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Enna, frode sui ticket sanitari

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Ad Enna, i rappresentanti di una società di Catania, affidataria del servizio di gestione del Cup, il Centro unico prenotazioni, all’Azienda sanitaria, avrebbero frodato sui ticket ospedalieri. La Procura ha imposto un provvedimento di sequestro preventivo di denaro, beni e automobili, per diverse centinaia di migliaia di euro. Le indagini sono state avviate alla fine del 2016, dopo una serie di segnalazioni e denunce alla Procura, per l’ipotesi di peculato ai danni dell’Azienda sanitaria.
La misura è stata eseguita dalla Sezione reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione della Squadra Mobile, e dalla Sezione mobile del nucleo polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza.

Blitz “Montagna”, consigli per le estorsioni

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Ancora le intercettazioni nell’ambito della maxi inchiesta antimafia “Montagna” confermano che le estorsioni, oltre la droga, sono una delle prime fonti di approvvigionamento finanziario. E tra gli indagati vi sono coloro che sono più di esperienza, e consigliano gli altri, suggerendo modi e raccomandando soprattutto prudenza, mai mosse azzardate, come il presunto capomafia di Bivona, l’anziano Giuseppe Spoto, che invita prima ad acquisire informazioni sulla vittima e poi ad agire, e le sue parole intercettate sono state: “… per esempio a Favara… noi dobbiamo andarlo a cercare e dirgli che persone sono… lui ti dice sono avvicinabili… è questo il passo da fare… sono persone avvicinabili che ci si può andare… allora uno ci va… se lui dice ‘non è avvicinato’… ci togliamo le mani e chiuso… perché io non posso consumare a te… io non posso mettere in difficoltà l’amico… se lui… la persona è affidabile… ma non è che ti vengo a cercare… io faccio… direttamente… vado là… faccio quello che devo fare”. E poi, vi sono coloro che sarebbero meno diplomatici e più determinati, come Vincenzo Mangiapane, a Cammarata, e le sue parole intercettate sono: “… rompere le pa… ad uno due persone… quanto camminano un po’ con la testa bassa… poi si vede e si discute… mi si gonfia la mi… che ancora al mio paese… al mio paese… devono venire… di lì con i camion che sono alla stazione che ci lavorano… senza dire nemmeno buongiorno…”. E poi, ancora, vi sono coloro che sono più bellicosi e belligeranti, come Giuseppe Quaranta, a Favara, e le sue parole intercettate sono: “… noi siamo quelli che siamo… noi non cerchiamo a nessuno… nel momento in cui arrivano… tre… quattro… cinque giorni al massimo il segnale… devono essere loro a cercarci… o vengono per noi o se ne vanno dagli sbirri… le strade sono due punto…”. E Quaranta avrebbe privilegiato alcune modalità intimidatorie, indicando “corone di fiori nei cantieri o l’acido delle batterie nei serbatoi degli escavatori”. E poi vi sono coloro del tutto radicali e immediati, come sarebbe Antonio Giovanni Maranto, capo del mandamento di San Mauro Castelverde, nel Palermitano, e le sue parole intercettate, poche parole, sono state: “…colpiamo e vaffa…, così corre…”.

Statale 640, incidente mortale, morto un uomo di Casteltermini

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Lungo la strada statale 640 Agrigento – Caltanissetta, nei pressi del bivio tra Aragona e Favara, un incidente autonomo ha provocato un morto e il ferimento di altre due persone. I tre sono stati a bordo di un’auto Peugeot 206 che, per cause in corso di accertamento, si è ribaltata fuori strada. Michele Palumbo, 69 anni, di Casteltermini, pensionato, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo ed è deceduto. Gli altri due a bordo, due donne, delle quali una è stata al volante, sono state soccorse all’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. Non sarebbero in pericolo di vita.

Prossimi alla stabilizzazione 2mila precari nella Sanità pubblica siciliana

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Semaforo verde in Sicilia alla stabilizzazione di almeno 2mila precari nella sanità pubblica. Un apposito piano operativo è stato predisposto dall’assessore regionale Ruggero Razza. Tale processo di stabilizzazione è atteso dal prossimo 20 febbraio in poi, con la graduale e progressiva trasformazione di tutti i contratti a tempo determinato in impieghi a tempo indeterminato. E’ una manovra che interessa infermieri, medici e amministrativi, sia con qualifiche ordinarie che dirigenziali. Alle stabilizzazioni si procederà anche senza attendere la definizione della nuova rete ospedaliera e il piano triennale delle assunzioni. L’unico limite riguarda la copertura finanziaria, che ogni manager dovrà assicurare entro il 20 febbraio. E per ciò è autorizzato ad aumentare la voce di spesa relativa alle assunzioni diminuendo in modo corrispondente quella per i contratti flessibili. Contestualmente, quindi, scatterà un divieto di sottoscrivere nuovi contratti flessibili. Inoltre, nell’attesa delle stabilizzazioni, i contratti di tutti i precari attualmente in servizio possono essere prorogati fino all’assunzione definitiva.

