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“Stipendi Ars”, Miccichè: “I Vescovi si informino prima di lanciare accuse”

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Gianfranco Miccichè

Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, replica alla reprimenda della Conferenza episcopale siciliana sugli stipendi dei burocrati all’Assemblea Regionale. Gianfranco Miccichè afferma: “Se è reale il loro interesse nei confronti delle azioni che la politica intende intraprendere per aiutare chi vive in povertà, i vescovi siciliani si informino direttamente con chi ha questa responsabilità, anziché lanciare strali attraverso comunicati stampa. Il documento dei vescovi siciliani non tiene conto del primo incontro dell’amministrazione con le sigle sindacali dell’Ars alle quali è stato proposto di mantenere i tetti stipendiali uguali a quelli percepiti fino allo scorso 31 dicembre. Non ci sarà, cioè, nessun aumento contrattuale ed eventuali nuovi assunti avranno stipendi ridotti. I vescovi siciliani farebbero bene ad informarsi prima di lanciare accuse generiche alla politica. Anche per non ingenerare confusione nella campagna elettorale già iniziata per il rinnovo del Parlamento nazionale”.

I Vescovi siciliani contro gli “stipendi d’oro” all’Ars

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Un capitolo del documento conclusivo della Sessione della Conferenza episcopale siciliana, che comprende i vertici delle 18 Diocesi dell’Isola, è stato riservato ai cosiddetti “stipendi d’oro” ai burocrati dell’Assemblea Regionale. E nel documento, tra l’altro, si legge: “I Vescovi, attenti ascoltatori del grido dei poveri, manifestano convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso. Per parte loro, le Chiese di Sicilia assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse povertà, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carità, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell’otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa Cattolica”.

La Dia confisca beni per 25 milioni di euro

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La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha confiscato beni per 25 milioni di euro a un imprenditore di Campobello di Mazara, Andrea Moceri, 57 anni, e ai suoi familiari. Lo stesso patrimonio ha già subito il sequestro, anticamera della confisca, nel novembre 2015. A Moceri sono stati imposti anche due anni di sorveglianza speciale. I provvedimenti sono stati disposti in ragione della presunta pericolosità sociale dell’imprenditore, tra operazioni illegali nella commercializzazione di auto, nuove e usate, nell’appropriazione di rilevanti quantità di merci e di denaro contante, nell’assunzione in nero di numerosi lavoratori, e altri in regola costretti ad accettare salari molto più bassi rispetto a quelli risultanti dalle buste paga. Il capitale accumulato, interamente sottratto al fisco, sarebbe stato utilizzato da Moceri anche per praticare l’usura. Il patrimonio confiscato comprende 35 unità immobiliari, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, 35 appezzamenti di terreno, cinque complessi aziendali, quote di partecipazioni in varie società di capitali, numerosi conti bancari e polizze assicurative.

Immigrazione, ancora sbarchi e morti

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Non si placa l’ondata di sbarchi di migranti in Sicilia, nonostante il periodo insolito per le traversate del Mediterraneo, quale è il mese di gennaio. Altri 494 migranti sono stati soccorsi e trasportati a Pozzallo da una nave di una organizzazione non governativa spagnola. A bordo anche tre salme, tra cui due bambini. Ad Augusta sono invece approdati altri 179 migranti a bordo di una nave del dispositivo Eunavformed, e poi 400 sono attesi a Messina. Sono 11 le operazioni di soccorso che si sono susseguite negli ultimi giorni a largo delle coste della Libia. Sono state salvate 1.457 persone a bordo di un barcone, 7 gommoni e tre pescherecci. I soccorsi sono stati coordinati dalla sala operativa della Guardia costiera di Roma.

Naro, scuole e recupero (video interviste)

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Naro

A Naro si è svolta la cerimonia d’inaugurazione dell’appena ristrutturata scuola media “Sant’Agostino”. I lavori, diretti dall’ingegnere Francesco Puma e seguiti dal dirigente Nino Comparato, hanno interessato il prospetto, gli infissi, gli impianti ed anche l’annessa palestra che oggi è diventata più funzionale. Il plesso può ospitare adesso tutti gli alunni della scuola secondaria di primo grado del Comune di Naro.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Riifuti”, tra Musumeci e Gentiloni

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, a Roma avrebbe dovuto incontrare il presidente del Consiglio, Gentiloni, e il ministro all’Ambiente, Galletti. All’incontro è stato presente solo Gentiloni. E pertanto Musumeci è rientrato a Palermo in attesa che Gentiloni riferisca a Galletti, e che poi, entrambi, decidano sulla sua richiesta di ottenere ‘poteri speciali’ per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Sicilia. Musumeci ha rappresentato al premier la condizione allarmante e disarmante siciliana, tra discariche al collasso, mancanza di impianti di compostaggio, raccolta differenziata al 15%, e centinaia di milioni di euro restituiti all’Europa perché non spesi, nemmeno per costruire i due termovalorizzatori raccomandati dal precedente governo Renzi. Gentiloni è stato davvero gentile. Musumeci conferma e commenta: “In Gentiloni ho trovato grande disponibilità, dopo avergli rappresentato due emergenze essenziali in Sicilia, che ho trovato sulla mia scrivania al momento del mio insediamento. Il problema rifiuti e il problema della penuria d’acqua nel Palermitano. Quello dei rifiuti è un problema generale che riguarda l’intera isola, abbiamo le discariche ormai prive di disponibilità se non per altri sei o sette mesi, non abbiamo strutture, non abbiamo impianti di compostaggio. Tuttavia, i tempi non sono compatibili con le esigenze delle comunità amministrate”. E poi, sui richiesti ‘poteri speciali’, Nello Musumeci è fiducioso: “Sono ottimista, perché abbiamo bisogno di non pregiudicare la buona reputazione e l’immagine della mia terra soprattutto nell’approssimarsi della stagione estiva. Nel frattempo fronteggerò la situazione con una serie di provvedimenti tampone, ho già incontrato i sindaci delle due maggiori città, Palermo e Catania, mi hanno assicurato che cureranno la differenziata e nello spazio di un paio di mesi si dovrebbe attivare un sistema di raccolta porta a porta che dovrebbe condurre meno rifiuti nelle discariche, sostenere e incoraggiare gli altri comuni, attivare le discariche che erano già state autorizzate ma mai completate, quindi accelerare i lavori in questo senso”. E poi, non è accantonata l’ipotesi di spedire fuori dalla Sicilia una parte dei rifiuti, e Musumeci spiega: “Stiamo predisponendo un bando per cercare di mandare per qualche mese i rifiuti fuori dalla Sicilia, per non appesantire ulteriormente il sistema delle discariche. Faccio appello alla buona volontà dei siciliani e dei sindaci perché questa battaglia, che è una battaglia di civiltà che non ha colore politico, può essere vinta soltanto se tutti, ognuno con il proprio ruolo, ci mettiamo di buona lena”.

