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Agrigento, il palazzo di giustizia si tinge di rosa

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Il palazzo di giustizia di Agrigento si tinge di rosa. Tra gli uffici di via Mazzini hanno assunto servizio sette nuovi magistrati. E si tratta di tutte donne, 5 sostituti procuratore e 2 giudici. Le sette hanno prestato giuramento innanzi al Tribunale collegiale civile presieduto da Luciana Elisabetta Razete. E sono, alla Procura, quindi nel settore inquirente: Paola Vetro di Palermo, Chiara Bisso di Rapallo, Gloria Andreoli della provincia di Chieti, Emiliana Busto di Napoli e Rossella Incardona di Agrigento. E poi, al Tribunale, quindi nel settore giudicante: Maria Cristina La Barbera, al civile, e Ornella Zelia Maimone, al penale, entrambe di Pietraperzia. Il procuratore, Luigi Patronaggio, ha invitato i colleghi a seguire l’esempio di sobrietà di Rosario Livatino e le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha spronato i magistrati “a servire la giustizia, lontano da ribalte, perché la toga non è un abito di scena”.

Il cassonetto e il camion in via Picone: ad Agrigento si ragiona così

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Ad Agrigento si ragiona nel seguente modo: se il camion di un’impresa privata impegnata in lavori sul prospetto di un palazzo in via Picone è posteggiato selvaggiamente per diversi giorni intralciando il lavoro notturno dei netturbini impegnati a svuotare il cassonetto, non si avvertono i Vigili urbani per civilizzare il posteggio permanente del camion dell’impresa privata. Non sia mai. La soluzione più pratica e veloce è lo spostamento del cassonetto all’altro capo della strada. Tanto, chi se ne frega dei cittadini utenti che pagano la tassa sui rifiuti più cara d’Italia. E quindi il camion dell’impresa privata è sempre posteggiato selvaggiamente in via Picone, e il cassonetto è stato rimosso. Adesso sul posto vuoto fiorirà una maxi discarica di rifiuti. Ad Agrigento si ragiona e si agisce così. Ogni altro commento è superfluo. Vergognatevi, se ne siete ancora capaci, e basta.

Processo frana Viale della Vittoria, Comune Agrigento citato a “garanzia”

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Ad Agrigento, lo scorso 5 giugno, in occasione dell’udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del costone ad Agrigento, al Viale della Vittoria, il 5 marzo del 2014, gli sfollati del palazzo Crea, gravemente danneggiato dalla frana, hanno chiesto al giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfonso Malato, che il Comune di Agrigento fosse citato al processo come “responsabile civile”. Si tratta di una istanza finalizzata al risarcimento dei danni subiti. Ebbene, adesso il giudice ha deciso e, condividendo le tesi dei difensori delle parti civili, ha disposto la citazione “in garanzia” del Comune di Agrigento, ipotizzando una sua corresponsabilità in quanto accaduto, e dunque la citazione è a garanzia del risarcimento dei danni subiti dalle parti civili costituite in giudizio.

In marcia per la Cattedrale

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Dopo lo sfogo del Cardinale Francesco Montenegro, vista la grave situazione della Cattedrale di Agrigento, che di giorno in giorno continua a scivolare giù, e anche in ragione della preoccupazione insorta per il rischio sgombero dei residenti nelle vie ai piedi del Colle di San Gerlando, la Comunità ecclesiale di Agrigento ha ritenuto opportuno organizzare una “marcia silenziosa di indignazione e sensibilizzazione per il colle di Agrigento e il suo centro storico”. La marcia è partita da Via Imera, e in un lungo corteo ha attraversato la via 25 Aprile, la via Gioeni, la via Plebis Rea, piazza Bibbiria, e si è conclusa in piazza don Minzoni davanti la Cattedrale di Agrigento, con la preghiera del Cardinale Francesco Montenegro.

