La Corte d’Appello di Messina, riformando la sentenza di primo grado, ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, e l’ex sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio, condannati in primo grado a 6 anni di reclusione ciascuno nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione dell’ottobre del 2009 che provocò 37 vittime. Di conseguenza sono stati revocati i risarcimenti civili sanciti a conclusione del giudizio di primo grado, nel corso del quale sono stati assolti i dirigenti della Regione e della Protezione civile imputati. Ovviamente ricorre delusione tra i familiari delle vittime presenti alla lettura del dispositivo.
Ad Agrigento nella Valle dei Templi il “Solfest”
Ad Agrigento, nella Valle dei Templi, al teatro del Tempio di Giunone, i prossimi 3 e 4 agosto, giovedì e venerdì, alle ore 21, nell’ambito della rassegna “SolFest”, organizzata dal Comitato SolMusic in collaborazione con l’Ente Parco dei Templi, si esibiranno in concerto, giovedì 3, il Musical Sisili, un viaggio nella Sicilia dei primi del ‘900, attraverso gli occhi e la storia vera di un giovane italo-americano. E poi venerdì 4 uno dei chitarristi e compositori più conosciuti a livello internazionale, il Maestro Dominic Miller, che si esibirà con il suo trio. Silent Light è il nome del nuovo album che presenterà alla Valle dei Templi.
La Corte dei Conti approva il giudizio di parifica 2016 della Regione
La sezione riunite di controllo della Corte dei Conti ha parificato il rendiconto della Regione Sicilia per il 2016, rilevando come unica anomalia il fondo per le società partecipate, con particolare riferimento ai debiti dell’Ast, l’Azienda siciliana trasporti. I giudici contabili hanno così rigettato quanto richiesto dal Procuratore generale d’appello della Corte dei Conti, Pino Zingale, secondo cui il consuntivo 2016 sarebbe irregolare e, pertanto, da bocciare. La Corte, invece, ha provvisoriamente sospeso il giudizio di parifica, assegnando al Governo un termine entro cui apportare delle correzioni e presentare delle contro – deduzioni al giudizio negativo della Procura Generale. E in tale direzione si è mosso l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei.
Dopo l’ok della Corte dei Conti, Crocetta rilancia la candidatura
Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, gratificato e rinvigorito dopo l’ok al giudizio di parifica del consuntivo 2016 da parte della Corte dei Conti, rilancia la propria ricandidatura a governatore. Lo stesso Crocetta afferma: “Dopo l’ok della Corte dei conti confermo che mi ricandido alla presidenza della Regione. Primarie? Se ci saranno bene, io comunque sono in campo. I giudici della Corte dei Conti hanno confermato la solidità della Regione siciliana e il grande lavoro che il mio governo ha fatto per risanare il bilancio”.
Agrigento, blitz “Oro rosso” della Polizia Ferroviaria e Stradale
Ad Agrigento, nella zona industriale, la Polizia Ferroviaria e Stradale ha sorpreso, sequestrato e multato un camion stracarico di ferraglia. Il conducente, B M sono le iniziali del nome, 65 anni, di Favara, sorvegliato speciale, è stato denunciato a piede libero alla Procura di Agrigento, e risponderà ai giudici di trasporto non autorizzato di rifiuti speciali. Il blitz è stato intitolato “Oro Rosso”. Il camion è risultato senza revisione, carta di circolazione e assicurazione. Le sanzioni complessive, oltre il sequestro, ammontano a 5.200 euro.
San Leone, la Tim replica sul ripetitore: “E’ tutto in regola”
La Tim replica ai recenti interventi delle associazioni ambientaliste MareAmico e Legambiente contro il montaggio di un ripetitore in una zona abitata a San Leone, frazione balneare di Agrigento, al Viale Emporium. La Tim afferma:”Gli impianti di telefonia mobile sono installati nel rispetto delle normative urbanistico – edilizie, garantendo la piena osservanza della legislazione vigente in materia di emissioni di onde elettromagnetiche. In particolare, si segnala che nel caso specifico di San Leone si tratta di installazioni temporanee volte a potenziare la copertura per il periodo estivo e per le quali è stato esperito l’iter autorizzativo previsto coinvolgendo gli enti competenti. Siamo in possesso di tutte le autorizzazioni. Le onde elettromagnetiche rispettano i parametri normativi. Si tratta di un impianto provvisorio, solitamente installato nelle zone dove sono previsti maggiori afflussi turistici o residenziali. Infatti, lo stesso impianto sarà smontato al più tardi entro fine ottobre, alla scadenza dei 120 giorni previsti”.
