miccichè: “Dal 2019 stop a tante assunzioni”

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Gianfranco Miccichè

Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, interviene a commento delle contestazioni che la Sezione di controllo della Corte dei Conti ha rivolto a tutti i gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale per il modo in cui, soprattutto i più numerosi, hanno utilizzato i fondi destinati ai contratti dei collaboratori esterni e dei cosiddetti dipendenti stabilizzati. Miccichè afferma: “Dal prossimo anno cambierà tutto. Non sarà più consentito lo spreco di risorse pubbliche per assunzioni di portaborse e collaboratori clientelari. Taglieremo la somma destinata a ogni singolo parlamentare. Già nel gennaio scorso, avendo presagito che la pioggia di assunzioni avrebbe avuto come conseguenza che il numero dei precari superasse quello del personale a tempo indeterminato dell’Assemblea, avevo invitato i capigruppo a selezionare il personale e a scegliere collaboratori qualificati da retribuire in base alla loro effettiva professionalità, sottolineando la necessità di dare priorità ai cosiddetti stabilizzati”.

Assolto dopo 25 anni, reintegrato nel posto di lavoro a 80 anni

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E’ rientrato nel proprio posto di lavoro ad 80 anni un funzionario della Motorizzazione civile di Messina, Eduardo Saija, riassunto con sentenza della Corte d’Appello di Messina, Sezione lavoro. Saija, dirigente presso la Motorizzazione civile di Messina, il 2 giugno 1993 è stato sospeso dal servizio per un procedimento penale a cui è stato sottoposto per presunti reati connessi allo svolgimento della sua attività lavorativa. Il procedimento si è concluso con sentenza della Corte d’Appello penale di Messina del 20 febbraio 2009, che lo ha assolto per insussistenza del reato contestato.

L’agrigentina Maria Aronica Procuratore Generale della Corte dei Conti di Sicilia

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Maria Aronica
L’agrigentina Maria Aronica è stata nominata titolare dell’ufficio di Procura generale presso la sezione giurisdizionale d’Appello della Corte dei Conti, per la Regione Siciliana. La magistrato Maria Aronica, sorella del celebre attore e presidente della Fondazione Teatro Pirandello, Gaetano Aronica, subentra a Pino Zingale nel ruolo di procuratore. Ha iniziato la carriera giovanissima: dopo il diploma al Liceo “Empedocle”, dove ha insegnato il padre, Tito, si è laureata in giurisprudenza a 22 anni con 110 e lode. Poi, il trasferimento a Milano, come ispettrice postale e, nel 1995, il superamento del concorso di magistrato della Corte dei Conti.

Agrigento, al teatro Posta Vecchia in scena “That’s amore”

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Ad Agrigento, al teatro Posta Vecchia, in via Atenea, sabato prossimo, 7 aprile, alle ore 21, e poi domenica 8 in replica alle ore 18, sarà in scena “That’s Amore”, una commedia musicale di Marco Cavallaro, con Marco Cavallaro e Ramona Gargano, e con la partecipazione di Marco Maria della Vecchia. Musiche originali Piero Di Blasio. Scene Federico Marchese. Ingresso 10 euro.

Niscemi, furto al Liceo “Leonardo”, denunciate quattro persone

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A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, perpetrato un furto di computer al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”. Le indagini lampo dei poliziotti del Commissariato scoprono gli autori. Denunciate quattro persone: due pregiudicati niscemesi per furto, e poi un cittadino magrebino venditore ambulante e il titolare di un laboratorio di assistenza informatica per ricettazione. I malviventi, dopo aver tagliato un tratto di rete di recinzione e forzato una porta di ingresso del plesso scolastico, sono entrati all’interno dei locali asportando dagli uffici cinque stampanti multifunzione e otto monitor per computer. Inoltre, hanno scassinato due distributori automatici di bevande e merendine, asportando l’incasso in esse contenuto e un numero imprecisato di bevande e merendine.