In prima fila uno striscione che recita: “San Gerlando proteggi la nostra città”, tenuto in mano dai ragazzi della Comunità ecclesiale. Dietro Don Franco, il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto. I cittadini hanno risposto positivamente all’invito e sono scesi in piazza in tanti, tantissimi, per manifestare indignazione verso quella politica che per troppi anni ha fatto solo promesse. Adesso forse è arrivato il momento di metterci la faccia, e risolvere velocemente il problema ed eliminare i rischi a cui sono esposti i cittadini. I ritardi, causati anche dalla mancata convergenza sugli interventi da attuare da parte dei tecnici coinvolti nella elaborazione dei progetti, devono essere recuperati. La Cattedrale deve essere restituita alla città di Girgenti, non può, essere abbandonata a se stessa. Un grido d’allarme, al quale hanno partecipato anche la ConfCommercio, i sindacati Cgil Cisl e Uil, il Fai Agrigento, l’Associazione Mareamico, il movimento civico “Agrigento Punto e a Capo”.Ha partecipato anche il segretario regionale della Cna, Pietro Giglione, accompagnato dal presidente della sede cittadina, Emanuele Farruggia, e da un gruppo di artigiani e imprenditori, per esprimere vicinanza alla Chiesa, alle famiglie, ma anche per stare al fianco delle attività produttive, che operano in via 25 Aprile, alle prese con il disagio e con il rischio di dover chiudere i battenti a causa dello scivolamento del colle sui cui sorge la Cattedrale di San Gerlando.

Naufragio nel Canale di Sicilia, 23 morti

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Nonostante le tante iniziative adottate, o soltanto annunciate, il Mediterraneo è sempre battuto dagli scafisti, pronti a traghettare migranti dall’Africa in Italia. E non mancano i naufragi. Un gommone è affondato in acque internazionali, a largo delle coste libiche, con un bilancio provvisorio di 23 morti e 64 sopravvissuti. Sono stati i piloti di un elicottero, imbarcato sulla nave militare spagnola Cantabria, durante una perlustrazione nel Canale di Sicilia, ad accorgersi del gommone semi-affondato e di persone in mare. Sono stati avviati i soccorsi, coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera, la nave spagnola ha raggiunto l’area del naufragio e sono stati così trasbordati i sopravvissuti e recuperati i cadaveri. Nel frattempo altre centinaia di migranti, soccorsi dal sistema di intervento operante in mare, sono attesi o sono già approdati in diversi porti della Sicilia e della Calabria.

“Voto”, istruzioni per l’uso

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Signori quattro milioni e mezzo di Siciliani aventi diritto: si vota domani, domenica 5 novembre, giorno di San Zaccaria, il padre di San Giovanni Battista, che annunciò la venuta del Messia e che battezzò Gesù. Se vi recherete, vi recherete alle urne, il cui indirizzo e numero di sezione è indicato nella vostra scheda elettorale personale, per scegliere uno dei cinque candidati alla presidenza della Regione. Si tratta di, in ordine alfabetico, Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle, Claudio Fava della Sinistra, Roberto La Rosa dei Siciliani Liberi, Fabrizio Micari del Centrosinistra e Nello Musumeci del Centrodestra. Non è necessario che il candidato deputato da voi scelto sia della stessa forza politica del candidato presidente. Sono due scelte congiunte o disgiunte, secondo vostra volontà. La domanda sorge spontanea: e allora le schede elettorali saranno due? No, la scheda elettorale è una sola, e sulla stessa scheda si vota la lista regionale collegata al candidato presidente che intendete votare, e la lista provinciale collegata al candidato deputato che intendete votare. Se votate solo per il candidato deputato, quindi se votate solo per la lista provinciale, e non votate per nessuna lista regionale, allora il voto alla lista provinciale si estende automaticamente alla lista regionale collegata alla lista provinciale scelta. Dunque ricapitolando: disegnate una x sul rettangolo del candidato presidente della Regione scelto. Poi esprimerete la preferenza per un candidato all’Assemblea Regionale scrivendo il suo nome accanto al simbolo sbarrato della sua forza politica. Si vota dalle ore 8 alle ore 22. Lo scrutinio, quindi lo spoglio delle schede e la conta dei voti, inizia lunedì 6 novembre alle ore 8. Non vi sarà alcun ballottaggio o quorum da raggiungere: è proclamato eletto alla carica di Presidente della Regione il capolista della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti validi. Poi l’Assemblea Regionale è eletta con il sistema proporzionale con un correttivo maggioritario. I seggi a Sala d’Ercole sono 70 e non più 90: 62 sono attribuiti in ragione proporzionale sulla base di liste di candidati concorrenti nei collegi elettorali provinciali. Il 63esimo seggio al Presidente della Regione. I restanti, fino ad un massimo di 6, ai candidati della lista regionale (il listino) del Presidente eletto. Poi, la soglia di sbarramento: non sono ammesse all’assegnazione dei seggi le liste provinciali il cui gruppo abbia ottenuto nell’intera Regione una cifra elettorale inferiore al 5% del totale regionale dei voti.

