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“Disordini Akragas – Catania”, inflitti 26 Daspo

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A seguito dei disordini insorti nel corso del derby di calcio tra Akragas e Catania giocato domenica scorsa 12 febbraio allo stadio Esseneto, il questore di Agrigento, Mario Finocchiaro, forte delle indagini della Digos e della Divisione Anticrimine, ha inflitto complessivamente 26 Daspo, di cui 5 a tifosi agrigentini e 21 a catanesi. I disordini contestati sono stati riscontrati non solo allo stadio, prima, durante e dopo la partita, ma anche lungo le strade cittadine verso l’Esseneto, tra inseguimenti e violenze.

Resort Siculiana, indagine conoscitiva su rispetto prescrizioni

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La Procura della Repubblica di Agrigento ha intrapreso un’inchiesta conoscitiva, dunque senza perseguire al momento ipotesi di reato e indagati, al fine di accertare se le procedure che hanno condotto alla recente autorizzazione alla costruzione del Resort nei pressi di Torre Salsa, a Siculiana, siano state corrette e legali. Sono stati acquisiti dei documenti in proposito, e ascoltati funzionari e ambientalisti che hanno trattato il caso. Le indagini mirano soprattutto a riscontrare il rispetto delle prescrizioni ambientali e paesaggistiche il cui non adempimento, inizialmente, ha provocato il blocco della procedura di autorizzazione.

“Lottizzazioni illegali a Lampedusa”, invocate 15 condanne

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Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Silvia Baldi, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna di 15 tra 25 imputati nell’ambito di una maxi inchiesta su lottizzazioni urbanistiche presunte illegali a Lampedusa, tra case, alberghi e strutture ricettive. Gli imputati comprendono funzionari della Soprintendenza, dell’Ufficio tecnico del Comune di Lampedusa e proprietari delle aree lottizzate. Ecco le richieste di condanna: Alfonso Averna (2 anni e 6 mesi), Giovanni Sorrentino (2 anni e 6 mesi), Giuseppe Gabriele (2 anni e 6 mesi), Helmut Tschuscher (2 anni), Giovanni Maggiore (2 anni), Gianluca Giacobazzi (10 mesi), Gian Marco Giacobazzi (1 anno), Giovanni Giammona (2 anni), Giovanni Romiti (2 anni), Salvatore Caffo (2 anni), Anna Maria Gatti (2 anni), Fabrizio Merlo (10 mesi), Alberto Barlattani (10 mesi) Carmen Vego (10 mesi) e Sandro Sorrentino (10 mesi).

Morta la professoressa Irene Grenci, anima e cuore dello sport agrigentino

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La professoressa Irene Grenci

E’ morta ad Agrigento la professoressa Irene Grenci, per decenni anima e cuore dello sport scolastico agrigentino, e, in particolare, dell’atletica leggera femminile. Irene Grenci, nonostante la cronica carenza di impianti, ha incoraggiato alla pratica sportiva centinaia di atleti, proiettati ai vertici delle varie specialità a livello regionale e in alcuni casi anche in ambito nazionale. La professoressa Grenci ha insegnato educazione fisica per oltre 30 anni al Liceo Classico Empedocle e, tra l’altro, ha fondato la Società sportiva Atletica Agrigento. I funerali nel pomeriggio di oggi, nella chiesa della Madonna di Fatima, in via Callicratide, alle ore 16. Al nipote di Irene Grenci, Salvo Grenci, già collaboratore di Teleacras, le condoglianze da parte dello staff e degli editori.

Sicilia, in due anni scoperte frodi per 332 milioni di euro

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Pubblicato il bilancio consuntivo dell’attività svolta nel corso degli ultimi 2 anni dal Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza. Oltre 5500 controlli, accertamenti su flussi di denaro pubblico per circa 470 milioni, e frodi scoperte per 332 milioni. Il contrasto alle truffe a danno della spesa previdenziale, con l’indennità pensionistica e la disoccupazione agricola su tutte, ha consentito la scoperta di 3.423 posizioni irregolari, per complessivi 30 milioni di euro circa di frode compiuta o tentata, mentre 1.630 controlli mirati hanno svelato 940 cosiddetti “falsi poveri”. Riguardo ai reati contro la Pubblica amministrazione, le indagini svolte dai Finanzieri delle province siciliane hanno provocato la denuncia di 872 persone, di cui 64 arrestate. Le Procure hanno segnalato peculati per 15 milioni, corruzioni e concussioni con prestazioni illecite accertate per oltre 2 milioni di euro, e irregolarità in appalti per oltre 105 milioni di euro. Tra il 2015 ed il 2016, il danno all’Erario ha raggiunto i 663 milioni di euro.

Mancato incontro con disabili, l’assessore Miccichè: “Vogliono farmi fuori?”

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L'assessore regionale Gianluca Micciché

Sono numerosi gli interventi di biasimo, ed è bufera sull’assessore regionale alle Politiche sociali, Gianluca Miccichè, dopo il servizio delle Iene che ha denunciato il mancato incontro, dopo un’anticamera di 8 ore, promesso a due fratelli disabili che a gennaio 2016 lanciarono un disperato appello: abbiamo bisogno di aiuto. Il Partito Democratico, azionista di maggioranza del governo Crocetta, afferma: “E’ indispensabile aprire una riflessione sulla permanenza all’interno della giunta regionale di Miccichè.” E lo stesso assessore Miccichè si difende e replica: “Le promesse che ho fatto nel 2016 sono state mantenute. Il progetto sperimentale denominato ‘Vita Indipendente’, per il quale la dotazione finanziaria è pari a 100mila euro per Distretto, è partito e i fratelli Pellegrino, pur essendo rientrati in graduatoria, non hanno potuto beneficiare dei contributi del 2014 a causa dell’esaurimento dei fondi. Se mi si contesta il merito di provvedimenti che ho assunto, me lo si dica e sono pronto al confronto con chiunque. Ma se ci sono problemi politici, perché ormai siamo in piena stagione elettorale, voglio saperlo: in questo caso sono disponibile ad affrontare qualsiasi discussione e posso anche fare un passo indietro.”

