Ad Agrigento, in via Atenea, i Carabinieri, impegnati in un posto di blocco, hanno arrestato F H, sono le iniziali del nome, 25 anni, nato ad Agrigento da genitori immigrati, sorpreso in possesso di tre dosi di hashish, 7 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento delle dosi di sostanze stupefacenti. Il 25enne risponderà all’autorità giudiziaria di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il controllo rientra nell’ambito di una intensificazione dei servizi di prevenzione nel centro storico del capoluogo, disposta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Agrigento.
Il “Buttitta” per il teatro all’attore Giugiu Gramaglia
Sono stati ufficializzati dalla presidente del Centro culturale Renato Guttuso di Favara, Lina Urso Gucciardino, i nomi degli insigniti dei Riconoscimenti Speciali inseriti nel contesto della 19° edizione del Premio di arte e cultura siciliana “Ignazio Buttitta”. Si tratta di un riconoscimento a donne e uomini di Sicilia che si sono particolarmente distinti nel loro settore lavorativo. La consegna dei riconoscimenti si svolgerà giovedì 8 dicembre al Castello Chiaramonte a Favara alle ore 16:30. Ebbene, tra i premiati, per il teatro, vi è l’attore empedoclino Giugiù Gramaglia, che commenta: “Mi lusinga e onora che la giuria di questo prestigiosissimo premio abbia pensato a me. Voglio dedicare questo riconoscimento ad una persona cara, che purtroppo di recente ci ha lasciato prematuramente, e alla mia famiglia che mi sostiene e ne condivide i sacrifici”. Giugiù Gramaglia, tra l’altro, sarà al più presto in tv nella fiction di Canale 5 “Emanuela Loi”, in cui interpreta il ruolo di “Rampulla”, un personaggio ambiguo.
Borsellino su dilagare criminalità nel centro storico di Agrigento
Il consigliere comunale di Agrigento, Salvatore Borsellino, ritiene non più tollerabile il dilagare degli episodi di criminalità nel centro storico della città. Il consigliere di “Sicilia Futura” ricorda che già nel settembre 2015 presentò un’interrogazione affinchè fossero potenziati i controlli nella zona. E adesso afferma: “Sono trascorsi 26 mesi da quel settembre 2015, data in cui tramite interrogazione consiliare si chiedeva di incrementare, con apposito servizio di vigilanza notturna, i controlli nel centro storico, a seguito dei continui scippi a donne anziane, le automobili danneggiate e i furti che i residenti subivano all’interno delle proprie abitazioni. Ad oggi nessun servizio di vigilanza è stato incrementato, nonostante le continue denuncie dei cittadini residenti che fino a poche settimane addietro hanno subito gravi furti all’interno delle proprie abitazioni, con la propria incolumità e quella dei propri figli messa a serio rischio e pericolo. Quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città ed attrattiva per i turisti che amano immergersi tra la storia e la cultura, oggi è lo spettro del vandalismo selvaggio e brutale per i nostri concittadini che vivono in modo costante con la paura di essere derubati, scippati e bastonati da vandali che violentano e denigrano il nostro centro storico. Si chiede con forza, agli organi competenti, di incrementare i controlli e di mettere in atto l’ interrogazione consiliare protocollata nel settembre del 2015”.
Da Agrigento, “cari Nello e Gaetano…”
L’Amico del Popolo, l’organo ufficiale della Curia di Agrigento, lancia un appello a presidente e vice presidente della Regione, per la Cattedrale e per il Consorzio universitario. E in una lettera diffusa alla stampa, tra l’altro, scrive: “Cari Nello e Gaetano, salvate la Cattedrale, o almeno provateci seriamente, approvando nei primi cento giorni tempi e finanziamenti certi per i progetti di messa in sicurezza definitiva del colle e delle fabbriche. E salvate anche l’università, favorendo la rimessa a regime di tutte le facoltà sospese dall’Università di Palermo per mancanza di fondi. Mettete da parte – non per cento giorni, ma per almeno quattro anni – i toni da campagna elettorale, rimboccatevi le maniche. Assumetevi oneri e onori delle vostre posizioni e delle vostre decisioni, ma non restate immobili di fronte ai disastri annunciati”.
