Esce oggi su YouTube il videoclip del singolo “L’uomo dei sogni”, primo estratto dall’album d’esordio del quartetto acustico a corde Frequenze Retró, dal titolo “Nel cilindro di un mago” (uscito lo scorso 23 gennaio in digital download).
Il video (regia di Ruben Monterosso e Federico Savonitto) de “L’uomo dei sogni” è un brano sulla reminiscenza, sul ricordo che, “partendo dalle percezioni sensibili che sono immagini delle Idee, – racconta la band – ci permette di riavvicinarci alle idee medesime che da sempre la nostra anima possiede avendole contemplate prima di venire sulla Terra e poi dimenticate entrando nel corpo.
L’aspetto tecnico più interessante in questo lavoro – spiegano i registi – è stato quello relativo al confronto con il “green screen” che, per quanto riguarda invece lo stile e la regia, poteva significare la realizzazione di infiniti mondi possibili. Ebbene, questi, in un momento storico di super produzione di immagini, li abbiamo voluti sintetizzare nelle forme basilari di ciò che noi chiamiamo realtà”.
“Nel cilindro di un mago”, autoprodotto, composto da dieci tracce, dieci canzoni che compongono un affresco contemporaneo, che sembrano tirate fuori da un cilindro piene di meraviglia, riflessione, ironia e sensualità: “un disco che amiamo definire semiserio perché ironico e serio al contempo. Suonato con strumenti di liuteria, ripresi in studio contemporaneamente per restituire l’energia dell’esibizione dal vivo. Attraverso queste dieci canzoni viene espressa la voglia di affrancarsi dalla noia, dall’indolenza, dall’aridità e dall’intorpidimento globale”, racconta la band formata da Valeria Graziani (voce), Salvo Agate (chitarra petite bouche), Maurizio Crivello (chitarra grande bouche) e dall’agrigentino Luca De Lorenzo (contrabbasso).
Lo stile dei Frequenze Retró affonda le radici nel jazz manouche, ma sin da subito emerge la voglia di ricercare e sperimentare nuove soluzioni sostituendo il violino con la voce, in un genere, il manouche, che nasce all’inizio del XX sec. esclusivamente strumentale.
Questa la tracklist:
- Chaise Longue
- L’uomo dei sogni
- Les toi
- Boudoir
- Il paese del sol
- Ballarò
- Il gioco delle parti
- Luna Park
- La begonia della zia Lucia
- Quattro stracci
Testi e musiche sono di Valeria Graziani, eccetto “Chaise Longue”, scritta con Salvatore Agate, “Les Toi” di Salvatore Agate e Soraya Lamrous e “Ballarò” di Salvatore Agate. Hanno collaborato al disco (registrato presso gli studi 800A Records di Palermo e masterizzato da Giovanni Versari presso la Maestà Studio di Tredozio, Forlì-Cesena): l’agrigentino Sergio Calì (batteria e vibrafono), Roberto Gervasi (fisarmonica), Nicola Giammarinaro (clarinetto) e Rares Morarescu (violino).
Nel 2009 i Frequenze Retró incidono il loro primo disco di brani editi. Il brano che apre il disco è “Honeysuckle Rose” di Fats Waller di cui viene realizzato un videoclip per la regia di Alessio Algeri. A partire dal 2010 si esibiscono con successo in numerosi Jazz Club, teatri, piazze e locali in tutta Italia, determinati a diffondere la propria musica. Nel 2011 sono ospiti della rassegna Bon Voyage del Teatro Lelio di Palermo. Nel 2012 si esibiscono sul palco dell’October Forst Festival e partecipano alla VI edizione del Summer Jazz Festival di Castellammare del Golfo (TP). Nel 2013 sono protagonisti con Eugenio Bennato della Notte Bianca di Spatafora (ME). Nel 2014 il gruppo si è esibito per il 65 ˚ anniversario dell’INAS, gruppo CISL. Nello stesso anno i Frequenze Retró suonano sul palco del Valdemone Festival di Pollina e prendono parte alla III edizione del Raduno Mediterraneo Jazz Manouche a Petralia. Sempre nel 2014 vincono il Carival Fun Fest 2014 a Palermo. Nel gennaio del 2015 hanno suonato per la riapertura del Teatro Finocchiaro di Palermo. Il 2015 è l’anno in cui sottopongono per la prima volta i propri inediti all’attenzione di esperti di settore, sono finalisti regionali di Arezzo Wave, arrivano fra i 30 semifinalisti nazionali del Premio De Andrè e secondi classificati al Biella Festival per una giuria di 30 tecnici capeggiata da Enrico Ruggeri.