A Porto Empedocle i Carabinieri hanno arrestato Pietro Fratacci, 29 anni, sorpreso in possesso, nel corso di una perquisizione domiciliare, di 100 grammi di hashish. Fratacci, che risponde di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio, è difeso dall’avvocato Daniele Re ed è ristretto ai domiciliari.
Annullata la sospensione dal servizio del direttore dello Iacp di Agrigento
La Cassazione, accogliendo il ricorso dei difensori, gli avvocati Nicolò Grillo e Antonino Manto, ha sentenziato che il direttore dello Iacp, l’Istituto autonomo case popolari, di Agrigento, Ulisse Sajeva, non ha commesso alcun abuso d’ufficio nel calcolo della sua retribuzione. Di conseguenza l’ordinanza precedente che ha sospeso Sajeva per sei mesi dal servizio è stata annullata senza rinvio. Nel frattempo la Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato a Sajeva l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, e l’indagato ha 20 giorni di tempo per opporre atti a propria difesa.
Casteltermini, pistolero attende il sindaco, arrestato
A Casteltermini un uomo di 62 anni si è presentato al Municipio, affermando di attendere il sindaco per conferire con lui. A fronte dell’atteggiamento nervoso dello stesso, un Vigile Urbano ha telefonato ai Carabinieri, che sono intervenuti sul posto e hanno perquisito il pensionato sorprendendolo in possesso di una pistola a tamburo calibro 38, con matricola abrasa, carica con 5 colpi, pronta a sparare. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato per porto illegale di arma da fuoco. E’ recluso in carcere. La pistola e le cartucce sono state sequestrate e saranno oggetto di esame balistico.
Gallo (FI): “Il recupero del funzionamento della diga Gibbesi in Commissione all’Ars”
Il Wwf ha sospeso il direttore della riserva di Torre Salsa
Il Wwf Italia, a seguito di quanto emerso nell’ambito dell’inchiesta antimafia ruotante intorno ad affari e affaristi con Matteo Messina Denaro, ha sospeso cautelarmente dal rapporto di lavoro Girolamo Culmone, Direttore della Riserva regionale di Torre Salsa, a Siculiana in provincia di Agrigento. Lo stesso Wwf spiega: “Culmone è amministratore unico della società “Paulownia social project”, e abbiamo proceduto ad una contestazione formale rispetto al comportamento del dottor Culmone riservandoci altre decisioni entro il termine di 30 giorni. Il Wwf Italia, totalmente estraneo ai fatti oggetto d’indagine, riservandosi ogni ulteriore azione legale a tutela della propria immagine, contesta al dottor Culmone di aver omesso di dichiarare al Wwf Italia la sua qualifica di amministratore unico di una società esterna e totalmente estranea al Wwf Italia (la “Paulownia social project”) come era suo obbligo contrattuale fare, per consentire la valutazione preventiva di ogni possibile conflitto d’interesse e per poter permettere al Wwf Italia di dare il proprio diniego ad attività ritenute non compatibili con la mission dell’Associazione o con il ruolo svolto dai dipendenti. Il Wwf Italia esprime massima fiducia nel lavoro dell’Autorità Giudiziaria, auspicando che si faccia piena luce su tutta la vicenda”.
Agrigento, allarme discarica in contrada Fondacazzo (video intervista)
Ad Agrigento incombe da tempo una maxi discarica in contrada Fondacazzo, tra il Quadrivio Spinasanta e Villaseta-Monserrato: in proposito le immagini e l’intervista al consigliere comunale Marco Vullo sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Agrigento, la strada da bionda a bruna (video)
Il transito gommato annerisce inevitabilmente la passeggiata archeologica dei Templi recentemente bitumata color tufo: in proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda il video testimonianza dell’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo.
Ravanusa, in piazza per l’acqua pubblica (video interviste)
A Ravanusa, domani, venerdì 16 marzo, alle ore 19, in piazza 25 aprile, il comitato civico “Noi e il bene comune” ha organizzato una manifestazione contro “Girgenti Acque”. I manifestanti invocano la risoluzione del contratto con l’ente gestore delle risorse idriche in provincia di Agrigento, per, tra l’altro, “turni di erogazione troppo lunghi, acqua che in molti casi giunge nelle case di colore giallastro ed eccessivi canoni annuali”.
In proposito delle interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Favara, “La donazione degli organi – Un atto d’amore” (video interviste)
A Favara, al Castello Chiaramonte, su iniziativa del centro culturale “Renato Guttuso”, presieduto da Lina Urso Gucciardino, si è svolto il convegno “La donazione degli organi – Un atto d’amore”.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Favara, blitz anti reati alimentari (video)
A Favara ispezione dei Carabinieri della locale Tenenza e del Nas in un ristorante. Cibi scaduti, male conservati e un topo morto. I dettagli.
A Favara i Carabinieri hanno pizzicato un ristoratore, e lo hanno beccato tra cibi scaduti e un topo morto. E i militari hanno ordinato: “Tu, ristoratore, chiudi la saracinesca e non la risollevare fino a quando il giudice lo vorrà”. E così è stato. Il titolare del ristorante ha spento interruttori e fornelli, e poi ha ruotato i chiavistelli. Poi ha intascato un verbale con una multa da pagare, 10mila euro. Mizzica, e come mai? Perché i Carabinieri della locale Tenenza, insieme ai colleghi del Nas, il Nucleo antisofisticazioni, di Palermo, hanno ispezionato il suo locale, nell’ambito di un ordinario controllo a tutela dell’igiene e della salute pubblica. Ebbene, nel corso dell’ispezione sono saltati fuori prodotti ittici e caseari male conservati, poi alimenti carenti della necessaria tracciabilità (quindi di origine e provenienza ignota), e poi nelle cucine è stato scoperto un topo morto, forse perché avrà assaggiato i prodotti male conservati e si sarà intossicato. Prima che agli ignari clienti fosse offerta la classica “mela di Biancaneve”, bella fuori e avvelenata dentro, il sequestro è stato immediato: i militari hanno sigillato circa 550 chili (che sono oltre 5 quintali e oltre mezza tonnellata) tra carne, vino, olio, pesce, formaggi, tutti scaduti, in pessimo stato di conservazione o non tracciati. Poi, i Carabinieri hanno telefonato al personale sanitario ispettivo dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, competente ai provvedimenti amministrativi: “Pronto, siamo i Carabinieri, venite, c’è lavoro per voi”. Infatti, gli ispettori sanitari hanno redatto e firmato la sospensione dell’attività, e poi hanno sommato le tante violazioni conteggiando circa 10mila euro di sanzione da pagare. Ecco l’epilogo dell’intervento a Favara, l’ultimo di uno dei tanti del genere predisposti dal Comando provinciale dell’Arma di Agrigento, alle redini del colonnello Giovanni Pellegrino, in tutta la provincia agrigentina.