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Ravanusa, in piazza per l’acqua pubblica (video interviste)

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A Ravanusa, domani, venerdì 16 marzo, alle ore 19, in piazza 25 aprile, il comitato civico “Noi e il bene comune” ha organizzato una manifestazione contro “Girgenti Acque”. I manifestanti invocano la risoluzione del contratto con l’ente gestore delle risorse idriche in provincia di Agrigento, per, tra l’altro, “turni di erogazione troppo lunghi, acqua che in molti casi giunge nelle case di colore giallastro ed eccessivi canoni annuali”.

In proposito delle interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Favara, “La donazione degli organi – Un atto d’amore” (video interviste)

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A Favara, al Castello Chiaramonte, su iniziativa del centro culturale “Renato Guttuso”, presieduto da Lina Urso Gucciardino, si è svolto il convegno “La donazione degli organi – Un atto d’amore”.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Favara, blitz anti reati alimentari (video)

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A Favara ispezione dei Carabinieri della locale Tenenza e del Nas in un ristorante. Cibi scaduti, male conservati e un topo morto. I dettagli.

A Favara i Carabinieri hanno pizzicato un ristoratore, e lo hanno beccato tra cibi scaduti e un topo morto. E i militari hanno ordinato: “Tu, ristoratore, chiudi la saracinesca e non la risollevare fino a quando il giudice lo vorrà”. E così è stato. Il titolare del ristorante ha spento interruttori e fornelli, e poi ha ruotato i chiavistelli. Poi ha intascato un verbale con una multa da pagare, 10mila euro. Mizzica, e come mai? Perché i Carabinieri della locale Tenenza, insieme ai colleghi del Nas, il Nucleo antisofisticazioni, di Palermo, hanno ispezionato il suo locale, nell’ambito di un ordinario controllo a tutela dell’igiene e della salute pubblica. Ebbene, nel corso dell’ispezione sono saltati fuori prodotti ittici e caseari male conservati, poi alimenti carenti della necessaria tracciabilità (quindi di origine e provenienza ignota), e poi nelle cucine è stato scoperto un topo morto, forse perché avrà assaggiato i prodotti male conservati e si sarà intossicato. Prima che agli ignari clienti fosse offerta la classica “mela di Biancaneve”, bella fuori e avvelenata dentro, il sequestro è stato immediato: i militari hanno sigillato circa 550 chili (che sono oltre 5 quintali e oltre mezza tonnellata) tra carne, vino, olio, pesce, formaggi, tutti scaduti, in pessimo stato di conservazione o non tracciati. Poi, i Carabinieri hanno telefonato al personale sanitario ispettivo dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, competente ai provvedimenti amministrativi: “Pronto, siamo i Carabinieri, venite, c’è lavoro per voi”. Infatti, gli ispettori sanitari hanno redatto e firmato la sospensione dell’attività, e poi hanno sommato le tante violazioni conteggiando circa 10mila euro di sanzione da pagare. Ecco l’epilogo dell’intervento a Favara, l’ultimo di uno dei tanti del genere predisposti dal Comando provinciale dell’Arma di Agrigento, alle redini del colonnello Giovanni Pellegrino, in tutta la provincia agrigentina.

Valle dei Templi, ricerche e scoperte (video interviste)

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Ad Agrigento le recenti e importanti ricerche e scoperte archeologiche, ruotanti intorno al teatro antico di Akragas, nella Valle dei Templi, sono state oggetto di una conferenza a Casa Sanfilippo, sede del Parco della Valle dei Templi.

In proposito, le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Girgenti Acque e bilanci, ispezioni e indagati in Puglia

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Luigi Patronaggio

Militari della Guardia di Finanza del Nucleo di polizia finanziaria e i Carabinieri del Nucleo investigativo di Agrigento, su delega della Procura della Repubblica di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, hanno compiuto una trasferta in Puglia, a Bari, e hanno acquisito documenti nella sede della “Deloitte & touche S.p.a”, una delle maggiori società di revisione contabile in Italia e tra le più importanti al mondo. Si tratta di documenti attinenti all’assetto societario della Girgenti Acque, che dal 2013 ha i propri bilanci certificati proprio dalla “Deloitte & touche”. In particolare, sotto il coordinamento del sostituto procuratore, Salvatore Vella, sono state acquisite decine di fatture per oltre 2 milioni di euro relative al bilancio di Girgenti Acque del 2014, e che adesso sono sotto esame al fine di riscontrare eventuali illeciti. L’ispezione si è conclusa con l’iscrizione nel registro degli indagati di un socio e di un dirigente della stessa “Deloitte & touche”, che lavorano nella sede di Bari.

