A Licata i Carabinieri hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento J B, sono le iniziali del nome, 29 anni, originario del Senegal e richiedente asilo politico, domiciliato a Licata, e sorpreso in Corso Italia in possesso di 7 grammi di hashish, divisi in 4 dosi, il tutto sequestrato dai militari.
Licata, controlli dei Carabinieri contro vendita abusiva di ortofrutticoli
A Licata i Carabinieri hanno compiuto dei controlli per la prevenzione e repressione del fenomeno della vendita abusiva di prodotti ortofrutticoli, tra la via Principe di Napoli e Corso Umberto primo. Sono stati multati 2 venditori abusivi di frutta, elevando complessivamente 4 sanzioni amministrative per un importo di circa 1600 euro. E sono stati sequestrati circa 300 chili di frutta, il tutto venduto abusivamente in assenza delle autorizzazioni previste per la commercializzazione e vendita di prodotti alimentari, in tutti i casi di dubbia provenienza. I controlli proseguiranno anche in altre zone della città.
Alunni maltrattati, richiesta di condanna per le maestre
A Palermo, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Ilaria De Somma, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi a carico di Vita Fuoco, e poi 3 anni e 4 mesi per Giuseppina Mattina, e 4 anni e 8 mesi per Francesca Orlando. Si tratta delle tre maestre di una scuola di Partinico, accusate di aver maltrattato un gruppo di alunni tra cui un disabile. Dall’indagine sono emerse minacce, parolacce, insulti, schiaffi e pizzichi a danno di bambini terrorizzati. Le ore di lezione per gli alunni della seconda elementare sarebbero state un incubo. Secondo la versione delle maestre Fuoco e Orlando, non si sarebbe trattato di violenze ma solo di rimproveri. L’inchiesta è stata avviata a seguito della denuncia dei genitori di una delle alunne che, turbati dai racconti della figlia, hanno deciso di rivolgersi alla Guardia di Finanza.
Droga a Palermo, “richieste” anche da Corte dei Conti e Regione
A Palermo la Polizia ha eseguito 16 ordinanze cautelari nell’ambito di un’inchiesta antidroga, coordinata dalla Procura, intrapresa nel 2012, e che ha svelato le attività di due distinti gruppi criminali che si sarebbero riforniti di ingenti quantitativi di stupefacenti, provenienti soprattutto dalla Campania e dalla Calabria. La droga è stata destinata in ampia parte ad insospettabili consumatori e liberi professionisti. Alcune richieste di acquisto di droga sarebbero partite anche da un telefono intestato alla Corte dei Conti, e altre da un telefono della Regione siciliana. Il primo gruppo criminale, in costante contatto con la Campania, avrebbe al suo interno esponenti mafiosi riconducibili allo storico mandamento mafioso di “Porta Nuova” e costituisce la riprova di come Cosa Nostra palermitana, attraverso la droga, sia ancora oggi in affari con la camorra napoletana.
Sicilia e assistenza disabili, scontro tra Crocetta e Pif
A Palermo un gruppo di disabili capitanati dall’attore e regista originario di Palermo, Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, hanno occupato la presidenza della Regione, e Pif ha telefonato al presidente Crocetta, e si è rivolto così: “Presidente c’è un’emergenza: ci sono 3600 disabili che non hanno assistenza. E’ un loro diritto. Se lei non è in grado di dare assistenza a questi disabili, se non sa trovare i fondi, si dimetta. Non abbiamo più pazienza, deve trovare subito una soluzione definitiva, basta perdite di tempo. Ci deve dire quando.” Poi Crocetta ha ricevuto Pif e la delegazione di disabili, e si è scatenato un diverbio. Crocetta: “Ci metto te al mio posto così risolvi il problema”. Pif: “Ma io non sono mica il presidente della Regione. Se non risolve il problema di tutti i disabili entro due mesi si dimetta”. Crocetta: “Questo in politica si chiama ricatto, ho preso degli impegni e tu li verificherai”. Pif: “I ricatti li faceva il suo assessore. Presidente è finita. Non avete più credibilità”.