Forza Italia, sì a Ferrandelli, e “ni” a primarie

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Il voto in Sicilia. Colloquio tra il coordinatore regionale, Gianfranco Miccichè, e Silvio Berlusconi. Ok al sostegno al candidato sindaco a Palermo, Fabrizio Ferrandelli, in occasione delle Amministrative in primavera. E poi, ok alla ricerca di un candidato presidente della Regione condiviso dalla coalizione di centrodestra prima dello svolgimento delle eventuali primarie il 23 aprile. E lo stesso Gianfranco Miccichè conferma: “Nessun ok da parte di Silvio Berlusconi sulle primarie in Sicilia. Ho spiegato ai vertici del partito la necessità di andare avanti su questa strada per non spaccare il centrodestra nell’Isola, e per potere quindi vincere le elezioni regionali. Faremo di tutto per trovare un candidato condiviso prima del 23 aprile, data prevista per le primarie.”

“Nuova Cupola”, Appello bis, invocate 13 condanne

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Il 16 febbraio 2015 la Corte d’Appello di Palermo ha emesso la sentenza al processo abbreviato nell’ambito dell’ inchiesta antimafia nell’agrigentino “Nuova Cupola”, a carico delle presunte cosche di Agrigento, Palma di Montechiaro, Favara, Porto Empedocle, Siculiana, Raffadali, Santa Elisabetta, Casteltermini e Sambuca di Sicilia, nell’ occhio del ciclone giudiziario il 26 giugno 2012, il giorno del maxi blitz della Polizia battezzato “Nuova Cupola”, in riferimento anche all’ottavo mandamento mafioso nelle intenzioni di costituzione nella provincia agrigentina. Poi in Cassazione sono state impugnate alcune delle assoluzioni e anche delle condanne, e la Suprema Corte ha rinviato gli atti del processo ancora ai giudici di secondo grado. Ebbene, in occasione della requisitoria all’Appello bis la sostituto procuratore generale di Palermo, Rosalia Cammà, ha invocato la condanna dei 13 imputati rispediti al mittente dalla Corte di Cassazione. Per Leo Sutera, 67 anni, di Sambuca di Sicilia, presunto capo provincia di Cosa nostra agrigentina, 6 anni in continuazione e non 3 come in precedenza allorchè gli si contesta l’aggravante del riciclaggio delle risorse economiche. Poi, ancora aggravamenti di pena: da 13 anni a 16 anni e 10 mesi di reclusione per Francesco Ribisi, 34 anni, di Palma di Montechiaro, e poi per il presunto braccio destro di Ribisi, Giovanni Tarallo, 31 anni, di Santa Elisabetta, da 13 anni e 3 mesi a 16 anni e 8 mesi. Poi, Pietro Capraro, di Agrigento, nato nel 1979, da 7 anni e 8 mesi a 9 anni e 4 mesi. Natale Bianchi nato a Palermo nel 1977 da 8 anni e 8 mesi a 10 anni e 4 mesi. Giuseppe Infantino di Agrigento da 11 anni a 13 anni. Luca Cosentino di Agrigento da 8 anni a 10 anni e 10 mesi. Gaspare Carapezza di Agrigento dall’assoluzione alla condanna a 4 anni. Antonino Gagliano, di Siculiana, nato nel 1972, da 6 anni e 6 mesi a 10 anni e 8 mesi. Maurizio Rizzo di Agrigento dall’assoluzione a 8 anni. Per Dario Giardina, di Agrigento, conferma della condanna subita al primo Appello a 6 anni e 4 mesi. E per Lucio Francesco Vazzano, nato a Ventimiglia di Sicilia in provincia di Palermo, altrettanto conferma a 4 anni.

Anselmo e Panepinto su permanenza dell’assessore Miccichè in giunta

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A seguito del servizio trasmesso dalle Iene sui due fratelli disabili di Palermo, e sul mancato incontro con l’assessore Gianluca Miccichè dopo 8 ore di anticamera, il presidente del gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana Alice Anselmo, e il vicepresidente del gruppo Giovanni Panepinto, esprimo riserve sulla permanenza dell’assessore Micciche all’interno della giunta regionale. E affermano: “Nello svolgimento delle proprie funzioni pubbliche e istituzionali ognuno di noi non deve mai perdere di vista il confine fra le difficoltà oggettive nelle quali si trova la macchina regionale e il rispetto per il prossimo, specialmente se dall’altra parte c’è chi vive una situazione di estremo disagio e chiede solo l’erogazione di un servizio dovuto. Di fronte a quelle immagini abbiamo provato stupore e dispiacere: oltretutto l’assessore Miccichè ha creato anche un danno all’immagine della nostra terra e delle istituzioni regionali. Ci aspettiamo – concludono Anselmo e Panepinto – che prenda atto della situazione e valuti le scelte più opportune.”

Tonino Butticè lancia i “Mutiperi di Ulisse”

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Tonino Butticè

Ad Agrigento, martedì prossimo, 21 febbraio, all’Istituto scolastico Quasimodo, a Villaseta, sarà presentato il libro “I mutiperi di Ulisse”, di Tonino Butticè, che ascoltiamo nell’intervista in onda al Videogiornale di Teleacras…