Cimino: “Non partecipo alla marcia per la Cattedrale e vi spiego perchè”

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Michele Cimino

Il deputato regionale di Sicilia Futura, Michele Cimino, non partecipa alla marcia per la Cattedrale ad Agrigento, spiega il perchè e afferma: “Dopo la SS. Messa di Domenica scorsa sono stato invitato, come tutti i fedeli presenti, dal sacerdote della Basilica dell’Immacolata a partecipare alla Marcia silenziosa in favore del Colle e della cattedrale di Agrigento.
Senza alcuna esitazione diedi la mia disponibilità e la mia totale condivisione all’iniziativa, pienamente consapevole della necessità di contribuire, ancora una volta, ad ultimare un progetto ambizioso e necessario per gli agrigentini, per il quale mi ero già speso come uomo di governo.
Subito, però, mi sono reso conto della possibile strumentalizzazione ordita da parte di alcuni attori (e non solo) dell’iniziativa, e ricordando la marcia e l’accampamento dinnanzi la Prefettura per l’aeroporto di Agrigento è maturata in me la convinzione che le marce non servono ad accelerare la realizzazione degli interventi a favore del territorio, ma serve, invece, l’impegno determinato nelle sedi opportune. La strumentalizzazione, di quella marcia, si è conclamata con la denigrazione, fine a se stessa, dell’intera classe politica agrigentina ed ha avuto riprova nel fatto che le marce, prive di contenuti e di serie proposte risolutorie, non servono a nulla se non a consentire la passerella di chi vive di fatti evanescenti e fuori dalla realtà, che rispondono, però, a logiche che non mi appartengono.
Avrebbe avuto senso sollevare il problema dopo questa scadenza elettorale ai deputati della nuova legislatura per impegnarli seriamente sulla futura attività di governo e non organizzare una marcia proprio in concomitanza della chiusura della campagna elettorale.
Per tali ragioni ho deciso non solo di non partecipare, ma soprattutto di denunciare i fatti all’Autorità giudiziaria, per accertare eventuali responsabilità, stante l’imminente chiusura della campagna elettorale”.

Agrigento, marcia per la Cattedrale, l’intervento di Rita Monella (video intervista)

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Oggi venerdì 3 novembre ad Agrigento è il giorno della marcia dell’indignazione per la Cattedrale di Agrigento e le sorti del colle del centro storico, dalle ore 18 in poi fino alla sera. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda l’appello alla partecipazione da parte della consigliere comunale indipendente, Rita Monella.

L’Ais di Agrigento premiata al Congresso nazionale di Taormina

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Ancora una volta “Sicilia in Bolle”, la manifestazione sulle bollicine della Sicilia, si rivela foriera di soddisfazioni per la Delegazione Ais, l’Associazione italiana Sommelier, di Agrigento. In occasione della quinta edizione del premio “Surgiva”, consegnato durante il Congresso Nazionale a Taormina, il secondo posto su 163 partecipanti è stato assegnato alla Delegazione di Agrigento, in ragione dell’elevato profilo dell’evento “Sicilia in Bolle”, la manifestazione sulla produzione spumantistica siciliana. Surgiva, l’acqua trentina complice del gusto, da anni accompagna l’Associazione Italiana Sommelier come acqua ufficiale nelle degustazioni. Il delegato Ais di Agrigento, Francesco Baldacchino, commenta: “Questo premio è un ulteriore riconoscimento al ruolo di ambasciatori del bere di qualità da sempre svolto dai sommelier ed è attribuito alla delegazione territoriale che più si è distinta per attività innovative o particolarmente efficaci nella diffusione della cultura dell’acqua e del vino”.

Nuovo regolamento utilizzo palasport “Gigi Salemi” a Racalmuto

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All’albo pretorio on line della Provincia di Agrigento è stato pubblicato il regolamento per l’utilizzo del palasport “Gigi Salemi” di Racalmuto, di proprietà dell’Ente Provincia. Il palasport è a disposizione di tutte le associazioni e scuole che svolgono attività sportive di interesse pubblico, in particolare per l’attività formativa dei più giovani, l’attività sportiva delle scuole, quella agonistica (ovvero campionati, tornei e manifestazioni ufficiali organizzati da federazioni e organismi riconosciuti dal Coni), l’attività motoria per anziani e disabili e quella ricreativa e sociale per tutti i cittadini. Nel nuovo regolamento sono indicati, tra l’altro, i giorni di utilizzo della struttura, le modalità di utilizzo e di accesso, le tariffe orarie e i criteri per la gestione di eventuali spazi pubblicitari all’interno della struttura stessa.