“100 grammi di hashish”, empedoclino patteggia la condanna
Lo scorso 17 febbraio, i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, coordinati dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Pasquale Di Emanuele, 31 anni, di Porto Empedocle, sorpreso, nel corso di un servizio di controllo del territorio, in possesso di 100 grammi di hashish. L’empedoclino, giudicato per trasporto e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e assistito dagli avvocati Luigi Troja e Roberto Vella, ha patteggiato la condanna a 4 mesi di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di una multa di 600 euro.
Presunta prostituzione nel centro storico di Agrigento, indagini concluse
La Procura della Repubblica di Agrigento ha concluso le indagini e ha notificato l’avviso di conclusione, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, a 7 indagati nell’ambito dell’inchiesta contro lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione cosiddetta “Saponara”, dal nome del blitz della Squadra Mobile di Agrigento del 20 giugno 2014, nel centro storico di Agrigento. Tra i sette vi sono quattro donne peruviane, una brasiliana e due agrigentini, Eugenio D’Agostino, 48 anni, e Giuseppe Salamone, 26 anni. Secondo la Procura si sarebbero adoperati, a vario titolo, a gestire due case di appuntamento nelle vie Saponara e Neve.
Siculiana e il Resort, l’intervento del Sindaco
A Siculiana pioveranno circa 45 milioni di euro di investimento, 90 miliardi al tempo della lira, per la costruzione di un lussuoso Resort ad opera della società tedesca Adler. Si tratta di 130 camere, piscine, saune e percorsi di benessere. Il progetto è stato appena autorizzato dal Comune di Siculiana. E il sindaco, Leonardo Lauricella, a nome dell’Amministrazione comunale, esprime soddisfazione per la conclusione della procedura burocratica preliminare all’inizio dei lavori. E Lauricella ricostruisce le tappe della stessa procedura così: “A seguito di alcune osservazioni sulla legittimità urbanistica e amministrativa, formulate da parte di alcune associazioni ambientaliste, risultate poi infondate ed ininfluenti, il progetto del Resort è stato dibattuto in Commissione Ambiente dell’Assemblea regionale. E il 13 aprile 2016 (video seduta), in presenza dei dirigenti dell’Assessorato, della Soprintendenza e Genio Civile di Agrigento, e delle Associazioni ambientaliste, il sindaco e il capo dell’Ufficio tecnico comunale hanno ricostruito e spiegato il percorso procedurale iniziato nel 2003 con la variante al Piano regolatore generale di Siculiana, comprendente tutte le autorizzazioni e i nulla osta necessari da parte di tutti gli organi competenti a intervenire. Poi la società per azioni Ritempra ha adempiuto alle prescrizioni indicate dal Wwf, che è l’ente gestore della riserva Torre Salsa, dalla Soprintendenza e dal Genio Civile di Agrigento. E poi, dunque, l’Ufficio tecnico del Comune di Siculiana ha firmato il provvedimento finale, il “Permesso a costruire”. E ancora il sindaco Leonardo Lauricella commenta: “Io e la Giunta riteniamo che la costruzione del Resort possa concretamente migliorare le condizioni economiche e sociali del nostro territorio, in termini di lavoro, occupazione e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari e artigianali del nostro territorio. E a testimonianza di ciò, già nel 2003, all’epoca della variante al Prg, è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione comunale, la società Ritempra e le Associazioni sindacali con cui la società Ritempra assunse formale impegno a valorizzare l’economia locale. Sosteniamo le opportune iniziative per i protocolli di legalità tra Prefettura di Agrigento, Comune di Siculiana, Forze dell’Ordine, le Associazioni e l’impresa costruttrice, a tutela della legalità e trasparenza nel settore degli appalti. Mi auguro, ancora una volta, che possano cessare le ridicole strumentalizzazioni da parte di coloro i quali, non avendo argomentazioni serie e fondate da sostenere, accostano il nome di Siculiana a fatti di mafia accaduti nel lontano passato ed a famiglie che da più di 60 anni non risiedono nel nostro paese. I siculianesi sono gente fattiva e laboriosa.”
Grotte, Poliambulatorio “Antonio Bellomo”
A Grotte, al medico Antonio Bellomo, dall’intenso carisma umano e professionale, morto nel 2010, è stato intitolato il Poliambulatorio di Medicina. E’ stato un gesto simbolico di profondo valore morale, per rievocare e tramandare alle nuove generazioni un modello di uomo e di professionista. Altri dettagli nelle interviste in onda al Videogiornale di Teleacras.