Capigruppo d’opposizione chiedono le dimissioni del sindaco di Cammarata

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Il Comune di Cammarata

I Capigruppo consiliari al Comune di Cammarata, Giuliano Traina, Salvatore Di Marco e Francesco Scrudato hanno diffuso una nota tramite cui si invocano le dimissioni del sindaco di Cammarata, Vincenzo Giambrone, e, tra l’altro, si legge: “C’è chi continua a scambiare disfatte per vittorie, esigue preferenze per percentuali eclatanti, pessimi risultati per esiti lusinghieri. Ci chiediamo: è confuso o vuole confondere? Non vede o non vuol far vedere? Qualunque sia la risposta un dato è certo: siamo in presenza di una condotta disdicevole e mortificante, di un atteggiamento superficiale teso a offendere gratuitamente l’intelligenza dei cittadini, degli elettori. Dopo risultati mortificanti, e mancate nomine preventivamente annunciate come in un fantasmagorico gioco, si continua a evocare una fiducia inesistente, si continuano a divulgare risultati immaginari, si continua a confondere la realtà con la fantasia. Chiediamo le dimissioni del sindaco Giambrone perché incapace di rappresentare Cammarata e i cittadini cammaratesi in ragione di tanti problemi irrisolti”.

Chiuso il Centro d’accoglienza a Lampedusa, l’intervento del sindaco

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Il sindaco Totò Martello

Il ministero dell’Interno ha deciso la temporanea chiusura dell’hotspot, il centro d’accoglienza per migranti a Lampedusa, già teatro di disordini e intemperanze degli extracomunitari ospiti legate, soprattutto, alla permanenza nella struttura parecchio tempo prima di altre destinazioni. In proposito interviene il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che afferma: “Le decisioni assunte al Viminale sulla chiusura temporanea dell’Hotspot di Lampedusa per consentire i lavori di ristrutturazione confermano quello che sosteniamo da tempo, e cioè che la struttura così com’é è inadeguata: evidentemente l’allarme che abbiamo lanciato più volte nel corso degli ultimi mesi era fondato. Durante il periodo di chiusura dell’Hotspot gli sbarchi saranno dirottati altrove, ed i migranti che raggiungeranno ugualmente l’isola saranno trattenuti il tempo necessario per l’identificazione e subito dopo trasferiti. L’amministrazione comunale seguirà da vicino questa fase e garantirà, come ha sempre fatto, la massima collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine e di soccorso impegnate su questo fronte. Credo anche che si debba utilizzare questa fase per correggere gli errori del passato e per dare una nuova impostazione alla vocazione all’accoglienza della nostra isola”.

Giudice del Lavoro di Agrigento a favore di ex dipendente Guardia Finanza

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Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Alberto Cutaia, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Agrigento ha riconosciuto ad un ex dipendente della Guardia di Finanza, A B sono le iniziali del nome, transitato nei ruoli civili del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il diritto all’attribuzione del maggior trattamento economico retributivo, già goduto presso l’Amministrazione di provenienza. Infatti, all’atto del passaggio, il dipendente aveva subito una decurtazione del proprio stipendio che ha ritenuto illegittima. Per tale ragione, tramite l’avvocato Cutaia, si è rivolto al Tribunale di Agrigento. Il Giudice del Lavoro ha riconosciuto il diritto a percepire un assegno personale riassorbibile con i successivi aumenti contrattuali. In tal modo, è stato confermato l’orientamento giurisprudenziale che riconosce il mantenimento del maggior trattamento economico, per effetto del trasferimento. Al dipendente saranno pagati gli arretrati stipendiali con decorrenza dal 2012, oltre agli interessi legali.

“Inquinamento oleario”, assolto imprenditore di Sciacca

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Il Tribunale di Sciacca

Il Tribunale di Sciacca ha assolto l’imprenditore oleario Mario Russo, 70 anni, di Sciacca, imputato di avere effettuato un’attività non autorizzata di stoccaggio di reflui industriali e di sversamento abusivo delle acque di vegetazione generate dalla molitura delle olive. La Procura saccense ha invocato la condanna al pagamento di un’ammenda di 15mila euro. Il difensore di Russo, l’avvocato Giuseppe Brancato, commenta: “E’ sempre gratificante veder riconosciuta da un tribunale l’oggettiva correttezza dell’operato di un’azienda che, peraltro, nel territorio si è sempre contraddistinta per la produzione di prodotti di altissima qualità nel rispetto delle leggi e dei regolamenti”.

Assolto commerciante di olio di Sciacca dall’accusa di frode

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Il Tribunale di Sciacca ha assolto, perché il fatto non sussiste, dall’imputazione di frode in commercio, l’imprenditore Michele Bono, 51 anni, di Sciacca. Un suo quantitativo di olio, per un valore di circa 100mila euro, fu bloccato a La Spezia il 23 novembre del 2010 perché ritenuto non commestibile. Le perizie processuali hanno provato che proprio la lunga sosta in Liguria e l’esposizione alle escursioni termiche avrebbero trasformato l’extra vergine in lampante, quindi non commestibile. Cinque certificati di analisi del laboratorio delle dogane di Palermo hanno attestato che si trattava di extra vergine.