“Revoca protezione”, Cutrò si appella al Capo dello Stato

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Ignazio Cutrò

A seguito del rigetto del ricorso da parte del Tar Lazio contro il provvedimento di revoca della protezione, l’imprenditore di Bivona, testimone di Giustizia e presidente della relativa associazione nazionale, Ignazio Cutrò, ha scritto un messaggio-appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ignazio Cutrò, tra l’altro, afferma: “Chiedo al Capo dello Stato di fare tutto il possibile per proteggere la mia famiglia e sopratutto di fare chiarezza su come sia stato possibile che la commissione centrale del ministero degli Interni abbia revocato le speciali misure di protezione, mettendo così a grave rischio di vita la mia famiglia. Quello che fa più male sta proprio nelle parole intercettate dai carabinieri nel corso delle indagini: un capomafia confida nel fatto che lo Stato si stancherà di proteggere la famiglia Cutrò. Anzi per il capomafia questa è una certezza. Il nocciolo sta proprio nell’assoluta consapevolezza del capomafia che basterà semplicemente attendere che lo Stato si stufi di Ignazio: che lo faccia per risparmiare danaro e quindi per ridurre i costi della sua protezione oppure per il suo temperamento, per le sue proteste, poco importa. Il capomafia sa bene che deve soltanto attendere questo momento e potrà uccidere Ignazio Cutrò e la sua famiglia. Noi, se siamo uno Stato civile che vuole veramente sconfiggere le mafie e sostenere gli onesti cittadini che denunciano, dobbiamo infrangere, spezzare questa granitica certezza del capomafia che mai e poi mai lo Stato smetterà di proteggere i testimoni di giustizia”.

Canicattì, rapinata una farmacia

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Canicattì

A Canicattì due malviventi, travisati al volto e armati di pistola, hanno rapinato la farmacia in via Antonino Sciascia. I rapinatori hanno arraffato il denaro in cassa e sono fuggiti. Bottino da quantificare. Indagini in corso.

Maltrattamenti e lesioni, arresto a Sciacca

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A Sciacca è stato arrestato D C, sono le iniziali del nome, 52 anni. L’uomo risponde di maltrattamenti e lesioni a danno della moglie e del genero. Lui avrebbe, tra l’altro, colpito e ferito al volto il genero col remo di una barca. Lo scontro sarebbe insorto per questioni economiche. Moglie e genero sono stati soccorsi entrambi in ospedale.

Omicidio Vinci a Canicattì, giudizio immediato per Lodato

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La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto il giudizio immediato a carico di Daniele Lodato, 34 anni, di Canicattì, imputato dell’omicidio, il 18 giugno scorso, di Marco Vinci, 22 anni, anche lui di Canicattì. Il delitto è stato commesso in piazza Dante, nei pressi della chiesa di San Domenico. La prima udienza del processo, innanzi alla Corte d’Assise di Agrigento, è in calendario il 9 marzo. Il difensore di fiducia di Lodato, l’avvocato Luisa Di Fede, ha facoltà di scegliere eventualmente riti alternativi. La parte civile nel processo sarà rappresentata dall’avvocato Santo Lucia.

Blitz “Montagna”, sequestrata una “montagna” di denaro

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Nel corso delle perquisizioni eseguite dal Comando provinciale dei Carabinieri di Agrigento nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Montagna”, è stata sequestrata anche una “montagna” di soldi, e, in particolare, 500mila euro in contanti. Ecco la foto del sequestro dell’ingente somma di denaro…

“Dimissioni Fontana”, l’intervento di Cardella (video intervista)

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Manlio Cardella

Il segretario provinciale della Confael di Agrigento, Manlio Cardella, interviene a seguito delle dimissioni dell’assessore all’Ambiente del Comune di Agrigento, Mimmo Fontana.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda una intervista allo stesso Cardella.