Agrigento, gravi disagi a carico di una famiglia. Pronta un’azione legale

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L’avvocato Gabriele Licata ritiene opportuno divulgare un episodio in cui è appena incorso nell’ambito della sua attività professionale. L’avvocato Licata spiega: “A marzo 2017 si presentava presso il mio studio di Agrigento una famiglia composta da marito, moglie e due figli minori di piccola età. In tale occasione il signor Nemidio (nome di fantasia), mi rappresentava che aveva avuto in locazione per la somma di 250 euro un immobile sito in Agrigento, quartiere di Fontanelle, che successivamente risultava essere di proprietà dell’Istituto Autonomo delle Case Popolari di Agrigento (lo IACP) e non del soggetto che si era presentato quale proprietario. In realtà, attraverso alcune verifiche, mi accorgevo che tale soggetto risultava essere assegnatario del predetto immobile, oltre ad essere dipendente dello stesso Iacp, e che, successivamente, era andato in quiescenza. Nel mese di novembre 2017 il signor Nemidio presentava, attraverso me, denuncia-querela presso la Procura della Repubblica di Agrigento, ed in data 20 novembre 2017, per conoscenza, la stessa denuncia-querela veniva presentata presso lo IACP di Agrigento. Orbene, data la situazione, il mio cliente, iniziava la ricerca di una nuova abitazione da prendere in locazione, ma ad oggi ancora non trovava alcun immobile disponibile. In data 17 gennaio 2018, alle 22 circa, senza ricevere alcuna comunicazione, è stata chiusa l’utenza idrica e sono stati apposti i sigilli, pur sapendo che nella predetta abitazione viveva una famiglia di quattro persone e due figli minori, che non occupavano l’appartamento, ma che bensì erano parti lese. I miei clienti hanno denunciato un fatto così grave e hanno ricevuto in cambio la chiusura dell’utenza idrica! Mi riservo di valutare le opportune azioni a difesa dei miei clienti”.

“Prostituzione nell’ovile”, annullata l’ordinanza cautelare in carcere

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Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Antonino Vallone, il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, a favore dell’allevatore di 61 anni di Gibellina, arrestato nei pressi di Santa Margherita Belice dai Carabinieri e dalla Procura di Sciacca perché avrebbe condotto una ragazzina di 13 anni in un ovile dove ella si sarebbe prostituita. In tale contesto sono stati indagati anche un operaio e la madre della ragazzina, entrambi romeni, per favoreggiamento della prostituzione.

Asp Agrigento, successo per le prenotazioni tramite whatsapp

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Ha riscosso ampio successo ad Agrigento e provincia il nuovo servizio introdotto dall’Azienda sanitaria provinciale che consente di prenotare le visite specialistiche tramite whatsapp. Dal 2 gennaio scorso il servizio è stato utilizzato da oltre 500 persone che hanno approfittato del nuovo strumento piuttosto che attendere per prenotare le varie visite da effettuare all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento o nelle altre strutture della provincia agrigentina. Il responsabile del Cup, il Centro unico prenotazioni, Claudio Lombardo, commenta: “Il procedimento è semplice e sostituisce le telefonate o addirittura le prenotazioni effettuate sul posto: basta infatti mandare una foto della ricetta al numero whatsapp attivato dal Cup, richiedendo la visita specialistica. Dopo l’invio del messaggio i pazienti sono richiamati dopo poco tempo da uno degli operatori, con il quale concorderà, secondo le proprie esigenze, la visita specialistica”.

Minacce di morte a Licata, Peritore: “Non ci fate paura”

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L’imprenditore licatese, Valerio Peritore, che insieme al cugino, Angelo Incorvaia, gestisce l’impresa di smaltimento rifiuti “Omnia srl”, interviene a seguito delle minacce di morte subite. Peritore commenta: “Non ci stancheremo mai di denunciare. E non ci fermeremo di fronte a questa intimidazione. Non ci fate paura, non riuscirete a fermarci”. Nel settembre scorso, Peritore e Incorvaia hanno denunciato un episodio di concussione che poi ha provocato l’arresto di due dipendenti del Comune di Campobello di Licata. Martedì scorso, innanzi all’ingresso dell’impresa Omnia, in contrada Bugiades, a Licata, è stato scoperto un foglio con scritte minacce di morte e due proiettili di fucile calibro 12 non esplosi.