Agrigento, contro la violenza sulle donne, iniziativa alla “Quasimodo” (video intervista)
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donne, iniziativa alla scuola Quasimodo ad Agrigento. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Agrigento, la nuova “Polizia Locale” (video interviste)
Ad Agrigento, a Villaseta, nei pressi della piscina comunale, inaugurata la nuova sede della Polizia Municipale. La cerimonia e gli interventi sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Nettezza urbana a Licata, Srr Ato 4 Agrigento est in conferenza
Raccolta e trasporto rifiuti nel comune di Licata. Conferenza del commissario straordinario della Srr Ato 4 Agrigento est, Salvatore Gueli. L’intervista è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
La “dinastia” dei Genovese
Francantonio Genovese è stato già condannato in primo grado a 11 anni di reclusione per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “Corsi d’oro” della Formazione Professionale in Sicilia. Adesso, gli indagati per riciclaggio dai magistrati della Procura di Messina sono ancora lui, Francantonio, il figlio Luigi neo deputato regionale a 21 anni di età, la moglie Chiara Schirò, il cognato Francesco Rinaldi, la sorella Rosalia e il nipote Marco Lampuri. E il giudice per le indagini preliminari del Tribunale Peloritano la definisce una “dinastia”, e poi aggiunge: “Sì, è una dinastia con tre generazioni coinvolte. Infatti, il primo indagabile, teoricamente, è Luigi Genovese senior, nonno dell’attuale deputato 21enne. E Francantonio è autore di una impressionante attività di dismissioni, avvalendosi di figli e nipoti. Per salvare il tesoro di famiglia, frutto di una maxi evasione del padre Luigi, il figlio Francantonio si sarebbe servito degli altri parenti, ai quali sono stati trasferiti palazzi, case e quote delle società di famiglia, tra contratti di compravendita, locazione e fatture varie”. Ecco perché le indagini ruotano intorno alla “dinastia”, al vincolo familiare, utile e strumentale a occultare il patrimonio, in cui è compreso anche il gioiello di famiglia, la “Caronte tourist”, che è la società che da decenni gestisce i traghetti sullo Stretto di Messina. Ancora il Gip del Tribunale di Messina sottolinea che i familiari di Francantonio Genovese non sono stati ignari ma “autori di comportamenti connotati dalla massima consapevolezza rispetto allo schema delittuoso che si andava a comporre. La circostanza che le condotte siano compiute da più componenti di un medesimo gruppo familiare aggrava semmai la loro posizione”. Nel canestro del sequestro compiuto dalla Guardia di Finanza vi sono più di 25 milioni di euro in contanti su un conto intestato ad una società panamense offshore all’istituto di credito “Julius Bar” di Montecarlo, poi altri conti all’Unicredit e alla Banca di credito peloritano di Messina, poi la villa di Ganzirri dove la famiglia abita, poi alcuni appartamenti tra Roma, Messina e Taormina, e poi diverse quote societarie trasferite dal padre Francantonio al figlio Luigi, che replica: “Sto già valutando insieme al mio legale di fiducia le iniziative da assumere in sede giudiziaria, certo di dimostrare la linearità e la regolarità della condotta mia e dei miei congiunti nella gestione dei beni di famiglia. Anche se la tempistica di questo provvedimento può apparire sospetta, voglio credere che non vi sia alcuna connessione con la mia recente elezione all’Assemblea Regionale Siciliana. Dunque non consentirò nessuna eventuale strumentalizzazione in chiave politica. Ringrazio le centinaia di persone che già in queste ore mi hanno manifestato grande solidarietà e affetto”.
Cua, “avanti tutta”
Ad Agrigento il Consorzio universitario è impegnato nelle rituali operazioni ricorrenti in occasione dell’inizio dell’Anno Accademico. E nel frattempo, prosegue incessante l’impegno della dirigenza per il rilancio dell’offerta formativa e didattica del Polo Universitario, e quindi a favore di una maggiore attrazione verso il Consorzio agrigentino. E’ in cantiere, ed è ormai prossima alla conclusione, la stipula di un protocollo d’intesa con una Università Statale della Romania per l’avvio ad Agrigento di altri corsi di laurea. Si tratta, nel dettaglio, della stessa Università Statale Romena che ha avviato con successo la facoltà di Medicina in Sicilia, all’Università Kore di Enna. L’accordo sarà sottoscritto a breve, e presentato poi ufficialmente in conferenza. Ancora in riferimento all’offerta formativa attuale, il corso di laurea in Mediatore Culturale è sicuramente il fiore all’occhiello della stagione accademica che si appresta ad iniziare al Consorzio universitario della provincia di Agrigento. Nel merito di tutto ciò ascoltiamo il presidente del Cua, Giovanni Di Maida…intervista a Di Maida…
E adesso ascoltiamo ancora il presidente Di Maida in riferimento alla condizione economica del Consorzio universitario di Agrigento e sui rapporti, ancora di carattere finanziario, intercorrenti con l’Università di Palermo…intervista a Di Maida…
Firetto ha incontrato il console generale del Marocco
Ad Agrigento, il console generale del Marocco in Sicilia, Fatima Baroudi, è stata ricevuta dal sindaco di Agrigento, Lillo Firetto. E’ stata una visita di cortesia del console, dopo il suo insediamento a Palermo, per accertarsi delle condizioni di vita della numerosa comunità marocchina che vive stabilmente ad Agrigento. L’incontro si è concluso con uno scambio di doni, di artigianato locale, tra sindaco e console. Firetto ha invitato il console Fatima Baroudi a tornare ospite nella città dei Templi in occasione della prossima edizione del Mandorlo in fiore, nel mese di marzo del 2018.