“Livatino”, illuminazione e video-sorveglianza
A seguito del danneggiamento della stele a Rosario Livatino, sul luogo dell’agguato, ad Agrigento, in contrada Gasena, lungo la strada statale 640, la sezione agrigentina dell’Associazione nazionale magistrati, e le associazioni “Amici del giudice Rosario Livatino” e “Tecnopolis”, si occuperanno del ripristino della lastra di marmo spaccata sul nome del magistrato. Invece, la Cmc Costruzioni, impegnata nei lavori di raddoppio della 640, installerà l’illuminazione pubblica nella zona. E l’associazione “Strada degli scrittori” collocherà un impianto di video – sorveglianza. Tutto ciò sarà pronto, secondo le intenzioni, entro il prossimo 21 settembre, giorno del 27esimo anniversario della morte del giudice Livatino.
Riina: “3000 anni ma non mi piego”
Il Procuratore Generale di Bologna adesso è Ignazio De Francisci, già in servizio nel pool di Falcone e Borsellino a Palermo e poi Procuratore della Repubblica di Agrigento. E De Francisci si è opposto alla concessione a Totò Riina del differimento della pena o dei domiciliari per motivi di salute. E il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha condiviso e ha sentenziato: no. Il difensore di Riina, l’avvocato Luca Cianferoni, annuncia ricorso in Cassazione, la stessa Cassazione che al Tribunale di Sorveglianza ha raccomandato di rispettare il diritto del detenuto alla morte dignitosa. Agli atti giudiziari vi è anche una relazione medica firmata da Michele Riva, primario ospedaliero a Parma dove Totò Riina è stato e sarà ancora detenuto al 41 bis, secondo cui il boss sarebbe a rischio di morte improvvisa. E tra gli stessi atti, a fronte di tanto ricorrente morte, vi è una intercettazione che invece, almeno secondo le intenzioni investigative, intenderebbe provare che Totò Riina è più che vivo. E’ il 27 febbraio scorso, e la conversazione tra Riina e la moglie Ninetta Bagarella è video – registrata. Lui: “Io non mi pento…a me non mi piegheranno. Io non voglio chiedere niente a nessuno … mi posso fare anche 3000 anni, no 30 anni”. Ebbene, i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, che hanno negato il differimento della pena o i domiciliari, nella motivazione scrivono che “è degno di nota il fatto che Riina asserisca che non si piegherà e non si pentirà mai. E altrettanto significativo è un passaggio durante il quale i coniugi giungono ad affermare che i collaboratori di giustizia vengono pagati per dire il falso”. Infatti, nella trascrizione della conversazione tra Riina e la moglie Ninetta si legge: “Io non ho fatto niente e non so niente e quello… Brusca…”. E la moglie risponde: “Ma tu lo sai che quelli prendono soldi quando dicono queste cose?”. Lui: “Certo”. Lei: “E allora… più se ne inventano e più sono pagati”. Lui: “Esatto…”. Lei: “Non è che è gratis quando lui dice queste cose che non esistono e perciò! Eh perciò ci vivono tutti! È così”. E poi, ancora i giudici del Tribunale di Sorveglianza sostengono, e spiegano, la pericolosità sociale attuale di Totò Riina, e scrivono: “Riina appare ancora in grado di intervenire nelle logiche di Cosa Nostra, nonostante le sue condizioni di salute e l’età ormai avanzata, e va quindi ritenuta l’attualità della sua pericolosità sociale. La lucidità palesata da Riina e la tipologia dei delitti commessi in passato, di cui è stato spesso il mandante e non l’esecutore materiale, inducono a ritenere che il suo stato di salute non sia tale da ridurre del tutto il pericolo che lo stesso Riina possa commettere ulteriori gravi delitti. E poi, non potrebbe ricevere cure e assistenza migliori: a Parma vi è l’assoluta tutela del diritto alla salute sia fisica che psichica del detenuto”.
Tribunale Sorveglianza conferma detenzione ospedaliera per Riina
Il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta di differimento pena o, in subordine, di detenzione domiciliare presentata dagli avvocati difensori del boss Totò Riina. I giudici hanno riunito due procedimenti, decidendo su entrambi. Riina quindi sarà ancora detenuto al 41bis nel reparto riservato ai carcerati dell’ospedale di Parma. Alla richiesta dei legali, motivata da ragioni di salute del boss, si è opposto il Procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci, già procuratore di Agrigento e a lavoro a Palermo nel pool di Falcone e Borsellino.
Sesso in automobile: multa di 10mila euro
Lungo l’autostrada Palermo – Mazara del Vallo, nei pressi dello svincolo per Partinico, la Polizia Stradale ha inflitto una multa di 10mila euro ad una coppia sorpresa in rapporto sessuale all’interno di un’automobile. I due si sono giustificati sostenendo di non essere a conoscenza che ciò fosse proibito, e lo hanno trascritto a verbale. La Polizia Stradale ribatte: “Sono controlli che facciamo con una certa frequenza, e anche le multe sono frequenti, soprattutto nella stessa zona dove le auto in sosta rischiano di creare pericolo per gli automobilisti”.